IL MODERNISMO DI OGGI E' PIU' SUBDOLO: VUOLE CHE TUTTA LA CHIESA SIA MODERNISTA SENZA CHE SE NE ACCORGA! «Siamo in pieno modernismo. Non il modernismo ingenuo, aperto, aggressivo e battagliero dei …More
IL MODERNISMO DI OGGI E' PIU' SUBDOLO: VUOLE CHE TUTTA LA CHIESA SIA MODERNISTA SENZA CHE SE NE ACCORGA!

«Siamo in pieno modernismo. Non il modernismo ingenuo, aperto, aggressivo e battagliero dei tempi di Pio X, no, il modernismo d’oggi è più sottile, più camuffato, più penetrante e più ipocrita. Non vuol sollevare un’altra tempesta, vuole che tutta la Chiesa si ritrovi modernista senza che se ne accorga. […]

La tradizione è ammessa anche dal novello modernismo, ma conseguente alla Scrittura, originata dalla Scrittura e dal magistero, che in origine ebbe per oggetto solo la Scrittura. Il Cristo si salva nel modernismo ma non è Cristo storico; è un Cristo che la coscienza religiosa ha elaborato perché una figura umana, ben delineata e concreta, facesse da supporto ad esperienze religiose che non potevano essere espresse nella loro ricchezza e intensità per via di puri concetti razionali ed astratti. […]

Così il Modernismo d’oggi salva tutto il Cristianesimo, i suoi dogmi e la sua organizzazione, ma lo svuota tutto e lo capovolge. Non più una Religione che venga da Dio, ma una Religione che viene direttamente dall’uomo e indirettamente dal divino che è nell’uomo».


Mons. Luigi Carlo Borromeo (1893-1975). Diario, 3 dicembre 1962.

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GIURAMENTO ANTIMODERNISTA PRESCRITTO DA SAN PIO X col Motu Proprio Sacrorum Antistitum del 1 settembre 1910, col quale stabilì le norme atte a respingere il pericolo del modernismo

«Io, ……..., accetto e credo fermamente tutte e ciascuna le verità che la Chiesa, col suo magistero infallibile, ha definito, affermato e dichiarato, principalmente quei capi di dottrina che si oppongono direttamente agli errori del nostro tempo.

E per primo credo che Dio, principio e fine di tutte le cose, può essere conosciuto con certezza e perciò anche dimostrato col lume naturale della ragione per mezzo delle opere da Lui compiute (cfr. Rm. 1, 20), cioè per mezzo delle opere visibilidella creazione, come la causa per mezzo dell’effetto.

Secondo: ammetto e riconosco le prove esteriori della rivelazione, cioè gli interventi divini, e soprattutto i miracoli e le profezie, come segni certissimi dell’origine divina della Religione cristiana; e questi stessi argomenti io li ritengo perfettamente proporzionati all’intelligenza di tutti i tempi e di tutti gli uomini, anche del tempo presente.

Terzo: credo anche con fede ferma che la Chiesa, custode e maestra della parola rivelata, è stata istituita immediatamente e direttamente da Cristo stesso, vero e storico, durante la sua vita tra noi, e che è fondata su Pietro capo della gerarchia apostolica, e sui suoi successori attraverso i secoli.

Quarto: accolgo sinceramente la dottrina della Fede trasmessa fino a noi dagli Apostoli per mezzo dei Padri ortodossi, sempre nello stesso senso e nella stessa sentenza, e rigetto assolutamente la supposizione eretica dell’evoluzione dei dogmi da un significato all’altro, differente da quello che la Chiesa ha tenuto dall’inizio; e similmente condanno ogni errore che pretende di sostituire al deposito divino, affidato da Cristo alla Sposa perché fedelmente lo custodisse, un ritrovato filosofico o una creazione della coscienza umana, formatasi lentamente con sforzo umano e perfezionantesi nell’avvenire con progresso indefinito.

