Bergoglio firma documento musulmano rinnegando GESU’ CRISTO
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DA LEGGERE D'UN FIATO ... è breve ma doloroso ed è tutto vero: Papa Francesco firma un documento insieme all'Imam IN NOME DI TUTTI E DI TUTTO fuorché nel Nome di Gesù Cristo, che sparisce dalla nuova evangelizzazione.
FONTE ORIGINALE
Papa Francesco ha appena firmato il nuovo Documento sulla Fratellanza Umana.. vedi qui, con l’Imam di Al-Azhar Ahmad Al-Tayyeb. Una FRATELLANZA SENZA GESU’ CRISTO, MA CON IL DIO DELL’ISLAM, un Dio senza volto e senza nome…
“Un documento – afferma il testo – ragionato con sincerità e serietà per essere una dichiarazione comune di buone e leali volontà, tale da invitare tutte le persone che portano nel cuore la fede in Dio e la fede nella fratellanza umana a unirsi e a lavorare insieme, affinché esso diventi una guida per le nuove generazioni verso la cultura del reciproco rispetto, nella comprensione della grande grazia divina che rende tutti gli esseri umani fratelli…”
E Gesù?? semplice, per papa Francesco E’ NEL FRATELLO… La fede in Dio? MA IN QUALE DIO? E dunque non più la fede in Gesù Cristo, ma NELLA FRATELLANZA UMANA… dentro la quale “Gesù” è immerso, nascosto, anonimo! Nell’Angelus del Primo dell’anno idem: Bergoglio ha affermato che il nome di Dio è Signore! Ma ciò è teologicamente falso perché per NOI Cattolici il Nome di Dio è GESU’, come spiega infatti san Paolo ai Filip. 2,5-11 “perché nel nome di Gesù ogni ginocchio si pieghi nei cieli, sulla terra e sotto terra; e ogni lingua proclami che Gesù Cristo è il Signore, a gloria di Dio Padre.” Quando poi leggiamo il Vangelo alla Messa, cosa rispondiamo al termine? LODE A TE O CRISTO! E la lettura del Vangelo non è “Parola di Dio, del Signore”? Insomma: Gesù è Dio sì o no!?
Il Documento sviolina poi una bella serie di “IN NOME DI….” e si parte DAL DIO secondo la visione sincretista di un “dio generico” senza un volto e senza un nome,per poi affermare che in NOME DI TUTTI GLI ALTRI: dell’anima, dei poveri, dei bisognosi e degli emarginati, dei miseri… IN NOME degli orfani, delle vedove, dei rifugiati e degli esiliati, persino di quanti vivono nella paura (??); dei popoli DELLA LIBERTA’, della giustizia e della misericordia; insomma IN NOME DI TUTTI SENZA DISTINZIONE ALCUNA.. (ma Gesù è escluso).. conclude il testo ufficiale:
“Al-Azhar al-Sharif – con i musulmani d’Oriente e d’Occidente –, insieme alla Chiesa Cattolica – con i cattolici d’Oriente e d’Occidente –, dichiarano di adottare la cultura del dialogo come via; la collaborazione comune come condotta; la conoscenza reciproca come metodo e criterio…“
E’ Dio dell’Islam, del Corano, il Dio a cui l’Islam crede….?? e per la qual fede però Gesù NON è Dio di cui parlano e per cui Bergoglio ha firmato! Lo si vede nella firma che NON è quel Dio della Chiesa Cattolica, ma che i musulmani d’Oriente e d’Occidente INSIEME ALLA CHIESA CATTOLICA.. dichiarano di adottare la cultura del dialogo come via.. mentre LA VIA E’ GESU’ CRISTO!! (Gv.14,6). E’ perciò inevitabile pensare che Bergoglio abbia RIGETTATO GESU’ CRISTO in nome del dio dell’Islam, o di un dio senza volto e senza nome, generico, che non dia fastidio a nessuno!
E’ evidente che il Documento mira ad una PACE UNIVERSALE in difesa delle religioni, ma CONTRO chi non si dice: CHI E’ CHE MINACCIA LE RELIGIONI? Chi minaccia oggi le religioni? CHI STA PERSEGUITANDO I CRISTIANI? Papa Francesco fa finta di non vedere e di non sentire…
Il testo è una vera “calata di braghe” della falsa-chiesa di Bergoglio all’evangelizzazione perchè, si afferma anche, che QUESTO DOCUMENTO sia usato come testo di studio NELLE SCUOLE….. una vera APOSTASIA dalla vera Fede in Cristo Gesù, qui avevamo descritto i tratti di questa “cronaca di una morte annunciata”.
