Il Purgatorio: il dolore di quel fuoco supera l'immaginabile – Meditazione di Padre Stefano Manelli

Rev. p. Stefano M. Manelli, Fondatore dei Francescani dell'Immacolata (FI).

Quali peccati mandano più anime in Purgatorio? Sia subito ben chiaro che qualunque peccato o mortale o veniale, e anche qualunque negligenza e infrazione alla volontà di Dio o ai doveri del proprio stato, se non c’è stata l’espiazione completa fatta sulla terra, manda l’anima in Purgatorio.

Per rispondere alla domanda: “Quali peccati mandano più anime in Purgatorio?”, bisogna dire che basti riferire le parole di san Giovanni evangelista, secondo il quale, nel mondo, tutto ciò che offende Dio è «la concupiscenza della carne, la concupiscenza degli occhi e la superbia della vita» (1Gv 2,16). Al primo posto c’è la «concupiscenza della carne», purtroppo, e questa, per gli uomini e per le donne, è la verità sulla terra e, si può dire, anche per il Purgatorio e l’Inferno, soprattutto a riguardo della gioventù, come afferma il grande san Giovanni Bosco.

Ogni peccato che noi commettiamo, tuttavia, porta in sé un reato di colpa e di pena. La colpa può essere assolta con la Confessione sacramentale o anche con il più sincero pentimento; la pena viene assolta con l’adeguata penitenza o riparazione personale. Chi ferisce una persona, ad esempio, può avere il perdono della colpa con la confessione (o con il pentimento perfetto), ma gli resta la pena dell’obbligo di pagare le spese del danno arrecato alla persona ferita.

Che cosa avviene molto spesso, però? Avviene che per molti nostri peccati, piccoli e grandi, pur avendo avuto la remissione della colpa nella confessione fatta bene (o con la contrizione perfetta del cuore), rimane in sospeso la pena, perché non facciamo la necessaria riparazione o espiazione. E quindi, quella pena non espiata sulla terra, verrà espiata dopo la morte, in Purgatorio. Questa è la dottrina perenne della Chiesa Cattolica.

1. San Pier Damiani...
Ecco che cosa insegna questo Padre della Chiesa contro chi non si preoccupa dell’espiazione delle colpe commesse sulla terra: «Non ti illudere se per un peccato grave commesso ti venga imposta una penitenza leggera da uno che non sappia o che nasconda tale gravità, perché dovrai completare nel fuoco purificatore ciò che avrai tralasciato di qua. Lasciato quindi il mondo e acquistato un nuovo modo di vita, entra nella terza regione che è la regione dell’espiazione. Ivi il Padre buono prova i figli macchiati di ruggine, come si prova l’argento, e li conduce attraverso il fuoco e l’acqua, onde portarli al riposo... Quelli che hanno peccato mortalmente, ma si sono pentiti in fin di vita senza fare penitenza, non essendo degni di entrare subito nella gloria, né meritando di bruciare eternamente nell’Inferno, devono andare in questo luogo di purificazione, dove sono tormentati, ma non per la loro inutile stoltezza, bensì perché, così provati, siano portati nel Regno».

2. Beata Anna Caterina Emmerik...
Quando era bambina, la prima volta, fu condotta dal suo Angelo Custode in Purgatorio e vide «molte anime che soffrivano intensi dolori e che supplicavano di pregare per loro. Sembrava un abisso profondo... Quanto ci si dimentica di loro, mentre loro bramano soltanto e ardentemente di essere aiutate!... Lì, in Purgatorio, ho visto anime di protestanti che hanno vissuto piamente pur nella loro ignoranza. Sono abbandonati perché non hanno preghiere recitate per loro (i protestanti negano il Purgatorio!...). È così grande la loro sventura perché non possono far nulla per se stesse...
Non posso esprimere la compassione che mi suscita il vedere le anime del Purgatorio. Però non vi è nulla di più consolante che contemplare la loro pazienza e vedere come le une si rallegrano della salvezza delle altre. Ho visto anche bambini in questo luogo».


Che cosa dire di chi afferma con sicumera: “Mi va bene il Purgatorio, tanto poi finirà, e andrò anche io in Cielo”? Bisogna subito dire che questo ragionare e parlare così è da stolti. E chi parla così, quanto avrà da pentirsi amaramente di queste insensate parole, allorché si troverà immerso nel tremendo fuoco purificatore del Purgatorio, non avendo più nessuna possibilità di liberarsi da quel fuoco purificatore se non interviene la carità di chi preghi e si sacrifichi per Lui.

3. Sant’Agostino...
Già sant’Agostino, predicando e scrivendo, combatteva l’accecamento di chi ragionava in questo modo ed esclamava con forza: «Non parlate così, perché il dolore di quel fuoco sorpassa quanto vi ha di immaginabile, anche se si soffre per un solo momento!».

4. San Cesario di Arles...
Ancora più, un altro dei Santi Padri, san Cesario di Arles, affermava e spiegava: «Qualcuno può dire: “A me non importa di aspettare in Purgatorio, purché un giorno arrivi alla vita eterna in Paradiso”. Nessuno parli così, fratelli, perché quel fuoco purificatore sarà più insopportabile di tutte le pene che si possono pensare, vedere, provare in questo mondo, specialmente per i peccati mortali più gravi come il sacrilegio, l’omicidio, la sodomia, l’adulterio, la calunnia e falsa testimonianza, il furto, la superbia, l’invidia, la grande ira, l’ubriachezza con le orge oscene».