Quinto: ritengo in tutta certezza e professo sinceramente che la Fede non è un sentimento religioso cieco che erompe dalle latebre della subcoscienza per impulso del cuore ed inclinazione della volontà moralmente informata, ma un vero assenso dell’intelletto alla verità acquisita estrinsecamente con la predicazione; assenso per il quale noi crediamo vero, a causa dell’autorità di Dio la cui veracità è assoluta, tutto ciò che è stato detto, attestato e rivelato dal Dio personale, creatore e Signore nostro.

Mi sottometto anche, con tutto il dovuto rispetto ed aderisco di tutto il cuore a tutte le condanne, dichiarazioni e prescrizioni contenute nell’Enciclica Pascendi e nel Decreto Lamentabili, specialmente per ciò che concerne la cosiddetta storia dei dogmi.

- Così pure riprovo l’errore di coloro che pretendono che la fede proposta dalla Chiesa possa essere in contraddizione con la storia, e che i dogmi cattolici, nel senso in cui oggi sono intesi, siano incompatibili con le origini più autentiche della religione cristiana.

- Condanno pure e rigetto l’opinione di coloro che affermano che il cristiano erudito si rivesta di una duplice personalità, del credente e dello storico, come se allo storico fosse lecito sostenere ciò che contraddice la fede del credente, o porre delle premesse da cui conseguisse che i dogmi sono falsi o dubbi, così che essi non siano negati direttamente.

- Riprovo allo stesso modo quel metodo per giudicare e interpretare la Sacra Scrittura che, mettendo da parte la tradizione della Chiesa, l’analogia della Fede e le regole della Sede apostolica, ricorre ai metodi dei razionalisti e, con non minore audacia quanta temerità, accetta come suprema ed unica regola solo la critica testuale.

- Inoltre rigetto l’opinione di coloro i quali ritengono che gli insegnanti delle discipline storiche e teologiche, o coloro che ne trattano per iscritto, debbano anzitutto sbarazzarsi di ogni idea preconcetta sia sull’origine soprannaturale della tradizione cattolica sia sull’assistenza divinamente promessa per la perenne salvaguardia dei singoli punti della verità rivelata, per interpretare poi gli scritti di ciascuno dei Padri, al di fuori di ogni autorità sacra, solo con i principii della scienza e con quella libertà di giudizio ammessa per l’esame di un qualunque documento profano.

- Mi dichiaro infine del tutto estraneo a quell’errore dei modernisti che pretende che non vi sia, nella sacra tradizione, nulla di divino o, ciò che è ben peggio, che ammette ciò che vi è di divino in senso panteista; così che non rimane nulla di più del fatto puro e semplice, assimilabile ai fatti ordinarii della storia: e cioè che degli uomini, col loro lavoro, la loro abilità, il loro talento, continuino nelle età posteriori la scuola inaugurata da Cristo ed i Suoi Apostoli.

Mantengo pertanto fermissimamente e manterrò fino al mio ultimo respiro, la fede dei Padri nel carisma certo di verità che è, è stato e sarà sempre nell’episcopato trasmesso con la successione Apostolica: non in modo che sia mantenuto quello che può sembrare migliore e più adatto al grado di cultura proprio di ciascuna epoca, ma in modo che la verità assoluta ed immutabile, predicata in origine dagli Apostoli, né mai sia creduta, né mai sia intesa in un altro senso.

Mi impegno ad osservare tutte queste cose fedelmente, integralmente e sinceramente, a custodirle inviolabilmente e a non allontanarmene sia nell’insegnamento sia in una qualunque maniera con le mie parole ed i miei scritti. Così prometto, così giuro, così mi aiutino Dio e questi santi Vangeli di Dio.»
Raffi2211
@Tempi di Maria cera anche un giuramento dell papa. In italiano non lo trovo.
Solo in tedesco lo ho trovato.
Forse lo trovate voi
KRÖNUNGSEID DES PAPSTES
Ich gelobe,
nichts an der Überlieferung, nichts an dem, was ich von meinen gottgefälligen Vorgängern bewahrt vorgefunden habe, zu schmälern, zu ändern oder darin irgendeine Neuerung
zuzulassen; vielmehr mit glühender Hingabe als ihr wahrhaft …More
@Tempi di Maria cera anche un giuramento dell papa. In italiano non lo trovo.

