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"Persona dal principio alla fine". Non si dica che il nascituro non è “persona”, se ciò fosse vero non ci sarebbe la triste e meschina necessità di sopprimerlo. Infatti egli già porta in sé i semi …Altro
"Persona dal principio alla fine". Non si dica che il nascituro non è “persona”, se ciò fosse vero non ci sarebbe la triste e meschina necessità di sopprimerlo. Infatti egli già porta in sé i semi dell'uomo futuro (ogni frutto è già nel seme”. È ormai incontestabile la sua sostanziale autonomia biologica. Egli dipende dalla madre per l'ambiente vitale, la protezione e il nutrimento, ma sviluppa da sé una propria vita. Non è in alcun modo soltanto una parte del corpo materno, in quanto ha un suo originale e unico patrimonio genetico, iscritto nel DNA, in base al quale possiede tutte le informazioni sufficienti per costruirsi organismo adulto. Quanto detto significa che l'embrione ha già una sua precisa identità e individualità biologica. Ne consegue che chi pratica l'aborto commette il più infame degli omicidi, attentando la vita innocente e assolutamente incapace di difesa.
"Qualcosa che non è umano non diventa tale crescendo e diventando più grande. Chiunque è umano lo è dal principio". …Altro
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Shif Shef
@celsi @N.S.dellaGuardia @giandreoli Tutto evidente, come è evidente che se si divide in due una persona ne vengono fuori due e che se si dividono quelle due ne vengono fuori quattro.
N.S.dellaGuardia
È una realtà indiscutibile, incontrovertibile da qualunque prospettiva si analizzi: fisiologica, filosofica, teologica, ecc.
È come dire che la storia dell'universo inizia dalla creazione dell'uomo (pardon, dal suo apparire per magia sulla terra, secondo gli atei), perché il prima non può essere conosciuto.
Tralasciando il fatto che presumere di poter conoscere esperienzialmente qualcosa sul …Altro
È una realtà indiscutibile, incontrovertibile da qualunque prospettiva si analizzi: fisiologica, filosofica, teologica, ecc.
È come dire che la storia dell'universo inizia dalla creazione dell'uomo (pardon, dal suo apparire per magia sulla terra, secondo gli atei), perché il prima non può essere conosciuto.
Tralasciando il fatto che presumere di poter conoscere esperienzialmente qualcosa sul miracolo della vita è pura follia...
giandreoli
Concordo su tutto. Come bene esprimeva Tertulliano, il concepito è già una persona. Si tratta di una verità comprensibile anche solo attraverso la ragione, una verità valida e vincolante tanto per credenti quanto per non credenti. Secoli più tardi, lo riaffermava il Vescovo s. Vincenzo di Lerins, servendosi di un esempio semplice e pratico (la crescita del nostro corpo) che ripropongo in altra …Altro
Concordo su tutto. Come bene esprimeva Tertulliano, il concepito è già una persona. Si tratta di una verità comprensibile anche solo attraverso la ragione, una verità valida e vincolante tanto per credenti quanto per non credenti. Secoli più tardi, lo riaffermava il Vescovo s. Vincenzo di Lerins, servendosi di un esempio semplice e pratico (la crescita del nostro corpo) che ripropongo in altra forma.
Guardo la mia mano rugosa di settantenne, mano della “mia persona” (unica e irripetibile fra tutti gli uomini del passato, presente e futuro), soggetto di diritti inalienabili e indisponibili, tra i quali il primo è il diritto alla vita, che li comprende tutti. E’ la medesima mano che, robusta, quando ero quarantenne, sollevava pesi in un’impresa edile: stessa mano, stessa persona, stesso diritto alla vita; la stessa mano che, delicata, da ventenne, scriveva lettere d’innamorato alla’amata: stessa mano, stessa persona, stessi diritti. Mano che a sei anni, incerta ed esile, scriveva le prime lettere dell’alfabeto, poi le prime parole: stessa mano, stessa persona, stessi diritti. Mano che, nato da pochi giorni, paffuta, afferrava il petto della mamma per succhiarne il latte: stessa mano, stessa persona, stessi diritti. Mano che, nel grembo della mamma, già formata, si succhiava questo mio pollice: stessa mano, stessa persona, stessi diritti. Ed è anche la stessa mia mano che, anche se ancora informe, già mi apparteneva quando, appena concepito, m’affacciavo alla vita e chiedevo solo che mi si dessero il tempo e le condizioni necessarie per crescere, sviluppare la mia vita, trascorrerla nelle sue diverse epoche e vicende, la medesima vita di cui godo ora, settantenne. M’avessero abortito, m’avrebbero ucciso. Questo dice che il concepito è già persona umana e chiede solo che gli si riconosca quel diritto di vivere che già gli appartiene, e che gli si concedano le condizioni dignitose per trascorrerla fino al suo compimento.
Aggiungo un’ultima considerazione; il grembo della donna è il luogo più nobile ed alto dell’intero creato: tutte le leggi che regolano l’universo (microcosmo e macrocosmo), l’apparire della vita biologica e il concepimento della vita umana sono finalizzate ad esso e in esso raggiungono il loro fine più elevato: generare la persona umana all’esistenza e introdurla, con la sua nascita, nella famiglia umana. Chiedo venia per la lunghezza ...