demaita
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S. Pio da Pietralcina ed il Concilio Vat. II.

Premesso che il Concilio Vaticano II, è durato dal 1962 al 1965, e S.Pio da Pietralcina è morto nel settembre del 1968, ci si chiede: cosa pensava P.Pio del Concilio Vaticano Secondo ?
S.Pio da Pietralcina ne ha apprezzato alcune riforme positive. Per esempio ad un suo fedele disse: “Se tu fossi Papa che facissi neh? Tu conosci il latino?”. “No, padre?”. “E, allora, quando andavi a Messa, non capendo niente, che pensavi, alle pecore? Adesso senti bene la Parola di Dio e la capisci! Prima, con il prete che celebrava con la faccia al muro, non vedevi cosa stesse facendo. Adesso vedi e capisci. Figlio mio, ricorda che tutto ciò che avviene sull’altare è avvenuto sul Calvario” Cf Ecco cosa pensava Padre Pio del Concilio Vaticano II - Portale ufficiale di Padre Pio da Pietrelcina ).
Però d’altra parte P.Pio non ha avallato acriticamente il Concilio, ma ne diede anche valutazioni negative, e chiese alla S.Sede la dispensa per non celebrare la nuova Messa in italiano.
Dalla Lettre aux Amis de Saint François del Monastero di Morgon, di Fr. Jean, OFM Cap., febbraio 1999, fasc. n. 17. Leggiamo: (il 1-4-64) “Quando il Cardinale Bacci venne a visitarlo per portargli l’autorizzazione richiesta, Padre Pio si lasciò sfuggire un lamento in presenza del messaggero del Papa: «Per pietà, mettete fine rapidamente al Concilio».
E quello stesso anno, in mezzo all’euforia conciliare che prometteva una nuova primavera della Chiesa, egli confidò ad uno dei suoi figli spirituali: «In questo tempo di tenebre, preghiamo. Facciamo penitenza per gli eletti».
Altre scene della vita del Padre sono molto significative; ad esempio, la sua reazione all’aggiornamento degli ordini religiosi voluta dal Vaticano II.
Le seguenti citazioni provengono da un libro che ha avuto l’imprimatur: «Nel 1966, il Padre Generale dei Francescani cappuccini venne a Roma un po’ prima del capitolo speciale che doveva trattare delle costituzioni, al fine di chiedere preghiere e benedizioni a Padre Pio.
Incontrò Padre Pio nel chiostro. “Padre, sono venuto per raccomandare alle vostre preghiere il capitolo speciale per le nuove costituzioni….”. Aveva appena pronunciato le parole “capitolo speciale” e “nuovi costituzioni”, che Padre Pio fece un gesto violento ed esclamò: “Tutto ciò è solamente un non-senso distruttore”.
“Ma, Padre, dopo tutto, bisogna tenere conto delle giovani generazioni… i giovani si evolvono secondo le loro mode… ci sono dei bisogni, delle nuove richieste….”.
“La sola cosa che manca, disse il Padre, sono l’anima e il cuore, sono tutto, intelligenza e amore”. E partì per la sua cella, si rigirò e disse, puntando il suo dito: “Non dobbiamo snaturarci, non dobbiamo snaturarci! Al giudizio del Signore, San Francesco non ci riceverà come suoi figli”!
Un anno dopo, la stessa scena si ripeté all’epoca dell’aggiornamento dei professi cappuccini.
Un giorno, alcuni confratelli discutevano col Definitore generale, (il consigliere vicino al provinciale o al generale), quando Padre Pio, assumendo un atteggiamento scandalizzato, esclamò, con un sguardo severo nei suoi occhi: «Che cosa volete a Roma? Che cosa intrallazzate? Volete cambiare anche la regola di San Francesco»?
Il Definitore replicò: «Padre, si vorrebbero proporre dei cambiamenti perché i giovani non vogliono più saperne della tonsura, dell’abito, dei piedi scalzi…».
«Cacciateli! Cacciateli! Che cosa bisogna dire? Forse che fanno un favore a San Francesco prendendo l’abito e seguendo la sua regola di vita, o non è piuttosto San Francesco che offre loro questo grande dono?».
Un altra fonte ( traditio.it/…006/SETT-06/BASTA COL CONCILIO così Padre Pio.html ) conferma la verità della precedente affermazione di P.Pio:
“Il Concilio? Per carità, chiudetelo al più presto”, fu il responso ottenuto dal cardinale Antonio Bacci. L’ultimo colloquio avvenne nella cella n° 5 del convento di Santa Maria delle Grazie.
Il porporato latinista era venuto per portare al cappuccino abitudinario la dispensa vaticana dall’obbligo, sancito appunto dal Concilio… di celebrare la Messa in italiano. Poteva continuare a dirla ogni mattina all’alba nel suo latino, come aveva sempre fatto da oltre mezzo secolo. Padre Pio pianse di gratitudine.
All’incontro erano presenti alcuni frati, che orecchiarono e riferirono. Ma a rivelare pubblicamente l’episodio è stato Padre Carmelo da Sessano, che fu prima compagno di studi e poi guardiano di Padre Pio dal 1953 al 1958. Si è sbilanciato nel corso di una conferenza stampa passata pressoché inosservata (un po' lo sciopero dei giornali, un po’ la solita congiura del silenzio) e indetta per la presentazione del libro ‘Padre Pio da Pietralcina, un Cireneo per tutti’, edito dal Centro Culturale Francescano e scritto da Padre Alessandro da Ripabottoni, della provincia monastica di Foggia”.
