Francesco I
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Due articoli per comprendere quali siano gli idoli adorati da Bergoglio

1) La leggenda di Pachamama e Pachacamac:
Pachamama, la Grande Madre, la Terra, era unita in matrimonio a Pachacamac. La loro unione era felice e da essa nacquero due gemelli, Inti, il dio del sole...

Pachamama, la Grande Madre, la Terra, era unita in matrimonio a Pachacamac. La loro unione era felice e da essa nacquero due gemelli, Inti, il dio del sole (divinità maschile e alta doveva avere una controparte femminile e bassa) e Mamaquilla, la dea della luna. Ma poi Pachacamac volle avere la supremazia sugli dei e per questo cadde in mare, vi rimase prigioniero e scomparve. In una variante della leggenda, fu, invece, un malvagio stregone di nome Wakon, a causare la scomparsa di Pachacamac. Di fatto Pachamama rimase sola con i due gemelli in un mondo che, per l’assenza di Pachacamac, si fece oscuro.
Per molto tempo Pachamama e i gemelli vissero in una continua notte in cui non potevano vedere, in un mondo pieno di nemici, di mostri e di pericoli, finché un giorno videro una luce in una grotta, conosciuta come Waconpahuin e vi si avvicinarono. Nella grotta c’era Wakon che stava cucinando patate.

Quando li vide, Wakon, il quale aveva sempre desiderato possedere Pachamama, mandò i gemelli a prendere altra acqua con il pretesto che avrebbe cucinato anche per loro.
Appena rimase solo con Pachamama egli tentò di possederla ma, al rifiuto di questa, le si scagliò addosso e la divorò. Quando i due gemelli fecero ritorno non si resero subito conto di quello che era successo perché nella grotta era molto buio.

Fu allora che Pachacamac mandò la prima alba sulla terra. I gemelli videro Wakon ancora grondande del sangue della loro madre, capirono quanto era successo e fuggirono. Wakon li inseguì, ma orami vi era la luce nel mondo e tutto ciò che prima era pericolo e ostacolo per i gemelli, adesso magicamente si era trasformato nel loro aiuto e sostegno.
In particolare una volpe chiamata Añas li soccorse, li ospitò nella sua tana e li nutrì con il suo sangue. Wakon non si diede per vinto e li inseguì, trovando tra le piante e gli animali grandi nemici decisi ad ostacolargli il cammino. La volpe Añas, avendo appreso dagli altri animali del suo arrivo, gli teste una trappola, stendendo rami e foglie su di un burrone. Quando lo stregone arrivò da lei e le chiese se avesse visto due bambini, Añas gli disse di sì e gli indicò la strada che essi avevano preso, mandandolo nella direzione del burrone. Wakon cadde nella trappola provocando un potente terremoto e morì.

A questo punto da Pachacamac promanò un arcobaleno che congiunse la terra e il cielo. Su di esso si arrampicarono i gemelli che, salendo al cielo, divennero il sole e la luna. Pachacamac rimase con loro in cielo, Pachamama rimase sulla terra dove fu simboleggiata dall’imponente nevaio chiamato, La Viuda (La vedova); da quel momento i due furono per sempre riuniti.

Valentina Conti
postbreve.com

2) Una misteriosa sepoltura a Pachacamac

È stata scoperta a Pachacamac, un importante centro di guarigione Inca in Perù, una grande sepoltura degli Ychsma, la misteriosa civiltà preincaica che costruì la città.
Sepolte un millennio fa con delle “false teste” di legno, le mummie – di cui ora sono rimaste solo le ossa – erano circondate da un perimetro fatto di resti di bambini appena nati.
(Université libre de Bruxelles)
Disposto in posizione fetale, questo scheletro è uno dei circa 80 corpi rinvenuti (Université libre de Bruxelles)
La tomba, scavata nel terreno e un tempo coperta da una tettoia di cannucce, potrebbe essere appartenuta a pellegrini arrivati in questo sito dalla speranza di una miracolosa guarigione, dicono gli archeologi, guidati da Peter Eeckhout della Université libre de Bruxelles in Belgio. Per quanto riguarda i neonati, Eeckhout non esclude che possano essere stati sacrificati: sarebbe solo uno dei molti enigmi che riguardano la cultura Ychsma.
La tomba, che sembra essere sfuggita all’attenzione sia dei conquistatori spagnoli del XVI secolo che di successivi saccheggiatori, contiene tracce di tessuti che fanno pensare che in origine i corpi fossero stati mummificati, dice Eeckhout.
(Université libre de Bruxelles)
Le false teste in legno come quella nella foto, trovata nella nuova tomba, sembrano essere una caratteristica degli Ychsma.
Queste false teste non coprivano i volti dei defunti, ma erano posizionate sopra le mummie o nei corpi rannicchiati, e probabilmente servivano a identificare il defunto e ad accompagnarne il passaggio nell’aldilà, spiega l’antropologo Matthew Piscitelli della University of Illinois.
(Université libre de Bruxelles)
Un altro volto, stavolta su un frammento di una testa di ceramica rinvenuta nello scavo, guarda dal passato.
Prima che nel XV secolo gli Inca conquistassero Pachacamac, gli Ychsma avevano regnato sulla città per oltre 500 anni. La misteriosa civiltà lasciò agli invasori un vasto complesso di edifici monumentali, tra cui 18 piramidi di mattoni di fango. Pachacamac, che fu per secoli un importante centro religioso, “ospitava un potente oracolo, e varie strutture sacre e funerarie costruite da varie popolazioni antiche”, spiega Piscitelli, non coinvolto nel recente scavo.
(Université libre de Bruxelles)

