Tempi di Maria
1295K

Dopo Benedetto XVI, Sede Vacante? Una Bussola nella Confusione

I. Questioni scottanti

Cari fedeli, è con grande dolore che mi vedo costretto a tornare su un argomento del quale preferirei mille volte non dover più parlare, un discorso che desidero chiudere una volta per tutte. Ciononostante sento il dovere di un Pastore di mettere ancora una volta in guardia le pecorelle dai pericoli ai quali sono esposte.

a) Sede vacante?

In questi giorni, voi tutti avete potuto assistere – o direttamente o attraverso i mezzi di comunicazione – alle esequie del defunto papa Benedetto XVI. Anche in questo caso non sono mancate le polemiche. Certamente sarebbe stato opportuno che non solo nel nostro Paese, l’Italia, ma soprattutto nella Città del Vaticano si sottolineasse quella circostanza con il lutto pubblico. Non vogliamo tuttavia soffermarci su questo, onde non rinfocolare l’astio a partire da peccati di cui ognuno risponderà davanti a Dio. Dobbiamo piuttosto concentrarci sui pericoli che le nostre anime corrono in questo momento: c’è troppa confusione, ci sono troppe voci che parlano senza alcuna autorità né competenza. C’è chi arriva addirittura a dichiarare la sede vacante. Ora, questo non compete certo a qualche giornalista o a qualche sacerdote che si è posto fuori della Chiesa. Dichiarare la sede vacante senza averne l’autorità è qualcosa di talmente ridicolo che non esiste un termine appropriato; almeno, io non l’ho trovato.

Ci sono sicuramente delle anomalie nella rinuncia di Benedetto XVI, che fu annunciata l’11 Febbraio 2013; anomalie talmente rilevanti che, nella propria coscienza, si possono nutrire legittimi dubbi. Non sta però a nessuno di noi dirimere la questione sul piano giuridico. Possiamo senz’altro rilevare il fatto che, nella dichiarazione dell’11 Febbraio 2013, Benedetto XVI parlò di rinuncia al ministero anziché all’ufficio, cioè alla carica. Ora, l’oggetto della rinuncia è l’ufficio, il munus, non il ministero, che ne è l’esercizio; quindi c’è già una grossa anomalia nell’uso del termine, che non è quello che si sarebbe dovuto utilizzare. Bisogna rilevare anche il fatto che non esiste un atto di rinuncia. La rinuncia ad un ufficio è un atto giuridico che deve essere scritto e firmato. Ora, nel caso di Benedetto XVI, questo atto non esiste: c’è soltanto la dichiarazione dell’intenzione di dimettersi. Ci sono poi tutte le altre anomalie che ben conosciamo, cioè il mantenimento del nome, dell’abito, dello stemma, nonché l’abitudine di impartire benedizioni apostoliche (cosa che compete solo al Papa regnante) e così via.

Non tocca di certo a noi giudicare le intenzioni di papa Benedetto, per il semplice fatto che non le conosciamo e non possiamo conoscerle: le conosce solo Dio; l’interessato, ormai, non può più spiegarci che cosa abbia inteso fare. Dobbiamo allora rimettere semplicemente la questione alla Provvidenza; è inutile affannarsi a voler trovare una soluzione a questo enigma, che rimane un enigma. Un giorno, se Dio vorrà, esso sarà risolto; in ogni caso, non spetta a noi, bensì toccherà ad un altro Papa – se Dio vorrà. Mettiamoci dunque l’anima in pace una volta per tutte: attualmente c’è un Papa regnante; può piacere o non piacere, ma è così: chi, in questo momento, governa la Chiesa Cattolica è papa Francesco. Con tutti i dubbi che uno può avere in coscienza, tuttavia nel foro esterno deve obbedirgli nelle cose lecite; nelle cose che ripugnano alla coscienza, siamo autorizzati a conservare una sana libertà di spirito, che non deve però portarci alla disobbedienza aperta, dato che il rifiuto dell’obbedienza al Romano Pontefice, nel Codice di Diritto Canonico, è definito scisma. Con il delitto di scisma ci si pone fuori della Chiesa: fuori della società visibile, ma anche fuori del Corpo Mistico. Dobbiamo quindi assolutamente evitare di incorrere in questa colpa, che sarebbe estremamente grave e pericolosa per la nostra salvezza eterna.

