Viganò respinge la difesa contro l'accusa di scisma
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Le notizie secondo cui l'Arcivescovo Viganò si sarebbe presentato in Vaticano per l'inizio del processo il 20 giugno sono "completamente false".
Questa falsa notizia è stata brevemente diffusa dal sito AmericaMagazine.org dei gesuiti pro-omosessuali, ma si è poi corretta.
Viganò: "Desidero quindi chiarire che non mi sono recato in Vaticano [il 20 giugno], e che non ho intenzione di recarmi al Sant'Uffizio il 28 giugno, e che non ho consegnato alcuna dichiarazione o documento in mia difesa al Dicastero, di cui non riconosco l'autorità, né riconosco l'autorità del suo Prefetto, né riconosco l'autorità di colui che lo ha nominato".
E ancora: "Non ho intenzione di sottopormi a un processo-farsa in cui coloro che dovrebbero giudicarmi in modo imparziale per difendere l'ortodossia cattolica sono allo stesso tempo coloro che io accuso di eresia, tradimento e abuso di potere".
Nella sua dichiarazione Viganò ribadisce la sua convinzione: "La 'chiesa' di Bergoglio non è la Chiesa cattolica, ma piuttosto quella 'chiesa conciliare' nata dal Concilio Vaticano II e recentemente ribattezzata con il nome non meno eretico di 'chiesa sinodale'. Se è da questa 'Chiesa' che sono dichiarato separato per scisma, sarà per me motivo di onore e di orgoglio".
Poiché Viganò non agisce in prima persona, il dicastero nominerà un avvocato d'ufficio per lui.
Traduzione AI