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Francesco chiacchiera con l'attivista gay James Martin per trenta minuti

L'udienza del 30 settembre di Papa Francesco con l'attivista gay gesuita James Martin è durata una buona mezz'ora.

Martin ha twittato in seguito sentimentalmente di aver condiviso con Francesco "gioie e speranze, dolori e ansie" dei "Cattolici LGBT e delle persone LGBT nel mondo". Ha chiamato Francesco un "pastore meraviglioso". Martin è un propagandista impenitente della fornicazione omosessuale nella Chiesa.

Due cardinali dei Dubia sono morti, mentre gli altri due aspettano ancora dal settembre 2016 un'udienza con Francesco per parlare della Amoris Laetitia.

Foto: James Martin SJ © Kerry Weber, CC BY-SA, #newsYibsqwrcmz

Il presagio
Dove siamo arrivati. Che schifo.
la verdad prevalece
È noto che il modus operandi della mafia gay è di sostenere e nascondere se stessi.
Gesù è con noi
L'attivista gay che sfida la dottrina cattolica si affida all'anti papa Bergoglio per attaccare i fedeli cattolici.
N.S.dellaGuardia
Non mi sembra proprio che il sig. Martin sia un pastore che affronta paternamente le problematiche dei figli spirituali a lui affidati (e che dovrebbe condurre alla Santità, sempre in teoria).
Quindi non so immaginare cosa possa aver avuto da dirgli il papa per mezz'ora.
Francesco I
@padrepasquale
Mi chiedo cosa le hanno insegnato in seminario! Come fa a parlare di problematiche di natura affettiva e sessuale?
Lei dovrebbe sapere che la sodomia è un peccato che grida vendetta al cospetto di Dio !
Il fatto è che queste cose un tempo i Fratelli delle Scuole Cristiane ce le insegnavano in prima ginnasio ! (che corrispondeva all'attuale prima media)
La prego, per il bene della …Altro
@padrepasquale
Mi chiedo cosa le hanno insegnato in seminario! Come fa a parlare di problematiche di natura affettiva e sessuale?
Lei dovrebbe sapere che la sodomia è un peccato che grida vendetta al cospetto di Dio !
Il fatto è che queste cose un tempo i Fratelli delle Scuole Cristiane ce le insegnavano in prima ginnasio ! (che corrispondeva all'attuale prima media)
La prego, per il bene della sua anima e di quella delle sue pecorelle studi a memoria
questo libricino Catechismo di San Pio X, è un dono grande che le faccio, la prego non segua i cattivi maestri!
Comunque veniamo all'argomento del contendere:

I peccati che gridano vendetta al cospetto di Dio sono quattro e sono:

1) Omicidio volontario dell'innocente. La vita è il maggior dono naturale che Dio ha dato all’uomo. Senza di essa non è possibile né ricevere e né godere alcun dono. Privare il prossimo della vita con l’omicidio volontario (uccisione, aborto, etc), significa privarlo del massimo bene e fargli il massimo danno (www.radiospada.org/…/il-limbo-dei-ba…). Dio, l’unico padrone della vita e della morte, prende le difese delle vittime e ne compie vendetta. La Sacra Scrittura attesta che il sangue dell’innocente Abele ucciso da Caino invocava vendetta davanti a Dio contro l’omicida (Gn. 4,10). L’aborto è sempre omicidio. Il quinto comandamento: Non ammazzare, proibisce di dar morte, battere, ferire o fare qualunque altro danno al prossimo nel corpo, sia per sé, sia per mezzo d’altri; come pure di offenderlo con parole ingiuriose e di volergli male. In questo comandamento Iddio proibisce anche il dar morte a se stesso, ossia il suicidio. www.radiospada.org/…/sul-peccato-di-…. Vi sono dei casi nei quali sia lecito uccidere il prossimo? È lecito uccidere il prossimo quando si combatte in una guerra giusta, quando si esegue per ordine dell’autorità suprema la condanna di morte in pena di qualche delitto; e finalmente quando trattasi di necessaria e legittima difesa della vita contro un ingiusto aggressore (in futuro approfondiremo).

2) Peccato impuro contro natura. Creando i due sessi distinti ed istituendo il Matrimonio, Dio ha concesso agli uomini l’inestimabile privilegio di essere suoi collaboratori nel propagare la vita sulla terra. Ma Egli vuole che siano osservate le leggi divine e naturali che regolano il matrimonio. Chi coglie solo i piaceri, rifiuta i doveri del matrimonio e cerca di impedire che si propaghi la vita a nuove creature umane, commette un gravissimo peccato che grida vendetta al cospetto di Dio contro il peccatore (o i peccatori). I sodomiti furono puniti di questo peccato col fuoco disceso dal cielo, che li incenerì con la loro città (Gn. 19, 1-29). La Scrittura dice anche “Onan sapeva che la prole non sarebbe stata considerata come sua; ogni volta che si univa alla moglie del fratello, disperdeva (il seme) per terra, per non dare una posterità al fratello. Ciò che egli faceva non fu gradito al Signore, il quale fece morire anche lui” (Gn. 38, 9-10). www.radiospada.org/…/sul-sesto-coman….

