@CooperatoresVeritatis Mi scusi se rispondo con franchezza alla sua cortese replica, ma Lei cita il "Catechismo della Dottrina cristiana" di S. Pio X equivocandolo:
«100. I bambini morti senza Battesimo dove vanno?
I bambini morti senza Battesimo
vanno al Limbo, dove non è premio soprannaturale nè pena; perché, avendo il peccato originale, e quello solo, non meritano il paradiso, ma neppure l’inferno e il purgatorio.»
poiché in questi paragrafi il santo Pontefice sta trattando proprio il tema del
destino eterno delle anime; le anime nel Limbo "non meritano l'inferno" nel senso che non meritano la "pena del senso".
Accogliamo da S. Pio X quanto abbiamo appena letto. Lo stesso Papa, nel "Catechismo Maggiore", insegna:
«562. Perché si deve avere tanta premura per far ricevere il Battesimo ai bambini?
Si deve avere somma premura per far battezzare i bambini, perché essi per la loro tenera età sono esposti a molti pericoli di morire, e
non possono salvarsi senza il Battesimo.
563. Peccano adunque i padri e le madri che per la loro negligenza lasciano morire i loro figliuoli senza Battesimo, o lo differiscono?
Sì, i padri e le madri che per la loro negligenza lasciano morire i figliuoli senza Battesimo peccano gravemente, perché
privano i loro figliuoli dell’eterna vita; e peccano pure gravemente col differirne a lungo il Battesimo, perché li espongono al pericolo di morire, senza averlo ricevuto.»
Quindi S. Pio X insegna che i bambini morti senza Battesimo non si salvano e non raggiungono la vita eterna (la visione beatifica).
Abbiamo appurato che (1) i bambini morti senza Battesimo vanno al Limbo (§ 100 del "Catechismo della Dottrina Cristiana"). Ma dal § 99 sappiamo che (2) le anime vanno in Paradiso o in Purgatorio o in Inferno. Dunque (3) il Limbo fa
necessariamente parte o del Paradiso, o del Purgatorio, o dell'Inferno:
a) se fa parte del Paradiso, allora le anime che sono nel Limbo avrebbero ottenuto la vita eterna senza Battesimo: impossibile;
b) se fa parte del Purgatorio, allora il Limbo sarebbe un castigo temporaneo che libera dalla colpa originale le anime che poi giungerebbero all'eterna beatitudine senza Battesimo: impossibile;
c) se fa parte dell'Inferno, le anime che sono nel Limbo non giungeranno mai alla visione beatifica e subiranno qualche pena.
Alla spiegazione
vera si giunge proprio considerando la citazione del Concilio di Firenze riportata anche da Lei (ma per contrapporla a S. Pio X):
«Quanto alle anime di coloro che muoiono in stato di peccato mortale o con il solo peccato originale, esse discendono subito negli inferi, per esservi tuttavia punite con pene differenti» (decreto
Laetentur caeli, 6 luglio 1439).
e ammettendo l'Inferno (che è eterno) come luogo di pene graduate e differenziate, comprendente anche un "luogo" nel quale le anime soffrono solamente la "pena del danno" (che è la privazione della visione di Dio, senza altre sofferenze).
La risposta ci è già stata data dal Magistero: «le anime di coloro che muoiono... con il solo peccato originale... discendono subito negli inferi»;
ma questa parola è dura e non la vogliamo ascoltare.La dottrina tradizionale del Limbo è confermata dal Concilio di Trento, che prescrive l'amministrazione del Battesimo il prima possibile,
anatematizza coloro che negano la necessità del Battesimo anche per i bambini (Sess. V can. 4) e spiega:
«...per
tradizione apostolica anche i bambini, che non hanno ancora potuto commettere peccato, vengono
veramente battezzati, affinché in essi sia purificato con la rigenerazione quello che contrassero con la generazione. "Se - infatti - uno non rinasce per l’acqua e lo Spirito santo,
non può entrare nel regno di Dio" (Gv 3,5)».
Gesù non dice: "Se uno non rinasce... non può entrare nel regno di Dio
prima del mio ritorno", ma solo che non può entrare nel regno di Dio. E non ci sono due regni di Dio: uno per i battezzati, e uno per quelli che erano nel Limbo. Ripetiamo:
«le anime di coloro che muoiono... con il solo peccato originale... discendono subito negli inferi» (Concilio di Firenze, decreto
Laetentur caeli, 6 luglio 1439). Questa solenne dichiarazione magisteriale, da sola, nega che il Limbo sia
solo una - come si usa dire oggi - «ipotesi teologica possibile» e chiarisce dove si trovi il Limbo.
Il Limbo è un luogo di pena: sola "pena del danno" e non "pena del senso"; come tale non può che far parte dell'Inferno, che è eterno. Nella "Summa Theologiae" leggiamo: «...è probabile che l'inferno e il limbo siano lo stesso luogo, o dei luoghi quasi continui... l'inferno e il limbo hanno la stessa ubicazione» (Suppl., q.69, a.5, co. & ad. 1).
Perché il Limbo possa essere
temporaneo, è necessario che esso sia come un "terzo regno" tra Inferno e Paradiso (che sono
eterni), ma questa dottrina fu condannata come
"falsa e temeraria" da Pio VI in
Auctorem Fidei (prop. XXVI). Altro che «dottrina di Gesù».
Concludo ripetendo quanto scritto da Papa Sisto V, ossia che dal nefando crimine dell'aborto (siamo nel caso di bambini morti senza Battesimo) «consegue la
sicura perdita non solo dei corpi, ma, ciò che è più grave, anche
delle anime» (Lett. Ap.
Effraenatam Perditissimorum, 29 ottobre 1588).
In conclusione, i bambini morti senza Battesimo
da un lato non possono godere la visione beatifica, e
dall'altro avendo ancora la macchia del peccato originale
non possono non subire una pena commisurata alla loro condizione di creature "non rigenerate". E dove finiranno mai queste anime? Ognuno risponda come crede. Per conto mio ha già risposto il Concilio di Firenze: vanno in Inferno;
ma questa parola è dura e non la vogliamo ascoltare.Concordo, in ogni caso, sulla necessità del Battesimo (di acqua, di desiderio, o di sangue); sull'esistenza del Limbo dei fanciulli; e sull'inopportunità di cantare ninne nanne per i bambini abortiti.