Sodoma Supplicans: Francesco si conduce ad absurdum
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Francesco ha affermato che la [pseudo] benedizione da lui inventata per chi pratica l'omosessualità è un modo per mostrare la "vicinanza del Signore e della Chiesa" a tutti coloro che, in "situazioni diverse" [= peccato mortale], chiedono aiuto per continuare - a volte per iniziare - un cammino di fede. In realtà, la [pseudo] benedizione mostra una vicinanza al diavolo e aiuta a proseguire un cammino verso l'inferno.
Ai presenti ha detto di voler sottolineare due cose:
- "La prima è che queste [pseudo] benedizioni, al di fuori di ogni contesto e forma liturgica, non richiedono la perfezione morale per essere ricevute". Questo è un argomento di comodo, perché nessuna benedizione richiede "perfezione morale".
- "Il secondo è che quando ci si avvicina spontaneamente a una coppia per chiedere la loro benedizione, non si sta benedicendo l'unione, ma semplicemente le persone che hanno fatto insieme la richiesta". Questo è un argomento che nega la realtà ed è contraddetto dal fatto che Francesco ha comunque sentito il bisogno di pubblicare il testo "Sodomia supplicans".
Francesco si è portato ad absurdum aggiungendo che ciò che conta "non è l'unione" ("la coppia"), ma le persone, "tenendo conto, naturalmente, del contesto, delle sensibilità, dei luoghi in cui le persone vivono e dei modi più appropriati per farlo".
Sono proprio queste persone [= adulteri e omosessuali impenitenti], il loro "contesto", le loro "sensibilità" e i loro "luoghi" che rendono impossibile "benedirli", perché non cercano la conversione, ma la conferma nel loro vizio.
Immagine: © Mazur/catholicnews.org.uk, CC BY-NC-ND, Traduzione AI
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