Quando esci da un seminario dopo tanti anni è molto difficile anche trovare lavoro, gli studi teologici non danno molte possibilità e queste sono tutte legate esclusivamente all'arbitrio del vescovo o di altri sacedoti che possono bloccarti anche su quello per ricattarti o semplicemente per ridurti al silenzio sulle loro malefatte o per vendetta. Uscire da un seminario può essere un dramma che può portare a gesti estremi. Entrare da un'altra parte un altro seminario o ordine religioso può essere come cadere dalla padella nella brace infatti alcuni seminari in diocesi povere di vocazioni accettano di tutto come pure alcuni ordini religiosi considerati per altro come un canale di scolo un luogo dove mandare i disadattati, preti con gravi problemi psicologici ed esistenziali nel bene o nel male a torto o a ragione. Non trovi spazio tra i diocesani vai tra i religiosi tanto semplice che importa se non hai il loro carisma o spiritualità tanto se ti fanno prete poi te ne puoi andare in una diocesi e sei a posto per sempre qualsiasi cosa tu abbia fatto, ci sono le "coperture" se sei nella cricca.

La situazione NON E' come è descritta è MOLTO PEGGIO e non solo nei sem minori ma soprattutto nei maggiori quelli regionali. Sistematicamente vengono bloccati e cacciati i sem. Cattolici e vengono promossi i peggiori elementi che sanno nascondersi e ingannare adulare, peggio ancora educatori filo-gay o sinistroidi puntano e fanno relazioni negative sui sem che non gradiscono le loro idee politico sociali ed elogiano le qualità "umane" di ivertiti evidenti che vogliono farsi preti per godere in tutti i sensi sessuale ed economico della posizione. Poi ci sono veri e propri superiori criminali che cercano favori sessuali dai loro sottoposti specie quando vedono un seminarista in condizione di essere ricattato per gli ordini sacri sia esso etero o con tendeze omosessuali. Spesso quelli onesti e sinceri sono deviati negli stessi comportamenti subdoli e doppi dei loro colleghi per poter rimanere in seminario e diventare preti, incoraggiati dai loro parroci diocesani che li hanno "scoperti" e inviati in seminario con la litania che bisogna sopportare sapersi nascondere stare zitti che tanto una volta diventati preti non ti possono fare più nulla puoi fare quello che vuoi a tua volta (come se questo non generasse dei preti perennemente frustrati che una volta preti si accorgono che le stesse dinamiche si spostano in diocesi nell'assegnazione delle parrocchie nello scontro con altri preti e con laici ) spadroneggiando su laici, seminaristi, diaconi. Di casi come MCcarrick nella chiesa non credo proprio sia stato l'unico.

Quando vi andai io intorno agli anni 90 nel percorso di studio per i ragazzi del seminario minore si è un pò lasciati a se stessi. Vi è il ruolo del vice-rettore che è una sorta di organizzatore, ma non un accompagnatore spirituale, poi vi è la figura del padre spirituale da interpellare secondo la propria necessità.
Ai ragazzi che compiono gli studi di teologia manca lo studio della morale che è divenuta una sorta di filosofia, perciò non sono in grado di effettuare da sacerdoti un vero discernimento di fronte alle persone, manca poi lo studio della demonologia, così non sono in grado di comprendere quanto una persona è tentata dal maligno e non sono da preti in grado di riconoscere la sua azione nelle persone e dare loro gli strumenti necessari per combatterlo spiritualmente. Manca poi lo studio della mistica, che permetterebbe di addentrarsi nei fenomeni spirituali come apparizioni, vita di santi, che sarebbero dei veri canali di grazia, ma anche qua niente! Ne ho scritto a vescovi che dirigono diocesi, ma io competente come sono nel lato formativo etico, morale, non ho ricevuto alcuna risposta, perchè sono loro naturalmente i padroni! Non è vero sono loro gli amministratori del Vangelo, che dovranno rendere conto al vero Padrone Gesù Cristo. Comunque preghiamo per loro e quelli volenterosi incoraggiamoli ce ne è bisogno!

Ho letto con tristezza. Riconosco quanto debba essere difficile ed impegnativo per gli Educatori in Seminario guidare un giovane al sacerdozio in questi tempi e con le famiglie che talvolta hanno alle spalle, tuttavia ritengo che i primi a dover riflettere seriamente siano loro stessi, in particolare i Vescovi. Hanno mondanizzato la stessa concezione del sacerdozio, l'identità del sacerdote, i modelli della spiritualità e ministero sacerdotale, e di qui, la formazione dei Sacerdoti. S'illudono di poter ovviare rivedendo il celibato sacerdotale invece che rinvigorendo tutta la sua esigente bellezza e straordinaria fecondità. Il santo Curato d'Ars e san Padre Pio "profumavano d'incenso" e non "puzzavano di pecore", dedicavano il tempo al "confessionale e adorazione eucaristica" non alla "pastorale della strada", rimproveravano e curavano le coscienze illuminandole con la sana dottrina della Chiesa e non le tranquillizzavano con discernimenti personali e dialoghi concilianti, le loro celebrazioni liturgiche erano intrise di raccoglimento non di esibizionismo... Osservo come l'attuale generazione di Pastori (CEI compresa) si sia formata in gran parte negli anni sessantottini...