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Pensieri e opere di Francesco: "La bellezza presente nel presepe di Natale" – Ma davvero?

"Qquando verità e bellezza vengono trasmesse nell'arte, questa riempie il cuore di gioia e di speranza," ha detto Francesco a un gruppo di artisti il 12 dicembre.

Francesco stava parlando davanti ha uno strano quadro in cui veniva rappresentato un "Abbraccio cosmico" e ha spiegato che un artista ha bisogno di "mani pure e obiettive, capaci di trasmettere verità e bellezza" che sono presenti "nell'umiltà del presepe di Natale".

In netto contrasto con queste affermazioni, il Vaticano ha svelato l'11 dicembre in Piazza San Pietro il presepe più brutto di sempre.

#newsBbghkxnami

02:21
Gaetano2
Padrepasquale, a proposito del "presepio" a piazza San Pietro, dice: "De gustibus non est disputandum. A me piace".
Ne ero certo, non c'era bisogno di ammetterlo, così come sono certo che considera papa e segue uno che presta culto a idoli satanici.Altro
Padrepasquale, a proposito del "presepio" a piazza San Pietro, dice: "De gustibus non est disputandum. A me piace".

Ne ero certo, non c'era bisogno di ammetterlo, così come sono certo che considera papa e segue uno che presta culto a idoli satanici.
giandreoli
@padrepasquale
Non intendo “disputare” sui suoi “gusti”, ma non chiami “Presepe” questo sgorbio di papa Bergoglio! E’ stomachevole e tutto richiama eccetto la descrizione evangelica ed il messaggio della nascita di Gesù, il Figlio di Dio! Mi limito a trasmetterle una presentazione che mi è pervenuta del vero Presepe, totalmente assente in questo obbrobrio sacrilego.
“Ogni anno in Avvento ci …Altro
@padrepasquale
Non intendo “disputare” sui suoi “gusti”, ma non chiami “Presepe” questo sgorbio di papa Bergoglio! E’ stomachevole e tutto richiama eccetto la descrizione evangelica ed il messaggio della nascita di Gesù, il Figlio di Dio! Mi limito a trasmetterle una presentazione che mi è pervenuta del vero Presepe, totalmente assente in questo obbrobrio sacrilego.
“Ogni anno in Avvento ci chiediamo: cos'è il Natale? Il Presepe pare fatto apposta per risponderci. Ovviamente, se rappresenta fedelmente e comprensibilmente il Presepe evangelico.
Il nome innanzitutto: Presepe. La parola deriva dal latino "
praesepium", termine col quale san Girolamo ha tradotto il corrispondente termine greco (φάτνη, fàtne) che significa: "mangiatoia". E' dunque fedele al Vangelo il presepe che rappresenta una stalla per animali comuni come l'asino e il bue, con la loro mangiatoia o greppia.
C'è poi il Presepe originale, quello avvenuto 2000 anni fa, riportato dagli evangelisti.
Il Presepe di s. Marco (il più sobrio) non descrive la nascita di Gesù, già compresa nelle prime sette parole del suo vangelo: "Vangelo di Gesù Cristo Figlio di Dio". Il Natale - ci dice - è innanzitutto un atto di fede che vede nel Bambino di Betlemme il Figlio di Dio. Senza fede non c'è Natale cristiano.
Il Presepe di s. Matteo inizia ad animarsi di personaggi: la Vergine, s. Giuseppe, la stella, i Magi, Erode e la sua corte.
Il Presepe di s. Luca è ancora più dettagliato: ne ricorda il tempo, il censimento, il luogo, la mangiatoia dov'è deposto il Bambino, lo stupore dei Pastori, poi, per chi sa guardare con fede, l'irrompere della luce nel bel mezzo della notte, il canto di Angeli e del mondo celeste.
Il Presepe di s. Giovanni, infine, è racchiuso nel Mistero dell'Incarnazione annunciato all’inizio del suo Vangelo: "E il Verbo si fece carne e venne ad abitare fra noi".
C'è infine il Presepe di Greccio, il presepe vivente voluto da s. Francesco d'Assisi, al quale il santo, unendosi alla popolazione, partecipa con commozione e solennità, in paramenti diaconali, per incontrare il Bambino nell’Eucaristia della Messa che vuole vi sia celebrata e abbia come greppia l’altare.
Il Natale dunque è fede in Cristo e accoglienza di Lui non più nella grotta ma nella Chiesa, è incontro con Lui nei sacramenti che ha istituito proprio a questo scopo. Se celebrare il Natale è incontrare Cristo, vivere il Natale è testimoniarlo nella vita irradiandolo attorno a noi, nelle nostre parole e nelle nostre opere.
Ricostruiamo allora in noi stessi il Presepe: la fede della Vergine Maria, l'affetto di san Giuseppe, l'umiltà dei Pastori, i doni dei Magi, il canto degli Angeli e Santi, fra i quali i nostri cari defunti. Saremo così, per gli uomini che cercano Dio, la stella che porta al Bambino di Betlemme, cioè a Cristo, l'Emmanuele, il Dio con noi. E saremo noi stessi un “
presepe vivente”, il più vero e più bello.
padrepasquale
De gustibus non est disputandum. A me piace.
youtube.com/watch?v=Jk4v8cNAISs
ricgiu
La Bellezza greca aveva canoni rigidi e precisi. Solo l'attuale degrado teologico, per un corrotto ed ineducato ideale di carità, abbandona gli Uomini ad un falso apprezzamento dei canoni estetici attuali perché niente nelle loro anime li accompagna alla Via, Verità e Bellezza.
Veritasanteomnia
"Sed sputacchiandum", dicevano le mie suore del Liceo per celia 😂
Maurizio Muscas
Mamma mia ....Se questo non è servilismo cieco!
Francesco I
OBBEDIENZA CIECA, PRONTA, ASSOLUTA !
lamprotes
Ci manca tanto Fantozzi che, per un'opera del genere, direbbe: "E' una gag..ta pazzesca!!!".
il vandea
Chiamare quello schifo 'presepio', e' come chiamare ciccio 'santo padre'.
Turbata
Un oggetto terribile!
lamprotes
Adesso me la tira proprio fuori dalla bocca ma la dirò in napoletano: "presepemmerda!".