Il lato oscuro di John Lennon e dei Beatles
Voglio aggiungere anche una testimonianza personale: sono in amicizia con una persona che da giovane era una promessa dello sport (come si vede, musica o sport contano ben poco: il male adesca ovunque possa far leva sulle ambizioni) ed era davvero talentuosa, tanto che tutti le dicevano che avrebbe fatto molta strada; ma proprio al momento di fare il salto di qualità, si è trovata davanti a un ricatto morale, una proposta ambigua che le avrebbe garantito visibilità e successo se solo avesse accettato di "scendere a compromessi" con certe dinamiche oscure. Lei ha rifiutato con fermezza, rinunciando alla fama, ma salvando la propria dignità e soprattutto l’anima. Da allora ha intrapreso un cammino spirituale profondo e oggi vive in pace con sé stessa. Anche questo dimostra che certi ambienti sono tutto fuorché limpidi.
Il lato oscuro di John Lennon e dei Beatles
Grazie di cuore per la testimonianza personale, così sincera e profonda, che mostra quanto il Signore agisca concretamente nelle nostre vite quando Gli lasciamo spazio, anche nei momenti più ordinari come il tempo trascorso in auto. Ha fatto bene a condividere anche la testimonianza su Bob Dylan, che conoscevo già e che davvero impressiona: le sue parole sono una conferma di quanto certi compromessi spirituali siano reali e devastanti. Purtroppo, anche se è triste dirlo, oggi il mondo della musica – e più in generale dello spettacolo – è diventato così corrotto e viscido che è difficile credere che basti solo il talento o la bravura per emergere. La verità, come scrive anche l’autore del libro, è che senza cedere a certi “compromessi” imposti da chi tira le fila del sistema, non si va da nessuna parte. È un mondo dove il prezzo del successo, troppo spesso, è l’anima stessa. Per questo è fondamentale scegliere da subito la via della preghiera, della pace e del discernimento, anche quando si tratta di ciò che ascoltiamo o guardiamo. Grazie ancora per questa riflessione che fa bene all'anima! Un caro saluto. VxRgs
Non solo Testimoni di Speranza, ma Soprattutto di Verità
Sono perfettamente d'accordo con te, Diodoro, grazie! Purché – ricordiamolo, per evitare equivoci – si precisi che il vero problema non è la pace in sé (ci mancherebbe), ma quella pace disgiunta dalla Verità, che è Cristo, Via, Verità e Vita. Grazie ancora!
Il 25 luglio 2025 Leone XIV ha dato un messaggio PER LA GIORNATA DEL MIGRANTE E DEL RIFUGIATO. All'inizio …
Carità o autolesionismo? Quando l'accoglienza diventa ideologia https://vexillaregisblog.wordpress.com/2025/07/28/carita-o-autolesionismo-quando-laccoglienza-diventa-ideologia/
L'algoritmo colpisce ancora, oscurato il noto blog Messa in latino: cattolici conservatori su tutte …
Un paio di mesi fa, era accaduto lo stesso anche al blog "Chiesa e post concilio", che poi, fortunatamente, è riapparso. Auguriamoci che lo stesso possa accadere anche per "Messa in latino", con la speranza che presto torni a essere accessibile..
La Messa "per il creato" e il Rischio di Idolatria Neo-Pagana
Occorre chiarire con semplicità e fede cattolica che Dio Padre non è un carnefice assetato di sangue, ma un Padre giusto che ama le sue creature. Il peccato ci separa da Dio, e la giustizia divina richiede riparazione, non per sadismo, ma per ristabilire l’ordine rotto. Gesù, Figlio eterno del Padre, si offre liberamente in obbedienza e amore, prendendo su di sé la conseguenza del peccato, che è la morte. Non si tratta di un “baratto” tra Dio e Satana, né di un Dio crudele, ma di un atto d’amore infinito in cui Dio stesso, nella persona del Figlio, prende il nostro posto per salvarci. È vero, è uno “scambio” in cui il Giusto muore per l’ingiusto, ma è anche molto di più: è il cuore del Vangelo, dove la giustizia e la misericordia si incontrano. La Messa non è una semplice rievocazione, ma la resa presente di questo mistero d’amore: Cristo si dona per noi, per riportarci al Padre. VxRgs
La Messa "per il creato" e il Rischio di Idolatria Neo-Pagana
Intuisco che sta cercando di esprimere qualcosa, ma il commento è piuttosto provocatorio e confuso. Potrebbe spiegarsi meglio, per favore? E soprattutto fuori di metafore. Grazie
Google ha rimosso "Messa in Latino" senza una ragione dichiarata - appello in corso
Un paio di mesi fa, era accaduto lo stesso anche al blog "Chiesa e post concilio", che poi, fortunatamente, è riapparso. Auguriamoci che lo stesso possa accadere anche per "Messa in latino", con la speranza che presto torni a essere accessibile..
