Per l’ennesima volta Benedetto XVI smentisce Socci (ed i ‘falsi gufi’ come lui) Libero nelle dimissioni
In occasione dei 90 anni di Joseph Ratzinger, che ricorrono il prossimo 16 aprile, monsignor Georg Gänswein, prefetto della Casa Pontificia e segretario particolare del Papa emerito, rilascia un’intervista esclusiva a Matrix, realizzata dal vaticanista di Mediaset Fabio Marchese Ragona, in onda oggi, in seconda serata su Canale 5. Per il suo compleanno, Benedetto XVI ha espresso il desiderio di non voler grandi celebrazioni.
Questi 90 anni saranno festeggiati, moderatamente, seguendo lo stile bavarese: “Non facciamo una festa grande, non vuole il Papa, ci saranno alcune visite, cioè un piccolo festeggiamento alla bavarese, questo si fa e questo è l’unico che ha accettato e poi chiaro già arrivano tante lettere e poi quando arriva il giorno penso che ci saranno anche doni, ma è un festeggiamento molto moderato perché non vuole nessuna festa grande”.
Inoltre ci si interroga, a distanza di quattro anni, sull’eventualità che il governo americano, durante la presidenza di Barack Obama, abbia fatto pressioni per spingere alle dimissioni Papa Benedetto XVI. Padre Georg, una delle persone più vicine al Papa emerito, risponde: “Non è per niente vero, è inventato, è un’affermazione senza fondamento. Io ho parlato anche con Papa Benedetto dopo questa intervista e queste voci ha detto che non è vero. La rinuncia era una decisione libera, ben pensata, ben riflettuta e anche ben pregata. Queste cose che si sono lette recentemente sono inventate e non sono vere. Papa Benedetto non è la persona che cede a delle pressioni. Tutt’altro. Quando ci sono state sfide e quando si è dovuto difendere sia la dottrina sia il popolo di Dio è proprio lui che si è comportato in modo esemplare: non è fuggito quando è arrivato il lupo, ma ha resistito, e questo non sarebbe mai stato motivo per lasciare il pontificato e rinunciare”.
Io non so assolutamente se vi siano state pressioni da parte di Obama o da altri personaggi. Fino al 2013 lavoravo in una banca internazionale e vi posso assicurare che tutti i conti che facevano capo allo Stato della Città del Vaticano erano stati inseriti in una "black list" degli stati canaglia ed era stato loro tolto il codice SWIFT (Society for Worldwide Interbank Financial Telecommunication)…Altro
Io non so assolutamente se vi siano state pressioni da parte di Obama o da altri personaggi. Fino al 2013 lavoravo in una banca internazionale e vi posso assicurare che tutti i conti che facevano capo allo Stato della Città del Vaticano erano stati inseriti in una "black list" degli stati canaglia ed era stato loro tolto il codice SWIFT (Society for Worldwide Interbank Financial Telecommunication) senza il quale non è possibile operare sull'estero. Capite benissimo che uno Stato piccolo come quello pontificio, che deve importare tutto e che vive sulle rimesse dall'estero era impossibile effettuare ogni operazione. Come Benedetto XVI rassegnò le dimissioni e fu eletto (molto in fretta per la verità) papa Francesco immediatamente lo Stato della Città del Vaticano venne inserito nel White list , e si poté tornare ad operare. La situazione la spiega abbastanza bene Maurizio Blondet in questo suo articolo: Ratzinger non poté “né vendere né comprare” Di Maurizio Blondet
Quando il caro B16 avrà lasciato il Vaticano (speriamo presto), allora potrà parlare liberamente, solo allora. Adesso no. Sono convinto che c'è molto nella sua coscienza, che non ha mai detto a nessuno...
Ecco perchè non le trovavo, nel sito si viene rimandati al link della fonte dell'articolo, e il risultato a cui alludevo, me lo concederà, non è così immediato come mi aspettavo. Buon lavoro.
Cara Alda, ci sembra di essere poco casarecci sinceramente. Solamente che la nostra fonte principale è www.papaboys.org e li puoi trovare tutto quello che pubblichiamo da fonte originale. Qui su Gloria stiamo pubblicando alcune riflessioni che reputiamo utili, vista la desolazione che spesso e volentieri leggiamo.