b) Attacchi postumi

D’altro canto, c’è chi ha rinfocolato vecchie polemiche di natura teologica e dottrinale contro il Papa defunto, il quale, evidentemente, non può più rispondere né dare spiegazioni. Ora, la domanda che sorge spontanea è: a che pro continuare a criticare un morto? L’unica risposta che riesco a trovare è che chi si è deliberatamente posto in uno stato di disobbedienza stabile e continuata deve trovare motivi per giustificarsi, continuando ad attaccare e criticare il Concilio Vaticano II, papa Giovanni Paolo II, papa Benedetto XVI e così via… ma, curiosamente, non papa Francesco. Già questo dovrebbe suggerirci che manca l’onestà intellettuale; il sospetto, più che legittimo, è che questi attacchi senza fine servano a giustificare una posizione irregolare che non è giustificabile. Una volta tolto, con il Motu Proprio Summorum Pontificum, il principale pretesto per protrarre la ribellione, rimangono solo gli aspetti dottrinali su cui accanirsi.

Tutto questo – vedete – appare molto meschino, poiché non ha rispetto nemmeno di qualcuno che è già passato davanti al giudizio di Dio e le cui intenzioni solo Dio può giudicare. Noi possiamo giudicare determinati atti, ma ricordando di essere semplici cristiani e di non poterci mettere al di sopra di tutti. Collocarsi al di sopra dell’autorità suprema pretendendo di emettere giudizi pubblici, sia pure privi di valore giuridico, rischia di essere un’espressione di superbia. In questi casi la presunzione si ammanta di buone ragioni, ma rimane presunzione. Ora noi, grazie a Dio, non abbiamo bisogno di giustificare una posizione irregolare, perché siamo nella Chiesa a tutti gli effetti e ci rimaniamo, pur soffrendo. Soffriamo però per la nostra Madre nello spirito, che è vilipesa, umiliata, calpestata, ma proprio per questo va amata ancora di più: va amata con il proprio martirio interiore, silenzioso. Chi vuol fare la volontà di Dio porta avanti il compito che il Signore gli ha affidato in modo fedele e disinteressato, senza pretendere di trascinare dietro a sé altre anime verso il burrone né di fare adepti o proseliti.

È ovvio che, senza certe polemiche, determinate organizzazioni andrebbero inevitabilmente verso l’estinzione, poiché non riuscirebbero più a convincere altre persone ad aggregarsi. Le polemiche servono dunque non soltanto a giustificare una posizione irregolare, ma anche ad attirare persone scontente, in modo che quell’organizzazione possa continuare ad esistere, senza appunto estinguersi. Neanche questo, tuttavia, sa di onestà intellettuale, perché il fine non è buono e l’intenzione non risulta retta. Tutto questo, semplicemente, non è cattolico: c’è una corazza esterna che sembra perfettamente cattolica, una corazza fatta di formule, sillogismi, precetti… tutta un’impalcatura che appare ineccepibile; sotto la corazza, però, non c’è un cattolico: c’è uno gnostico, cioè qualcuno convinto che la sua scienza – vera o presunta – lo ponga al di sopra dell’autorità. Si può essere tradizionalisti senza essere cattolici?

