«Oggi come allora, a Fatima, sono nuovamente qui a visitare la terra, anche se queste visite sono più frequenti e prolungate, perché l’umanità vive momenti molto drammatici»

IL CUORE IMMACOLATO NELLE APPARIZIONI DI MARIA SS.: APOTEOSI EPIFANICA DEL PROGETTO DI SALVEZZA DI DIO SUL MONDO

Provando a seguire la logica e i tempi della divina Provvidenza, mi sembra di poter dire che il messaggio del Cuore Immacolato (spiritualità, devozione, consacrazione, ruolo profetico per la salvezza del mondo come rimedio ai mali presenti e futuri) a Fatima raggiunga il suo “apice epifanico” (1), nel senso che viene assunto e manifestato nel suo più pieno significato, valore e potere.

Per capire meglio l’importanza del Cuore Immacolato a Fatima, offro questo schema proposto dallo studioso Joseph de Sainte-Marie nel suo intervento al Congresso Internazionale di Fatima (2). Il messaggio della Regina del Rosario ai pastorelli può essere sintetizzato in quattro punti essenziali. Esso contiene un avvertimento, un appello, una verità fondamentale e una promessa finale:

- l’avvertimento riguarda il peccato in tutte le sue forme (ateismo militante, offese all’Eucaristia e al Cuore Immacolato di Maria...);

- l’appello ha come oggetto la conversione, la preghiera, la Comunione riparatrice e la consacrazione della Russia;

- la promessa incondizionata è il Trionfo del Cuore Immacolato;

- la verità centrale è il Cuore dell’Immacolata e il suo ruolo decisivo nell’opera della salvezza, poiché Dio vuole glorificare nel mondo Colei che Egli si è associato per compiere l’opera della nostra salvezza.

Ebbene, all’inizio, al centro e alla fine, la grande luce che illumina tutta questa profezia è quella del Cuore Immacolato di Maria, strumento della Misericordia divina.

Quanto ai dettagli, però, le apparizioni mariane successive aggiungono al messaggio di Fatima delle indicazioni pratiche e delle esplicitazioni che aiutano a capire ancora meglio quello che la Madonna ha voluto rivelare in Portogallo, a Fatima. È molto comune nelle rivelazioni mariane successive a Fatima che la Madonna faccia riferimento alla sue apparizioni alla Cova d’Iria dicendo di continuare a venire per ricordare, rafforzare, ravvivare, compiere quanto detto e chiesto in quell’occasione. Esiste, infatti, un meraviglioso “filo azzurro” che collega tra loro le apparizioni mariane moderno-contemporanee e, soprattutto da Fatima in poi, questo legame, questo accordo trova il suo centro di connessione nel mistero e nel messaggio del Cuore Immacolato e della consacrazione.

Quanto la Madonna ha rivelato circa la consacrazione al suo Cuore Immacolato ai tre pastorinhos è già gravido di tutti i principi teologici, spirituali ed esortativi che si ritroveranno nei successivi suoi messaggi al mondo. Nel progetto di Dio, Fatima è l’inizio, il cardine, la pietra angolare di questo nuovo edificio: il messaggio mondiale del culto al Cuore Immacolato. Ma questo messaggio deve essere reiterato, specificato, approfondito, diffuso. In una parola: deve essere capito e applicato nell’oggi della vita degli uomini, soprattutto perché le richieste della Vergine in Portogallo sono state quasi completamente disattese.

È questo, potrebbe dirsi, il compito più importante delle mariofanie post-Fatima, con cui la Madonna chiarisce sempre meglio e sempre più quanto decisivo e fondamentale sia il mistero del suo Cuore Immacolato, il ruolo restauratore, radicato nella storia della Salvezza, che Dio ha affidato ad esso. Per esempio, il 13 maggio 1989, in occasione dell’anniversario delle apparizioni di Fatima, la Vergine diceva a Gladys de Motta, veggente di SAN NICOLAS (Buenos Aires - Argentina, apparizioni ufficialmente approvate):

«Oggi come allora, a Fatima, sono nuovamente qui a visitare la terra, anche se queste visite sono più frequenti e prolungate, perché l’umanità vive mo menti molto drammatici».

In queste apparizioni la Vergine Maria ha molto insistito sul progetto salvifico che si deve compiere per mezzo del suo Cuore Immacolato. In un messaggio spiegava alla veggente:

«Io offro ai miei figli il mio Cuore, perché in esso trovino rifugio, e gli assicuro che il mio Cuore li porterà a Cristo» (6 febbraio 1986).

