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Assurdo: vaticano permette "assoluzioni" generali per il panico da coronavirus

Il Penitenziario Maggiore del Vaticano, Cardinal Mauro Piacenza, ha stabilito il 20 marzo che, a causa del panico per il coronavirus, i vescovi possono offrire "assoluzioni" generali invece di confessioni. …Altro
Il Penitenziario Maggiore del Vaticano, Cardinal Mauro Piacenza, ha stabilito il 20 marzo che, a causa del panico per il coronavirus, i vescovi possono offrire "assoluzioni" generali invece di confessioni.
Piacenza sa che una "assoluzione" generale è permessa solo quando c'è un "pericolo di morte imminente" o una "necessità grave" (Canone 961).
È convinto che la "necessità grave" ci sia nei luoghi più attaccati dal virus.
Tuttavia, una "assoluzione" generale non è un sacramento, ma è solo un'invocazione che può essere sostituita con un qualunque atto personale di contrizione. I peccati vanno poi confessati (Canone 962). Inoltre, non esiste struttura per impartire "assoluzioni" generali, perché le chiese sono chiuse.
Foto: Mauro Piacenza, #newsTsyeliuyog
Lode a Dio
Dalla Nota della Penitenzieria Apostolica circa il Sacramento della Riconciliazione nell’attuale situazione di pandemia, 20.03.2020
Anche in tempo di Covid-19, il sacramento della Riconciliazione viene amministrato a norma del diritto canonico universale e secondo quanto disposto nell’ Ordo Paenitentiae.
La confessione individuale rappresenta il modo ordinario per la celebrazione di questo sacramento …Altro
Dalla Nota della Penitenzieria Apostolica circa il Sacramento della Riconciliazione nell’attuale situazione di pandemia, 20.03.2020
Anche in tempo di Covid-19, il sacramento della Riconciliazione viene amministrato a norma del diritto canonico universale e secondo quanto disposto nell’ Ordo Paenitentiae.
La confessione individuale rappresenta il modo ordinario per la celebrazione di questo sacramento (cf. can. 960CIC), mentre l’assoluzione collettiva, senza la previa confessione individuale, non può essere impartita se non laddove ricorra l’imminente pericolo di morte, non bastando il tempo per ascoltare le confessioni dei singoli penitenti (cf. can. 961, § 1 CIC), oppure una grave necessità (cf. can. 961, § 1, 2° CIC), la cui considerazione spetta al Vescovo diocesano, tenuto conto dei criteri concordati con gli altri membri della Conferenza Episcopale
(cf. can. 455, § 2 CIC) e ferma restando la necessità, per la valida assoluzione, del votum sacramenti da parte
del singolo penitente, vale a dire il proposito di confessare a tempo debito i singoli peccati gravi, che al momento non era possibile confessare (cf. can. 962, § 1 CIC).
Questa Penitenzieria Apostolica ritiene che, soprattutto nei luoghi maggiormente interessati dal contagio pandemico e fino a quando il fenomeno non rientrerà, ricorrano i casi di grave necessità, di cui al
summenzionato can. 961, § 2 CIC.
Ogni ulteriore specificazione è demandata dal diritto ai Vescovi diocesani, tenuto sempre conto del supremo bene della salvezza delle anime (cf. can. 1752 CIC).

