L'importanza delle anime-vittima per la salvezza del mondo (Rivelazioni a Maria Valtorta e a Mons. Ottavio Michelini)
L'IMPORTANZA E L'URGENZA DELLE ANIME VITTIME PER LA SALVEZZA DEL MONDO
"Figlio mio scrivi.
Chi sono le anime vittime? Quale il fine delle anime vittime?
Perché le anime vittime non sono conosciute che da pochissime altre anime?
Perché le anime vittime incorrono spesso nell'avversione o incomprensione o persecuzione di chi, a ragion di logica, le dovrebbe comprendere e affiancare in tutti i modi?
Chi sono?
Le anime vittime sono anime elette, prescelte dal Cielo, dalla Trinità Divina, di cui diventano figlie e spose; sono le anime più amate dal Padre, più intimamente unite al Figlio e allo Spirito Santo.
Sono le anime che generosamente, spesso eroicamente, fanno dono della loro vita umana a Dio, condizionando tutta la loro vita alla Volontà divina, non volendo se non quello che Dio vuole da loro, non desiderando che Dio, vero, unico, grande bene, alfa e omega di tutto e di tutti, offrendo e immolando se stesse per amore a Dio, Supremo Bene, ragione e fine della nostra vita, per riparare le offese proprie e altrui.
Che fanno? Salgono con Cristo sulla Croce
Le anime vittime sono anime privilegiate che domandano non solo di poter seguire Cristo in conformità alla Sua parola: "chi vuol venire dietro di Me rinneghi sé stesso e prenda la sua croce e mi segua", non solo si accontentano di seguire Cristo sulla via del Calvario, ma salgono con Cristo in Croce.
Sono anime coraggiose, eroiche e generose; sono le anime che sentono profondamente la socialità della Chiesa, soprattutto della Chiesa debilitata, e per questo si offrono.
Le anime vittime sono le anime illuminate che hanno inteso che non vi può essere amore a Dio e amore ai fratelli senza la sofferenza; sono le più fedeli e le più autentiche interpreti ed esecutrici dei due comandamenti dell'Amore.
Le anime vittime sono le anime che elevandosi al di sopra della densa oscurità che avvolge l'umanità, vogliono elevarsi, e di fatto si elevano, su in alto, al di sopra dell'atmosfera inquinata e corrotta di questa umanità materialistica, e, pur camminando sulla terra, le loro anime e i loro pensieri sono su in alto, in cielo, rivolti a Dio, in Dio e con Dio.
Le anime vittime sono i parafulmini dell'umanità; guai agli uomini, guai alla terra se non vi fossero le anime vittime! La Giustizia divina avrebbe già perseguito l'inesorabile corso, tutto e tutti incenerendo.
Perché sono così poco conosciute?
Perché, figlio mio, il bene vero, la virtù vera, è schiva dalla pubblicità, dai rumori del mondo, dai pensieri del mondo, dai modi di vivere del mondo; per questo amano vivere nel ritiro, nel nascondimento, nel silenzio, per essere sempre pronte a captare la voce e i lumi che vengono dall'alto, per uniformarsi alla Divina Volontà che le vuole sì nel mondo, ma nascoste agli occhi di coloro che non le sanno e non le possono comprendere, perché esse innamorate di Dio, non potrebbero svolgere il loro colloquio con Dio se non nel loro umile riserbo.
Sono poco conosciute ancora figlio mio, perché gli uomini, non comprendendole, agli occhi loro appaiono come stolte e insensate; il mondo cosi non le ama, spesso le disprezza, le deride e le evita, ma in realtà le teme e spesso le avversa perché la loro eroica abnegazione suona severa condanna e giusto monito che le coscienze tarate non tollerano.
Nos insensati... credebamus...
Gli uomini un giorno dovranno rettificare il loro pensiero e i loro giudizi sulle anime vittime che volutamente hanno ignorate e disprezzate. Gli uomini un giorno vedranno, come il ricco Epulone ha visto il povero Lazzaro negletto nel seno di Abramo.
Gli uomini un giorno si rivolgeranno alle anime vittime esclamando: "Nos insensati, ergo erravimus a via veritatis. Nos credebamus..." [Noi, insensati, abbiamo dunque deviato dal cammino della verità. Noi crediamo...; N.d.R.].
Figlio mio, ti ho detto altre volte che le mie vie sono diverse dalle vostre vie; chi crede in Me non si perderà per i labirinti oscuri di un mondo dominato dal Maligno, ma chi crede in Me, mi seguirà sui sentieri che Io ho tracciato per tutti con la mia vita sulla terra.