c) Rischio di frantumazione

La Chiesa non è questo: la Chiesa è apostolica, si regge cioè sul mandato che il Signore Gesù Cristo ha conferito a san Pietro e agli altri Apostoli e poi, attraverso di essi, ai loro successori, i Vescovi. Nella Chiesa, perciò, si sta in virtù della fede, del Battesimo e della comunione gerarchica; non è la scienza che ci rende membri della Chiesa e tantomeno buoni cristiani, ma, al contrario, l’umiltà e la carità. «La scienza gonfia – afferma san Paolo –, la carità edifica» (1 Cor 8, 2). La scienza (o una pretesa scienza che si è convinti di possedere) porta un cattolico a diventare uno gnostico, ovvero a pensare che tutto dipenda dalle sue conoscenze; uno gnostico, però, è qualcuno che non crede veramente in Dio, bensì nelle proprie idee; qualcuno che pretende di piegare la realtà alle conclusioni dei suoi ragionamenti. Ciò comporta almeno due inconvenienti. Il primo è che si perde di vista la realtà e si rimane accecati; la realtà, infatti, non è il risultato di un ragionamento, ma è già qui e precede qualunque ragionamento. L’altro è che ognuno arriva alle sue conclusioni; in questo modo l’unità della Chiesa si frantuma: ognuno pretende di far coincidere la realtà con la sua idea e che gli altri aderiscano ad essa.

Il rischio, allora, non è semplicemente quello di uno scisma tra conservatori e progressisti. Questa non è l’eventualità peggiore; sarebbe certamente un fatto gravissimo, ma mi sembra poco probabile. Il rischio è che di fatto, anche senza scismi dichiarati, i cattolici – soprattutto quelli che finora si sono sforzati di rimanere fedeli al Signore e alla verità – si disperdano in mille rivoli, dividendosi dietro falsi maestri che pretendono di farsi seguire dagli altri. Ciò sarebbe molto peggio di uno scisma, poiché sarebbe una vera e propria frantumazione della Chiesa. Allora, dato che l’artefice di ogni divisione è il diavolo, facciamo attenzione a non collaborare con lui, seppure inconsapevolmente: non lasciamoci sedurre da ragioni apparentemente buone, da argomentazioni apparentemente ineccepibili, che sono però completamente cieche di fronte a difetti enormi che possono essere individuati anche dal semplice buon senso.

Se il risultato è la divisione; se il risultato è la ribellione; se il risultato è la disobbedienza, l’origine non può essere buona. Ogni albero si giudica dai frutti: se i frutti sono cattivi, l’albero è cattivo (cf. Mt 7, 17). Il vero cattolico, invece, vive radicato nella carità (cf. Ef 3, 17); per poter vivere radicato nella carità, deve coltivare una grande umiltà, un’umiltà che diventi di giorno in giorno più profonda. Il cattolico riconosce di essere un nulla, di non avere niente che non gli venga da Dio; perciò non attribuisce nulla a se stesso e non pretende di ergersi a giudice né di dirimere questioni che non sono di sua competenza.

Aborriamo allora tutto questo mondo che si agita, che schiamazza, che cerca di attirare gli incauti verso il precipizio. Teniamoci ben lontani dalle polemiche; concentriamoci piuttosto ognuno sulla propria santificazione personale, giacché è la sola santificazione personale che ci unisce a Gesù Cristo e tra di noi. Chi si santifica realmente crea comunione attorno a sé, non divisione; non ci può essere santità laddove ci sia confusione, arroganza e spirito di contesa. San Paolo ci dice in modo molto chiaro: «Voi non siete nella carne, ma nello spirito» (Rm 8, 9); vale a dire: «Voi non vivete nella modalità dell’uomo peccatore, secondo lo spirito mondano, bensì nella modalità dell’uomo redento, inabitato dallo Spirito Santo».

Allontanatevi dunque da coloro che continuano a vivere nella carne, pur fregiandosi del titolo di cattolici: a giudicare dai frutti, è soltanto un nome, poiché di cattolico, nel loro comportamento, c’è ben poco. Ringraziamo il Signore per questa grazia immensa di essere nella Chiesa, di avere una fede viva, di aver attraversato incolumi tutta una serie di prove… e – per favore – evitiamo tutto ciò che potrebbe mettere in pericolo la nostra unione con Gesù Cristo e la nostra appartenenza alla Chiesa. Sono due cose assolutamente inscindibili.

