Lo Swift, l'arma degli oligarchi

Avvenire: Sanzioni. Che cosa significa l'esclusione delle banche russe dallo Swift

Pietro Saccò venerdì 25 febbraio 2022
Sarebbe una misura finanziaria estrema: fuori dal consorzio bancario, gli istituti russi avrebbero molta difficoltà a gestire i pagamenti internazionali. La decisione comunque spetta all'Ue

La sala centrale della sede del consorzio Swift, a La Hulpe, in Belgio - Ricardo Bofill Taller Arquitectura

Tra le ipotesi di sanzioni contro la Russia i capi di Stato occidentali stanno anche valutando la possibile esclusione delle banche russe dal sistema Swift. Sarebbe una misura molto dura, per questo i leader per il momento prendono tempo e tengono aperta questa possibilità come punizione drastica contro Mosca. Una «ultima opzione» come ha detto il ministro dell’Economia francese Bruno Le Maire.

La Society for Worldwide Interbank Financial Telecommunication (Swift) è l’infrastruttura finanziaria di base degli scambi internazionali. È un consorzio controllato da circa 3.500 banche, con sede a La Hulpe, un piccolo comune belga a una manciata di chilometri da Bruxelles.

Il consorzio Swift è nato nel 1973 come sistema di comunicazione tra le banche per agevolare lo scambio di informazioni nella gestione dei pagamenti internazionali. Oggi ne fanno parte più di 11mila banche e istituzioni finanziarie di oltre 200 Paesi. Nel 2021 in media ogni giorno sono passate dal sistema Swift 42 milioni di transazioni finanziarie al giorno, per circa 5mila miliardi di dollari di scambi quotidiani.

Swift è essenzialmente una piattaforma di scambio di informazioni finanziarie. Concretamente se una banca italiana deve trasferire denaro a una banca americana o di qualsiasi altro Paese straniero l’operazione si può concludere in pochi istanti se entrambe le banche partecipano al sistema Swift, che gestisce e valida lo scambio di informazioni tra i due istituti. Le banche fuori dal sistema Swift possono comunque scambiare denaro con le banche straniere, ma devono passare da altri canali di comunicazione, molto più costosi e meno efficienti, come le email o il telex.

Per le 300 banche russe che fanno parte dello Swift un’esclusione dal sistema si tradurrebbe in un drastico peggioramento della possibilità di gestire scambi internazionali. Per i cittadini e le imprese russe, comprese quelle controllate dallo Stato, fare o ricevere pagamenti dall’estero diventerebbe più costoso e complicato. Il Cremlino, per esempio, sentirebbe immediatamente gli effetti di questa esclusione nel rallentamento degli incassi dei proventi dalla vendita all’estero di gas e petrolio, che rappresenta circa il 40% delle entrate della Russia. Ma anche per una società italiana sarebbe molto più difficile incassare il pagamento per la vendita di un suo prodotto a una società russa.

Swift è un’organizzazione privata e neutrale.

Ma essendo una società belga deve rispettare le leggi dell’Unione Europea e del Belgio. Nel 2012 escluse dai suoi sistemi un gruppo di banche iraniane per adeguarsi alle sanzioni decise dall’Unione Europea, poi alleggerite nel 2016.

Una decisione sull’esclusione di alcune banche dallo Swift passa quindi dal dialogo tra l’Ue e le altri grandi potenze, in particolare gli Stati Uniti.

È americano l’attuale presidente del consorzio Swift: Yawar Shah, direttore generale di Citi. Ma è russo il direttore, Eddie Astanin. Tra i 24 membri del consiglio di amministrazione c’è anche un rappresentante delle banche italiane, Stefano Favale, responsabile delle transazioni internazionali di Intesa Sanpaolo.
Sanzioni. Che cosa significa l'esclusione delle banche russe dallo Swift

Alcune considerazioni:

1) Il paese più grande al mondo e ricco di materie prime come la Russia, può fregarsene altamente delle sanzioni.

2) In realtà le sanzioni colpirebbero (e già colpiscono) i paesi come l'Italia che sono costretti ad importare materie prime come il gas che, negli ultimi mesi è raddoppiato di prezzo

3) La cricca oligarchico massonica, in passato, aveva già escluso alcuni paesi dallo SWIFT (ma il giornale "Avvenire" se ne guarda bene dal dirlo) ma l'unico successo lo ottenne con lo Stato più piccolo del mondo: la città del Vaticano, in cui il suo capo legittimo, Sua Santità Benedetto XVI fu costretto a rassegnare le dimissioni vedi: Ratzinger non poté “né vendere né comprare” Di Maurizio Blondet

N.S.dellaGuardia
L'ultima volta ha causato in parte il ritiro di papa Benedetto.
Ora vedremo.
Francesco Federico
Ratzinger non poté “né vendere né comprare” Di Maurizio Blondet
è veramente singolare che le stesse sanzioni abbiano colpito lo stato sovrano più piccolo del mondo e quello territorialmente vasto del mondo.
Questi due stati hanno un'altra cosa in comune: l'aggettivo prima del nome: "Santa Russia" e "Santa Sede"
Tuttavia le affinità si fermano qui: lo stato della Città del Vaticano vive grazie …Altro
Ratzinger non poté “né vendere né comprare” Di Maurizio Blondet
è veramente singolare che le stesse sanzioni abbiano colpito lo stato sovrano più piccolo del mondo e quello territorialmente vasto del mondo.
Questi due stati hanno un'altra cosa in comune: l'aggettivo prima del nome: "Santa Russia" e "Santa Sede"
Tuttavia le affinità si fermano qui: lo stato della Città del Vaticano vive grazie a tre fondamentali entrate:
1) Affitti di beni immobili che si trovano tutti al di fuori delle mura
2) Interessi di obbligazioni statali e corporate, anche questi situati "extra moenia".
3) Dividendi di partecipazioni azionarie pure questi "extra moenia"-
4) Ed, infine, vi è "l'obolo di San Pietro" che i fedeli di tutto il mondo versano al Vaticano (cifra che si riduce ogni anno da quando Bergoglio ha preso il potere)
è dunque evidente che bloccando lo SWIFT la Città nel Vaticano non possa sopravvivere: motivo per il quale il Papa legittimo fu costretto a dimettersi, ben inteso da capo di Stato, non dal munus petrino.

La Russia deve importare alcuni beni, tuttavia non solo è energeticamente autosufficiente, ma è uno dei principali esportatori di combustibili, in particolare di gas naturale, per cui delle due l'una:
1) o l'Europa trova un mezzo, con o senza SWIFT per poter pagare le importazioni di gas naturale
oppure
2) o dovremo fare a meno di scaldarci.
N.S.dellaGuardia
Esatto. Come si diceva gli usa (ma vien da dire in generale le scimmie di satana che governano il mondo) impongono sanzioni che danneggiano altri, loro sudditi.
alda luisa corsini
Berlino stasera sembra decisa a praticare questa strada.
Francesco Federico
Peggio per noi che importiamo dalla Russia molto di più di quanto esportiamo. Per di più la prima voce delle importazioni è relativa ad un genere che è diventato di prima necessità: il metano da riscaldamento.
alda luisa corsini
Infatti: Sembra che adesso il nostro governo sia pentito di non aver trovato un'alternativa e sta pensando di tornare al carbone (!!)
Francesco Federico
Tutto in nome dell'ecologia!