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In arrivo la terza enciclica: quella di Papa Bergoglio è la "fraternità" massonica

«Fratelli tutti. Sulla fraternità e l’amicizia sociale». È il titolo e sottotitolo della terza enciclica di Papa Francesco – dopo «Lumen fidei» (5 luglio 2013) e «Laudato si’. Sulla cura della casa comune» (24 maggio 2015) – che firmerà ad Assisi sabato pomeriggio 3 ottobre 2020. Alle 15 celebrerà Messa presso la tomba di San Francesco nella basilica inferiore e, al termine, firmerà l’enciclica. Informa un comunicato vaticano: «A motivo della situazione sanitaria, è desiderio del Papa che la visita si svolga in forma privata, senza alcuna partecipazione dei fedeli».

Secondo i “rumours” in circolazione, lo spirito della Dichiarazione di Abu Dhabi siglata da papa Francesco insieme al Grande Imam di al-Azhar influenzerà l’enciclica in arrivo. Non è un mistero che il pontefice abbia investito molto sul documento i cui contenuti spera di veder trasformati in una realtà tangibile al punto da costituire un Comitato Supremo per la Fratellanza Umana per la sua attuazione. E proprio ricevendo, a fine luglio, il segretario generale di quest'organismo a Santa Marta, Mohamed Mahmoud Abdel Salam, il Papa ha detto di considerare il documento firmato con il Grande Imam – di cui l'uomo è stato consigliere – una “fonte di ispirazione”.

Per il Papa “con” e “dopo»” il coronavirus, il mondo deve “viaggiare” sulla base della fratellanza umana, della solidarietà e dell’ecologia integrale, temi affrontati negli ultimi mesi nelle catechesi alle udienze generali del mercoledì. Ma siamo proprio sicuri che si stia “viaggiando” sulla corsia giusta o tutto questo apparato filantropico nasconde qualcosa che si trova in diametrale contrasto con il Credo cattolico? In soldoni: la “fratellanza universale” propugnata dai vertici delle gerarchie cattoliche e di cui il Papa medesimo si fa massimo predicatore, è quella cristiana o no?

Certo, ci fu Chi parlò al mondo di fratellanza e venne crocifisso… È singolare, poi, il fatto che i giornaloni e i poteri che si opposero con vigore a Benedetto XVI acclamano oggi il suo successore. Perché? Non hanno sempre parlato, tutti i pontefici, della fratellanza, dell’amore, della misericordia? Non hanno sempre incoraggiato, i pontefici, progetti di unità politica nella diversità, battezzando prima il Sacro Romano Impero, multinazionale e multietnico, di Carlo Magno, poi quello degli Asburgo ed infine, con Pio XII, la stessa Europa unita e cristiana dei padri fondatori?

Allora cosa è cambiato? Molto semplice. La fratellanza cristiana si fonda su un concetto molto chiaro: siamo fratelli in quanto figli dello stesso Padre, in quanto riconoscenti lo stesso unico Dio rivelatosi in Cristo. Questa è l’unica vera fratellanza. La “fratellanza universale” che, invece, nelle alte sfere della Chiesa cattolica oggi si promuove assomiglia molto a quella “massonica”, al cosmopolitismo ateo illuminista: è una tipologia di fratellanza pagana. Niente a che vedere con quella insegnata dal Signore Gesù Cristo e da Lui comandataci di vivere. In essa si esalta la divisione religiosa, promuovendo la bontà dell’Islam e delle altre religioni, confondendo Cristo con Maometto e gli altri fondatori delle diverse confessioni religiose. Una fratellanza che si fonda, in effetti, sul relativismo assoluto. Nega che abbia davvero importanza tutto ciò che invece, per un cattolico, è decisivo; parla di accoglienza eppure mai ricorda che, accanto al pane, è necessario dare a chi viene a noi ciò che di più prezioso abbiamo ricevuto e che ci è comandato di trasmettere: la Fede in Gesù Cristo!

