Buona fortuna! Francesco di nuovo contro i blogger Cattolici
Francesco si è scatenato contro chi "semina online divisione e sfiducia", contro i "predicatori" che con nuovi mezzi di comunicazione "possono disturbare le comunità". La "comunità" più disturbata dalle prediche dei Cattolici è il Vaticano di Francesco.
Francesco identifica questi blogger come coloro che insistono a essere "come si definiscono: veri 'detentori della verità'." In altre parole: Francesco non si preoccupa della miriade di pagine moderniste in rete, "che sopprimono la verità con la malvagità" (Romani 1, 18). Cosa c'è di male nel "detenere la verità"?
Durante il suo sproloquio, Francesco ha dissepolto il vecchio arsenale di propaganda anticattolica, dicendo che i blogger Cattolici "affermano con forza che il vero Cristianesimo è quello che rispettano loro." Il Cristiano è chiamato a credere, non a dubitare. Secondo Giacomo 1, 6, chi dubita "non deve aspettarsi di ricevere nulla dal Signore."
Il vecchio Francesco è bloccato nelle forme secolarizzate degli anni '960 e accusa soprattutto i cattolici giovani e convinti di "identificarsi con certe forme del passato" – come se "passato" o "presente" fossero criteri di verità.
Per Francesco, c'è la "tentazione di chiudersi in alcune certezze acquisite nelle tradizioni passate". Con certezza ostinata, lui continua a gettare in cattiva luce termini come "certezza" e "tradizione". In parte, per la sua scarsa formazione teologica formatasi negli anni '960 e per la conseguente ignoranza delle Sacre Scritture, che insegnano a "rimanere saldi e ben fissati sulle tradizioni" (2 Tessalonicesi 2,15) e a stare lontani dai credenti che non vivono secondo la tradizione che hanno ricevuto (2 Tessalonicesi 3, 6).
È inevitabile che Francesco accusi anche i "nuovi predicatori" di "rigidità" e di mancanza di "docilità e obbedienza". Obbedienza? Non è stato Francesco a urlare ai giovani a Rio de Jainero: "¡Hagan lío!" ("Fate casino")?
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