Leggo: “Messaggio del Papa alle donne transessuali: anche loro sono figlie di Dio”. Vero! Ma gravemente inesatto e incompleto. E mi spiego.
- vero che le donne transessuali (meglio: gli uomini che hanno cambiato il loro sesso, o viceversa) sono figlie (meglio: figli) di Dio, ma, altrettanto vero che:
- non è neppure immaginabile pensare che Dio abbia commesso un errore nel donare ad ogni persona il suo sesso al suo concepimento, piuttosto, è ragionevole pensare che la persona non abbia compreso e accolto il dono e il disegno di Dio.
- Dio guarda alla transessuale come ad un suo “figlio” che tuttavia non ha accettato il dono della sessualità e il suo disegno di vita e di salvezza che comporta. Dio lo ama, certo, ma soffrendo e piangendo, come pure il Cuore di Gesù
- se la transessuale vuole guardare alla sua condizione con verità e non nella menzogna, deve guardarsi con gli occhi di Dio, che vede in lui un figlio suo che ha travisato la sua condizione e non percorre quel cammino di vita e di salvezza che ha predisposto per ogni suo figlio
- il disegno di Dio su ogni suo figlio (ogni giovane e ogni persona) è quello di amare e vivere la castità, educarsi a distinguere le espressioni dell’amore coniugale da quelle dell’amore amicale, stimare la donna apprezzandone il ruolo creaturale. E’ la via della Vita Vera, della Vera Libertà dalle proprie cattive inclinazioni (qualunque esse siano) e dalle amicizie pericolose e ingannevoli, e, di frequente, del cammino che può anche condurre ad una retta correzione della percezione della propria sessualità. E’, in pratica, l’insegnamento perenne consegnatoci dalla Parola di Dio e dal magistero della Chiesa (vedi anche l’attuale C.C.C.). Non si dà alcuna variazione (o pseudo sviluppo) contraria al loro magistero.
- Concludo: prego (non senza qualche preoccupazione!…) ritenendo che anche papa Bergoglio debba guardare alla transessuale con gli occhi di Dio, annunciarle con fedeltà i valori morali naturali e i valori cristiani proposti da Cristo e dalla Chiesa, chiederle quel cammino di conversione e di pace a cui ogni figlio di Dio è chiamato.
Chiedo venia per l’eventuale lunghezza