Basta scorrere la “vecchia apologetica” per comprendere come, siffatta fraternità-fratellanza, non abbia nulla di cristiano, anzi, sia agli antipodi del Cristianesimo in quanto parte integrante del sistema concepito per demolire la Civiltà Cristiana. Coincide con la terza voce della triade rivoluzionaria, con quella fraternité che suggella e conclude il binomio inscindibile di liberté ed egalité. Chi conosce un po’ la letteratura del settore, del resto, sa bene qual è la “regione” dove la parola risuona più spesso… L’articolo 2 della Costituzione del Grand’Oriente recita: «La framassoneria ha il dovere di estendere a tutti i membri dell’umanità i vincoli fraterni che uniscono i framassoni su tutta la superficie del globo». Tutto questo predicare – ci chiediamo – la fratellanza universale in luogo di quella in Cristo sarà solo una “svista” da parte di chi, dalle alte sedi, opera questo illegittimo travisamento? Vorremmo tanto che fosse così ma, purtroppo, così non sembra essere.

L’idea di fraternità promossa nelle logge massoniche (e così aderente al verbo di molti dei vertici ecclesiastici) – spiega con chiarezza monsignor Henri Delassus nella sua opera magistrale Il problema dell’ora presente. Antagonismo tra due civiltà (Effedieffe, 2015, vol. I) – è con ogni evidenza intrinsecamente anticristiana. Nulla ha a che fare con la fraternità degli uomini in Gesù Cristo che si è fatto loro fratello e che ha dato loro per padre il sovrano Signore che è nei cieli. Essa non è altro che uno degli artifizi creati dai rivoluzionari per dissolvere lo spirito cristiano e diffondere, al suo posto, una religione umanitaria per il fine che si propone: sostituire l’uomo a Dio. Compito dei frammassoni, infatti, è «quello di introdurre nel cattolicesimo e in ciò che resta di stabile nelle altre religioni, elementi di dissoluzione, che le condurranno tutte a confondersi in una vaga religiosità umanitaria. Del resto, gli ordini della massoneria erano chiari. Bisognava rovesciare tutte le frontiere […], abolire tutte le nazionalità, cominciando dalle piccole, per farne un solo Stato; cancellare ogni idea di patria; rendere comune a tutti la terra intera che appartiene a tutti; tutto preparare per una vasta democrazia […]»[1].

Scriveva Jule Lemaitre sull’Echo de Paris il 10 febbraio 1904: «Il grande odio della massoneria è il cattolicesimo, il suo sogno è l’universale fraternità, la realizzazione del paradiso sopra la terra, con l’abolizione delle patrie e delle religioni». E continuava: «Quello che è certo si è che la frammassoneria ha contribuito largamente alla Rivoluzione. Quello che è certo si è che la frammassoneria è singolarmente capace di plasmare i suoi iniziati, di creare in essi per la disciplina, la suggestione, l’orgoglio di far parte di una grande potenza misteriosa, per i riti ed esercizi liturgici, uno stato d’animo durevole e quasi indistruttibile; di formare, contro le religioni, spiriti propriamente religiosi e anche feticisti, e di rendere gl’imbecilli stessi formidabili, rendendoli fanatici».

Questa fraternità-fratellanza, nel corso dei decenni, ha visto un graduale sdoganamento, sconfinando dalle logge agli ambienti socio-politici-culturali dei paesi d’Europa e del mondo e, nelle sue linee fondamentali, ha trovato albergo perfino in discorsi, iniziative e documenti ecclesiali.

Tra coloro che l’hanno denunciata, in seno alla Chiesa, ci sono due eminenti alti prelati: i vescovi Athanasius Schneider e Carlo Maria Viganò. Non sono sporadiche le denunce di questi due degni Successori degli apostoli di questa grave ed innaturale flessione – in ambio ecclesiale – dalla fratellanza in Cristo a quella universale. Per dovere di brevità offro appena due riferimenti, uno di mons. Schneider e l’altra di mons. Viganò.

