Don Dolindo Ruotolo: NUOVA raccolta di preziosi pensieri spirituali
Noi siamo di Dio, dobbiamo dunque custodire e praticare la sua Legge senza nulla togliervi e nulla aggiungervi; non è possibile pretendere di togliere alla Legge divina tutto quello che non ci fa comodo, tentando di conciliarla con il mondo né è possibile aggiungere ad essa i parti della nostra fantasia.
Le prove, i segni, i prodigi, le lotte. Le prove interne dell’anima che geme; i segni della divina bontà che si manifesta; i prodigi, anche nascosti, dello sviluppo del disegno di Dio in noi e le lotte che da ogni parte ci vengono mosse. Con questi caratteri Dio (...) si mostra a noi. Le vie di Dio sulla terra non sono vie di pace inerte, occorre soffrire e lottare per entrare in possesso dell’eterna gloria.
Come il mare separa due continenti, ma nello stesso tempo li unisce nella maniera più diretta, permettendo di raggiungerli con le navi in linea retta, senza ostacoli di monti, così l’amore di Dio è il pelago che sta fra noi e Lui (...). La nave sulla quale l’anima naviga nel mare dell’amore è l’osservanza dei divini precetti. Senza quest’osservanza la nostra libertà non si dona a Dio e la sua bontà non si dona a noi.
L’amore di Dio non è un vago sentimento di simpatia, è forte come la morte, suppone la rinuncia e l’immolazione di tutto quello che è nostro e, più ancora della rinuncia, suppone e richiede la dedizione a Dio (...). A questo proposito commenta magnificamente sant’Agostino: “Quando Egli dice: Amerai con tutto il cuore con tutta l’anima, con tutta la mente, Egli non lascia nessuna parte della nostra vita la quale sia disimpegnata e quasi in libertà per godere di altra cosa".
Il mondo riguarda come fissazione questo riempire di Dio tutta la propria vita, ma questo è l’amore. Il mondo scellerato non chiama pazzo l’amante che riempie tutta la sua vita del pensiero di una miserabile creatura, ma trova esagerato tutto quello che si fa per il Signore, perché il mondo è tanto lontano dal divino amore!
(L’anima cristiana) non si contenta di appoggiarsi oziosamente ai meriti di Gesù Cristo ma riconosce che essa deve meritare innanzi a Dio, operando il bene e praticando la Legge divina (...). Cade, quindi, la vita d’amore parassita come la concepiscono i protestanti, dell’amore che si appoggia ai meriti di Gesù Cristo e non compie le opere. L’amore è attivo, pratica la divina Legge, è fedele a Dio nell’osservanza dei suoi comandamenti.
L’anima non riflette tante volte ai benefici divini e per questo ama tanto poco il Signore. Chi può ridire le delicatezze delle quali Egli ci colma? Chi può aprire gli occhi della Fede e vedere la meraviglia delle attenzioni divine per la nostra vita fisica e spirituale? Intendiamo noi che Egli vigila persino sui capelli del nostro capo e che non permette che neppure uno ne cada senza un fine di bontà e di misericordia?
Noi ci lamentiamo tanto spesso delle tribolazioni della nostra vita (...). Dobbiamo rientrare in noi stessi, poiché le tribolazioni sono certamente un richiamo di Dio. A volte Egli flagella un’anima anche santa per un’imperfezione; in lei un neo è grave, come è grave la più piccola impurità in un brillante. Un’impazienza abituale, una disobbedienza costante, una mancanza di abbandono nelle mani di Dio, una vanità, un atto di orgoglio, una mancanza di carità può meritare un pesante castigo temporale; noi non ne vediamo la proporzione con la colpa, ma Dio la vede, e perché ci ama, ci richiama con forti voci. Non si mutano le sorti della nostra vita con i lamenti o con le parole, si mutano con i fatti, emendandoci e ascoltando la voce di Dio.
Non si domandano le grazie solo con le parole! [ma con la ricerca sincera di una vita santa, ndr.] (...). Ogni nostra preghiera deve essere accompagnata dal sacrificio di una nostra cattiva inclinazione, dal cuore contrito e umiliato, dall’emenda di una nostra mancanza, dal miglioramento della vita. Allora si mutano le nostre sorti e Dio ci mostra nuovamente il suo volto paterno.
Quando riconosciamo in noi certe miserie e certe colpe non ci scusiamo dicendo che così siamo fatti, che questo e il nostro carattere, che queste sono le circostanze della nostra vita. Umiliamoci innanzi a Dio, poiché da noi dipende la benedizione o la maledizione, l’abbondanza o la miseria, il fervore o l’aridità. Invece di scusarci umiliamoci, perché un atto di sincera umiltà è come un colpo d’ala che raddrizza il nostro volo (...). Chi scusa le proprie mancanze non si emenda mai, perché non le sradica dal cuore ma tenta solo di coprirle (...). Chi si lamenta troppo generalmente delle sue mancanze, e non comincia sistematicamente a toglierle ad una ad una dal cuore, è simile a colui che piange sul disordine di una stanza, che agita e muove ogni cosa, che fa frastuono, ma non toglie ciò che ingombra né mette in ordine ciò che è fuori posto.
Don Dolindo Ruotolo, estratti e pensieri tratti dal "Commento al Deuteronomio" (capp. 4, 6 e 30)
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IMPORTANTE PER LA PROPRIA FORMAZIONE CRISTIANA
(1) FORMAZIONE COMPLETA DI SANA DOTTRINA CATTOLICA: CREDO, 10 COMANDAMENTI, SACRAMENTI, PREGHIERA, VIZI E VIRTÙ
Catechesi per gli adulti
p. s. Garantisco la rettitudine dell'insegnamento dottrinale offerto nelle catechesi dei padri impegnati in queste esposizioni. Le catechesi di Padre Donato (il sacerdote che cura il Credo, i 10 Comandamenti, i Sacramenti e i Precetti della Chiesa) sono vivamente consigliate
(2) FRASARIO IN SEI PARTI (CON CENTINAIA DI AFORISMI)
Florilegio – aforismi vari, una raccolta per resistere nella fede
Raccolta di perle di sapienza e ricca soprattutto di aforismi tratti dagli insegnamenti immortali dei Santi. Questa raccolta risponde allo scopo di offrire un "vademecum di vera razionalità e spiritualità", fatto di schegge di luce che toccano un po' tutti i temi più importanti.
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