Leone XIV sminuisce la moltiplicazione dei pani come "miracolo di condivisione" - proprio come Francesco
Padre, vada oltre! OLTRE! Il miracolo non si limita al "gesto" o alla "simbolizzazione". La fede cristiana riconosce che Gesù, con il suo potere divino, ha moltiplicato (lo ripeta con me: moltiplicato, moltiplicato,
moltiplicato!) i pani e i pesci, rendendo possibile che migliaia di persone potessero mangiare con un numero limitato di risorse. I 5000 del Vangelo non si sono saziati di condivisione, ma di cibo
moltiplicato miracolosamente. Come alle nozze di Cana, dove mancava il vino e Gesù cambiò l'acqua in vino. È così difficile da accettare per un ministro di Dio?
La Chiesa deve rinunciare alla Sua autoreferenzialità?
L'estetica e l'amore non sono in contrasto; anzi, l'estetica può essere un'espressione dell'amore. La bellezza, in molte tradizioni, è vista come un riflesso del divino o come un linguaggio dell'anima, che avvicina le persone alla verità e alla comprensione profonda dell'amore stesso.
La Chiesa deve rinunciare alla Sua autoreferenzialità?
Telebene Aah l'Amoour..l'amor! Vorrei vedere se sull'altare, al posto di un sacerdote vestito dei suoi paramenti, salisse un uomo in mutande a insegnare la mistica dell'amore.. Vorrei proprio vedere se non cambierebbe opinione
Leone XIV sminuisce la moltiplicazione dei pani come "miracolo di condivisione" - proprio come Francesco
@padrepasquale Ma ammettiamo pure che l'unico miracolo sia stata la condivisione: secondo lei, con 5 pani e 2 pesci, si sarebbe potuto sfamare materialmente una folla di 5000 persone?
Leone XIV sminuisce la moltiplicazione dei pani come "miracolo di condivisione" - proprio come Francesco
@Don Pasquale La condivisione è certamente il primo miracolo, il gesto che apre il cuore all’altro, ma il Vangelo va oltre: cinque pani e due pesci non bastano per cinquemila uomini, eppure tutti mangiano e avanzano dodici ceste. Questo non è solo simbolo, è realtà miracolosa. Limitarsi alla sola condivisione è fermarsi al gesto iniziale e negare l’azione divina che segue: non una semplice divisione, ma una moltiplicazione concreta, abbondante, soprannaturale. Fa DOLORE E STUPORE vedere che proprio i pastori, chiamati a guidare il gregge nella fede, sembrano essere i primi a non credere più nei miracoli del Signore. Sia lodato Gesù Cristo!
Leone XIV sminuisce la moltiplicazione dei pani come "miracolo di condivisione" - proprio come Francesco
Oltretutto, una visione del genere, che riduce i miracoli a simboli morali piuttosto che segni concreti dell'intervento divino, è senza dubbio una delle cause principali per cui i fedeli stanno abbandonando la Chiesa.
Abbandonando il misticismo e l’autenticità della spiritualità sacramentale, si è svuotata di quella forza che, nei secoli, ha elevato l’anima verso Dio. Questo approccio ha, di fatto, imbarcato i fedeli in una concezione della fede sempre più immanente, dove Dio sembra ridursi a una presenza vaga e distante, lontana dalla potenza trasformativa che solo il mistero del divino è capace di donare.
