Articolo - Oddio, ora Bergoglio riabilita perfino Lutero - Danilo Quinto - L'Intraprendente - 29 ottobre 2016

«Quando la messa sarà stata rovesciata, io sono convinto che avremo rovesciato con essa il papismo (…). Io dichiaro che tutti i postriboli, gli omicidi, i furti, gli assassini e gli adulteri sono meno malvagi di quella abominazione che è la messa dei papi».

Così scriveva Martin Lutero, il riformatore secondo Papa Francesco, che dopo aver dichiarato il 26 giugno scorso che «le sue intenzioni non erano sbagliate», dopo aver parlato il 13 ottobre in Sala Nervi a un migliaio di luterani, con accanto la sua statua, rivela nell’intervista concessa a Civiltà Cattolica«su cosa i cattolici potrebbero imparare dalla tradizione luterana»: «Riforma e Scrittura». Il Papa aggiunge che «all’inizio quello di Lutero era un gesto di riforma in un momento difficile per la Chiesa», ma «Lutero ha fatto un grande passo per mettere la Parola di Dio nelle mani del popolo» e spiega che «Nelle Congregazioni prima del conclave, la richiesta di una riforma è stata sempre viva e presente».

Sarà questo, quindi, l’inquietante programma della visita che Bergoglio si appresta a fare, dal 31 ottobre al primo novembre, in Svezia, con tappe a Lund per una preghiera ecumenica e poi a Malmö, per celebrare i 500 anni della riforma luterana, iniziata a Wittenberg, in Germania, il 31 ottobre 1517. L’anniversario si sovrapporrà, nel 2017 – non a caso – con i 100 anni delle apparizioni di Fatima, avvenute tra il 13 maggio e il 13 ottobre 1917 e con altri due avvenimenti: i trecento anni della fondazione ufficiale della massoneria (Londra, 24 giugno 1717) e i cento anni della Rivoluzione russa del 26 ottobre 1917. Eventi che la narrazione storica che intende servire la verità – così come dovrebbe essere – giudica come direttamente o indirettamente tutti collegati.

Il programma di cui Bergoglio si propone come protagonista, è inquietante sia per i cattolici – che ormai non si meravigliano più di non essere difesi da questo Papa – sia per coloro che non credono. Sia agli uni che agli altri, infatti, dovrebbe interessare quello che il riformatore pensava di Gesù («Cristo commise adulterio prima di tutto con la donna che incontrò al pozzo di Giacobbe, di cui San Giovanni scrisse: “In quel momento giunsero i suoi discepoli e si meravigliarono che stesse a discorrere con una donna. Nessuno tuttavia gli disse: “Che desideri”, o “Perché parli con lei”? Dopo di lei fu la volta di Maria Maddalena, e poi venne la donna colta in flagrante adulterio che Cristo congedò così gentilmente. Quindi, anche Cristo, pur essendo così retto, si è reso colpevole di fornicazioneprima di morire») oppure che cosa scriveva di se stesso: «Da mattina a sera non faccio altro che bere. Chiedetemi perché bevo così tanto, perché parlo così loquacemente e perché mangio così spesso. Lo faccio per imbrogliare il diavolo che viene a tormentarmi (…). È mangiando, bevendo e ridendo in questo modo e talvolta anche di più, e anche commettendo qualche peccato, che sfido e disprezzo Satana tentando di sostituire i pensieri che il diavolo mi suggerisce con altri pensieri, come ad esempio pensando con avidità ad una bella ragazza o ad una ubriacatura. Se non facessi così diventerei oltre modo furioso».

Sarebbe ingiusto dire che Bergoglio – da solo – abbia scoperto Lutero. Il 31 ottobre 1983, Giovanni Paolo II scrisse al cardinale Giovanni Willebrands, presidente del segretariato per l’unione dei cristiani, ricordando il «teologo che, alla soglia del tempo moderno, ha contribuito in modo sostanziale al radicale cambiamento della realtà ecclesiale e sacrale dell’Occidente» e nello stesso anno si recò in visita ad un tempio luterano, così come farà, il 14 marzo 2010, Benedetto XVI.

Il percorso è già stato tracciato da altri e corrisponde al tentativo di protestantizzare la Chiesa Cattolica. Un tentativo che viene ripreso con decisione dal Papa ora regnante in nome della Chiesa post-conciliare. Contro la pronuncia di scomunica, ancora in vigore, nei confronti di Lutero, emessa da Papa Leone X il 3 gennaio 1521 e quel che hanno detto del monaco agostiniano, santi come Pietro Canisio, olandese della Compagnia di Gesù, che scriveva: «Confesso ad alta voce per la mia salvezza tutto quello che i cattolici hanno sempre a buon diritto creduto nel loro cuore. Ho in abominio Lutero, detesto Calvino, maledico tutti gli eretici».

Tutto questo sarà spazzato via dal riformatore Bergoglio? Tutto è possibile per i riformatori.

Danilo Quinto - 29 ottobre 2016 - Roma (Italia) - [Fonte: http://www.lintraprendente.it/]

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Gloria Dio Padre
prossime canonizzazioni urgenti: lutero, pannella, don gallo, magari dario fo' , in un prox futuro per le pari opportunita' ed essere politicamente corretti magari luxuria o vendola cosi' TUTTI FELICI VERO? 😁 🤬 😜 🥴 🤐
Francesco I