Ed in altra occasione è stata attribuita a P.Pio l’effermazione: “La massoneria è giunta fino alla pantofole del Papa”.
Però nella già presente e attiva censura su Google (motore di ricerca delle informazioni) e mass media derivati, le fonti autentiche di queste dichiarazioni sono state fatte sparire, perché sgradite e scomode.
Su siti vaticani e cattolici ora si parla persino delle “False attestazioni delle persecuzioni a Padre Pio…!!”.
Terminato ormai il Concilio, il 31-3-1967, mons. M.Lefebvre fece visita al P.Pio e ne è rimasto questo ricordo (dal bollettino ufficiale della Casa Sollievo della Sofferenza, 31 marzo 1967): ‘Monsignor M.Lefebvre ha assistito alla Messa di padre Pio e s'è quindi incontrato con lui (vedere foto)’».
E da (una lettera di mons.Marcel Lefebvre, dell’8 agosto 1990): « L'incontro ebbe luogo dopo la Pasqua del 1967 e durò due minuti. Ero accompagnato da Padre Barbara e da un Frate dello Spirito Santo, frate Felin. Ho incontrato Padre Pio in un corridoio, mentre si dirigeva verso il confessionale, accompagnato da due cappuccini. Gli ho detto in poche parole lo scopo della mia visita: che lui benedicesse la Congregazione dello Spirito Santo che doveva svolgere un capitolo generale straordinario, come tutte le società religiose, per un aggiornamento, incontro che temevo avrebbe condotto a dei problemi.
Allora Padre Pio esclamò: 'Ma, benedire un Arcivescovo, no, no, è lei che dovrebbe benedire me!' E si chinò, per ricevere la benedizione. Io lo benedissi, lui baciò il mio anello e continuò il suo cammino verso il confessionale... Questo è stato tutto l'incontro, né più né meno ».
Come sappiamo Mons M.Lefebvre visti vani i colloqui col Vaticano, il 1° novembre 1970, ha fondato a Ecône (Svizzera) un seminario per formare sacerdoti secondo la dottrina cattolica di sempre (precedente al Conc Vat. II,) e che celebrano la S.Messa di S.Pio V. (cf Ascoltare le precise motivazioni di non accogliere le decisioni conciliari e post-conciliari contrarie alla Fede Cristiana Tradizionale, dalla sua viva voce in un colloquio coi seminaristi: Roma è nell’apostasia. )

demaita
L'autoredi Padre PIO, la Verità definitiva sul CONCILIO VATIC… dopo la pubblicazione del mio post: S. Pio da Pietralcina ed il Concilio Vat. II.
non avendo la correttezza ed il coraggio di postare qui sotto le sue riflessioni, che sarebbero apparse subito infondate, ha preferito ricorrere a un altro post.
Non ho alcuna difficoltà a rispondergli e a mostrare le sue contraddizioni.
1) Non ho …More
L'autoredi Padre PIO, la Verità definitiva sul CONCILIO VATIC… dopo la pubblicazione del mio post: S. Pio da Pietralcina ed il Concilio Vat. II.
non avendo la correttezza ed il coraggio di postare qui sotto le sue riflessioni, che sarebbero apparse subito infondate, ha preferito ricorrere a un altro post.
Non ho alcuna difficoltà a rispondergli e a mostrare le sue contraddizioni.
1) Non ho scritto che P.Pio "rifiuta il nuovo messale", ma che P.Pio chiese la dispensa per non celebrare in italiano
Questo è proprio provato dal film allegato, della sua Ultima S.Messa, celebrata in latino, lo si sente sia dalle parole del celebrante che dalle risposte dei fedeli (escluso il canto del 'Requiem' che è una sovrapposizione successiva...). Quindi ringrazio gli "Gli Eletti del Signore" di aver aggiunto anche questa prova.
2) Dicono anche che "i guardiani della bufala... aggiungono che la dispensa gli fu portata dal Card. Bacci".
Ma io ho citato le fonti pubblicate: 1) La Lettre aux Amis de Saint François del Monastero di Morgon, di Fr. Jean, OFM Cap., febbraio 1999, fasc. n. 17. e 2) L'altra affermazione fu pubblicata da 'Il settimanale' del 4-1-75, e riporta la testimonianza di P.Carmelo da Sessano, cappuccino che fu P. Guardiano di P.Pio dal 1953 al 1958. in occasione della presentazione del libro 'Padre Pio da Pietralcina, un Cireneo per tutti'.
Le chiedo: Il Padre Jean del convento di Morgon (Francia), ed Il Padre Carmelo hanno forse sconfessato pubblicamente di avere scritto ed affermato ciò ? E dove è pubblicato ?
Quindi cari "Eletti del Signore", o voi provate che queste pubblicazioni sono menzogne, e che i due predetti Padri cappuccini hanno mentito pubblicamente, o voi state spargendo sui loro autori delle calunnie, per niente cristiane.
Pace e bene. ( o ancora meglio: "La verità vi farà liberi" Giov 8,22.)
Albert Ushinn Roberts shares this
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Mi permetto di correggere: S. Pio da Pietrelcina. Donato Calabrese