Il primo, a seguito della pubblicazione della Dichiarazione sulla fratellanza umana firmata lo scorso anno nella capitale degli Emirati Arabi da papa Francesco e dal grande Imam di al-Azhar, al-Tayyeb, ricordava come «la vera fratellanza universale può esistere solamente in Cristo, vale a dire tra persone battezzate. La piena gloria della filiazione Divina sarà raggiunta solo nella visione beatifica di Dio in cielo, come la Sacra Scrittura lo insegna: “Vedete quale grande amore ci ha dato il Padre per essere chiamati figli di Dio, e lo siamo realmente! Per questo il mondo non ci conosce: perché non ha conosciuto lui. Carissimi, noi fin d’ora siamo figli di Dio, ma ciò che saremo non è stato ancora rivelato. Sappiamo però che quando egli si sarà manifestato, noi saremo simili a lui, perché lo vedremo così come egli è” (1 Giov. 3, 1-2). Nessuna autorità sulla terra – nemmeno la suprema autorità della Chiesa – ha il diritto di dispensare qualsiasi seguace di un’altra religione dalla fede esplicita in Gesù Cristo, cioè dalla fede nel Figlio Incarnato di Dio e nell’unico Redentore degli uomini con l’assicurazione che le religioni differenti sono come tali volute da Dio stesso»[2].

Il secondo, con espressioni non meno decise, nella sorprendente lettera indirizzata al Presidente americano Donald Trump del 7 giugno scorso, chiama a raccolta i “children of light” (figli della luce) affinché si uniscano e facciano sentire la propria voce contro i “children of darkness” (figli dell’oscurità). Questi ultimi sono “asserviti” al globalismo, al Nuovo Ordine Mondiale e al concetto – non cristiano – di fratellanza universale (“universal brotherhood”) che non può non richiamare il Documento sulla fratellanza umana firmato dal Papa ad Abu Dhabi. La condanna è tutta racchiusa in queste lapidarie espressioni dell’alto Prelato: «È sconcertante che vi siano vescovi (…) che, con le loro parole, danno prova di essere schierati sul fronte opposto (della verità e del bene, ndr). Essi sono asserviti al deep state, al mondialismo, al pensiero unico, al Nuovo Ordine Mondiale che sempre più spesso invocano in nome di una fratellanza universale che non ha nulla di cristiano, ma che evoca altresì gli ideali massonici di chi vorrebbe dominare il mondo scacciando Dio dai tribunali, dalle scuole, dalle famiglie e forse anche dalle chiese»[3].

Non si pensi, però, che i due Prelati siano stati i primi a far risuonare questa inevitabile condanna. Già all’inizio del XX secolo papa san Pio X smascherava il grande inganno di un nuovo “cristianesimo planetario”, più universale della Chiesa Cattolica, che unisce gli uomini in una fratellanza universale senza Dio, né dogmi, né gerarchia e la anatemizzava con queste audaci parole:

«Ma sono ancora più strane, nello stesso tempo spaventose e rattristanti, l’audacia e la leggerezza di spirito di uomini che si dicono cattolici, che sognano di rifare la società in simili condizioni e di stabilire sulla terra, al di sopra della Chiesa Cattolica, “il regno della giustizia e dell’amore”, con operai venuti da ogni parte, di tutte le religioni oppure senza religione, con o senza credenze, purché dimentichino quanto li divide, le loro convinzioni religiose e filosofiche, e mettano in comune quanto li unisce, un “generoso idealismo” e forze morali prese “dove possono” […]. Temiamo che […] il risultato di questa promiscuità nel lavoro, il beneficiario di quest’azione sociale cosmopolitica, può essere soltanto una democrazia che non sarà né cattolica, né protestante, né ebraica; una religione […] più universale della Chiesa Cattolica, che riunirà tutti gli uomini divenuti finalmente fratelli e compagni, nel “regno di Dio” […]. L’instaurazione di una chiesa universale, che non avrà né dogmi, né gerarchia, né regole per lo spirito, né freno per le passioni, e che, con il pretesto della libertà e della dignità umana, ristabilirebbe nel mondo, qualora potesse trionfare, il regno legale dell’astuzia e della forza, e l’oppressione dei deboli, di quelli che soffrono e che lavorano»[4].

