«La morte cerebrale è un inganno: vi spiego perché»

Dopo la scoperta dell’uso strumentale della nuova definizione di “morte cerebrale”per espiantare organi e le interviste ad un medico e un filosofo, che hanno spiegato la storia di questo nuovo criterio …Altro
Dopo la scoperta dell’uso strumentale della nuova definizione di “morte cerebrale”per espiantare organi e le interviste ad un medico e un filosofo, che hanno spiegato la storia di questo nuovo criterio varato ad Harvard nel ’68 insieme alle conseguenze nefaste prodotte, il noto filosofo austriaco Josef Seifert, amico di Benedetto XVI ed ex membro della Pontificia Accademia per la Vita (Pav), spiega l’errore scientifico che ci sta dietro e perché i cattolici non sono tenuti a credere in questa “falsa morte”.
Professor Seifert, lei fu uno dei primi a sollevare obiezioni circa il criterio della morte cerebrale all’interno della Chiesa. Perché?
Sin dal primo momento in cui ho sentito parlare di questa nuova definizione di morte durante l’Essener Conversations on State and Church, ero convinto che la nuova definizione o i nuovi criteri di morte in termini di disfunzioni irreversibili del cervello fossero profondamente sbagliati. Le mie ragioni erano e sono molto semplici e comprensibili da …Altro
OPipino
Io, da anestesista che ha mantenuto tanti corpi "vivi" per la donazione di organi ho già visto molte situazioni diverse di cui potrei parlare per ore. Sottolineo alcune aspetti: 1) Senza l'ormone tiroideo la cui produzione si ferma totalmente dopo la morte del cervello, il resto del corpo muore molto velocemente, anche con l'aiuto della ventilazione meccanica o assistita.
2) Non esistono casi di …Altro
Io, da anestesista che ha mantenuto tanti corpi "vivi" per la donazione di organi ho già visto molte situazioni diverse di cui potrei parlare per ore. Sottolineo alcune aspetti: 1) Senza l'ormone tiroideo la cui produzione si ferma totalmente dopo la morte del cervello, il resto del corpo muore molto velocemente, anche con l'aiuto della ventilazione meccanica o assistita.
2) Non esistono casi di persone che, dopo una diagnosi precisa, ha tornato di questo "coma" o di questa "morte", anche perché non è assolutamente un coma.
3) Non so come l'anima che non è fisica sarebbe prigioniera del corpo, questo sarebbe un altro dibattito.
4) Personalmente, anche se ho fatto tanti corsi su questo argomento, a volte non mi sento confortevole in questi casi anche se ho già visto delle cose straordinarie.
giandreoli
@OPipino Con stima e rispetto per la sua attività medica e per lei, ritengo che l'etica medica rifiuti anche la mercificazione del morire, della morte e della salma umana. Come tradurre questo principio di civiltà in legislazione che renda ugualmente possibile il trapianto, da non esperto, non saprei dirlo e lascio definirlo ad altri, ma il principio rimane.