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Un crimine infinitamente SPAVENTOSO – Omelia del Curato d’Ars sulla Comunione indegna

[Versione breve (estratti)]

Ahimè! ECCO UN CRIMINE INFINITAMENTE SPAVENTOSO, E CIOÈ RICEVERE INDEGNAMENTE IL CORPO ADORABILE E IL SANGUE PREZIOSO DI GESÙ CRISTO, profanarlo, insozzarlo, avvilirlo; un tale crimine è mai possibile?... Ah! o almeno, è mai possibile per dei cristiani? (…).

Sì, ci sono dei mostri d’ingratitudine, che spingono il loro furore fino a un tale eccesso! Sì, fratelli miei, se il buon Dio, in questo momento, ci mostrasse le comunioni di tutti quelli che sono qui presenti, ah! che scoperta! ahimè! quanti apparirebbero con la loro sentenza di dannazione scritta nella loro coscienza criminale, con il Sangue di un Dio fatto uomo! (…).

Ahimè! bisognerebbe che per coloro che gli si accostano con queste cattive disposizioni, Gesù Cristo non ci fosse nel sacramento; ma no, Egli c’è sia per coloro che osano presentarsi col peccato nel cuore, che per coloro che si accostano in stato di grazia (…).

Colui che ha la grande disgrazia di comunicarsi indegnamente, il suo crimine è anche infinitamente più orribile di quello di Giuda, che tradì e vendette il suo divin Maestro, e di quello dei Giudei che lo crocifissero,
poichè Giuda e i Giudei potevano ancora avere qualche scusante per dubitare se Egli fosse veramente il Salvatore. Ma questo cristiano, questo sciagurato profanatore, potrebbe mai dubitarne? Le prove della sua divinità non sono forse abbastanza evidenti? (…).

Lo sciagurato profanatore (…) tradisce e vende il suo Dio e il suo Salvatore al demonio, e lo crocifigge nel suo cuore col peccato. Giuda si servì di un bacio di pace, per consegnarlo ai suoi nemici; ma l’indegno “comunicante” spinge ancora oltre la sua crudeltà (…): osa, questo disgraziato, andare a piazzarsi tra i fedeli destinati a mangiare quel Pane, con un rispetto ipocrita sulla fronte! Ah! no, no, niente l’arresta, questo mostro d’ingratitudine! egli avanza e va a consumare la sua dannazione! (…). Ah! egli avanza, egli va a pugnalare il suo Dio e il suo Salvatore! Oh! cielo! quale orrore! (…).

Ah! non è forse il colmo del crimine e dell’abominazione nel luogo santo? Ah! no, no, mai l’inferno, in tutto il suo furore, ha potuto inventare niente di simile; no, no, mai le nazioni idolatre hanno potuto inventare nulla di simile, in odio al vero Dio, se le paragoniamo agli oltraggi che un cristiano che si comunica indegnamente, fa a Gesù Cristo (…).

Noi siamo colti da orrore, vedendo, lungo la storia, le profanazioni che si sono fatte dell’Ostia santa: ma che cosa sono queste, se le paragoniamo a coloro che si comunicano indegnamente? Ah! no, no, ciò non è niente! (…). Ahimè! fratelli miei, se conoscessimo che cosa sia il sacrilegio, e cioè l’oltraggio che fa a Gesù Cristo colui che si comunica indegnamente, il solo pensiero ci farebbe morire di terrore (…).

Mio Dio! chi potrà comprendere l’accecamento di questi disgraziati? Ah! se almeno, prima di alzarsi per andare a mettere a morte il loro Dio, essi pensassero a quelle terribili parole di san Paolo, che, cioè, essi vanno mangiare (lett. “incorporare”) il loro giudizio e la loro condanna, oserebbero spingere la loro audacia fino a questo eccesso? (1 Corinzi 11, 26-32).

Se siete colpevoli, disgraziati, non avvicinatevi, altrimenti tremate che i fulmini del cielo non vengano a precipitarsi sulla vostra testa criminale, per punirvi e per gettare la vostra anima nell’inferno (…).