In questo contesto, la Chiesa ha perso la sua capacità di essere una vera guida spirituale, una forza sanificatrice, e si è piegata a una visione troppo terrena e “umano-centrica”, non riuscendo più a far sperimentare ai suoi membri la reale trascendenza della vita cristiana..
Leone XIV sminuisce la moltiplicazione dei pani come "miracolo di condivisione" - proprio come Francesco
Concordo nel rilevare con tristezza che la risposta data da Papa Leone, pur essendo motivata da una buona intenzione di promuovere la condivisione e l'amore fraterno, sembra riflettere appieno l'approccio storico-critico che ha preso piede dopo il Concilio Vaticano II. Un approccio che ha finito per ridurre i miracoli di Cristo a significati simbolici, reinterpretandoli come atti che, anziché manifestare una potenza divina concreta, educano a valori morali e sociali..
La Chiesa deve rinunciare alla Sua autoreferenzialità?
Sì, se è vero che sarebbe eccessivo attribuire al solo Concilio la condizione della fede attuale, è altrettanto vero che la mistica, pur essendo un aspetto fondamentale della spiritualità, non può colmare da sola il bisogno dello spirito di avvicinarsi a Dio.
La fede ha bisogno di essere completata da un’estetica che le dia forma e profondità, una bellezza che si esprima sia internamente che esternamente. La tradizione della Chiesa ha sempre compreso questo, cercando di coniugare la sacralità della fede con l’estetica liturgica, artistica e spirituale.
La Chiesa, infatti, non è solo un luogo di esperienza mistica, ma anche di rivelazione esteriore, e un equilibrio tra estetica interiore e esteriore sembra la via più completa. Solo così si può restituire alla fede quella profondità e concretezza che sembra mancare oggi, con un ritorno alla spiritualità che integri entrambi gli aspetti.
IL LEONE DI MARIA
La proposta di costruire una "chiesa parallela" basata su una visione profetica come quella della "Madonna del Buon Successo" di Quito, che tenta di legittimare se stessa separandosi dalla Chiesa istituzionale, solleva delle importanti questioni teologiche e pastorali. La Chiesa Cattolica ha sempre riconosciuto la necessità di discernere con prudenza le apparizioni private, ma queste non sono mai intese a sostituire o a mettere in discussione l'autorità della Chiesa visibile, la cui validità dipende dalla sua continuità con gli apostoli e dai sacramenti che essa amministra. L'idea che una profezia possa essere utilizzata per legittimare una separazione dalla Chiesa istituzionale non solo è problematica dal punto di vista dottrinale, ma crea anche divisioni all'interno del corpo di Cristo.
1 - Le apparizioni e la libertà di fede: La Chiesa non ha mai imposto la fede nelle apparizioni private. La fede cattolica non si fonda su rivelazioni private, ma sulla Scrittura, la Tradizione e l'autorità magisteriale che discende direttamente dagli apostoli. Le apparizioni, pur se riconosciute ufficialmente come autentiche, non sono vincolanti per la fede di tutti i credenti. Chi, per ragioni personali, non accetta un'apparizione, non è in contrasto con la Chiesa. La Chiesa, infatti, ha sempre mantenuto un'ampia libertà di discernimento in merito, rispettando le diverse sensibilità dei suoi membri.
2 - Il pericolo della gnosi: La divisione tra "chi sa" e "chi non sa", che si riscontra in certi movimenti, è pericolosa e può facilmente scivolare nella gnosi, un'ideologia che considera la salvezza riservata a pochi privilegiati che possiedono una conoscenza "segreta e superiore" (fidatevi di me, fidatevi di me!" - La Madonna mi ha detto.. Nessuno più di me.. ecc). No, non credo. Chiesa Cattolica insegna, al contrario, che la salvezza è universale e si ottiene attraverso i mezzi ordinari della vita cristiana: la preghiera, i sacramenti, la penitenza e la carità. Non esistono conoscenze "esoteriche" riservate ad un élite, ma la grazia di Dio è accessibile a tutti attraverso il percorso della santificazione, che non dipende da rivelazioni private.
