SU ORGOGLIO…MORALE…VANAGLORIA…MAGNANIMITA’…

ORGOGLIO e MORALE

Bossuet insegnava che “l’orgoglio è una depravazione più profonda; per esso l’uomo, abbandonato a se stesso, nell’eccesso dell’amor proprio, considera sè come proprio Dio“.Ad essere onesti, ci si può senza dubbio alcuno rendere conto che tutto nasce da lì e torna sempre lì: all’orgoglio dell’uomo…

…Il peccato mortale è, per tradizionale definizione “aversio a Deo“, allontanamento da Dio.

L’uomo, però, per potersi allontanare da Dio deve essere convinto di poter vivere senza di Lui, di poter contare solo sulle proprie forze. Ebbene, questo glielo permette proprio l’orgoglio…

…Il Tanquerey così lo spiega: “Dimenticando che Dio è il suo primo principio e il suo ultimo fine, [l’uomo] stima
eccessivamente se stesso, e le proprie doti vere o pretese riguarda come fossero sue senza riferirle a Dio. Di qui quello spirito d’indipendenza o d’autonomia che lo spinge a sottrarsi all’autoritа di Dio
” (Compendio di Teologia Ascetica e Mistica)…

Quante persone ai nostri giorni contraddicono Dio, contestando la Sua Legge per poter fare quello che vogliono, senza pesi morali.

Cosa li spinge a farlo? E’ l’orgoglio…

…Kant parlando dell’etica, ha affermato che la cosiddetta morale deontologica sarebbe superiore a quella teolologica. La morale deontologica è quella per cui l’agire morale deve essere compiuto indipendentemente del fine… La morale teolologica è invece quella indirizzata ad un fine ben preciso, appunto il raggiungimento della felicitа: il bene va compiuto non in se stesso ma in quanto rimanda al possesso della veritа e quindi dell’autentica felicitа. E’ ovvio che il Cristianesimo faccia proprio la morale teolologica e non quella deontologica

… la modernitа, nel suo scetticismo e indifferentismo religioso, non poteva non fare propria la prospettiva kantiana… Il moralismo non si misura dal numero delle rinunce (per cui più si mettono “paletti” nella propria vita, più si è moralisti), bensì dal numero delle motivazioni che sono alla base della rinuncia. Facciamo un esempio. Un ateo decide di non rubare. Decide di farlo per: 1.rispettare la roba degli altri, 2.per non andare in galera. Un credente che decide di non rubare avrа invece questi motivi: 1.rispettare la Legge di Dio, 2.rispettare la roba degli altri, 3.non andare in galera. Ebbene, il comportamento del credente sarа meno moralistico, in quanto egli, avendo una motivazione in più (la legge di DIO), riuscirа a dare più senso al suo sforzo di volontа. Quello dell’ateo, invece, avendo una motivazione in meno, avrа bisogno di uno sforzo di volontа maggiore, cadendo pertanto nel moralismo


…Dall’ ORGOGLIO nasce la VANAGLORIAORGOGLIO diverso da MAGNANIMITA’…

L’orgoglio è un peccato dello spirito, che in sè è meno vergognoso e meno degradante dei peccati carnali, ma è molto più grave di essi (i quali peccati carnali sono comunque peccati mortali), poichè ci allontana molto di più e diametralmente da Dio (Summa Theologiae, I-II, q.73, a.5)…

…Anche il peccato originale fu un peccato d’orgoglio (Summa Theologiae, I-II, q.84, a.2), cioè il voler “essere come Dio” (Genesi III, 5) e il conquistare da sè la “scienza del bene e del male” (Gensi III, 6), per poter guidarsi da solo senza essere sottomesso a nessuno e neppure a Dio…

…San Tommaso ‘d’Aquino (Summa Theologiae, II-II, q.162, a.8) spiega che l’orgoglio è qualcosa di più di un peccato capitale, infatti esso è la sorgente e la radice di tutti i peccati capitali e soprattutto della vanagloria, che è uno dei suoi primi effetti…

(…) occorre fare molta attenzione a non confondere la grandezza d’animo con l’orgoglio e neppure confondere l’umiltа con la pusillanimitа …(…il peccato di coloro che per eccessiva sfiducia in sè medesimi o per un’umiltà malintesa non fanno fruttificare tutti i talenti che hanno ricevuto da Dio: il che è il contrario alla legge naturale, che obbliga tutti gli esseri a sviluppare la propria attivitа giovandosi di tutti i mezzi e tutte le energie di cui Dio li ha dotati)

L’anima umile deve essere d’animo nobile e grande, ossia deve tendere umilmente a fare grandi cose…

…L’orgoglio è definito dall’Aquinate “amore disordinato della propria eccellenza”…

…(…) l’orgoglio è assai diverso dalla magnanimitа: ad esempio un soldato deve desiderare ardentemente vittoria della sua Patria, invece, l’orgoglioso desidera smodatamente la propria eccellenza…San Gregorio Magno (Moralia XXIII, cap.5) enumera vari gradi d’orgoglio…

…La magnanimitа è la virtù che inclina a intraprendere opere grandi, splendide e degne di onore in ogni genere di virtù…

…Alla magnanimitа si oppongono quattro vizi: tre per eccesso ed uno per difetto.

Per eccesso si oppongono direttamente:

La presunzione, che inclina ad intraprendere cose superiori alle nostre forze.

L’ambizione, che ci spinge a procurarci onori non dovuti al nostro stato e ai nostri meriti.

La vanagloria, che cerca fama e rinomanza senza i meriti su cui fondarla o senza ordinarla al suo vero fine, che è la gloria di Dio e il bene del prossimo.

Alla magnanimitа si oppone per difetto la pusillanimitа