it.news
1690

Capire tutto 100 anni prima. S. Pio X, Mons. Ballerini e la fine dei modernisti

Volentieri offriamo ai lettori alcuni estratti del capolavoro di Mons. G. Ballerini La crisi del pensiero moderno e le basi della fede (dello stesso Autore abbiamo pubblicato anche l’ottimo volume Breve Apologia del Cristianesimo. Contro gli increduli dei nostri giorni).

Ora, io credo che certe dottrine basti appena spogliarle dall’involucro artificioso sotto cui si nascondono e farle conoscere quali sono veramente in sé, perché tutti abbiano a rigettarle senza bisogno di essere confutate.

Inutile perciò rilevare come nel sistema dei modernisti si giustifichino tutte le religioni, si neghi ogni distinzione fra l’ordine naturale e il soprannaturale, si snaturi lo stesso concetto di religione e di rivelazione, e si finisca, dopo tutto, in quel vacuo sentimento dell’inconoscibile che è proprio anche del panteista, dell’ateo e dell’incredulo.

[…]

Nessuno mi stimerà così ingenuo da credere ch’io voglia mettere in un sol fascio tutti i nuovi apologisti, modernisti o immanentisti, onde poi giudicarli alla medesima stregua.

Sono io il primo a riconoscere che la loro dottrina si presenta sotto diverse forme e gradazioni, da cui risultano i particolari sistemi, propri di questa o quella scuola, propri di questo o di quell’autore: sistemi per lo più avvolti in tale oscurità e confusione di idee, che riesce assai difficile coglier netto il loro pensiero, forse perché è ancora allo stato di incubazione e di elaborazione.

[…]

Come si vede, abbiamo […] tutta la sostanza dell’errore modernistico qual è descritto nell’enciclica Pascendi, errore che s’incardina sulle stesse basi del protestantesimo.

È noto infatti che il protestantesimo, staccandosi dal Cattoliceismo, si trovò logicamente costretto a rifiutare tutti quei criteri esterni che dimostrano la verità e divinità della Chiesa cattolica. E poiché tali criteri sono pur quelli che dimostrano la verità e divinità del Cristianesimo, altro non essendo la Chiesa che il Cristianesimo quale fu istituito da Cristo, il protestantesimo non poté altrimenti far valere le sue pretese che rifugiandosi ai dati interni e puramente soggettivi, i quali sfuggono ad ogni controllo.

Così agli esterni motivi di credibilità e alla stessa norma di fede stabilita da Cristo nel magistero della Chiesa, i novatori sostituirono l’ispirazione privata, il libero esame, la Chiesa invisibile. Cose tutte che in sostanza dicono: i motivi di credibilità e la norma del credere si devono cercare unicamente in noi stessi.
>>> La crisi del pensiero moderno e le basi della fede
Radio Spada condivide questo
48
😊