E piuttosto, lo stesso san Cesario si premura di avvertire che un grande peso sulla sofferenza del Purgatorio l’hanno anche i peccati veniali, da evitare, quindi, perché diventano molti e fanno cumulo anch’essi di sofferenza terribile. Ad esempio, egli ci ricorda i peccati veniali più comuni, di questo genere: «Ogni volta che uno prende più cibo o più bevanda di quanto non gli sia necessario, o quando uno parla più di quel che deve, o tace più del necessario». Questi peccati, è vero, non uccidono l’anima, ma la rendono «piena di piaghe e di ripugnante scabbia». E come potrebbe essere possibile presentarsi così in Paradiso? È necessario, per questo, il tempo della purificazione nel Purgatorio, poiché è sicuro che nel Paradiso dell’Amore infinito non entrerà mai «nulla d’impuro» (Ap 21,27).

5. Santa Veronica Giuliani...
La vocazione di santa Veronica fu anche quella di ausiliatrice delle anime del Purgatorio. Dio per sollecitarla alla liberazione delle anime purganti le fece vedere il Purgatorio e permise che lei stessa soffrisse dolori e sofferenze e facesse penitenze volontarie per liberare le anime purganti. Ebbe anche visioni di anime che le chiedevano aiuto. Vide anche Francesco Giuliani, suo padre, il quale pur essendo morto in stato di grazia, aveva un gran debito da pagare davanti alla Giustizia di Dio. La Santa lo vide in un luogo spaventoso, così orribile che si sarebbe detto che fosse stato l’Inferno stesso! Ella cacciò il pensiero di una tale visione, temendo che fosse un inganno di Satana, ma la visione si ripeté con grida di spavento. Allora ella si impose penitenze su penitenze.
La notte di Natale del 1700 suo padre le apparve avvolto in una tunica luminosa, in mezzo ad una schiera di anime, che se ne andava a Dio. La notte del Santo Natale ogni anno è una notte privilegiata per la liberazione di molte anime del Purgatorio che entrano in Paradiso.
Sam Gamgee
Se il dolore del fuoco del Purgatorio supera l'immaginabile , quello del fuoco dell' Inferno e' al di la' di ogni possibilita' di comparazione .
Diodoro
@Tempi di Maria Come sappiamo, la Chiesa è "Militante" (nei Suoi membri che vivono in questo mondo, dove gli scontri con i demoni non mancano certo) o "Purgante" (nei Suoi membri che soffrono in Purgatorio) o "Trionfante" (nei Suoi membri che già sono stati ammessi in Cielo).
Qualcuno ha sentito predicare questo negli ultimi 50 anni?
Quale prete esorta a far celebrare Messe in suffragio dei defunti …Altro
@Tempi di Maria Come sappiamo, la Chiesa è "Militante" (nei Suoi membri che vivono in questo mondo, dove gli scontri con i demoni non mancano certo) o "Purgante" (nei Suoi membri che soffrono in Purgatorio) o "Trionfante" (nei Suoi membri che già sono stati ammessi in Cielo).
Qualcuno ha sentito predicare questo negli ultimi 50 anni?
Quale prete esorta a far celebrare Messe in suffragio dei defunti (di UNO SOLO per ogni Messa) e a pregare per loro, in particolare visitandoli al Cimitero?
Ho sentito queste cose solo da don Leonardo M. Pompei, via internet.
Tempi di Maria
Meditazione importantissima da fare soprattutto per i cattolici impegnati. Sono profondamente convinto che tra le varie predicazioni cadute in disuso dopo Il Concilio Vat2 quella più dannosa e che ha più ha ostacolato l'impegno verso la perfezione cristiana dei battezzati non è quella sull'Inferno ma quella sul Purgatorio.
Mentre infatti la meditazione sull'esistenza e la natura dell'Inferno …Altro
Meditazione importantissima da fare soprattutto per i cattolici impegnati. Sono profondamente convinto che tra le varie predicazioni cadute in disuso dopo Il Concilio Vat2 quella più dannosa e che ha più ha ostacolato l'impegno verso la perfezione cristiana dei battezzati non è quella sull'Inferno ma quella sul Purgatorio.

Mentre infatti la meditazione sull'esistenza e la natura dell'Inferno dovrebbe aiutare i grandi peccatori a evitare il peccato mortale, quella sull'esistenza e la natura del Purgatorio dovrebbe invece esssere uno stimilolo infallibile per i cattolici a sentirsi impegenati nel cammino verso la perfezione cristiana che comporta la vittoria sul peccato anche veniale e finanche a sulle maggiori imperfezioni volontarie perchè, come dice lo Spirito Santo, "nulla di impuro entrerà nella Gerusalemme celeste" (Ap 21, 27).

La verità di fede dell'esistenza e della natura del Purgatorio è come l'anello di congiunzione di tante verità dogmatiche, tra cui l'esistenza della pena temporale che è necessario espiare TUTTA per cui se non lo si fa su questa terra sarà necessario farlo in Purtagorio dove le sofferenze sono maggiori e più lunghe.

Ripeto: è fondamentale ritornare a predicare e meditare sul Purgatorio per trovare un valisissimo aiuto verso il cammino di santificazione personale e comunitario.