La Dottrina della fede stronca i libri di Maria Valtorta
Santa Sede – «I libri di Maria Valtorta non sono di origine soprannaturale». Il dicastero per la Dottrina della fede blocca i libri della sedicente veggente, la casertana Maria Valtorta vissuta a Viareggio, le cui vicende e pseudo-rivelazioni hanno riempito per decenni i rotocalchi popolari giocando sulla buona fede dei semplici
Di
Pier Giuseppe Accornero
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9 Marzo 2025
«I libri di Maria Valtorta non sono di origine soprannaturale». Il dicastero per la Dottrina della fede blocca i libri della sedicente veggente, la casertana Maria Valtorta vissuta a Viareggio, le cui vicende e pseudo-rivelazioni hanno riempito per decenni i rotocalchi popolari giocando sulla buona fede dei semplici.
«Spesso pervengono alla Santa Sede, da parte di ecclesiastici e di laici – informa un comunicato vaticano del 22 febbraio 2025 – richieste di chiarimento sulla posizione della Chiesa riguardo agli scritti di Maria Valtorta, quali l’opera “Il poema dell’Uomo-Dio”, conosciuto come “L’Evangelo come mi è …Altro
Come dice Sant'Agostino: sulle cose certe, cioè la fede, unità, sulle incerte, come le rivelazioni private, libertà. Sempre, carità. È vero che la Santa Sede si è espressa ma è anche vero che non c'è nulla di definitivo e nessuna proibizione. Se la fede è la a stessa, le divergenze sulla Valtorta sono dettagli. Come disse Padre Pio a una signora a proposito del Poema dell uomo Dio: se ti fa bene, leggilo pure
Provare a leggere il volume sulla Passione, se sì riesce a leggere più di 3/4 pagine alla volta. Se si riesce a reggere. Poi se ne parlerà.
Se lo dice la santa sede, allora come per il periodo pandemico, farò l'esatto contrario, e così saprò di non aver sbagliato.
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Allora non credevi che per loro vaccinarsi era un atto di amore ? Lo diceva la Santa Sede e anche l Osservatore Romano !
Grave errore di valutazione e grave mancanza di riconoscenza verso un'opportunità di salvezza grazie alla lettura dei suoi scritti.
Ma come possono stroncare i libri di Valtorta se loro sono stroncati da San Paolo e anatemizzati?
Santa Maria Valtorta prega per noi. Vi profetizzo che un giorno salirà agli onori degli altari.
Altri 2 commenti da silvioabcd
La cosa che fa più rabbia è la mancanza di rispetto verso una donna che ha sofferto come pochi al mondo, anima vittima, santa. Indipendentemente dagli scritti, ci vuole rispetto per chi ha sofferto. Padre Pio ci ha lasciato questo grande insegnamento: "Chi soffre è prediletto da Dio". Chiudete la bocca voi che osate offendere la memoria della Valtorta e vi godete la vita e non siete prediletti.
E chi sono queste persone di fronte a studiosi emeriti, conoscitori profondi di tante lingue, di archeologia, di storia, di geografia che hanno che hanno affermato (come padre Allegra) avvalorato la verità dei libri di valtorta. Anche mistici come padre Pio ad una figlia spirituale che chiedeva se poteva leggere Valtorta, rispose che gli imponeva di leggerla. Ma non gettiamo le perle davanti ai porci.
Solo la Sacra Scrittura è di origine soprannaturale ; avete scoperto l' acqua calda . Provate a confutare le bergogliate se siete all'altezza di farlo, vediamo . Se poi fate qualche accenno anche ad Hans Kung, Rhaner ,Skillebbeks e comapany , vi metto tra i prefereti . Se poi siete in grado di attaccare la Gaudium et Spes e mostrante l umanesimo relativista che se ne deduce , allora incomincerò a seguirvi . Non si spara sulla croce rossa : vergogna !
Non servirà a nulla per i fanatici della Valtorta. Io avevo messo un commento sotto un post di Simona Serafini, grande propagatrice della Valtorta, ebbene me lo ha cancellato e mi ha bloccato.
