it.news
4773

Musica che salva o musica che danna? Di M° Aurelio Porfiri

Essere musicista non significa non rendersi conto anche di pericoli e danni che possono arrivare attraverso la musica. Lo avevano capito i greci, i cinesi, gli antichi popoli sapevano che, se era vero …Altro
Essere musicista non significa non rendersi conto anche di pericoli e danni che possono arrivare attraverso la musica.
Lo avevano capito i greci, i cinesi, gli antichi popoli sapevano che, se era vero che alcune melodie guarivano e facevano bene, altre ci conducevano direttamente alla perdizione. Ecco perché in Cina c’era il ministero per la musica nel tempo imperiale, perché la buona regolazione della stessa manteneva tutto nel giusto equilibrio.
Eppure noi, malgrado la storia che grava sulle nostre spalle, concediamo che nelle nostre chiese i linguaggi del mondo sostituiscano le sacre armonie che solo a Dio sono dovute, permettiamo nelle nostre case canzoni ispirate all’individualismo più sfrenato, permettiamo che i nostri giovani prendano a modelli gruppi musicali in cui si blandisce la propria ambiguità sessuale.
La scrittrice Enrica Perrucchietti, nel suo Le origini occulte della musica (Volume I) ha detto:
“La musica può essere intesa come un’arma segreta che più di ogni altro …Altro
N.S.dellaGuardia
Ottima e preziosa riflessione.
Da musicista (non professionista) posso aggiungere che la portata della musica moderna ha in sé un aspetto che potremmo definire autodistruttivo, poiché genera attrazione verso lo spettro di emozioni che, potenzialmente neutre come malinconia, tristezza, rabbia, passione diventano nocive nella misura in cui diventano richiami e seduzioni tramite la portata musicale,…Altro
Ottima e preziosa riflessione.
Da musicista (non professionista) posso aggiungere che la portata della musica moderna ha in sé un aspetto che potremmo definire autodistruttivo, poiché genera attrazione verso lo spettro di emozioni che, potenzialmente neutre come malinconia, tristezza, rabbia, passione diventano nocive nella misura in cui diventano richiami e seduzioni tramite la portata musicale, la sua violenta invadenza (anche con aspetti di bellezza estetica) contro la quale non esistono filtri o difese (e satana lo sa).
Il problema "estetico" di una musica diretta ed impiegata per avvicinare le anime a Dio, è quindi anche un problema morale e teologico.
lamprotes
Chiediamo pure una consulenza "ecclesiastico-musicale" a questo ceffo amato dal Bergoglio!
lamprotes
Pubblicità al rock (satanico?)
Brigate Rozze
quindi non è una parodia mal riuscita a Zelig? annamo bene