fr Pietro (signummagnum)

Note

[1] Versione digitale: www.rassegnastampa-totustuus.it/…-PRESENTE-vol-I-H.Delassus.pdf, p. 117

[2] Mons. Athanasius Schneider, Il dono della filiazione Divina. La fede cristiana: l’unica valida religione e unicamente voluta da Dio, in www.corrispondenzaromana.it/…ne-e-unicamente-voluta-da-dio/

[3] Monsignor Viganò scrive a Trump: “Siamo nella battaglia tra figli della luce e figli delle tenebre”, in www.aldomariavalli.it/…la-luce-e-figli-delle-tenebre/.

[4] San Pio X, Notre charge apostolique, Roma, 25 agosto 1910.
Annacantoni
Sono troppo pieni di loro stessi per poter anche solo sperare di esser nel giusto .
Annacantoni
Dal Vangelo secondo Matteo 15:1-2.10-14
In quel tempo, alcuni farisei e alcuni scribi, venuti da Gerusalemme, si avvicinarono a Gesù e gli dissero: «Perché i tuoi discepoli trasgrediscono la tradizione degli antichi? Infatti quando prendono cibo non si lavano le mani!». Riunita la folla, Gesù disse loro: «Ascoltate e comprendete bene! Non ciò che entra nella bocca rende impuro l’uomo; ciò che …Altro
Dal Vangelo secondo Matteo 15:1-2.10-14

In quel tempo, alcuni farisei e alcuni scribi, venuti da Gerusalemme, si avvicinarono a Gesù e gli dissero: «Perché i tuoi discepoli trasgrediscono la tradizione degli antichi? Infatti quando prendono cibo non si lavano le mani!». Riunita la folla, Gesù disse loro: «Ascoltate e comprendete bene! Non ciò che entra nella bocca rende impuro l’uomo; ciò che esce dalla bocca, questo rende impuro l’uomo!». Allora i discepoli si avvicinarono per dirgli: «Sai che i farisei, a sentire questa parola, si sono scandalizzati?». Ed egli rispose: «Ogni pianta, che non è stata piantata dal Padre mio celeste, verrà sradicata. Lasciateli stare! Sono ciechi e guide di ciechi. E quando un cieco guida un altro cieco, tutti e due cadranno in un fosso!».
N.S.dellaGuardia
Anche nei titoli è stato abolito il latino (Lumen Fidei il titolo lo aveva già deciso papa Benedetto...), e per di più con la didascalia in lingua che ci spiega il contenuto. Già dai titoli il vuoto.
Mi par già di vedere il prossimo mattone, tra qualche anno: "Viva la Revoluciòn!", la didascalia mettetecela voi...
Joshua.
Va sulla tomba di San Francesco a ingraziarsi la sua benedizione? Eppure vi è una profezia di San Francesco che forse lo riguarda. Vedi:
“Una profezia di San Francesco parla apertamente di un Papa non eletto canonicamente e descritto come uno ‘sterminatore’ ” Di Finan Di Lindisfarne
N.S.dellaGuardia
Più che enciclica parlerei di manifesto, anzi Manifesto...
Poveretti quelli che dovranno fare salti mortali ed avvitamenti per dimostrare a tutti che ci sia anche qualcosa di cattolico in quel mattone...
Joshua.
Parlare di fratellanza per un papa significa semplicemente spostare l'attenzione dal piano soprannaturale, spirituale e morale a quello meramente umano e materiale. In questo modo si opera una specie di illusione diabolica facendo credere che nel sentirci tutti fratelli si operi un salto di qualità. È invece un salto nel vuoto, che non produce nulla, perché non passa per la "Porta", che é Cristo …Altro
Parlare di fratellanza per un papa significa semplicemente spostare l'attenzione dal piano soprannaturale, spirituale e morale a quello meramente umano e materiale. In questo modo si opera una specie di illusione diabolica facendo credere che nel sentirci tutti fratelli si operi un salto di qualità. È invece un salto nel vuoto, che non produce nulla, perché non passa per la "Porta", che é Cristo, Via, Verità e Vita. Senza Cristo non si può fare nulla. Così come predicare l'amore ai fratelli, senza che sia fecondato dalla Grazia, che proviene dalla frequentazione dei dieci Comandamenti e di tutta la Parola di Dio, rivelata dall'Antico Testamento e dal Nuovo Testamento, tutto ciò produce ideologia, filosofia, pensiero umano, vuoto e molto spesso contrario alla dignità dell'uomo, il quale è costretto a sottostare a leggi umane senza morale, a sottostare a principi che generano solo schiavitù e perversione.
Scrive S.Paolo nella lettera ai Colossesi cap.2 v.8, sotto dettatura dello Spirito Santo, Lui che porta anche per primo bella sua carne le stimmate di Cristo:
"Badate che nessuno vi inganni con la sua filosofia e con vuoti raggiri ispirati alla tradizione umana, secondo gli elementi del mondo e non secondo Cristo".
Diodoro
Bisogna aver chiaro, inoltre, che Gesù Cristo NON parlava di "fratelli", riferendoSi agli altri uomini. Ci furono solo degli accenni, come il celebre "Chi fa la volontà del Padre Mio, costui è mio fratello, sorella e Madre".
Cominciò a parlare di "fratelli" DOPO il Calvario e la Resurrezione.
Nel Noli Me tangere alla Maddalena:
Gesù le disse: "Non mi trattenere, perché non sono ancora salito al …Altro
Bisogna aver chiaro, inoltre, che Gesù Cristo NON parlava di "fratelli", riferendoSi agli altri uomini. Ci furono solo degli accenni, come il celebre "Chi fa la volontà del Padre Mio, costui è mio fratello, sorella e Madre".
Cominciò a parlare di "fratelli" DOPO il Calvario e la Resurrezione.