La VERA CHIESA, sul brano di Marco riportato sopra, insegna quanto segue e che riportiamo da diversi testi patristici sui Vangeli:
Dopo la protesta di Pietro, a causa della quale Gesù lo ammonisce duramente:voltatosi e guardando i suoi discepoli, rimproverò Pietro e disse: «Va’ dietro a me, Satana! Perché tu non pensi secondo Dio, ma secondo gli uomini»…. i discepoli si trovano ora di fronte a una decisione nuova.
Chiamati a sé: espressione che Marco usa per importanti insegnamenti.
rinneghi se stesso: aparnéomai; ossia, porre la sequela di Gesù al di sopra dei propri desideri e progetti. Cf. Lc 14,26. Il verbo appare ancora una sola volta in Marco quando Pietro rinnega Gesù (14,30.31.71-72). E nei Vangeli nulla è casuale o scritto “per caso”.
prenda la sua croce: Marco presenta la sequela della croce nell’esempio di Simone di Cirene (15,21); si vergognerà di me: il vergognarsi è qui posto come più grave del rinnegare del particolare riportato da Lc 12,9. Non è un rinnegare per paura o timori, non è in senso psicologico, ma come comportamento oggettivo di UNA SCELTA, il monito di Gesù è grave, in quel vergognarsi di parlare di LUI è un atto contro di lui.
La generazione adultera e peccatrice è il luogo dove ci si vergogna (e ci si vergognerà nel tempo) di Gesù, del suo Nome e delle sue parole.
Il Figlio dell’uomo: è la scena che ci porta al Suo ritorno, alla parusia.
Mentre la prima parte della frase prospetta solo il caso di chi è pronto a perdere la propria vita, il secondo gli oppone il contrario. Seguire Gesù e morire per LUI, senza appunto vergognarsi di Lui, significa dunque “salvare la propria vita”; il caso di colui, invece, “che vuole salvare la propria vita”, vergognandosi di Gesù, del suo santo Nome e delle sue parole, al suo ritorno glorioso, cioè nel giorno del suo Giudizio, Gesù si vergognerà di lui, cioè egli perderà la propria vita.
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Così la visione del Regno di Dio, l’esperienza della salvezza e di ciò che ci attende, non è rinviata a dopo la morte, nel mondo futuro, al giudizio, ma è già presente, “qui” e ora. La misericordia di Dio ritarda la maledizione fino alla fine, ma fin d’ora dà la benedizione, ma maledice anche colui che di Lui si vergognerà pensando così di salvare la propria vita, arrivando a perderla. Gesù ammonisce, sta avvisando e sta mettendo in guardia i suoi Discepoli, riportandoci ad una domanda molto inquietante: «Quando il Figlio dell’uomo ritornerà, troverà ancora la fede sulla terra?» (Lc 18, 8); come a farci riflettere – per salvarci ancora in tempo – in che modo possiamo averlo tradito, o ci siamo vergognati di LUI, dal momento che, sopraggiunto il Giudizio, chi si sarà di Lui vergognato, di certo perirà.
Concludiamo:
Unire le religioni sotto l’”unico Dio” riconosciuto da tutti per formare la “fratellanza universale” è tipico del pensiero modernista («sintesi di tutte le eresie», San Pio X, enciclica Pascendi Dominici Gregis, 8 settembre 1907, vedi qui).
Emblematico è, per esempio, il caso del sacerdote don Primo Vannutelli (1885-1945), – amico e collaboratore del “grande vecchio” del modernismo italiano, il prete-apostata Ernesto Bonaiuto (1891-1946) – il quale, dopo essere stato sospeso a divinis negli anni ’30, per essere riabilitato ritirò tutti i suoi scritti e recitò il giuramento antimodernista, ma si trattò di uno spergiuro. Infatti, prima di morire, scrisse il suo “testamento spirituale” – pubblicato postumo nel 1978 col titolo Il testamento di fede di don Primo Vannutelli – in cui proclamava sì di amare Gesù Cristo, ma dichiarava di non credere che Egli fosse il Verbo di Dio incarnato. L’unico modo per unire le “religioni abramitiche” (ebraismo, cristianesimo e islam) era, secondo Vannutelli, lasciar cadere finalmente la tesi della divinità di Gesù. Una coincidenza?
I gesuiti hanno purtroppo fatto proprio il modernismo, rinnegando Cristo in nome di Cristo! Ne è una prova il fatto che il cast del film Mission, ove si racconta che i missionari gesuiti giapponesi abiurarono per aver salva la vita col “permesso” di Gesù, è stato accolto con una standing ovation dai vertici della new-Compagnia e anche da papa Francesco a Casa Santa Marta….