3 - La Chiesa visibile e la sua continuità: La Chiesa non può essere definita "falsa" semplicemente per il comportamento di alcune sue membra. La Chiesa è una realtà misteriosa e divina, che sussiste attraverso la successione apostolica e i sacramenti. Anche se ci fossero delle problematiche gravi all'interno della Chiesa, come una cattiva gestione o errori dottrinali, la sua legittimità rimarrebbe intatta in virtù del suo fondamento su Cristo e sui suoi apostoli. La presenza di una minoranza corrotta all'interno della Chiesa non ne inficia la natura, perché la Chiesa è una, santa, cattolica e apostolica, e anche nel caso in cui rimanesse un solo sacerdote fedele, egli continuerebbe a preservare la Chiesa nella sua purezza.
La proposta di costruire una chiesa parallela che si stacchi dall'autorità del Papa e dei vescovi legittimi non può che suscitare grande preoccupazione, perché rischia di provocare divisioni e fratture nella comunità dei fedeli. Non si tratta di un'eresia diretta, ma di una deviazione che potrebbe portare alla separazione dalla vera Chiesa di Cristo. La salvezza non si trova in una visione alternativa o in una "chiesa parallela", ma nella fedeltà alla Chiesa istituzionale, anche nei momenti difficili. La vera missione della Chiesa è quella di radunare tutti i popoli sotto la guida di Cristo, e non di frammentarsi in piccole sette che pretendono di possedere una verità esclusiva. VxRgs
La Chiesa deve rinunciare alla Sua autoreferenzialità?
Grazie per la risposta, condivido pienamente. Non vorremmo, ma se davvero vogliamo fare un servizio alla verità, è necessario mettere in luce tutte le aporie che nulla hanno a che vedere con la Chiesa Cattolica di sempre. La Chiesa non è chiamata a seguire il mondo, ma a guidarlo verso Dio, senza compromessi. Se si apre troppo al mondo, finisce per perdere la sua missione e la sua sacralità, che è la sua vera forza. Il Concilio Vaticano II, con la sua volontà di dialogare e di cercare un consenso con il mondo moderno, ha sicuramente messo in discussione questa separazione e sacralità. Il rischio, come lei giustamente sottolinea, è che, piuttosto che convertire il mondo, la Chiesa sia stata essa stessa influenzata e trasformata dal mondo. Questo è un punto di riflessione serio e profondo..
La Chiesa deve rinunciare alla Sua autoreferenzialità?
Condivido. La "carità" di una Chiesa-senza-Dio, che diventa solo una forma di pianificazione fredda e impersonale, perde quella dimensione di sacrificio personale e di amore disinteressato che dovrebbe essere il cuore della vera carità. Il gesto del pellicano, che si fa dono di sé per nutrire i suoi piccoli, è un'immagine potente e simbolica dell'autentica generosità, che si fonda sull'amore e sul sacrificio, non sulla pianificazione razionale. Un cordiale saluto!
Discorso di Papa Leone XIV al Capitolo Generale dei Benedettini Vallombrosani
In un momento in cui la Chiesa si trova a fronteggiare enormi sfide interni ed esterni - dalla perdita di credibilità alla crisi delle vocazioni, dai scandali agli scandali sempre più ampi - l'idea che il rinnovamento, promosso dal Concilio Vaticano II, sia ancora in gioco, fa sembrare il tutto quasi surreale. La realtà di oggi, in cui le necessità di cambiamento e adattamento sembrano schiacciare la speranza di una vera riforma, porta a un paradosso dove ciò che doveva essere un rinnovamento continuo è diventato una missione quasi impossibile, travolta dalle stesse crisi che dovrebbero essere sanate. Per questo la "battuta" disvela una riflessione amarissima: la Chiesa, invece di essere il faro di speranza e di rinnovamento, sembra navigare sempre più in acque turbolente, dove le parole dei suoi stessi leader sembrano ormai risuonare come echi di un passato che non riesce a rinnovarsi concretamente, ma solo a rimanere tale. La realtà è che siamo di fronte a una crisi di identità profonda e, paradossalmente, la "fantasia" di un rinnovamento continuo appare ormai distante, come un ideale che non riesce ad affermarsi nella pratica quotidiana della Chiesa moderna. Che Dio guardi in basso ed abbia pietà. VxRgs