II. Difetti da evitare

Alcune delle cause della confusione in cui ci troviamo oggi sono dovute proprio ad alcuni difetti del movimento tradizionalista, del suo modo di insegnare e di proporre la verità rivelata.

a) Fondamentalismo magisteriale

Un primo difetto è l’esagerazione del ruolo del Magistero pontificio: si pensa cioè – o almeno si parla – come se l’insegnamento del Papa avesse sempre un grado di infallibilità assoluta, senza alcuna sfumatura, un grado tale da rendere ogni suo pronunciamento assolutamente indiscutibile. Ora, questo atteggiamento deriva da una ricezione scorretta del Concilio Vaticano I, in particolare del dogma dell’infallibilità. La Costituzione Apostolica Pastor aeternus, nel definire questo dogma, stabilisce criteri molto precisi: il Papa è infallibile quando parla come supremo Pastore e Dottore di tutti i cristiani con l’intenzione di definire una volta per sempre questioni attinenti alla dottrina di fede o di morale; tutto ciò si deve poi evincere in modo inequivocabile dal linguaggio usato.

Nell’insegnamento del Papa c’è però tutta una gradazione di importanza dei pronunciamenti e, di conseguenza, anche di obbligo per la coscienza dei fedeli nel prestare il proprio assenso. Il Magistero infallibile è Magistero straordinario, che viene esercitato in occasioni molto rare; l’ultima risale al 1° Novembre 1950, quando papa Pio XII definì il dogma dell’Assunzione. In questo caso è richiesto un assenso di fede, poiché nella definizione dogmatica il Papa stabilisce che una determinata dottrina è verità rivelata da Dio; chi la rifiuta, perciò, rigetta la fede e si pone fuori della Chiesa.

Normalmente, però, il Papa esercita il Magistero ordinario, che non è infallibile e non richiede pertanto un assenso di fede, ma un religioso ossequio. Ciò non significa, evidentemente, che esso possa esser sottovalutato o preso alla leggera, bensì che occorre distinguere: non possiamo regolarci come se, ogni volta che il Papa apre bocca e proferisce parola, quel che dice impegnasse la nostra coscienza in modo assoluto. Le interviste, poi, non rientrano affatto nel Magistero, ma esprimono le opinioni del Papa come persona privata.

Religioso ossequio significa riconoscere che il Papa sta sì parlando in virtù della sua autorità di supremo Pastore di tutta la Chiesa, non però per definire una verità rivelata, bensì per applicare a situazioni contingenti verità già definite. Ciò che dice, di conseguenza, non può essere ignorato o accantonato, ma va ascoltato e preso sul serio; questo non implica tuttavia che tutto ciò che dice sia infallibile e che non ci possa mai essere il minimo scarto. Certamente è auspicabile che non ci siano oscillazioni, ma non possiamo neanche pensare che l’assistenza dello Spirito Santo legata all’ufficio di Sommo Pontefice sia tale da annullare completamente la sua umanità. Ogni Papa, evidentemente, è vissuto in un dato contesto storico e culturale, ha ricevuto una determinata formazione teologica, ha sviluppato anche riflessioni proprie.

Questo non è un cedimento allo storicismo o al relativismo, ma un riconoscimento realistico del fatto che anche i Papi, come ogni cristiano, vivono nel tempo, nella storia. Noi non siamo nell’eternità, non siamo ancora in Paradiso; dato che viviamo nel tempo, subiamo dei condizionamenti. L’assistenza dello Spirito Santo non annulla completamente questo lato umano; se crediamo questo, sviluppiamo un’ecclesiologia per così dire monofisita, per fare un’analogia: pensiamo cioè che nella Chiesa tutto sia divino e che l’elemento divino annulli quello umano. Non è così: pensare questo non è cattolico; perciò dobbiamo accettare con serenità che storicamente, su aspetti non essenziali, possano esserci a volte delle oscillazioni che, sul momento, possono causare smarrimento e disorientamento, ma che, con il passare del tempo, saranno riassorbite. Altrimenti si crea un problema insolubile: ogniqualvolta c’è un piccolo scarto nel Magistero pontificio, non si sa come risolvere il dilemma dal punto di vista teologico. Allora c’è chi dice che, in realtà, il Papa non è Papa, oppure che in quel momento non era assistito dallo Spirito Santo, oppure altre assurdità del genere. Il fatto è che questa visione assolutistica del Magistero pontificio ci porta inevitabilmente in un vicolo cieco.