I defunti adulti sono stati trovati disposti in posizione fetale, che poteva forse rappresentare una “sorta di rinascita” per gli Ychsma, spiega Eeckhout. Circa metà dei corpi ritrovati appartenevano a neonati, che potevano essere stati sacrificati o morti per cause naturali e poi tenuti da parte fino al momento della costruzione della tomba, continua l’archeologo.
È difficile individuare sui minuscoli corpi tracce fisiche che provino la pratica del sacrificio, soprattutto se questa avvenne tramite soffocamento, dicono i ricercatori. Segni inequivocabili di questa pratica sono già stati individuati su altri resti ben conservati trovati a Pachacamac, ma in questo caso, sottolinea Eeckhout, “non abbiamo alcuna certezza”.
Non sembrano esserci dubbi invece che siano stati sacrificati animali come porcellini d’India, cani e lama, i cui resti sono stati trovati nella tomba.
Questa illustrazione mostra alcuni fedeli inca mentre salgono la scala del tempio di Pachacamac. La città rimase un centro di culto anche durante il regno degli Inca, anzi divenne ancora più importante (H.M. Herget, National Geographic)
Mentre il dominio Ychsma comprendeva solo alcune valli alluvionali dei dintorni, i pellegrini inca arrivavano a Pachacamac anche da 1.500 chilometri di distanza, riportano alcune testimonianze degli spagnoli. “Gli inca costruirono grandi centri d’accoglienza per i pellegrini”, racconta Eeckhout. I sacerdoti Ychsma non vennero estromessi dagli Inca, ma continuarono a celebrare le proprie cerimonie e venivano anche consultati dai nuovi arrivati.
Gli scheletri Ychsma riportati alla luce in precedenza mostravano segni di cancro, sifilide e altre gravi malattie, il che conferma che Pachacamac era una sorta di “Lourdes pre-ispanica”, un centro di guarigioni miracolose, dicono gli archeologi.
Le ossa trovate nella tomba più recente non sono state ancora analizzate per scoprire se recassero segni di malattie, ma i semplici corredi funerari sembrano indicare che i corpi appartenevano a persone di rango non elevato, spiega Eeckhout.
L’odierna città di Pachacamac (J. Enrique Molina, Alamy)
Come molte altre civiltà pre-colombiane, gli Ychsma non lasciarono testimonianze scritte; gli archeologi quindi devono ricostruire la loro storia basandosi solo su resti e rovine come quelle di Pachacamac. Nei dintorni sono stati trovati altri siti degli Ychsma, ma, almeno finora, Pachacamac sembra essere stato il loro insediamento più grande.
Nonostante gli scavi finora condotti, la civiltà Ychsma resta ancora un mistero da risolvere, dice Eeckhout.
National Geographic

alda luisa corsini
Il racconto/mito della volpe e dei gemelli richiama echi lontane della nostra storia romana, avete notato? Paganesimo puro.
Francesco I
Chissà se un giorno un poeta racconterà questo mito in esametri eroici: potrà mettere in bocca ad un antenato di Pachamama la profezia che un giorno, un mortale nato "alla fine del mondo" conquisterà i sette colli fatali di Roma: quindi indicherà l'uomo che spesso Pachamama ha sentito nominare, l'Augusto Francesco, che darà vita al nuovo secolo d'oro del Lazio, nelle terre che un tempo furono …Altro
Chissà se un giorno un poeta racconterà questo mito in esametri eroici: potrà mettere in bocca ad un antenato di Pachamama la profezia che un giorno, un mortale nato "alla fine del mondo" conquisterà i sette colli fatali di Roma: quindi indicherà l'uomo che spesso Pachamama ha sentito nominare, l'Augusto Francesco, che darà vita al nuovo secolo d'oro del Lazio, nelle terre che un tempo furono governate da Saturno: egli estenderà l'impero sui popoli del deserto e sugli Indi, oltre i limiti del mondo conosciuto, oltre la volta celeste, dove lo Zodiaco e il Sole compiono il giro di un anno e dove Atlante porta sulle spalle il cielo pieno di stelle.

Dirà che fin da quel momento i regni che si trovano sul Mar Caspio e la terra presso la palude di Meotide temono il suo arrivo preannunciato dai responsi divini, e fremono di paura le acque alla foce del Nilo. Continuerà dicendo che nemmeno Ercole percorse tante terre quante saranno quelle di Francesco. Egli estirperà le vigne piantate dal suo predecessore, ripristinerà il paganesimo nella versione più primitiva ed ancestrale distruggendo l'ultimo residuo di cristianesimo rimasto dopo il Concilio Vaticano II !
alda luisa corsini
Neppure Virgilio avrebbe potuto fare di meglio, bravo Franco. Calzantissimo!
alda luisa corsini
Brava Raffaella, è il pensiero di noi tutti.