Michi Gini shares this

...C’è poi una questione tutta interna alle Sacre Mura, quella relativa alla folta comunità francescana proliferata e moltiplicatasi sotto il regno di Bergoglio. Leone, secondo Papa, dopo secoli, appartenente ad un ordine monastico, ha in mente di rivoluzionare lo schema imposto dal suo diretto predecessore che aveva portato in Vaticano schiere di gesuiti e francescani, a cominciare dall’Arciprete della Basilica di San Pietro, quel Mauro Gambetti chiamato a Roma direttamente da Assisi e passato velocissimamente dal saio alla porpora a soli 53 anni.
Già ampiamente criticato per la gestione dimessa della più importante chiesa della cattolicità, il francescano Gambetti è stato subito attenzionato dal nuovo pontefice fin dalle prime cerimonie tenute in San Pietro. Una certa liberalità nel vestire (ha accolto il Papa in clergyman quando tutti gli altri porporati vestono diligentemente la sottana scarlatta al cospetto del nuovo pontefice) ma soprattutto nell’agire al di fuori del Vaticano hanno fatto sì che Leone XIV ponesse sull’Arciprete il suo imperscrutabile sguardo.
Pare addirittura che il Papa abbia piena cognizione delle reali motivazioni che hanno causato un ricovero d’urgenza del porporato presso il Policlinico Gemelli lo scorso giugno. Maldicenze? Forse.
È però certo che Leone, dopo aver ridimensionato padre Enzo Fortunato, epigono di Gambetti da lui portato in Vaticano e al quale il Papa ha tolto la presidenza del Pontificio Comitato per la Giornata Mondiale dei Bambini – organismo appositamente creato da Bergoglio e ora incardinato nel dicastero per i Laici – voglia andare avanti dando più spazio ai suoi fedelissimi confratelli agostiniani e sostituire in tempi rapidi anche lo stesso Arciprete, magari mandandolo a dirigere qualche diocesi italiana.
Da Assisi, dove si attende con grande entusiasmo la canonizzazione di Carlo Acutis il 7 settembre, arriva però un avvertimento: «Qui Gambetti non lo rivogliamo».

1479

E chi lo vuole mai uno come s-Gambetti???