Ti benedico figlio mio e voglimi bene. Vieni, figlio dietro di Me; vieni e seguimi e non te ne pentirai!"
(Messaggio di Gesù del 30 novembre 1976) | Tratto dal libro "Confidenze di Gesù ad un Sacerdote"
Fonte:
profezie3m.altervista.org/archivio/MonsMichelini_a…
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Da «I Quaderni del 1943» di Maria Valtorta
12 dicembre 1943.
Dice Gesù:
«Chi sono i giganti dell’amore? Sono le anime‑vittime. Voi distinguete queste in vittime di giustizia, vittime di espiazione, vittime d’amore. Ma non distinguete! La vittima è sempre vittima d’amore.
Chi espia, perché espia? Per amore dei fratelli per i quali paga la parte di espiazione che toccherebbe ad essi: amore del prossimo spinto all’eroismo.
Chi è vittima di giustizia, a chi si offre? A Dio offeso per offrirgli conforto contro l’offesa. Amore di Dio spinto all’eroismo.
L’amore è il sacrificatore eterno. Quello che ha immolato Dio fatto Carne e quello che immola la carne e l’anima vostra rendendola simile al Cristo Redentore.
L’anima vittima è sicura, come fosse già chiusa nel mio eterno Regno, d’esser salva, poiché ogni suo palpito, moto, parola, sentimento, azione, è santificata dall’amore che la preserva tutta da inquinamenti umani.
L’anima‑vittima ôra anche se non prega. È la sua vita, orazione.
L’anima vittima penetra in Me e dal centro del mio Cuore che la chiama “Sorella” prende e distribuisce grazie e benedizioni sui fratelli. Non vi sono limitazioni per le mie vittime. Tutto quanto è mio è loro, che hanno voluto offrire il loro essere al Sacrificatore eterno.
L’anima vittima è stesa su un aculeo i cui vertici sono dolore e amore. Dolore per non vedere Dio amato come il loro eroismo d’amore ha loro permesso di vedere che Dio debba essere amato.
Più delle malattie e delle sventure sono a loro tortura le miserie spirituali che, come rovine di un paese distrutto da un nemico, coprono gli animi dei loro simili cancellando in essi l’impronta di Dio e seppellendo il suo santo Nome sotto l’ingombro del peccato. Più del dolore in sé, è a loro dolore sentire la loro incapacità di raggiungere la perfezione d’amore, loro sogno, perché vorrebbero dare a Dio dono degno della sua Perfezione. E se Io sono stato infisso al mio altare da tre chiodi, essi pure lo sono, perché il mio amore, il loro amore, e il loro dolore, sono i tre chiodi che li tengono crocifissi fino alla morte, che altro non è che esalare lo spirito sul mio seno dopo avere “tutto compiuto”.
Il mio amore! Oceano di fuoco che dall’alto dei Cieli precipita su un’anima e con un continuo giungere di ondate d’ardore la consuma come fosse molle cera investita da una fiamma. Fame insaziabile che è comune ai due che si amano, e il Cristo vuole divorare la sua creatura per farne parte sua e la creatura vuole aspirare in sé Dio per farsene sua vita.
Tutto si ferma davanti a questo dominatore che passa facendo valere i suoi diritti. Esistenza, intelligenza, affetti, si aprono e fanno ala, ed esso procede ed entra poiché l’amore è il re di tutte le cose. L’anima prende allora le passioni del suo sposo d’amore e le fa sue. Tesoro dei tesori è per lei l’essere giorno per giorno martirizzata a questo scopo e vedere con gli occhi dello spirito tornare la luce nei cuori ed essi volgersi a Dio, poiché l’amore anche senza parole converte e senza funi trascina.
L’amore è la forza che regge l’universo e l’amore è quello che salva il mondo. E non i condottieri, non gli scienziati, non i dotti, ma gli amorosi sono quelli che sanno trovare le vie delle vittorie che conducono al Bene, strappando col loro impeto ardente le catene sataniche che vi rendono schiavi del Male che vi odia.
E se l’amore dei credenti otterrebbe il miracolo di tempi migliori, che con il vostro modo di vivere vi siete preclusi, l’amore delle vittime, che è l’amore più simile alla perfezione del mio, è quello che fa argine all’impeto che da Satana monta per distruggervi in una maledizione disperata e che apre le porte del Perdono fondendole col fuoco del loro olocausto».
