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Leone XIV pone fine a tutte le Messe di rito romano nella diocesi di Knoxville

Il Vescovo James Mark Beckman, 62 anni, di Knoxville, Tennessee, ha annunciato che tutte le Messe in rito romano approvate dalla diocesi termineranno entro la fine di quest'anno. Si riferisce a questo come a una 'transizione' dall'uso del Messale del 1962 al Novus Ordo.
Il Vescovo Beckman è stato insediato nel luglio 2024.
La diocesi di Knoxville conta circa 70.000 cattolici e copre un'area di 40.000 km².
La decisione è stata presa in collaborazione con tutti i sacerdoti delle parrocchie in cui viene attualmente celebrato il rito romano.
Il 12 ottobre, il Rev. David Carter ha rivelato in un'omelia che il Vescovo Beckman aveva ricevuto una richiesta dalla Congregazione per il Culto Divino, guidata dal Cardinale Roche, di attuare la Traditionis Custodes.
Il sacerdote ha difeso il suo vescovo, in quanto egli stesso è un uomo sotto autorità, come un centurione nell'esercito romano.
Gaslighting: "Egli ama i fedeli che si dedicano all'antica liturgia e non prova alcun rancore nei vostri …More

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Don Cesare Toscano shares this

Negli ultimi giorni, la diocesi di Knoxville (Tennessee) ha annunciato la soppressione definitiva della Messa tradizionale in latino in una delle sue parrocchie. Nello stesso tempo, a Chattanooga, il parroco della Basilica dei Santi Pietro e Paolo, p. David Carter, ha spiegato in un’omelia che tale decisione deriva direttamente dal Dicastero per il Culto Divino a Roma, incaricato di applicare il motu proprio Traditionis Custodes del 2021.
La diocesi di Knoxville è stata scelta come “diocesi pilota” per attuare pienamente la politica di “unità liturgica”, sostituendo il Messale del 1962 con quello riformato del 2002, che sarà celebrato in latino e con elementi tradizionali (canto gregoriano, silenzio, orientamento ad orientem).
Secondo p. Carter, non si tratta di “perdere la Messa”, ma di “guadagnare unità”. Tuttavia, per molti fedeli la misura rappresenta una imposizione dall’alto che cancella un rito amato e fiorente da anni.
Il sacerdote ha invitato alla obbedienza e comunione con Roma, mettendo in guardia contro atteggiamenti di ribellione simili a quelli della Fraternità San Pio X.
Molti credenti, però, vedono in questa decisione non un segno di unità, ma di uniformità forzata, che rischia di soffocare la ricchezza e la continuità della tradizione liturgica cattolica.

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titolo fuorviante e tendenzioso...!

E' ovvio che se vogliono un rito protestante senza transustanziazione al posto della santa messa di rito romano che non si può mutare senza pena l'anatema devono togliere di mezzo quest'ultima. Ma quando ci sarà l'abolizione del sacrificio avremo tanti sacerdoti che finalmente apriranno gli occhi e si separeranno da questa falsa chiesa senza eucarestia e senza culto alla Madonna.

La Santa Messa a scadenza, come lo yogurt o lo stracchino...
La "transizione" è ciò che facevano i nazisti coi treni-convoglio verso i campi di concentramento...