Gli indiani davanti a protestantesimo e Cattolicesimo.

(RadioSpada.org) Volentieri offriamo ai lettori questo breve estratto del volume XI della Storia universale della Chiesa – La fondazione della massoneria, il febronianesimo, la soppressione dei Gesuiti (Card. G. Hergenröther).

Ovviamente, il tema delle popolazioni indigene americane è ampiamente trattato – tanto per il Nord, quando per il Sud del continente, con tutte le problematiche connesse – in molti altri passaggi dei vari volumi dell’opera.


Gli indiani dell’America del nord non ebbero la sorte felice di quelli del sud; le loro tribù scomparvero all’appressarsi degli inglesi protestanti: perché questi non cercavano la loro conversione ma le loro terre, li spingevano alla ubriachezza e ad altri vizi, li aizzavano a fatti di sangue e poi come fiere del bosco li cacciavano.

I missionari protestanti erano per lo più scostumati e solo intesi a rapidi guadagni.

Nel Canada il vescovado di Quebec, fondatovi da Luigi XIV nel 1675, fu illustrato da parecchi eccellenti vescovi; ed anche fra gli Irochesi, già tanto selvaggi, fiorirono persone pie e sante, come quella Caterina Taguhkonita [Kateri Tekakwitha, ndr], convertita dai missionari di Montreal e resasi poi modello di vita contemplativa e penitente (era nata nel 1656; morì nel 1680).

Ma, nel 1763, avendo la Francia dovuto cedere il Canada all’Inghilterra, vi furono persino introdotte le leggi penali contro i cattolici (1764): senonché il timore di sommosse nel popolo tenacissimo della sua fede indusse ben tosto ad una prudente mitigazione di siffatte leggi. La Chiesa cattolica ritenne quindi il suo fermo stato fra i canadesi[ii].

>>> La fondazione della massoneria, il febronianesimo, la soppressione dei Gesuiti <<<

[ii] Sopra Caterina Taguhkonita v. Lettres édifiantes VI, 67, 97.
Immagine CC0 1.0 Universal, modificata da: wikimedia.org/wiki/File:Kateri_Tekakwitha_-Notre-Dame_de_Montréal_BasilicaMontreal,_Canada-_DSC08516.jpg?uselang=it
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