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Mese Mariano LA VITA DEL BEATO ALANO DELLA RUPE Restauratore della devozione e della celebre Confraternita del Santissimo Rosario. (p°11) "Il pensiero, che il beato aveva del suo stato di religioso, …Altro
Mese Mariano

LA VITA DEL BEATO ALANO DELLA RUPE
Restauratore della devozione e della celebre Confraternita del Santissimo Rosario. (p°11)


"Il pensiero, che il beato aveva del suo stato di religioso, e come religioso Frate Predicatore, di essere, consacrato a Dio, devoto al suo servizio, la sua vittima di amore, il suo Angelo sulla terra, la luce del mondo, il discepolo di Gesù Cristo, e forse il suo consigliere nel giorno del giudizio, lo teneva in un santo giubilo, calpestando tutto ciò che il mondo stima di più, e si impegnava a non concedersi alcun riposo, fin quando non avesse acquisito tutte le virtù, che gli avrebbero fatto meritare questi gloriosi vantaggi.

Obbedienza perfetta, castità angelica, rigida povertà, perfetta conformità, fervore di spirito, preghiera continua, mortificazione senza riserve, silenzio, studio, meditazione della legge di Dio e di Gesù crocifisso, tutte queste virtù, diciamo, che sono il corpo, la gloria e l'ornamento della Religione, non sono solo l'oggetto dei suoi desideri e richieste, mentre recitava i suoi Rosari, ma anche l'esercizio della sua vita dal momento della sua conversione fino a quello della sua morte.

Spesso rimuginava su ciò che diceva San Bernardo, e che la sua esperienza gli aveva fatto acquisire, che nello stato religioso raramente si cade, ci si alza per primi, si resiste più fortemente, si combatte con più gloria, e la vittoria è ricompensata con più magnificenza. Celebrava tutti i giorni la Santa Messa con straordinari sentimenti di amore e zelo per la gloria di Gesù Cristo, suo divino Maestro. Vi portava una purezza di coscienza, e un tale raccoglimento interiore, che Colui che promise di mostrarsi a coloro che avevano un cuore puro, operò così intimamente nella sua anima, che poté dire alla lettera come un santo Profeta: “Ora il mio occhio vede: Ora ti vedo, Signore, con i miei occhi”.

Subiva delle lievitazioni, rapimenti, estasi e visioni intellettuali, che erano le conseguenze dello straordinario dono della contemplazione, a cui Dio lo aveva elevato. Lo spirito seducente, geloso dei frutti, che questo Santo Sacerdote raccoglieva dalla celebrazione di questo Mistero, lo persuase che, a causa della sua indegnità, si astenesse da esso per un certo tempo. In effetti, cedette a questa tentazione, e si affezionò così tanto a questo pretesto ingannevole da cadere nel rilassamento. Ma Gesù Cristo si compiacque di tendergli la mano, di tirarlo fuori da questo falso passo.

Fu per una misteriosa visione che ebbe, in cui questo divino Maestro rassicurandolo, dissipò tutte le sue paure, lo corresse dal suo rilassamento, ed ebbe la bontà di istruirlo in più punti che riguardavano la sua coscienza, e di dargli un metodo che potesse essere adottato, per disporsi degnamente di offrire il Santo Sacrificio, meditando i quindici Misteri del Rosario.

Chi potrebbe esprimere l'eccellenza della santità e della perfezione, al quale è stata innalzata quest’anima privilegiata ?

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Mario Sedevacantista Colucci condivide questo