Solo in tedesco lo ho trovato.

Forse lo trovate voi

KRÖNUNGSEID DES PAPSTES
Ich gelobe,
nichts an der Überlieferung, nichts an dem, was ich von meinen gottgefälligen Vorgängern bewahrt vorgefunden habe, zu schmälern, zu ändern oder darin irgendeine Neuerung
zuzulassen; vielmehr mit glühender Hingabe als ihr wahrhaft treuer Schüler und Nachfolger mit meiner ganzen Kraft und Anstrengung das überlieferte Gut ehrfurchtsvoll zu bewahren; alles, was im Widerspruch zu der kanonischen Ordnung auftauchen mag, zu reinigen; die heiligen Cañones und Verordnungen unserer Päpste gleichwie göttliche Aufträge des Himmels zu hüten, da ich mir bewußt bin, Dir, Dessen Platz ich durch göttliche Gnade einnehme, Dessen Stellvertretung ich mit Deiner Unterstützung innehabe, strengste Rechenschaft über alles, was ich bekenne, im göttlichen Gericht ablegen zu müssen.
Wenn ich es unternehmen sollte, in irgendetwas nach anderem Sinn zu handeln oder zulassen sollte, daß es unternommen wird, so wirst Du mir an jenem furchtbaren Tag des göttlichen Gerichts nicht gnädig sein.
Daher unterwerfen Wir auch dem Ausschluß des strengsten Bannes:
wer es wagen sollte – seien es Wir selbst, sei es ein anderer – irgendetwas Neues im Widerspruch zu dieser so beschaffenen evangelischen Überlieferung und der Reinheit des
orthodoxen Glaubens und der christlichen Religion zu unternehmen, oder durch seine widrigen Anstrengungen danach trachten sollte, irgendetwas zu ändern, oder von der Reinheit des Glaubens zu unterschlagen, oder jenen zuzustimmen, die solch lästerliches Wagnis unternehmen.
(LIBER DIURNUS ROMANORUM PONTIFICUM P.L. Io5, S.54)
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Ora pro nobis
Tempi di Maria
Leggete in "espandi" anche il giuramento antimodernista composto da san Pio X che ne vale la pena
Diodoro
Il Massone concede a Dio di essere stato architetto od orologiaio del "Mondo" (concepito come un ente unico quasi-divino), ma Gli nega di essere stato e di essere Redentore.
Infatti venire a "far rivivere i morti" significa:
1- che il "Mondo" era difettoso in origine, per colpa del medesimo Orologiaio (attribuzione del Peccato a Dio);
2- che l'Orologiaio si permette di violare l'Auto-nomia ("darsi …More
Il Massone concede a Dio di essere stato architetto od orologiaio del "Mondo" (concepito come un ente unico quasi-divino), ma Gli nega di essere stato e di essere Redentore.
Infatti venire a "far rivivere i morti" significa:
1- che il "Mondo" era difettoso in origine, per colpa del medesimo Orologiaio (attribuzione del Peccato a Dio);
2- che l'Orologiaio si permette di violare l'Auto-nomia ("darsi leggi da se stesso") del medesimo Mondo quasi-divino.

Mi viene diagnosticato un tumore, con pochi mesi di vita previsti- prego il Signore di salvarmi? Sarebbe pregarlo di infrangere le leggi di Natura!!

Mi si mostra, con i segni della natura e della Grazia, la Vera Religione: il modo in cui Dio vuole essere adorato. La respingo, perché viene da Lui e non dalla MIA Ricerca.
Tempi di Maria
Sancte Pie X ora pro nobis!
signummagnum
"Nessuno più grande di Lui si è mai seduto sul trono di Pietro" (Padre Pio parlando di san Pio X)