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Mostruoso: solo nel 2019 l'aborto procurato ha fatto più di 42.4 milioni di vittime

Ci sono notizie che, pur molto rilevanti, vengono puntualmente ignorate dai grandi media. Fra queste, occupa uno spazio di primo piano l’elaborazione statistica che Worldometers, «la calcolatrice più potente del pianeta» (così viene definito), ha fatto per il 2019, rilevando come lo scorso anno, in tutto il mondo, si siano verificati 58.6 milioni di decessi. Ora, dov’è la notizia? Per la verità ce ne sono due, una dentro l’altra. La prima consiste nel fatto che la gran parte di quei 58.6 milioni di decessi sono avvenuti non per cause naturali bensì per morte violenta. Per forza, si dirà, con tutte le guerre che insanguinano il pianeta. Sbagliato.

Infatti, la seconda notizia - la più tragica e più censurata - riguarda la prima causa di morte violenta al mondo, che appunto non sono i conflitti armati, ma è l’aborto volontario. Una pratica che lo scorso anno è costata la vita a 42.4 milioni di esseri umani, sempre secondo Worldometers: che non è, lo si ripete, un ente cattolico bensì un sito accessibile a chiunque, per la cui affidabilità ha ricevuto riconoscimenti, tra gli altri, dall’American Library Association e che vanta collaborazioni con la Bbc. Gli oltre 42 milioni di vittime rappresentano un numero enorme e superiore, per capirci, a quello di tutte le vittime civili e militari in Europa della Seconda Guerra Mondiale, quando il nostro continente era dilaniato da distruzione, bombe e lager.

Non finisce qui. Infatti va ricordato che Worldometers, nell’elaborazione delle proprie stime (dato che dei calcoli esatti al centesimo sono, per ovvie ragioni, impossibili), si appoggia alle statistiche sulla salute e sulla mortalità dell’Organizzazione mondiale della sanità (Oms), la quale a sua volta si basa sui numeri dell’Istituto Guttmacher, noto ente abortista. Questo significa che i 42.4 milioni di soppressioni prenatali del 2019 sono verosimilmente una sottostima, dato che non considera tutti i milioni di «aborti invisibili» riconducibili, nel mondo, alla cosiddetta pillola del giorno dopo.

Ne consegue come non ci siano davvero dubbi sul primato mortifero globale dell’aborto volontario, primato peraltro appurato ormai da tanti anni. Anche perché le altre cause di decesso sono, a livelli di classifica, molto distaccate dal momento che si parla, per il 2019, di 8.2 milioni di persone morte per cancro, di 1.7 milioni per Hiv e di 13 milioni per malattie. Tutte frontiere, beninteso, estremamente drammatiche e da contrastare il più possibile con il progresso medico, l’assistenza e gli investimenti necessari. Viene tuttavia da chiedersi per quale ragione, nonostante i numeri agghiaccianti di cui sopra, dell’aborto si continui a non parlare come dell’emergenza planetaria che invece, dati alla mano, è.

La sensazione è che dietro questo omertoso silenzio vi siano almeno due tipi di spiegazioni. La prima, più generale e immediata, riguarda la natura intrinseca dell’atto abortivo che, nonostante tutte le pressioni culturali e mediatiche per normalizzarlo, viene tutt’oggi percepito dalla maggior parte delle persone come un atto immorale, ingiusto, tremendo. In una parola, ripugnante. Per questo si preferisce, d’istinto, evitare l’argomento.

Una seconda ragione per cui dell’aborto quale prima causa di morte al mondo non si parla - o, meglio, si evita deliberatamente di parlare - deriva dall’approccio che la cultura dominante ha, da decenni, sulla questione. Nello specifico, la strategia è la seguente: promuovere il «diritto» di abortire, ma non parlare mai dell’aborto in quanto tale, deviando sempre l’attenzione sui massimi sistemi: l’autodeterminazione, il Medioevo che ritorna, il patriarcato, eccetera.

Così alla fine di tutto ci si occupa, per l’appunto, fuorché di un fenomeno che solo nell’anno appena iniziato - sempre secondo Worldometers - ha già totalizzato oltre 440.000 vittime (fino al pomeriggio del 4 gennaio). Più di sette volte tanto il numero di militari americani morti in Vietnam. Un motivo in più per continuare, anche in questo 2020, la guerra culturale più importante: quella a difesa del nascituro.

Fonte:

lanuovabq.it/it/la-prima-causa-…
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Tutti questi omicidi di bambini innocenti procurano guerre. Se ben ricordo la Maria Simma raccontava della causa della terribile guerra in Bosnia Erzegovina, per via del numero estremamente alto di aborti in quella regione.

Fa bene riascoltare ancora una, cento, mille volte cosa ne pensava una Santa dell'aborto, ed in faccia a chi ha avuto il coraggio di dirlo:
www.youtube.com/watch

Come tutti i Santi usa Parole di Dio per parlare delle cose di Dio, non cerca concetti del mondo come fanno tanti oggi!
E così nel tempio dell'ateismo risuonarono potenti come il tuono le parole di uno dei più teneri episodi del Vangelo, la Visitazione! Contro l'aborto!
Quale miracolo, operato dal soffio dello Spirito per mezzo di questa Santa!
Madre Teresa era una grande devota di San Giuseppe, lo pregava con novena su novena e Sacri Manti, ma prima di cominciare invocava sempre lo Spirito Santo Paraclito. Tutto si spiega!!

Pietro81

Eterno padre ti offro il corpo il sangue l'anima e la divinità del tuo dilettissimo figlio e Signore nostro Gesù Cristo in espiazione dei nostri peccati e di quelli del mondo intero

Gcarlo

come puo' essere emendato questo peccato? e' un crimine che non può essere sopportato da DIO, presto ci troveremo in castighi inimmaginabili...

giulia anna

Roma è occupata da un sinedrio infame che non proclama e diffonde la Legge Divina ...Il Padre Celeste abbia Misericordia di loro che hanno dimenticato che Dio sa dire anche "basta".

Francesco I

In un solo anno, dunque, ci sono state più vittime che nei complessivi nove anni dei due con conflitti mondiali del secolo scorso !! E Bergoglio osa definire "una grande d'Italia" colei che ha compiuto ben 11000 aborti !

Qualcuno dovrebbe dirglielo, forse non lo sa, forse pensa che paglietta sia un bravo prete...
Quando capiranno cosa mai è l'aborto, quale abominio è, quale catastrofe! Poveretti,
se e quando lo capiranno! Poveretti!
Altro che riscaldamento climatico e casa comune e str...zate varie!!
Dio abbia pietà di noi!!

Francesco I

Ma Bergoglio non si è limitato alle parole: così come il suo maestro "San Montini" che gratificò con la massima onorificenza vaticana il frammassone Licio Gelli, egli ha insignito di un'altissima onorificenza una nota leader abortista
Stilum curiae: "PLOUMEN, LEADER ABORTISTA OLANDESE, PREMIATA CON LA MEDAGLIA DI SAN GREGORIO MAGNO DALLA SANTA SEDE."