Naturalmente è opportuno che il Papa parli e scriva solo quando è davvero indispensabile (anche perché l’inflazione svaluta perfino le monete più forti), che i suoi discorsi non richiedano ulteriori spiegazioni e che ogni suo testo sia rigorosamente vagliato dal teologo della Casa Pontificia, che in passato era scelto fra i professori più sicuri e qualificati. Ciò riduceva l’influenza soggettiva del pensiero che il Papa aveva come uomo, garantendo così che i suoi pronunciamenti fossero in perfetta continuità con l’insegnamento perenne della Chiesa e riducendo al minimo le possibilità di scostamento. Non è bene, viceversa, che il Papa parli a braccio (visto che tutto o quasi sarà pubblicato negli Acta Apostolicae Sedis), oppure che si lasci andare a confidenze personali, che rischiano di attenuare la percezione della sacralità del suo ruolo. Ancor più sconveniente è che altri riferiscano episodi riservati o conversazioni private, specie se il Papa è defunto.

b) Manicheismo pseudocattolico

Un altro difetto che si riscontra spesso nell’ambiente tradizionalista – e che risente di una carente considerazione della dimensione storica – è l’abitudine di giudicare cose, fatti e persone secondo uno schema binario: le cose sono o totalmente bianche o totalmente nere; non ci sono sfumature intermedie. O uno è santo al massimo livello, assolutamente perfetto, o è il peggiore eretico della storia. Anche questo è qualcosa di profondamente erroneo. La realtà umana non è la realtà divina: Dio – e Dio solo – è assolutamente semplice; la realtà umana, invece, è complessa. L’uomo, in quanto creatura che vive nel tempo (creatura composta oltretutto di materia e di spirito), è un essere complesso; anche la storia degli individui, dei popoli e della Chiesa stessa è un fenomeno complesso.

Pretendere di classificare i fatti e le persone in modo binario è un’inaccettabile semplificazione; è contrario alla ragione. Non possiamo inserire i fatti e le persone in due categorie completamente contrapposte, ma dobbiamo anche qui accettare la fatica di considerare la realtà esaminando il bene e il male, che nella vita delle persone – e anche in quella della Chiesa terrena – sono sempre mescolati. Sì, ci sono certo i Santi, ma anche i Santi si sono santificati gradualmente, poco alla volta; non sono arrivati immediatamente al culmine della santità. Soltanto una persona è stata immacolata fin dal concepimento; tutti gli altri si sono dovuti santificare. Evitiamo allora di cadere in questa dicotomia, in questa visione manichea che non è cattolica. Il manicheismo è una forma di gnosi: da una parte c’è il bene assoluto, dall’altra il male assoluto.

È ovvio che, quando giudichiamo le azioni, dobbiamo riconoscere che, se un’azione è cattiva per essenza, rimane cattiva; se un’azione è buona per essenza, rimane in se stessa buona. Un fine buono non può trasformare un atto cattivo in un atto buono; viceversa un atto buono, compiuto con un’intenzione cattiva, viene pervertito: sarà materialmente buono, ma non formalmente buono. Al di là di questo, tuttavia, dato che la vita delle persone, dei popoli e della Chiesa è un intreccio di avvenimenti, di cause e concause, non possiamo pretendere di applicare al tutto lo stesso schema che applichiamo ai singoli atti. Dobbiamo perciò riconoscere tale intreccio e avere la pazienza di districare il bene dal male; altrimenti – ripeto – diventiamo manichei.

Nell’ambiente tradizionalista, purtroppo, c’è molto manicheismo. Anche qui, però, si finisce in un vicolo cieco: a forza di voler cercare qualcosa o qualcuno che sia assolutamente perfetto, si finisce con l’escludere tutti. Alla fine non rimane più nessuno, poiché non c’è nessuno che corrisponda perfettamente ai criteri che si sono stabiliti in partenza; alla fine ci si ritrova nella solitudine più assoluta. Ciò è contrario al modo e al fine dell’agire di Dio, il quale, volendo la salvezza di tutti, non costringe gli uomini in una camicia di forza, ma va a cercare ognuno là dove si trova, lo prende per mano e, se accetta, lo conduce gradualmente verso la pienezza della verità e della grazia.