Mio commento messo in diversi luoghi sul WEB
Io, dietro consiglio di un prete, lessi, nel 1980-82, (sono del 1955) sette dei 10 volumi del Poema dell'Uomo-Dio. Leggendo, mi ponevo sempre di più delle domande, avevo molte perplessità, dubbi su quello che leggevo ma mi dicevo ; sono io che non capisco, sono orgoglioso, chi sono io per criticare e cose simili ; alla fine non ne potevo più, e smisi al settimo volume. Lessi poi la condanna all'Indice e quel che diceva l'Osservatore Romano sull'opera della Valtorta e mi trovai d'accordo e mi dissi che avevano fatto bene a metterlo all'Indice.
In ogni caso, Indice o non Indice, se si legge l'opera, come ho fatto io subito dopo la mia conversione, ci si deve render conto, almeno in maniera confusa, che c'è qualcosa che non va, e se uno non se ne rende conto vuol dire che anche in lui c'è qualcosa non va.
L'Osservatore Romano, mercoledì 6 gennaio 1960, pubblica un articolo anonimo titolato Una vita di Gesù malamente romanzata dove si poteva leggere:
«
In altra parte del nostro Giornale è riportato il Decreto del S. Offizio con cui viene messa all'Indice un'Opera in quattro volumi, di autore anonimo (almeno in questa stampa) edita all'Isola del Liri. Pur trattando esclusivamente di argomenti religiosi, detti volumi non hanno alcun imprimatur, come richiede il Can. 1385, 1 n.2 C.I.C. L'Editore, in cui una breve prefazione, scrive che l'Autore, "a somiglianza di Dante ci ha dato un'opera in cui, incorniciati da splendide descrizioni di tempi e di luoghi, si presentano innumerevoli personaggi i quali si rivolgono e ci rivolgono la loro dolce, o forte, o ammonitrice parola. Ne è risultata un'Opera umile ed imponente: l'omaggio letterario di un dolorante infermo al Grande Consolatore Gesù". Invece, ad un attento lettore questi volumi appaiono nient'altro che una lunga prolissa vita romanzata di Gesù. A parte la vanità dell'accostamento a Dante e nonostante che illustri personalità (la cui indubbia buona fede è stata sorpresa) abbiano dato il loro appoggio alla pubblicazione, il S. Offizio ha creduto necessario metterla nell'Indice dei Libri proibiti. I motivi sono facilmente individuabili da chi abbia la certosina pazienza di leggere le quasi quattromila pagine di fitta stampa. Anzitutto il lettore viene colpito dalla lunghezza dei discorsi attribuiti a Gesù e alla Vergine SS.ma; dagli interminabili dialoghi tra i molteplici personaggi che popolano quelle pagine. I quattro Vangeli ci presentano Gesù umile, riservato; i suoi discorsi sono scarni, incisivi, ma della massima efficacia. Invece in questa specie di storia romanzata, Gesù è loquace al massimo, quasi reclamistico, sempre pronto a proclamarsi Messia e Figlio di Dio e ad impartire lezioni di teologia con gli stessi termini che userebbe un professore dei nostri giorni. Nel racconto dei Vangeli noi ammiriamo l'umiltà ed il silenzio della Madre di Gesù; invece per l'autore (o l'autrice) di quest'opera la Vergine SS.ma ha la facondia di una moderna propagandista, è sempre presente dappertutto, è sempre pronta ad impartire lezioni di teologia mariana, aggiornatissima fino agli ultimissimi studi degli attuali specialisti in materia. Il racconto si svolge lento, quasi pettegolo; vi troviamo nuovi fatti, nuove parabole, nuovi personaggi e tante, tante, donne al seguito di Gesù. Alcune pagine, poi, sono piuttosto scabrose e ricordano certe descrizioni e certe scene di romanzi moderni, come, per portare solo qualche esempio, la confessione fatta a Maria da una certa Aglae, donna di cattivi costumi (vol. I, p. 790 ss.), il racconto poco edificante a p. 887 ss. del I vol., un balletto eseguito, non certo pudicamente, davanti a Pilato, nel Pretorio (vol. IV, p. 75), etc. A questo punto viene, spontanea una particolare riflessione: l'Opera per la sua natura e in conformità con le intenzioni dell'autore e dell'Editore, potrebbe facilmente pervenire nelle mani delle religiose e delle alunne dei loro collegi. In questo caso, la lettura di brani del genere, come