Fonte:
www.iltimone.org/…/sono-le-anime-c…
"Figlio mio scrivi.
Chi sono le anime vittime? Quale il fine delle anime vittime?
Perché le anime vittime non sono conosciute che da pochissime altre anime?
Perché le anime vittime incorrono spesso nell'avversione o incomprensione o persecuzione di chi, a ragion di logica, le dovrebbe comprendere e affiancare in tutti i modi?
Chi sono?
Le anime vittime sono anime elette, prescelte dal Cielo, dalla Trinità Divina, di cui diventano figlie e spose; sono le anime più amate dal Padre, più intimamente unite al Figlio e allo Spirito Santo.
Sono le anime che generosamente, spesso eroicamente, fanno dono della loro vita umana a Dio, condizionando tutta la loro vita alla Volontà divina, non volendo se non quello che Dio vuole da loro, non desiderando che Dio, vero, unico, grande bene, alfa e omega di tutto e di tutti, offrendo e immolando se stesse per amore a Dio, Supremo Bene, ragione e fine della nostra vita, per riparare le offese proprie e altrui.
Che fanno? Salgono con Cristo sulla Croce
Le anime vittime sono anime privilegiate che domandano non solo di poter seguire Cristo in conformità alla Sua parola: "chi vuol venire dietro di Me rinneghi sé stesso e prenda la sua croce e mi segua", non solo si accontentano di seguire Cristo sulla via del Calvario, ma salgono con Cristo in Croce.
Sono anime coraggiose, eroiche e generose; sono le anime che sentono profondamente la socialità della Chiesa, soprattutto della Chiesa debilitata, e per questo si offrono.
Le anime vittime sono le anime illuminate che hanno inteso che non vi può essere amore a Dio e amore ai fratelli senza la sofferenza; sono le più fedeli e le più autentiche interpreti ed esecutrici dei due comandamenti dell'Amore.
Le anime vittime sono le anime che elevandosi al di sopra della densa oscurità che avvolge l'umanità, vogliono elevarsi, e di fatto si elevano, su in alto, al di sopra dell'atmosfera inquinata e corrotta di questa umanità materialistica, e, pur camminando sulla terra, le loro anime e i loro pensieri sono su in alto, in cielo, rivolti a Dio, in Dio e con Dio.
Le anime vittime sono i parafulmini dell'umanità; guai agli uomini, guai alla terra se non vi fossero le anime vittime! La Giustizia divina avrebbe già perseguito l'inesorabile corso, tutto e tutti incenerendo.
Perché sono così poco conosciute?
Perché, figlio mio, il bene vero, la virtù vera, è schiva dalla pubblicità, dai rumori del mondo, dai pensieri del mondo, dai modi di vivere del mondo; per questo amano vivere nel ritiro, nel nascondimento, nel silenzio, per essere sempre pronte a captare la voce e i lumi che vengono dall'alto, per uniformarsi alla Divina Volontà che le vuole sì nel mondo, ma nascoste agli occhi di coloro che non le sanno e non le possono comprendere, perché esse innamorate di Dio, non potrebbero svolgere il loro colloquio con Dio se non nel loro umile riserbo.
Sono poco conosciute ancora figlio mio, perché gli uomini, non comprendendole, agli occhi loro appaiono come stolte e insensate; il mondo cosi non le ama, spesso le disprezza, le deride e le evita, ma in realtà le teme e spesso le avversa perché la loro eroica abnegazione suona severa condanna e giusto monito che le coscienze tarate non tollerano.
Nos insensati... credebamus...
Gli uomini un giorno dovranno rettificare il loro pensiero e i loro giudizi sulle anime vittime che volutamente hanno ignorate e disprezzate. Gli uomini un giorno vedranno, come il ricco Epulone ha visto il povero Lazzaro negletto nel seno di Abramo.
Gli uomini un giorno si rivolgeranno alle anime vittime esclamando: "Nos insensati, ergo erravimus a via veritatis. Nos credebamus..." [Noi, insensati, abbiamo dunque deviato dal cammino della verità. Noi crediamo...; N.d.R.].
Figlio mio, ti ho detto altre volte che le mie vie sono diverse dalle vostre vie; chi crede in Me non si perderà per i labirinti oscuri di un mondo dominato dal Maligno, ma chi crede in Me, mi seguirà sui sentieri che Io ho tracciato per tutti con la mia vita sulla terra.