3) Oppressione dei poveri. Chi abusa della sua forza fisica o morale, della sua autorità o della posizione sociale per opprimere gli indifesi, per imporre la sua volontà ed estorcere quello che vuole, pecca gravemente contro il comandamento dell’amore del prossimo, rende insopportabile la vita, già dura per se stessa, specialmente per i poveri e i deboli. Quanti politicanti e quanti ricchi possidenti di rendono colpevoli di questo peccato, dicendo e facendo credere che procurano il bene del popolo, che tutelano gli interessi delle classi umili e dei lavoratori, speculando sulla loro miseria e vivendo del loro sangue!

4) Defraudare la giusta mercede agli operai. Per chi lavora a conto di altri (servi, operai, manovali, dipendenti, etc), il compenso del lavoro spesso è l’unica risorsa di vita e l’unica ricchezza. Quando il lavoratore ha compiuto il suo lavoro (svolgendo il suo dovere – il lavoratore ha diritti e doveri), ha diritto ad un compenso (solitamente contrattualizzato o pattuito in precedenza) che gli dia la possibilità di vivere decorosamente con la famiglia. Pecca in modo gravissimo chi non paga sufficientemente il lavoratore, chi lo costringe ad un lavoro superiore alle forze, o gli fa ingiustamente attendere il pagamento. Il defraudare la giusta mercede ai lavoratori è uno dei peccati più diffusi, più vergognosi e più odiosi della società moderna. Nei paesi dove c’è il culto della libertà, nonostante le organizzazioni dei lavoratori (degenerati oggi in sindacati), che purtroppo non sempre si contengono nei limiti della giustizia, quanti datori di lavoro, commercianti, industriali, agrari, approfittano della miseria e costringono poveri e deboli a lavorare con stipendi di fame, arricchendosi ingiustamente con il sangue dei poveri! Quello che era stato fatto nel campo della giustizia sociale dalla cristianità, piano piano è sacrificato con le macchinazioni che oggi attanagliano le società laicizzate/atee/infedeli.
Comunismo, marxismo, totalitarismi socialisti e false democrazie. Assai più dolorosa è la condizione del lavoratore in quei paesi dove il popolo ha, in qualche modo (esplicito o implicito), perduto la libertà, dove unico datore di lavoro, unico padrone della vita e della morte dei sudditi è lo stato (in futuro parleremo delle consorterie che lo dirigono iniquamente), incontrollato ed incontrollabile; dove milioni e milioni di vite umane sono sacrificate e immolate a sogni di grandezza e di potenza dello stato (o di organizzazioni sovranazionali); dove il bene pubblico equivale al bene dei pochi che sono al potere; dove non c’è neppur più la libertà di dirsi e pensarsi infelici; dove la vittima deve inneggiare al carnefice, baciare le orme dei suoi piedi, senza osare di guardare in faccia il nuovo Moloch, per non restare abbagliati dal suo splendore divino (dicono i servitori), per non morire di orrore o di un colpo di mitra alla nuca (o di un iniquo processo, etc), dicono i fatti!

La invito, poi, a leggere la lettera enciclica di Sua Santità Pio XI "Casti Connubii"
w2.vatican.va/…/hf_p-xi_enc_193…

Io pregherò per lei, sono convinto che lei sia una brava persona, ma che il senso del dovere e dell'obbedienza la stia conducendo su di una brutta via: pensi che Bergoglio ha completamente disatteso i voti da lui pronunciati 46 anni fa, il tutto per amore del potere:
44 anni fa il giovane gesuita Jorge Mario Bergoglio emetteva la sua professione religiosa solenne
Nella foto "Casti Connubii" del maestro Gasparro
Fatima.
Non perda tempo con i sordi...
padrepasquale
Papa Francesco è un pastore. Come tale deve affrontare paternamente tutte le problematiche dei figli, anche quelle di natura affettiva-sessuale.
La Verità vi farà liberi
Talmente paterno da inviare James Martin come catechista all'incontro mondiale delle famiglie?
O talmente paterno da circondarsi di Abusatori seriali e Cardinali pro gay per il governo del Gregge di Cristo?
Un vero padre, non c'è che dire...
Gaetano2
"Papa Francesco è un pastore..."
Invece di "pastore", usando "impostore" si spiegherebbero molte cose.
Monica Lucchesi
Il signor Bergoglio è un pastore, di quelli che vendono le pecore al peggior macellaio. Ormai lo giustifica solo chi è in mala fede.
padrepasquale
"impostore", "colui che vende le pecore al peggior macellaio"...idiozie e inverecondie al massimo livello.
Gaetano2
"impostore", "colui che vende le pecore al peggior macellaio"... Alla luce dei fatti è la pura e semplice verità!
Francesco I
Similes cum similibus facillime congregantur (Marco Tullio Cicerone)