Un cristiano che sia così disgraziato da comunicarsi indegnamente, si rende colpevole del più detestabile di tutti i sacrilegi, della più oscura di tutte le ingratitudini; per meglio dire, egli avvelena il suo cuore, uccide la sua anima, apre la porta del suo cuore al demonio e si rende volontariamente suo schiavo. Sì, fratelli miei, l’orrore del suo sacrilegio deriva dal fatto che egli profana non un luogo o un vaso sacro, ma un corpo che è la sorgente di ogni santità, com’è il Corpo di Gesù Cristo. L’enormità della sua ingratitudine appare nel fatto che egli oltraggia il suo Benefattore servendosi del più prezioso dei suoi benefici; e molto di più, si serve dello stesso Benefattore per oltraggiarlo. LA COMUNIONE SACRILEGA È SIMILE A UNA SPADA MOLTO APPUNTITA CHE EGLI AFFONDA NELLE SUE VISCERE, essa l’avvelena, come Giuda fu avvelenato dalla sua (s’intende dal suo sacrilegio simile a una spada; n.d.a.); essa dà al demonio pieno potere di impadronirsi di lui dopo essersi comunicato; non bisognerebbe perciò, fratelli miei, osare di agire in questo modo (...).

Ahimè! fratelli miei, riconosciamo piangendo sinceramente che SE SIAMO SOMMERSI DA TANTE DISGRAZIE E DA TANTI CASTIGHI, I SACRILEGI NE SONO LA VERA SORGENTE. Quante guerre, quante carestie, quante malattie e quante morti istantanee! Insensati, che attribuite tutto ciò al caso, aprite gli occhi e riconoscerete che non sono altro che il frutto dei vostri sacrilegi (…).

Il sacrilegio è così orribile che sembra impossibile che dei cristiani possano rendersi colpevoli di un tale crimine; e tuttavia, niente di più comune. Gettiamo un colpo d’occhio sulle comunioni: quante confessioni e comunioni troveremo, fatte per rispetto umano! Quante, fatte per ipocrisia, per abitudine! (…).

SONDATE BENE LA VOSTRA COSCIENZA; SE VI TROVATE IN UNO STATO CATTIVO, NON AVANZATE (verso l’altare) (…).

Dobbiamo fare le nostre confessioni e le nostre comunioni come vorremmo averle fatte nell’ora della nostra morte allorché compariremo davanti al Tribunale di Gesù Cristo affinché, facendole sempre bene, possiamo ottenere il cielo come ricompensa.

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[Versione estesa]

La Comunione indegna (Omelia del Santo Curato D'Ars)

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(1) FORMAZIONE COMPLETA DI SANA DOTTRINA CATTOLICA: CREDO, 10 COMANDAMENTI, SACRAMENTI, PREGHIERA, VIZI E VIRTÙ

Catechesi per gli adulti


p. s. Garantisco la rettitudine dell'insegnamento dottrinale offerto nelle catechesi dei padri impegnati in queste esposizioni. Le catechesi di Padre Donato (il sacerdote che cura il Credo, i 10 Comandamenti, i Sacramenti e i Precetti della Chiesa) sono vivamente consigliate

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Florilegio – aforismi vari, una raccolta per resistere nella fede


Raccolta di perle di sapienza e ricca soprattutto di aforismi tratti dagli insegnamenti immortali dei Santi. Questa raccolta risponde allo scopo di offrire un "vademecum di vera razionalità e spiritualità", fatto di schegge di luce che toccano un po' tutti i temi più importanti.

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silvioabcd
Diciamoci la verità: il Sacramento della Confessione non viene considerato come si dovrebbe, sia da noi fedeli che talvolta dai sacerdoti che assolvono troppo facilmente quei peccati che richiederebbero un pentimento più autentico, e una vera conversione. Da parte nostra, ci sentiamo condizionati dal fatto che il sacerdote ci conosce personalmente, e dalla scarsa abitudine a fare un buon esame di …Altro
Diciamoci la verità: il Sacramento della Confessione non viene considerato come si dovrebbe, sia da noi fedeli che talvolta dai sacerdoti che assolvono troppo facilmente quei peccati che richiederebbero un pentimento più autentico, e una vera conversione. Da parte nostra, ci sentiamo condizionati dal fatto che il sacerdote ci conosce personalmente, e dalla scarsa abitudine a fare un buon esame di coscienza prima di confessarci.
Mario Sedevacantista Colucci condivide questo
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