Con espressioni leggermente diverse, è la stessa cosa che la Regina del Rosario di Fatima disse a suor Lucia. Questo progetto mariano ha il suo fulcro nella consacrazione al Cuore Immacolato. Un atto che per la sua preziosità e grandezza non può esser fatto con superficialità ma richiede grande serietà e responsabilità:

«Desidero la conversione dei figli a Dio e la consacrazione al mio Cuore di Madre. Ho sì urgenza, ma anche il desiderio che la consacrazione sia fatta dopo una conoscenza profonda delle cose di Dio e un amore profondo verso Dio. Che i miei figli desiderino di essere completamente miei; ciò farà sì che siano fedeli al Signore, perché io li condurrò a Lui».

Nelle apparizioni di BELPASSO (Catania - Italia, approvazione ufficiale del culto) i le- gami con Fatima sono ancora più stretti. Vi si ritrovano, infatti, la richiesta della diffusione della devozione al Cuore Immacolato nel mondo, della pratica riparatrice dei cinque primi sabati, della consacrazione della Russia (e anche dell’America), la condanna degli errori del Comunismo, la visione dell’inferno (con racconto “sinottico” rispetto a quello di suor Lucia, impressionante la somiglianza della descrizione...), richiesta dell’offerta vicaria per la salvezza dei peccatori.

La Vergine Immacolata, in particolare, esorta costantemente e calorosamente all’affidamento alle sue cure di Madre mediante la consacrazione al suo Cuore Immacolato vissuta in un cammino di penitenza, preghiera e riparazione. Quello della consacrazione è uno dei messaggi forti di queste apparizioni. Anzi, il principale messaggio attorno a cui ruotano tutti gli altri. In questo senso, è forte l’accostamento a Fatima per il ruolo centrale e il senso profondo che il Cuore Immacolato detiene per la salvezza del genere umano e per l’avvento del sospirato trionfo del regno di pace. In uno dei suoi messaggi, la Vergine spiegava:

«Il Signore desidera che non si abbandoni la de- vozione al mio Cuore Immacolato. A chi continuerà a praticare questo culto, io prometto la salvezza, e queste anime saranno amate da Dio come fiori posti da me per ornare il suo trono».

Il veggente Rosario Toscano, in una delle sue relazioni sul messaggio di Belpasso, spiegava con estrema chiarezza:

«Se noi ci mettiamo a studiare bene il messaggio, non il singolo, ma cerchiamo di trovare un filo conduttore tra i vari messaggi, vi è una costruzione, una missione che il Signore ha affidato al Cuore Immacolato della Madonna. Cercando di capire precisamente qual è questa missione, la prima cosa che salta agli occhi è che il Signore vuole che la devozione al Cuore Immacolato di Maria diventi un culto; dire culto è più profondo che dire devozione».

Un giorno fu Cristo stesso a comunicare al veggente:

«Voglio che si diffonda ancora, si conosca di più e si pratichi maggiormente la devozione al Cuore Immacolato della mia Santissima Madre come atto di culto che conduce al mio Cuore».

Nelle apparizioni di San Nicolás e Belpasso, quindi, come nelle numerose epifanie mariane che si snodano in “comunione” progettuale con Fatima a partire soprattutto dagli anni ’80, si rende sempre più chiaro quanto importante sia la consacrazione a questo Cuore che diventa il modo attraverso cui gli uomini possono accogliere questo progetto divino-mariano e si danno a Maria per permetterle di completare i suoi piani salvifici, che troveranno il loro compimento temporale in quell’epico e glorioso momento storico che sarà il Trionfo del suo Cuore Immacolato.

Note:

(1) “Epifania” è una parola di derivazione greca e significa “manifestazione”, “apparizione”. Si potrebbe fare un significativo parallelismo con Tt 2,11 («È apparsa [...] la grazia di Dio, che porta salvezza a tutti gli uomini») dicendo che come l’“ora della grazia” scoccò con l’Incarnazione di Gesù che “apparve nel mondo” nel momento in cui Dio stabilì da sempre, una nuova “ora della grazia” scoccò nel momento in cui la Vergine “apparve a Fatima” e in quell’occasione, per volere eterno di Dio, manifestò al mondo il meraviglioso progetto salvifico che deve compiersi in e per il suo Cuore Immacolato.

(2) Cf J. de Sainte-Marie, Réflexions sur un acte de consécration: Fatima, 13 mai 1982, in Marianum 44 (128/1982) 117 [88-142].

