Dalle dichiarazioni del gesuita Verschueren appare probabile che la comunicazione da parte della Compagnia di Gesù sui provvedimenti nei confronti di Padre Rupnik non andrà nella direzione di quella che rimane l’unica sanzione proporzionata ai crimini commessi dal gesuita: la dimissione dallo stato clericale. Eppure, il codice di diritto canonico parla chiaro.
Franca Giansoldati: "A questo punto sorge anche inevitabile una domanda su chi stia mentendo, strumentalizzando la memoria del pontefice emerito: il suo segretario oppure addirittura - cosa clamorosa - Papa Francesco."
Si è aperto un giallo sulle parole pronunciate da Papa Francesco mentre tornava dall'Africa a proposito del suo rapporto con il predecessore. Rispondendo ai giornalisti Bergoglio ha assicurato di averlo consultato più volte in questi anni al Monastero Mater Ecclesiale. Aggiungendo subito dopo che Ratzinger «non era amareggiato per quello che io ho fatto». Il riferimento implicito a quel passaggio riguardava soprattutto la questione spinosissima del motu proprio del 2021 con il quale Francesco ha di fatto cancellato in un colpo solo il lavoro di ricucitura con il mondo tradizionalista che aveva fatto Ratzinger. Secondo le memorie del segretario privato di Ratzinger, Georg Gaenswein, contenute nel libro fatto uscire proprio il giorno del funerale del Papa Emerito, Benedetto XVI sarebbe rimasto di stucco davanti al provvedimento sulla messa in latino. Nessuno lo avrebbe informato, né consultato. Anzi, lesse della novità dall'Osservatore Romano. Papa Francesco di ritorno dall'Africa: …
Possono mentire quanto vogliono, ora che il papa è nel regno dei cieli. Possono inventare tutto, contraddirlo, e reinventare tutto da zero un'altra volta. Ma lo scopo di non smentire non è del "carattere dolce e conciliante", quindi remissivo. Bensì di colui che lascia a Dio Padre rivelare la verità, a tempo debito (e per chi vorrà accettarla)...
Franca Giansoldati: "A questo punto sorge anche inevitabile una domanda su chi stia mentendo, strumentalizzando la memoria del pontefice emerito: il suo segretario oppure addirittura - cosa clamorosa - Papa Francesco." La risposta è dentro di te ed è la seconda che hai detto...Scusi il tu, era funzionale alla citazione comica
Gänswein riferisce anche della reazione del Papa emerito quando Francesco ha confidato, nel settembre 2021, ai gesuiti slovacchi le sue impressioni sul tema. Benedetto «si è accigliato» quando il suo successore ha detto di aver obbedito alle «vere intenzioni di Benedetto XVI e Giovanni Paolo II». Questo è sembrato «incongruo» al Papa emerito. Aveva «apprezzato ancor meno» una battuta un po' sprezzante di Francesco nei confronti dei sacerdoti legati all'antico rito della Messa «in latino». Gänswein ha poi ricordato che Ratzinger era «inizialmente» favorevole alla riforma liturgica, ma ha cambiato idea quando si è reso conto che «la celebrazione in latino» era diventata un «bastione da abbattere».
(a cura Redazione "Il sismografo" - Twitter) Tra ieri e oggi, 24 ore Papa Francesco ha lanciato tweet. Un record in 10 anni e forse da quando esistono gli account del Pontefice. Alcuni di questi tweet del Santo Padre sono dedicati alle dita della mano in quanto metafore per una catechesi indirizzata ai giovani. 1) ** L’ultimo dito è il più piccolo, ma è proprio il farsi piccoli che attira Dio. Chi serve si fa piccolo. Papa Francesco 2) ** Sul quarto dito, l’anulare, si mettono le fedi nuziali. L’anulare è anche il dito più debole: ci ricorda che i grandi traguardi della vita, l’amore anzitutto, passano attraverso fragilità, fatiche e difficoltà. Ma la forza che ci fa andare avanti è il perdono. 3) ** Il dito centrale, che si eleva al di sopra degli altri, ci ricorda qualcosa di imprescindibile: l’onestà. Essere onesto significa non lasciarsi imbrigliare nei lacci della corruzione. Papa Francesco 4) ** Al secondo dito, l’indice, con il quale indichiamo qualcosa agli altri, …
Marco Tosatti Cari amici nemici di Stilum Curiae, offriamo alla vostra attenzione questo articolo apparso su La Testa del Serpente, che ringraziamo per la cortesia. Buona lettura e condivisione. §§§ In questi giorni si è molto parlato del nuovo libro del cardinale tedesco Gerhard Muller, andato letteralmente a ruba nella prima settimana di lancio. Quello di Muller, per dieci anni vescovo di Ratisbona e Prefetto per la Congregazione per la Dottrina della Fede dal 2012 al 2017, è un libro-intervista scritto con la giornalista de Il Messaggio Franca Giansoldati ed edito da Solferino. Il libro, che ha come titolo “In buona fede. La religione nel XXI secolo“, affronta diversi argomenti relativi alla Chiesa e alla fede letti con gli occhi di uno dei cardinali più in vista del momento. Com’è normale i media si sono concentrati sui punti nei quali il cardinale prende le distanze da papa Francesco e critica in modo inequivocabile alcuni favoritismi, la scelta dei collaboratori e alcune sue …
ACI Stampa).- "Uno dei più grandi e più influenti teologi di tutti i tempi sulla cattedra di Pietro si è messo sotto la protezione di un santo per il quale non esisteva teologia, solo adorazione". L'arcivescovo Georg Gänswein lo ha detto questa mattina nella omelia della messa per il trigesimo di Benedetto XVI celebrata nelle Grotte Vaticane accanto alla tomba del Pontefice. Una cerimonia intima con pochi fedeli per la maggior parte persone che avevano collaborato con il cardinale Ratzinger prima e Papa Benedetto poi. Chi è il santo cui fa rifermento Gänswein? Giuseppe Benedetto Labre. La sua festa cade il 16 aprile giorno della sua morte e giorno della nascita di Joseph Ratzinger. Giuseppe appunto come è stato battezzato e Benedetto come ha scelto di chiamarsi da Pontefice. " Che sorpresa, che mistero, che umiltà, ma anche che lezione" dice Gänswein. E prosegue: Benedetto XVI vedeva la Chiesa e la vita della Chiesa non come qualcosa da trattare secondo le opportunità politiche o …
Si stima che un milione di congolesi si sia riunito mercoledì all'aeroporto di Ndolo per la Messa papale, che Papa Francesco seguirà con incontri con le vittime della guerra e i rappresentanti della carità
Luisella Scrosati commenta per La Nuova Bussola Quotidiana lo stato dei rapporti della DBK con il pontefice in carica, ora che quest'ultimo non segue più pedissequamente i vescovi progressisti tedeschi sulle aberrazioni sinodali, mentre il presidente della DBK cerca di dare l'impressione di aver risposto alle preoccupazioni del pontefice e, se necessario, di aver semplicemente abbandonato la strada dello scisma e dell'eresia.