Nel Noli Me tangere alla Maddalena:

Gesù le disse: "Non mi trattenere, perché non sono ancora salito al Padre; ma va' dai miei fratelli e di' loro: "Salgo al Padre mio e Padre vostro, Dio mio e Dio vostro" ".
Siamo Suoi fratelli -incredibilmente, straordinariamente- SE redenti. Classicamente, se Battezzati.

Gli Apostoli non furono battezzati, perché furono lavati dalla Grazia Divina per azione diretta del Figlio
Riccardo Piva
E' una follia riconoscere papa un falso papa massone eletto invalidamente
fidelis eternis
Ma tale lo riconosce solo chi su lascia fare il lavaggio del cervello dai media, dagli opinionisti, dai pennivendoli e dagli "schermivendoli", tutti al soldo dei massoni satanisti, anticristici e nemici dell'umanità intera, poiché vendutisdi anima e corpo a Lucifero. Chi altri rappresenta, quell'uomo, se non il Principe delle tenebre? cosa vorrà dire tutto il disprezzo che manifesta sempre per i …Altro
Ma tale lo riconosce solo chi su lascia fare il lavaggio del cervello dai media, dagli opinionisti, dai pennivendoli e dagli "schermivendoli", tutti al soldo dei massoni satanisti, anticristici e nemici dell'umanità intera, poiché vendutisdi anima e corpo a Lucifero. Chi altri rappresenta, quell'uomo, se non il Principe delle tenebre? cosa vorrà dire tutto il disprezzo che manifesta sempre per i cattolici, per la loro fedeltà a Cristo (vedasi la confessione fatta in faccia ai Francescani dell'Immacolata...), per la dottrina cristiana, per le parole di NSGC, da lui regolarmente sconfessate, taciute, depistate? Continuare a vedere in lui il papa, o comunque un pastore cattolico, è voler farsi del male, psicologicamente e spiritualmente. Ringraziamo mons. Viganò, e preghiamo per lui, che possa raccogliere l'eredità di Pio XII dopo la cacciata dei traditori modernisti da tutte le sedi cattoliche, inclusa la prima sede, ovviamente. Christus Vincit ! sempre, L.J.C.
Angeloharry
Più che per i fedeli. sarà destinata ai coltivatori diretti. Piantine e gnomi la fanno da padroni.