Fatima.
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MAGGIO 2026 SARÀ IL TRIONFO DEL CUORE IMMACOLATO DI MARIA?

Due pleniluni per l’«iride di pace» di San Giovanni Bosco.

Il secondo sogno sui destini della Chiesa, fatto dal santo il 5 Gennaio 1870, venne trascritto e inviato da Don Bosco stesso al Papa Pio IX in quello stesso anno. Riportiamo solo la parte riguardante le vicende che interessano l’Italia e in particolare Roma.

“[...] E tu Italia, terra di benedizioni, chi ti ha immersa nella desolazione? Non dire i nemici; ma gli amici tuoi. Non odi che i tuoi figli domandano il pane della fede e non trovano chi loro lo spezzi ? Che farò ? Batterò i pastori, disperderò il gregge, affinché i sedenti sulla cattedra di Mosè cerchino buoni pascoli e il gregge docilmente ascolti e si nutrisca.
Ma sopra il gregge e sopra i pastori peserà la mia mano; la carestia, la pestilenza, la guerra faranno sì che le madri dovranno piangere il sangue dei figli e dei martiri morti in terra nemica. E, di te, o Roma, che sarà? Roma ingrata, Roma effeminata, Roma superba! Tu sei giunta a tale punto che non cerchi altro, né altro ammiri nel tuo Sovrano, se non il lusso, dimenticando che la tua e la sua gloria sta sul Golgota. Ora egli è vecchio, cadente, inerme, spogliato; tuttavia colla schiava parola fa tremare il mondo. Roma! Io verrò quattro volte a te! Nella prima percuoterò le tue terre e gli abitanti di esse. Nella seconda, porterò la strage e lo sterminio fino alle tue mura.
Non apri ancora l'occhio? Verrò la terza, abbatterò le difese e i difensori e al comando del Padre sottentrerà il regno del terrore, dello spavento e della desolazione. Ma i miei savi fuggono, la mia legge è tuttora calpestata, perciò verrò la quarta visita. Guai a te se la mia legge sarà ancora un nome vano per te! Succederanno prevaricazioni nei dotti e negli ignoranti. Il tuo sangue e il sangue dei tuoi figli laveranno le macchie che tu fai alla legge del tuo Dio.
La guerra, la peste, la fame sono i flagelli con cui verrà percossa la superbia e la malizia degli uomini. Dove sono, o ricchi, le vostre magnificenze, le vostre ville i vostri palazzi? Sono divenute la spazzatura delle piazze e delle strade! Ma voi, o sacerdoti, perché non correte a piangere fra il vestibolo e l'altare, invocando la sospensione dei flagelli? Perché non prendete lo scudo della fede e non andate sopra i tetti delle case, nelle vie, nelle piazze, in ogni luogo anche inaccessibile, a portare il seme della mia parola? Ignorate che questa è la terribile spada a due tagli che abbatte gli uomini?
Queste cose dovranno inesorabilmente venire l'una dopo l'altra. Le cose si succedono troppo lentamente. Ma l'Augusta Regina del cielo è presente. La potenza del Signore è nelle sue mani; disperde come nebbia i suoi nemici. Il venerando Vecchio riveste di tutti i suoi antichi abiti. Succederà ancora un violento uragano. L'iniquità é consumata, il peccato avrà fine e, prima che trascorrano due pleniluni del mese dei fiori, l'iride di pace comparirà sulla terra. Il gran Ministro vedrà la Sposa del suo Re vestita a festa. In tutto il mondo apparirà un sole così' luminoso quale non fu mai dalle fiamme del Cenacolo ad oggi, né più si vedrà fino all'ultimo dei giorni.”

E’ una profezia piena di speranza per l'umanità, poiché «il peccato avrà fine» e si aprirà un processo di pace di immensa magnificenza e sommo splendore: «un sole così luminoso quale non fu mai, dalle fiamme del Cenacolo fino a oggi, né più si vedrà fino all'ultimo dei giorni».

Quando avverrà tutto questo?

Un dettaglio indurrebbe a ritenere che il processo, destinato evidentemente a compiersi su tempi lunghi, sia già iniziato. Il testo del messaggio menziona un elemento temporale ben preciso: «l'iride di pace» sarebbe comparso sulla terra «prima che trascorrano due pleniluni nel mese dei fiori».

Non è un fenomeno comune la concomitanza di due pleniluni in uno stesse mese e l'ultima volta si è verificato a maggio (il «mese dei fiori», dedicato peraltro alla Vergine, che Don Bosco amava con speciale trasporto) del 1988. In coincidenza cioè con i fatti che portarono alla disgregazione dell'impero sovietico e all'abbattimento del muro di Berlino, ma, considerati i tempi difficili in cui versa la Chiesa e l’umanità, è lecito presupporre che la profezia di don Bosco non si è ancora avverata e perciò il vaticinio è da posticipare almeno al Maggio 2026.
Caterina Greco
Sarà quel che Dio ha stabilito. In questo momento non abbiamo la chiave del sigillo della profezia.
Antonio Dalla Libera shares this
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Oscar Magnani
Personalmente ne sono convinto. Il successivo maggio con due pleniluni cade nel 2045: per quella data tutto sarebbe straperso.
fra Giovanni Maria
Visto che il katechon è stato rimosso, 2 Ts2, vista la vasta preparazione da parte della Madonna, a Fatima, a Garabandal, tramite don Gobbi e tramite Pedro Regis, visto l'attacco totale contro Dio e il Suo Cristo con ideologie sataniche promosse a pari passo dall'ONU/WHO e un Vaticano con l'anticristo in mano della "sinagoga di satana", direi che arrivare a 2026 mi sembra una dura vicenda: ancora …More
Visto che il katechon è stato rimosso, 2 Ts2, vista la vasta preparazione da parte della Madonna, a Fatima, a Garabandal, tramite don Gobbi e tramite Pedro Regis, visto l'attacco totale contro Dio e il Suo Cristo con ideologie sataniche promosse a pari passo dall'ONU/WHO e un Vaticano con l'anticristo in mano della "sinagoga di satana", direi che arrivare a 2026 mi sembra una dura vicenda: ancora "lunghi anni", come dice la Madonna di Anguera.
N.S.dellaGuardia
Propongo il 29 febbraio, anno bisesto...