@padrepasqualeNella cerimonia del Venerdì Santo, sin dal II secolo dopo Cristo e sino al pontificato di Roncalli si recitava questa preghiera per gli Ebrei:
"Oremus et pro perfidis Judaeis ut Deus et Dominus noster auferat velamen de cordibus eorum; ut et ipsi agnoscant Jesum Christum, Dominum nostrum.
Omnipotens sempiterne Deus, qui etiam judaicam perfidiam a tua misericordia non repellis: exaudi preces nostras, quas pro illius populi obcaecatione deferimus; ut, agnita veritatis tuae luce, quae Christus est, a suis tenebris eruantur. Per eumdem Dominum...Amen"Non si può dubitare di un fatto: da san Cipriano vescovo di Cartagine (III secolo) in poi vengono sistematicamente designati in tal modo eretici, ebrei e pagani. La perfidia, nella grande maggioranza dei casi, è contrapposta alla fede cristiana, il perfido si oppone al fedele. Gli esempi sono ben attestati dai lessici.
Bisogna vedere, tuttavia, se ciò è sufficiente per concludere che i termini hanno perso ogni connotazione spregiativa, come sostengono alcuni studiosi e come viene spesso ripetuto da un’ampia pubblicistica.
Occorre una precisazione. "
Pro" non significa semplicemente "per", ma "in favore di", "a vantaggio di".
Perfidus e
perfidia, i cui corrispondenti lemmi hanno innegabilmente una connotazione spregiativa in tutte le lingue neolatine, ha l’originario significato di infedele, incredulo, miscredente (
per-fidem). Pio XII aveva esplicitamente chiarito tale significato del termine, rifiutando pertanto di espungerlo perché non offensivo (
v. documento)
. Dunque il compito della Chiesa era quello di far comprendere agli Ebrei che Gesù è il Messia, questo lo seppe fare magistralmente Sua Santità Pio XII che riuscì a convertire il Rabbino Capo di Roma che si fece battezzare con i nomi cristiani di Eugenio Pio, in onore dell'ultimo grande Papa.Abbandonando la sana tradizione, anche una persona dotta come Benedetto XVI cade in contraddizione.