c) Rifiuto della croce

Un altro difetto ancora è quello che spinge i tradizionalisti a evitare, come già accennato, la fatica di vivere nel tempo, di discernere il bene dal male e di portare la croce. Molti cattolici si rifiutano di portarla; quindi, nel momento in cui si presenta una difficoltà, decidono di andarsene, di fare parte a sé, di crearsi una “Chiesa” – se così si può dire – parallela, dove tutto va apparentemente bene e tutto è apparentemente perfetto. Ovviamente è un’illusione, giacché il peccato lo portiamo dentro di noi; tale perfezione, sulla terra, non è possibile. Dobbiamo ripetere ancora una volta che non siamo ancora in Paradiso; ognuno di noi porta in sé gli effetti del peccato originale e di tutti i suoi peccati personali. Allora dov’è la soluzione? Nella santificazione personale, in questo sforzo umile, diuturno, perseverante di santificarsi, accettando la sofferenza, la lotta, le opposizioni; in una parola, accettando di portare la croce dietro il Signore Gesù, piuttosto che ribellarsi e separarsi da Lui con il pretesto di servirlo in modo più perfetto.

Che il Signore ci preservi o ci purifichi, a seconda dei casi, da questi difetti e stenda su di noi la Sua mano misericordiosa per allontanare le tentazioni peggiori, che sono quelle contro la carità.

Sia lodato Gesù Cristo!

(Don Giorgio Ghio)

______________

PS | Invito tutti ad iscriversi al canale telegram di Tempi di Maria nato per poter continuare a condurre con maggior libertà la buona battaglia della diffusione della verità, anche riguardo a quei temi oggi più osteggiati e censurati: Tempi di Maria
Franco Toscano
Su Facebook. --Àlcuni mi hanno chiesto, visto quello che pubblico su Francesco, se penso che sia o non sia papa. Non sono teologo, anche se non sono a digiuno di teologia, mi devo quindi affidare a quello che dicono i teologi del passato.
----
Alcuni teologi dicono che un papa non può cadere in eresia, e se è eretico significa che era eretico prima che divenisse papa e che quindi non è mai stato …Altro
Su Facebook. --Àlcuni mi hanno chiesto, visto quello che pubblico su Francesco, se penso che sia o non sia papa. Non sono teologo, anche se non sono a digiuno di teologia, mi devo quindi affidare a quello che dicono i teologi del passato.
----
Alcuni teologi dicono che un papa non può cadere in eresia, e se è eretico significa che era eretico prima che divenisse papa e che quindi non è mai stato papa, altri che se cade in eresia bisogna distinguere tra eresia materiale e formale, altri che, anche se cade in eresia formale, deve essere deposto e fin tanto che non è deposto, anche se eretico, resta papa, altri che è deposto ipso facto. Insomma, una quantità di opinioni differenti e la Chiesa ancora non ha detto quale sia valida o no.
----
Il grande teologo Francisco Suárez, per esempio, riconosciuto dalla Chiesa, diceva nel XVI secolo.“Un papa sarebbe scismatico … ‘se cambiasse tutti i riti liturgici della Chiesa che sono stati sostenuti dalla tradizione apostolica’”. Quindi, secondo lui, i papi, a partire ad Paolo VI sarebbero scismatici e quindi non sarebbero papi.
----
I due vescovi che, secondo me, sono lo strumento della provvidenza in questa crisi spaventosa hanno detto : « Penso che sia meglio seguire la Provvidenza che precederla,`(sulla questione del papa) cioè aspettare gli eventi, giudicarli alla luce della Fede, della Tradizione e della dottrina della Chiesa. Pertanto, non voglio dare un giudizio affrettato, che non sarebbe prudente »Mons. Lefebvre, conferenza del 2 dicembre 1976.
----
E oggi, Mons. Vigano, il 28 Luglio 2021, in un video in cui parla della Traditionis Custodes dice: "Siamo giunti al punto che anche le persone semplici e poco addentro alle questioni dottrinali hanno compreso che abbiamo un papa non cattolico, quantomeno nel senso stretto del termine. Questo pone dei problemi di natura canonica non indifferenti, che non sta a noi risolvere ma che prima o poi andranno affrontati."
----
Si può pensare, dunque che Francesco non sia papa ma mi sembra imprudente affermarlo in maniera categorica.
Giocampo
Imprudente?...Ma la semplice evidenza dei fatti (reali) non ci è più sufficiente per giudicare? Almeno una "Declaratio" invalida per noi non conta più nulla (senza valutare tutto l'evidente resto...)?
Mi viene in mente:
(Lc 12,56) Ipocriti! Sapete valutare l'aspetto della terra e del cielo; come mai questo tempo non sapete valutarlo?Altro
Imprudente?...Ma la semplice evidenza dei fatti (reali) non ci è più sufficiente per giudicare? Almeno una "Declaratio" invalida per noi non conta più nulla (senza valutare tutto l'evidente resto...)?
Mi viene in mente:

