È una prassi ormai confermata dal documento finale del sinodo dell'Amazzonia introdurre nelle cerimonie religiose elementi che innocentemente vengono classificati come esperienze religiose spontanee, mentre qui come si vede non c'è nulla di spontaneo, ma questi riti sono ben programmati. Dio non voglia che troviamo a concelebare nella S.Messa oltre a i protestanti, buddisti, stregoni appartenenti a sette esoteriche (del diavolo)
Nel articolo di Civiltà Cattolica:
Querida Amazonia. Commento alla Esortazione Apostolica di Papa Francesco | La Civiltà Cattolica"Francesco parla di una «santità amazzonica». L’espressione colpisce. Non ci sono santità standard, valide sempre e dovunque. Anche la santità è inculturata, cioè incarnata nella vita di un popolo particolare.
Notiamo che, all’interno di questa riflessione il Pontefice chiede di non qualificare come «superstizione» o «paganesimo» alcune espressioni religiose che nascono spontaneamente dalla vita dei popoli. Bisogna fare un discernimento perché, come Francesco aveva scritto nella Evangelii gaudium, «nella pietà popolare si può cogliere la modalità in cui la fede ricevuta si è incarnata in una cultura e continua a trasmettersi» (n. 78). Dunque, è possibile trovarsi davanti a un simbolo indigeno senza necessariamente essere in un contesto di idolatria. Ci sono miti carichi di un senso spirituale che può essere condiviso senza ritenerlo frettolosamente «un errore pagano» " (n. 79).