Può darsi che sia come dice lei, che io sia prevenuto e che gli orizzonti dei testi di Dalla siano più ampli di ciò che sembra.
Rispetto al suo "essere cattolico" non so dire, Dio solo lo sa. Quel che posso dire è che mi sembra che nei suoi testi può trasparire al massimo un po' di "cattolicità moderna ed adulta", molto post-sessantottina, che ha sfiorato molto cantautori nostrani, non si sa se per vezzo, per interesse reale, per scotto da pagare...
Dico che la posizione di Dalla rispetto a questo "Nuovo anno" è machiavelliva poi che egli sembra al contempo guardarlo con distacco ed ironia, ma anche con superiorità ed un certo pessimismo. Non penso che prevedesse le dinamiche da lockdown, quanto piuttosto una lucida visione delle future derive dittatoriali imposte alle cosiddette società occidentali democratiche, stravolte dall'avvento del consumismo di massa.
Come denunciava Pasolini.
Il "soma" di cui parla Huxley nel suo
A brave new world.L'ipotesi che "l anno che sta arrivando" e …
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