(Lc 12,56) Ipocriti! Sapete valutare l'aspetto della terra e del cielo; come mai questo tempo non sapete valutarlo?
Caterina Greco
Sia lodato Gesù Cristo @Don Giorgio Ghio
Matteo 16:15«E voi», chiese loro «chi dite che io sia?». 16Simon Pietro rispose: «Tu sei il Cristo, il Figlio di Dio vivente». 17Gesù gli replicò: «Tu sei beato, Simone figlio di Giona, perchè nè la carne nè il sangue te l'han rivelato, ma il Padre mio che è nei cieli.18Ed io ti dico che tu sei Pietro e sopra questa pietra edificherò la mia Chiesa,…Altro
Sia lodato Gesù Cristo @Don Giorgio Ghio
Matteo 16:15«E voi», chiese loro «chi dite che io sia?». 16Simon Pietro rispose: «Tu sei il Cristo, il Figlio di Dio vivente». 17Gesù gli replicò: «Tu sei beato, Simone figlio di Giona, perchè nè la carne nè il sangue te l'han rivelato, ma il Padre mio che è nei cieli.18Ed io ti dico che tu sei Pietro e sopra questa pietra edificherò la mia Chiesa, e le porte dell'inferno non prevarranno contro di essa.19Io ti darò le chiavi del regno de' cieli, e tutto ciò che tu legherai sulla terra sarà legato nei cieli e tutto ciò che tu scioglierai sulla terra sarà sciolto nei cieli».

La Trinità consegna in questo momento il munus a Pietro. Da qui deriva "Ubi Petrus, ibi ecclesia" e il titolo successivo di "Vicario di Cristo" assegnato a Pietro.
Ha quindi Pietro il diritto/dovere di legiferare per condurre la Chiesa? Terrà conto Dio delle leggi stabilite dai successori di Pietro?
Penso proprio di sì, è Lui che gli ha dato questo potere.
Le intenzioni profonde di Benedetto XVI le conosce Dio, tranne quelle che ha palesato lui stesso e comunque, nessuno ha diritto di giudicarle e su questo, siamo perfettamente d'accordo.
Questo, però, non giustifica assolutamente nulla.
Esiste un codice di diritto canonico, che va rispettato.
-Papa Benedetto XVI ha rinunciato al munus? No.
-Papa Benedetto XVI sapeva di essere ancora il Papa? Sì, certo

