Ci vuole troppa fede… per essere materialisti.

Offriamo ai lettori questi brevi estratti del capolavoro di Padre Angelo Zacchi O.P. L’uomo e la sua natura, nei quali ci viene confermato che ci vuole troppa fede… per essere materialisti.

Se è facile dire coi meccanicisti che la conoscenza sensitiva è una reazione chimica, o un movimento vibratorio, non è ugualmente facile provarlo, e neppure capirlo.

Ci vuol davvero una gran fede… per credere che basti una reazione chimica, o un movimento vibratorio degli atomi a produrre questo mirabile fenomeno, che ci permette di unirci in qualche modo a tutti gli esseri corporei, di assimilarli e conquistarli, determinandone l’esistenza e le proprietà sensibili.

Ci vuol davvero una gran fede… per credere che una reazione chimica e un movimento vibratorio degli atomi siano capaci di afferrare quanto accade dentro di noi; capaci di conservare le immagini delle cose conosciute e di produrne delle nuove; capaci di ricongiungere colla memoria il passato al presente[vi].

E quando, fatto il sereno e il silenzio a noi d’intorno, entreremo nel santuario della nostra vita interiore e ne frugheremo tutti i recessi e tutti gli angoli più segreti quando apriremo, riverenti, il libro della nostra storia più intima e ne sfoglieremo tutte le pagine, una rivelazione inattesa di forza e di ricchezza c’inebrierà.

Voci arcane e arcane armonie lusinganti l’udito, orizzonti vasti e luminosi, profondità inscandagliabili, altezze inaccesse offerte allo sguardo, campi immensi aperti al desiderio ci diranno tutta la nostra grandezza, tutta la nostra nobiltà. Allora ci troveremo come ingigantiti dinanzi a tutti gli altri viventi, e potremo dirci con assoluta convinzione e consapevolezza, creature davvero privilegiate, re e sovrani di tutta la natura visibile.

Nessun soggetto può mai possedere perfezioni superiori al suo modo di essere; nessun principio può avere azioni non proporzionate alla sua natura e in contrasto con essa, «come gli occhi, con cui vediamo le cose corporee, sono corporei, così l’anima, per mezzo della quale concepiamo le cose spirituali, dev’essere spirituale»[viii].

«Com’essa possiede operazioni, che il corpo non può in alcun modo darle, così possiede un’esistenza, che non le viene dal corpo, ma da se medesima soltanto»[ix].

>>> L’uomo e la sua natura <<<

[vi] H. Bergson, Matière et memorie, p. 261.
[viii] S. Agostino, De Quantitate animae, Cap. XIII.
[ix] Coconnier, L’âme humaine, p. 126.
Foto (modificata) di cottonbro studio: pexels.com/it-it/foto/vintage-retro-vasi-contenitore-8666823/
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