quelli citati, difficilmente potrebbe essere compiuta senza pericolo o danno spirituale. Gli specialisti di studi biblici vi troveranno certamente molti svarioni storici, geografici e simili. Ma trattandosi di un... romanzo, queste invenzioni evidentemente aumentano il pittoresco e il fantastico del libro. Ma, in mezzo a tanta ostentata cultura teologica, si possono prendere alcune... perle che non brillano certo per l'ortodossia cattolica. Qua e là si esprime, circa il peccato di Adamo ed Eva, un'opinione piuttosto peregrina ed inesatta. Nel vol. I a pag. 63 si legge questo titolo: "Maria può essere chiamata la secondogenita del Padre": affermazione ripetuta nel testo alla pagina seguente. La spiegazione ne limita il significato, evitando un'autentica eresia; ma non toglie la fondata impressione che si voglia costruire una nuova mariologia, che passa facilmente i limiti della convenienza. Nel II vol. a pag. 772 si legge: "Il Paradiso è Luce, profumo e armonia. Ma se in esso non si beasse il Padre, nel contemplare la Tutta Bella che fa della Terra un paradiso, ma se il Paradiso dovesse in futuro non avere il Giglio vivo nel cui seno sono i Tre pistilli di fuoco della divina Trinità, luce, profumo, armonia, letizia del Paradiso sarebbero menomati della metà". Qui si esprime un concetto ermetico e quanto mai confuso, per fortuna; perché se si dovesse prendere alla lettera, non si salverebbe da severa censura. Per finire, accenno ad un'altra affermazione strana ed imprecisa, in cui si dice della Madonna: "Tu, nel tempo che resterai sulla Terra, seconda a Pietro ”come gerarchia ecclesiastica..”. L'Opera, dunque, avrebbe meritato una condanna anche se si fosse trattato soltanto di un romanzo, se non altro per motivi di irriverenza. Ma in realtà l'intenzione dell'autore pretende di più. Scorrendo i volumi, qua e là si leggono le parole "Gesù dice...", "Maria dice..."; oppure: "Io vedo..." e simili. Anzi, verso la fine del IV volume (pag. 839) l'autore si rivela... un'autrice e scrive di essere testimone di tutto il tempo messianico e di chiamarsi Maria. Queste parole fanno ricordare che, circa dieci anni fa, giravano alcuni voluminosi dattiloscritti, che contenevano pretese visioni e rivelazioni. Consta che allora la competente Autorità Ecclesiastica aveva proibito la stampa di questi dattiloscritti ed aveva ordinato che fossero ritirati dalla circolazione. Ora li vediamo riprodotti quasi del tutto nella presente Opera. Perciò questa pubblica condanna della Suprema S. Congregazione è tanto più opportuna, a motivo della grave disobbedienza.[20] »
Franco , ho sempre pensato che in te qualcosa non andasse ..... ti perdi sempre troppo in un falso pietismo e non sai cogliere l essenziale da una cosa .
Torino, sempre Torino, nient'altro che Torino. Con il suo logo ufficiale della Diocesi vocetempo.it/…2018/wp- …
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"La Voce e il Tempo", Settimanale Diocesano torinese ove lavora Pier Giuseppe Accornero, forse non sa che la "casertana" "santona" Maria Valtorta, nata a Caserta, era milanese
Maria Valtorta - Wikipedia
Hai fatto bene a chiarire, perchè ha usato dei termini offensivi verso Maria Valtorta e il sud Italia. E fa pure il superbo mentre è solo uno che non sa neppure di cosa si parla. D'altronde Gesù l'ha detto che certe cose le ha rivelate ai piccoli (agli umili) e le ha nascoste ai superbi.
Sarà stata sicuramente una donna di fede e nella sua sofferenza può aver vissuto nella propria vivida immaginazione, le narrazioni del vangelo arricchendole di innumerevoli dettagli sicuramente piacevoli, sotto l'aspetto letterario, ma che non possono essere ritenuti utili per formulare conclusioni valide di alcun tipo. Concordo con la avvertenza della Chiesa che ha dato indicazioni al riguardo. Il Vangelo è completo. Altri libri possono essere letti ma con la dovuta attenzione.
Quando saranno in grado di condannare alcuni testi del Vaticane II , allora ne riparliamo
e condanniamo pure la Valtorta .