Ti benedico figlio mio e voglimi bene. Vieni, figlio dietro di Me; vieni e seguimi e non te ne pentirai!"
(Messaggio di Gesù del 30 novembre 1976) | Tratto dal libro "Confidenze di Gesù ad un Sacerdote"
Fonte:
profezie3m.altervista.org/archivio/MonsMichelini_a…
_____________________________
Da «I Quaderni del 1943» di Maria Valtorta
12 dicembre 1943.
Dice Gesù:
«Chi sono i giganti dell’amore? Sono le anime‑vittime. Voi distinguete queste in vittime di giustizia, vittime di espiazione, vittime d’amore. Ma non distinguete! La vittima è sempre vittima d’amore.
Chi espia, perché espia? Per amore dei fratelli per i quali paga la parte di espiazione che toccherebbe ad essi: amore del prossimo spinto all’eroismo.
Chi è vittima di giustizia, a chi si offre? A Dio offeso per offrirgli conforto contro l’offesa. Amore di Dio spinto all’eroismo.
L’amore è il sacrificatore eterno. Quello che ha immolato Dio fatto Carne e quello che immola la carne e l’anima vostra rendendola simile al Cristo Redentore.
L’anima vittima è sicura, come fosse già chiusa nel mio eterno Regno, d’esser salva, poiché ogni suo palpito, moto, parola, sentimento, azione, è santificata dall’amore che la preserva tutta da inquinamenti umani.
L’anima‑vittima ôra anche se non prega. È la sua vita, orazione.
L’anima vittima penetra in Me e dal centro del mio Cuore che la chiama “Sorella” prende e distribuisce grazie e benedizioni sui fratelli. Non vi sono limitazioni per le mie vittime. Tutto quanto è mio è loro, che hanno voluto offrire il loro essere al Sacrificatore eterno.
L’anima vittima è stesa su un aculeo i cui vertici sono dolore e amore. Dolore per non vedere Dio amato come il loro eroismo d’amore ha loro permesso di vedere che Dio debba essere amato.
Più delle malattie e delle sventure sono a loro tortura le miserie spirituali che, come rovine di un paese distrutto da un nemico, coprono gli animi dei loro simili cancellando in essi l’impronta di Dio e seppellendo il suo santo Nome sotto l’ingombro del peccato. Più del dolore in sé, è a loro dolore sentire la loro incapacità di raggiungere la perfezione d’amore, loro sogno, perché vorrebbero dare a Dio dono degno della sua Perfezione. E se Io sono stato infisso al mio altare da tre chiodi, essi pure lo sono, perché il mio amore, il loro amore, e il loro dolore, sono i tre chiodi che li tengono crocifissi fino alla morte, che altro non è che esalare lo spirito sul mio seno dopo avere “tutto compiuto”.
Il mio amore! Oceano di fuoco che dall’alto dei Cieli precipita su un’anima e con un continuo giungere di ondate d’ardore la consuma come fosse molle cera investita da una fiamma. Fame insaziabile che è comune ai due che si amano, e il Cristo vuole divorare la sua creatura per farne parte sua e la creatura vuole aspirare in sé Dio per farsene sua vita.
Tutto si ferma davanti a questo dominatore che passa facendo valere i suoi diritti. Esistenza, intelligenza, affetti, si aprono e fanno ala, ed esso procede ed entra poiché l’amore è il re di tutte le cose. L’anima prende allora le passioni del suo sposo d’amore e le fa sue. Tesoro dei tesori è per lei l’essere giorno per giorno martirizzata a questo scopo e vedere con gli occhi dello spirito tornare la luce nei cuori ed essi volgersi a Dio, poiché l’amore anche senza parole converte e senza funi trascina.
L’amore è la forza che regge l’universo e l’amore è quello che salva il mondo. E non i condottieri, non gli scienziati, non i dotti, ma gli amorosi sono quelli che sanno trovare le vie delle vittorie che conducono al Bene, strappando col loro impeto ardente le catene sataniche che vi rendono schiavi del Male che vi odia.
E se l’amore dei credenti otterrebbe il miracolo di tempi migliori, che con il vostro modo di vivere vi siete preclusi, l’amore delle vittime, che è l’amore più simile alla perfezione del mio, è quello che fa argine all’impeto che da Satana monta per distruggervi in una maledizione disperata e che apre le porte del Perdono fondendole col fuoco del loro olocausto».
Fonte:
www.iltimone.org/…/sono-le-anime-c…