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La questione Chiesa-massoneria, tra Padre Cottier e Giovanni Paolo II

Volentieri offriamo ai lettori questo importante estratto de Golpe nella Chiesa. Documenti e cronache sulla sovversione: dalle prime macchinazioni al Papato di transizione, dal Gruppo del Reno fino al presente (don Andrea Mancinella, prefazione di don Curzio Nitoglia, postfazione di Aldo Maria Valli).

[…] Athéisme et dialogue, nn. 2 e 3, anno 1987: Athéisme et dialogue, rivista ufficiale del Pontificio Segretariato per i non credenti, pubblica in due puntate il testo di una conferenza tenuta dal domenicano svizzero p. Georges Cottier, «grande esperto – e fautore – del dialogo fra Chiesa e Massoneria»[1].

Il p. Cottier, nella sua conferenza intitolata Regards Catholiques sur la Franc-Maçonnerie (Sguardi cattolici sulla Massoneria), iniziava con l’augurarsi che la polemica Chiesa-Massoneria fosse ormai «una pagina storica definitivamente passata»[2].

Quanto poi al canone 2335 del vecchio Codice di diritto canonico, che condannava esplicitamente la Massoneria comminando la scomunica ai suoi aderenti, per il p. Cottier l’atteggiamento della Chiesa «era evidentemente unilaterale e non portava sempre a fare certe distinzioni che oggi ci sembrano andar da sé»[3].

Il p. Cottier citava, infatti, ovviamente approvandolo, un passo del comunicato finale dei Vescovi tedeschi, peraltro nettamente sfavorevole, circa i rapporti tra Chiesa e Massoneria (Commissione della Conferenza Episcopale tedesca per i colloqui con le Grandi Logge Unite di Germania, 1974-1980, Documento conclusivo del 12 maggio 1980): «I Vescovi tedeschi, nel loro documento, rilevano i punti positivi che bisogna riconoscere presso i massoni: l’umanesimo ed i valori che gli sono legati, le opere umanitarie, la testimonianza di personalità morali appartenenti alla massoneria»[4].

Tutto ciò spingeva ormai, a detta del p. Cottier, a progettare un dialogo con i Massoni a diversi livelli, tra i quali «il dialogo sul piano strettamente dottrinale che è di ordine filosofico» e che «suppone da ogni parte una sincera ricerca della verità» e «l’amore alla verità», nonché un dialogo «in vista della collaborazione per i grandi compiti che s’impongono a tutta l’umanità»: «problemi della pace e della guerra»[5], ecc. Le differenze tra Chiesa e Massoneria, concludeva il Cottier, non sono «degli ostacoli a un dialogo e ad una collaborazione necessari e augurabili»[6].

Ebbene: due anni dopo, ossia nel 1989, il p. Georges Cottier O.P. è stato nominato Teologo Pontificio, ossia Teologo personale del Papa. Ed ora solo alcune brevi riflessioni:

1) La Chiesa Cattolica, per il p. Cottier, avrebbe fin dall’inizio peccato di presunzione credendo di possedere lei sola la Verità, della quale dovrà invece ora mettersi in «sincera ricerca», mediante il dialogo, con i massoni.

2) Il nuovo idillio della Gerarchia conciliare con la Massoneria è in perfetta linea con il Vaticano II, con il quale, come riconosceva esultante il massone Yves Marsaudon, la «rivoluzione, partita dalle nostre logge massoniche», «si è estesa magnificamente sopra la cupola di San Pietro»[7].

3) E questo sarebbe il teologo che Giovanni Paolo II si è scelto come consigliere!
La chicca finale sul filomassone neo-Teologo Pontificio (poi anche cardinale) ce la offre, però, nel sopra citato articolo di 30 Giorni, il filosofo Lucio Colletti, «uno dei portabandiera del laicismo italiano», il quale rivela di essere «rimasto favorevolmente colpito dalla sua (del p. Cottier) apertura» nei confronti della contraccezione: «Avevo appena criticato quella che mi sembra essere una contraddizione del pensiero sociale del Papa […].

Fin quando la Chiesa non rivedrà la sua posizione sul controllo delle nascite, il problema (del Terzo mondo) resta insolubile».

«Il p. Cottier raccolse questo mio ragionamento e mi disse che c’è una tendenza oggi nella Chiesa a correggere la posizione troppo tradizionale del Papa. Fui felicemente sorpreso. Ci siamo proposti di continuare il discorso»[8].

Noi, invece, il discorso preferiamo chiuderlo qui.

>>> Golpe nella Chiesa. Documenti e cronache sulla sovversione: dalle prime macchinazioni al Papato di transizione, dal Gruppo del Reno fino al presente <<<
[1] 30 Giorni, dicembre 1991, p. 36.
[2] Athéisme et dialogue, 1987, n. 2, p. 1 10.
[3] Ibidem, n. 2, art. cit., p. 114.
[4] Ibidem, n. 3, art. cit., p. 228.
[5] Ibidem, n. 3, art. cit., pp. 218-220.
[6] Ibidem, n. 3, art. cit., p. 220.
[7] Y. Marsaudon, op. cit., p. 121.
[8] 30 Giorni, cit., p. 35.
Giovanna Delbueno
Mi risulta personalmente che ben prima del 1987 esponenti della massoneria erano ricevuti da certi vescovi che ben lieti accettavano donazioni in denaro ( per opere caritative), Mi consta da fonte da me ritenuta attendibile e degna di fede.
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