La Sindone – videolezione 2 – Sepoltura ebraica (VIDEO + TRASCRIZIONE)
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La Sindone – videolezione 2 (Sepoltura ebraica – unità 1)
(Questa videolezione si concentra nella descrizione della sepoltura ebraica ai tempi di Gesù confrontandola con l’analisi del telo sindonico.
Relatore: dott. Fabio Quadrini, specialista in studi sindonici)
TRASCRIZIONE DEL VIDEO (1 di 3)
1) Bentrovati. In questo incontro narreremo degli usi, dei costumi e delle tradizioni giudaiche in merito alla sepoltura, così come avveniva ai tempi di Gesù
a) Data l’ampiezza e la complessità dell’argomento in questione, abbiamo ritenuto opportuno ripartire questa seconda lezione in 3 unità di apprendimento, per affrontare nel modo più organico possibile i temi trattati
2) Nell’appuntamento precedente abbiamo raccontato della Festa liturgica della Sindone, che si celebra il 4 maggio di ogni anno. Nel 1506 papa Giulio II approvò la Messa e l’Ufficio della Sindone, permettendone il culto pubblico. La Festa della Sindone venne fissata, appunto, al 4 maggio
3) Abbiamo …More
Ripropongo queste letture sulla Santa Sindone perchè è di oggi la pubblicazione di articoli su famose testate velenose e anticristiane circa una supposta produzione artificiale dell'Immagine di nostro Signore tramite il posizionamento del Telo su un bassorievo, confermandone la datazione all'epoca medievale (!!!). Regoliamoci...
Il Vangelo di Giovanni al capitolo 20 nei primi versetti dice che Pietro e Giovanni trovarono i teli giacenti e non accenna alla Sindone. Dal mio punto di vista credo che abbiano visto solo le strisce che furono ricavati dalla Sindone e avvolte a spirale sul corpo sopra la Sindone che era il telo i che avvolgeva sotto e sopra il Corpo di Gesù. Per cui i teli racchiudevano la Sindone, la nascondevano, ed ecco perché Pietro e Giovanni non videro la sindone ma solo i teli che lo avvolgevano, afflosciati. Dunque alla constatazione dello stato dei teli, da parte dei due apostoli, il corpo non poteva che essere svanito, dileguato, non sciolto come lo dovette essere Lazzaro . Ecco perché era tanto sconvolgente quella constatazione della posizione dei teli tanto che Giovanni contemplò e credette.
Legga sotto il commento del nostro caro amico Giandreoli, esperto in teologia e sacre scritture: riporta brani che attestano la presenza del sudario. Ergo....
Ritengo utile, anzi, doveroso, ricordare una critica alle consuete traduzioni del Vangelo di san Giovanni, che oggi è poco conosciuta ma che era stata formulata già parecchi anni fa da diversi esegeti. La presento sintetizzandola in quattro punti: 1 - il testo originale giovanneo; 2 - la sua traduzione della CEI e abituale oggi; 3 – una sua traduzione possibile e più corretta; 4 - la corrispondenza con la testimonianza sindonica.
1 – Dal testo giovanneo (20, 6-7) cito quanto Pietro vide: … 6 καὶ Σίμων Πέτρος ἀκολουθῶν αὐτῷ, καὶ εἰσῆλθεν εἰς τὸ μνημεῖον· καὶ θεωρεῖ τὰ ὀθόνια κείμενα, 7 καὶ τὸ σουδάριον, ὃ ἦν ἐπὶ τῆς κεφαλῆς αὐτοῦ, οὐ μετὰ τῶν ὀθονίων κείμενον ἀλλὰ χωρὶς ἐντετυλιγμένον εἰς ἕνα τόπον·”
2 – Nell’attuale traduzione della CEI si dice che Pietro “… lo seguiva, ed entrò nel sepolcro, e vide le bende per terra, e il sudario, che era stato posto sul capo di Gesù, non per terra con le bende ma piegato in un luogo a parte”. E’ la traduzione proposta oggi che, non traducendo con assoluta certezza né il Vangelo greco di s. Giovanni né la Vulgata latina di s. Girolamo, appare alquanto inesatta.
3 – Diversi esegeti invece, interpretando più correttamente i termini “κείμενα” , “ἐντετυλιγμένον”, e “εἰς ἕνα τόπον” , affermano che è possibile tradurre: “e vide le bende distese (cioè: non “per terra” ma “giacenti” o “afflosciate”) … e il sudario non con le bende (cioè: “non giacente come le bende”) ma ripiegato (cioè: “non piegato” ma “arrotolato” al modo della mentoniera) in un posto solo (cioè: “nel suo stesso posto”).
4 – In tal caso la risurrezione del corpo di Gesù, pur rimanendo oggetto di fede, rimane più ammissibile anche per la stessa scienza. Mi pare che questa sia una traduzione non solo linguisticamente legittima ma anche più corretta, più logica e aderente alle usanze del tempo, e più corrispondenti all’immagine sindonica.
Ritengo sia necessario divulgare questa critica testuale e proporre ai biblisti e alla stessa CEI una correzione delle traduzioni attualmente in uso.
Ottimo!
La traduzione cei attuale è un guazzabuglio di interpretazioni idelogiche, stravolgimenti, sgrammaticature, e questo passo unisce, a prova inconfutabile, la semantica, la grammatica, le conoscenze su usanze e costumi, le prove ormai scientifiche sulla Sacra Sindone quale reliquia che attesta la Morte e Resurrezione di Nostro Signore Gesù Cristo in ogni dettaglio!!
Ad maiorem Dei Gloriam!!!
Concordo, la traduzione " afflosciate" si fa largo negli studi più seri, ormai.