@Papaboys 3.0 le giro la risposta di un vero cattolico, sposo, padre di famiglia, nonno, e operatore diocesano sotto ben tre Papi, ricordandole per altro che "BENEDIRE" non è una opzione a scelta, ma un dovere, un obbligo del ministro di Cristo perché non è opera di un papa :
Sono andato a leggermi tutto il lungo, lunghissimo discorso del quale si salvano un paio di paragrafi ma, effettivamente, è tutta sociologia!
Vorrei fare solo una riflessione sulla questione della benedizione.
A me è capitato che i miei figli, oggi sposati e con figli, portassero a casa i loro amici, alcuni anche indifferenti alla religione, oppure “battezzati non praticanti”, tanto ora va di moda, ed ho sempre cercato di rispettare le loro scelte, purchè ci fosse in questi onestà di comportamenti, educazione, rispetto.
E’ capitato che ci trovassimo anche a pranzo insieme dove, a casa nostra, si usa da sempre pregare prima e dopo i pasti, e via i cellulari, ma vero dialogo.
Sempre, e dico sempre, senza imporre nulla, noi pregavamo anche in loro presenza, ed io, come padre famiglia, uso ogni tanto benedire con l’acqua benedetta. Quel giorno mi sentii di doverlo fare e lo feci, senza alcun rito cerimoniale, così in famiglia, un padre che benedice, cosa c’è di più bello?
Questi amici lo hanno sempre apprezzato tanto che uno di loro ha fatto ritorno all’ovile.
Finita la storiella, la domanda che mi viene, leggendo le parole del Papa, è questa: ma santo Padre, che paura ha di benedire questi giovani? Se lei teme qualcosa, non è col pensiero che la benedizione raggiungerà questi cuori. Questi giovani sono venuti da lei, tutti comunque felici di vederla e stare con lei, come può pensare che non avrebbero apprezzato la sua benedizione?
Il suo non è vero rispetto per i non credenti. E lei sta abusando del suo potere e della sua autorità, togliendo a questi giovani la grazia di una vera benedizione che lei deve solo impartire e non risparmiare.
Davvero non comprendo.
Lorenzo