press.vatican.va/…/00379.html
DiscepoloGAU
"Le Confessioni cesseranno di esistere nella loro forma attuale. Alla gente sarà detto di chiedere la redenzione a modo proprio e, di conseguenza, molti a quel punto non si preoccuperanno di chiedere il Mio Perdono. Essi non lo faranno perché non accetteranno più che il peccato sia provocato deliberatamente ma che, per questo motivo, Dio perdonerà tutti. Questo è l’errore che fu preannunciato e …Altro
"Le Confessioni cesseranno di esistere nella loro forma attuale. Alla gente sarà detto di chiedere la redenzione a modo proprio e, di conseguenza, molti a quel punto non si preoccuperanno di chiedere il Mio Perdono. Essi non lo faranno perché non accetteranno più che il peccato sia provocato deliberatamente ma che, per questo motivo, Dio perdonerà tutti. Questo è l’errore che fu preannunciato e che condurrà milioni di persone nelle fiamme dell’Inferno, esse saranno guidate lì dal falso profeta e dall’anticristo." (Libro della Verità - 28 settembre 2013 – La Mia Vera Chiesa sarà cacciata da Roma e dovrà sopportare alcuni anni di desolazione)
Massimo M.I.
1. il Concilio di Trento insegna che il sacramento della Riconciliazione o Confessione “è stato istituito principalmente quando, risorgendo dai morti, il Signore soffiò sui suoi discepoli dicendo: Ricevete lo Spirito Santo; a chi rimetterete i peccati saranno rimessi e a chi non li rimetterete, resteranno non rimessi (Gv 20,22-23)” (DS 1670).
Se uno si pente dei propri peccati direttamente davanti …Altro
1. il Concilio di Trento insegna che il sacramento della Riconciliazione o Confessione “è stato istituito principalmente quando, risorgendo dai morti, il Signore soffiò sui suoi discepoli dicendo: Ricevete lo Spirito Santo; a chi rimetterete i peccati saranno rimessi e a chi non li rimetterete, resteranno non rimessi (Gv 20,22-23)” (DS 1670).
Se uno si pente dei propri peccati direttamente davanti al Signore, fa certamente una cosa buona, ma questo non significa che gli siano stati tolti.
Per la remissione dei peccati Cristo ha detto esplicitamente di ricorrere alla Chiesa e l’ha detto in termini così chiari da affermare che quanto la Chiesa non rimette, non lo rimette neanche lui.
Giovanni Paolo II nel Motu proprio Misericordia Dei (7.4.2002) scrive “Il Concilio di Trento dichiarò che è necessario ‘‘per diritto divino confessare tutti e singoli i peccati mortali’ (DS 1707). La Chiesa ha visto sempre un nesso essenziale tra il giudizio affidato ai sacerdoti in questo Sacramento e la necessità che i penitenti dichiarino i propri peccati (DS 1679, 1323), tranne in caso di impossibilità. *Pertanto, essendo la confessione completa dei peccati gravi per istituzione divina parte costitutiva del Sacramento, essa non resta in alcun modo affidata alla libera disponibilità dei Pastori”*.

2. Dalle parole con le quali Gesù ha istituto questa Sacramento si deduce anche che è necessaria l’accusa dei peccati.
*Il medesimo Concilio insegna che “la confessione integra dei peccati è stata istituita dal Signore, e che è necessaria per diritto divino a quanti sono caduti in peccato dopo il Battesimo”* (DS 1679).
Certo, Gesù non ha detto esplicitamente di accusare i peccati. Ma l’ha detto implicitamente.
Infatti questo sacramento della riconciliazione è stato istituito a modo di giudizio (“a chi rimetterete e a chi non rimetterete”; cfr. Gv 20,22-23), e che “i sacerdoti non potrebbero né esercitare questo potere giudiziale senza conoscere la causa né osservare l’equità nell’imporre le pene se i fedeli stessi non dichiarassero prima i loro peccati non solo in genere ma anche in specie e singolarmente”.
Pertanto il medesimo Concilio prosegue dicendo: *“Se qualcuno affermasse che la confessione sacramentale non è stata istituita o non è necessaria alla salvezza di diritto divino; oppure che il modo di confessarsi in segreto al solo sacerdote, che la Chiesa cattolica ha sempre osservato e osserva, è contrario all’istituzione e al comando di Cristo, ed è un’invenzione umana, sia anatema (scomunicato)*” (DS 1706).

3. Gesù ha affidato questo sacramento agli Apostoli riuniti nel Cenacolo, ai quali tre giorni prima, nell’ultima cena, aveva detto: “fate questo in memoria di me”. Non l’ha affidato dunque a tutti, ma solo a quelli ai quali ha dato il potere sul suo corpo fisico.
PFernandoLC
Scusate, ma le persone che stanno morendo per questo virus (con contrizione dei loro peccati e senza possibililtà di un sacerdote) non sono "in pericolo di morte imminente"?
Poi, l'affermazione di una assoluzione generale non è sacramento è completamente erronea
Diodoro
"Semplice" dissoluzione della Chiesa. Non più esistente, per la Cupola, perché ormai messa in museo e rimpiazzata dalla Chiesa 2.0 o Chiesa Umanitaria o Chiesa di TerraMadre