Mi perdoni, è una risposta? A me non sembra. Era un consiglio che attiene non solo ad una ricerca di buonafede ma anche ad una richiesta di professionalità necessaria, trattandosi di materia delicata come quella che concerne una testata giornalistica, per di più cattolica, onde evitare gestioni "casarecce", mi si passi il termine, come quelle a cui spesso assistiamo nelle testate secolari. Grazie …Altro
Mi perdoni, è una risposta? A me non sembra. Era un consiglio che attiene non solo ad una ricerca di buonafede ma anche ad una richiesta di professionalità necessaria, trattandosi di materia delicata come quella che concerne una testata giornalistica, per di più cattolica, onde evitare gestioni "casarecce", mi si passi il termine, come quelle a cui spesso assistiamo nelle testate secolari. Grazie, comunque.
La preghiera di Don Alberione, carissima, se vai nel sito è CHIARAMENTE FIRMATA. Qui su gloria mettiamo solamente una sintesi degli articoli che pubblichiamo e poi invitiamo a leggere tutto.
tra i due Ponteifici, regnante ed emerito, non c'è stato nessun litigio. Nessuno. Ma è possibile che crediate a così tante buffonate??? Ogni cosa riesce ad allontanarvi dalla verità. E perdete tempo invece che recitare il Rosario e pregare. Il nemico è scatenato, e lo leggiamo chiaramente da tanti commenti. Dio porti la pace nei cuori di tutti.
Gli articoli andrebbero firmati. Ci si deve mettere se non la faccia almeno il nome, lo ripeto. Prendiamoci la responsabilità di chiamare "falso gufo" il prossimo.
Le inchieste giornalistiche del Dr. Socci sono di un profilo ben più alto e, nel caso di specie, cercano di risolvere un problema che nella storia bimillenaria della Chiesa mai si è presentato e mai si sarebbe pensato si sarebbe potuto presentare: le dimissioni di un papa, che decide di rimanere comunque in qualche modo tale (emerito), in compresenza del successore. Affermazioni come quella …Altro
Le inchieste giornalistiche del Dr. Socci sono di un profilo ben più alto e, nel caso di specie, cercano di risolvere un problema che nella storia bimillenaria della Chiesa mai si è presentato e mai si sarebbe pensato si sarebbe potuto presentare: le dimissioni di un papa, che decide di rimanere comunque in qualche modo tale (emerito), in compresenza del successore. Affermazioni come quella dell'autore del post definendo il giornalista "falso gufo" impoveriscono grandemente questa piattaforma di pensiero. È più che legittimo per un VERO cattolico cercare spiegazioni su fatti epocali che incidono sulla propria fede. E lo è soprattutto allorquando la confusione è massima per gli attacchi mai prima subiti da un romano pontefice in prossimità delle proprie dimissioni. Le deduzioni del Dr. Socci, si basano su indizi circostanziati e le sue conclusioni, pur doverosamente ipotetiche, sono comunque assai verosimili. Anche volendo pensare infatti che la motivazione del passo del Santo Padre Benedetto XVI, appesantito dagli anni, sia stata in qualche modo condizionata dall'aver vissuto da vicino il dramma della malattia del predecessore, non esime dal valutare di converso, la portata esemplare del calvario patito da San Giovanni Paolo II, Papa sino all'ultimo (come sempre è stato). Se a questo si aggiunge la rottura senza precedenti con la tradizione che la dottrina della Chiesa sta vivendo grazie al nuovo pontefice, appare ancor più legittimo avanzare dubbi. Meno accettabile appare invece ora, in questi ultimi quattro anni, l'untuosa, servile e acritica accettazione di molti che lasciano passare eresia su eresia, ambiguità su ambiguità, esegesi ed esternazioni da bar o da avanspettacolo, ed alcuni atteggiamenti liturgici che, poco a poco stanno demolendo il cattolicesimo che, ricordo: E' DI CRISTO E DI NESSUN ALTRO.