Tratto da:

Fra Pietro Pio M. Pedalino, Fatima 1917-2017: un grandioso evento profetico che interprella la Chiesa, Casa Mariana Editrice, Frigento 2017, pp. 164-169.
Tempi di Maria
Ogni post è diventata occasione per continuare la vostra battaglia ideologica, state scadendo nel ridicolo, nel plateale, nel grottesco. Io giro i miei post a persone che grazie a Dio sono fuori da tutto questo e non ho intenzione di essere neppure causa materiale di turbamento per le anime semplici. Io svolgo un apostolato specifico su gloria tv e non ho alcuna intenzione di prestare il mio spazio …Altro
Ogni post è diventata occasione per continuare la vostra battaglia ideologica, state scadendo nel ridicolo, nel plateale, nel grottesco. Io giro i miei post a persone che grazie a Dio sono fuori da tutto questo e non ho intenzione di essere neppure causa materiale di turbamento per le anime semplici. Io svolgo un apostolato specifico su gloria tv e non ho alcuna intenzione di prestare il mio spazio per questi vostri "confronti" (eufemismo...) Siete pregati di farlo altrove. Non giudico nessuno ma tutto ciò mi sembra assurdo, fiuto pericoli davvero grossi, il demonio è astuto e non vi accorgete di quanti varchi gli state aprendo. Signore pietà!... in ogni caso mi interessa la dottrina cattolica e non il favoreggiamento di uno o dell'altro partito, per questo e per quanto ho spiegato poc'anzi eliminerò da ora in avanti commenti non attinenti al contenuto dei post, nè esplicitamente nè implicitamente. Siate d'accordo o meno, mi spiace, non mi intressa, ho ottime ragioni per agire in questo modo. Se continuerò a vadere, nonostante queste indicazioni, commenti siffati, pubblicherò i miei post chiudendo i commenti, nonostante la cosa mi dispiaccia ma a mali estremi estremi rimedi. PS_eliminerò i commenti a partire da quelli che saranno pubblicati da ora in poi per correttezza verso tutti coloro che non potevano sapere di questa mia decisione prima della pubblicazione di questo commento.
Zimri
@Diodoro riguardo all'argomentare simile a papa Benedetto, pensa che durante degli esorcismi in Svizzera negli anni 1975-1978, i demoni, sotto obbligo degli esorcisti a dire la verità, dissero che Paolo VI era molto intelligente e dotato (nel governo della Chiesa)!
"Then came Pope Paul VI, intelligent and gifted" Il testo lo si può trovare a questa pagina.
Sfortunatamente, alcune persone, davanti …Altro
@Diodoro riguardo all'argomentare simile a papa Benedetto, pensa che durante degli esorcismi in Svizzera negli anni 1975-1978, i demoni, sotto obbligo degli esorcisti a dire la verità, dissero che Paolo VI era molto intelligente e dotato (nel governo della Chiesa)!

"Then came Pope Paul VI, intelligent and gifted" Il testo lo si può trovare a questa pagina.

Sfortunatamente, alcune persone, davanti all'evidenza, preferiscono continuare a negarla e rimuoverla (sì, è sparito anche l'articolo pubblicato da me, forse a forza di segnalazioni? Fortunatamente però questo me lo ero salvato da un'altra parte!).

Saluti, e mi scuso con Tempi di Maria per aver rubato spazio nei suoi commenti.
Diodoro
@Pietro81 Grazie. Un reverente bacio ideale al piede di Paolo Vi, sull'esempio di San Pio pochi giorni prima della morte (settembre 1968).
Questa Voce risentita nell'animo e questi concetti sono un balsamo per me.
Diodoro
@Zimri "L’indifferenza (verso Dio, nota mia) non è intelligente, non è umana. L’uomo è costituzionalmente fatto per conoscere, per amare, per servire Dio in questa vita e per goderlo eternamente nell’altra futura. Impedire all’uomo l’accesso a Dio significa porre un limite al processo intellettivo, affettivo, operativo dell’essere suo. Significa chiuderlo in se stesso, con tutte le conseguenze …Altro
@Zimri "L’indifferenza (verso Dio, nota mia) non è intelligente, non è umana. L’uomo è costituzionalmente fatto per conoscere, per amare, per servire Dio in questa vita e per goderlo eternamente nell’altra futura. Impedire all’uomo l’accesso a Dio significa porre un limite al processo intellettivo, affettivo, operativo dell’essere suo. Significa chiuderlo in se stesso, con tutte le conseguenze illogiche e dolorose che comporta un umanesimo compresso, limitato, cieco, illuso, privo dei supremi motivi per studiare, per amare, per sperare."
Parole del Beato Paolo VI all'udienza del 6/12/1972, cui "Zimri" si riferiva in un ampio commento che è stato cancellato.

Chiedo scusa a @Tempi di Maria, ma è bello risentire idealmente questa Voce - simile nell'argomentare a quella di papa Benedetto.