" il mantenimento del nome, dell’abito, dello stemma, nonché l’abitudine di impartire benedizioni apostoliche (cosa che compete solo al Papa regnante) e così via." Appunto, per citarne alcune.
Papa Benedetto era il papa regnante, senza se e senza ma.
Si può indire un conclave a papa non morto o non abdicatario ed eleggere un nuovo papa? No
E se succede il conclave è valido? No, è nullo
Quindi Bergoglio è papa? No è un antipapa
Devo continuare? Se vuole ho una lista molto lunga.
Potrei affiancare tutte le leggi canoniche, ma lei SA PERFETTAMENTE che quanto ho affermato è verità ed è sufficiente, poiché ho dimostrato fallace il suo impianto logico di base.
Negare la verità, di questi tempi, è molto imprudente, poiché Dio ci aggiunge il carico da dodici, offuscando la mente.
Giocampo
Perfettamente!
Paola Gallini condivide questo
374
Don Giorgio Ghio
Questa riflessione non intende dirimere tutte le questioni che sono sul tappeto, ma solo stabilire qualche punto fermo su cui si gioca l'appartenenza alla Chiesa Cattolica. Un procedimento oggi molto diffuso, tanto da poter sembrare normale, è quello del libero esame, che è però tipicamente protestante: si pretende cioè di valutare idee, fatti e persone in base al proprio giudizio privato, anziché …Altro
Questa riflessione non intende dirimere tutte le questioni che sono sul tappeto, ma solo stabilire qualche punto fermo su cui si gioca l'appartenenza alla Chiesa Cattolica. Un procedimento oggi molto diffuso, tanto da poter sembrare normale, è quello del libero esame, che è però tipicamente protestante: si pretende cioè di valutare idee, fatti e persone in base al proprio giudizio privato, anziché lasciare che lo faccia chi ne ha il compito.
Riguardo al pensiero di Benedetto XVI, occorre distinguere tra il papa e il teologo; i suoi libri (compresi quelli scritti da Sommo Pontefice) non appartengono al Magistero. Un bilancio sereno ed equilibrato dell'operato di questa grande figura, in ogni caso, non può esser tratto a caldo, ma richiederà del tempo.
Nell'articolo mi riferivo al suo Magistero, non a quello di papa Francesco, che è ancora in corso. Qui ci troviamo dinanzi a un altro dilemma, che nessuno di noi, tuttavia, può risolvere, non avendone né l'autorità né la competenza. Infatti non tocca a noi stabilire se è uno papa o no; altrimenti si ribalta l'ordine gerarchico voluto da Cristo nella Chiesa e se ne frantuma l'unità, esattamente come è avvenuto con i protestanti.
Dato che Bergoglio, almeno materialmente, detiene la suprema giurisdizione, bisogna obbedirgli nelle cose lecite, non certamente negli errori o negli atti blasfemi. Questi ultimi, però, non autorizzano a giudicarlo in foro esterno, dato che la Prima Sede non può essere giudicata da nessuno; l'unica reazione possibile è allora una correzione formale da parte dei Cardinali. Se finora essa non è giunta, possiamo solo affidarci alla Provvidenza e pregare perché il Signore ci soccorra.
La Verità vi farà liberi
@Dio è tutto
Commento da incorniciare, complimenti!
Nel protestantesimo esiste il Libero Esame, cioè l'interpretazione solo soggettiva della Parola di Dio.
In questo caso invece è il Sensus Fidelium che stride rispetto all'insegnamento di un pastore che si pone in contraddizione "logica" con tutto il Magistero precedente e con la Tradizione della Chiesa.
Ci troviamo dunque su un altro piano rispetto …Altro
@Dio è tutto

Commento da incorniciare, complimenti!

Nel protestantesimo esiste il Libero Esame, cioè l'interpretazione solo soggettiva della Parola di Dio.
In questo caso invece è il Sensus Fidelium che stride rispetto all'insegnamento di un pastore che si pone in contraddizione "logica" con tutto il Magistero precedente e con la Tradizione della Chiesa.
Ci troviamo dunque su un altro piano rispetto al problema della protestantizzazione.
Come giustamente osservato da @Dio è tutto, le pecore, in Bergoglio, non riconoscono la voce di Cristo e non è solo un'intuizione la loro, ma una constatazione.
Don Giorgio Ghio
Non sto incoraggiando il libero esame, ma facendo appello proprio al "sensus fidei", che è qualcosa di diverso per essenza. Il libero esame, infatti, è espressione soggettiva di un intelletto individuale; il "sensus fidei", invece, è un dono soprannaturale conferito con il Battesimo e capace di farci percepire oggettivamente l'errore.
Nella Chiesa Cattolica si è sempre distinto tra foro esterno …Altro
Non sto incoraggiando il libero esame, ma facendo appello proprio al "sensus fidei", che è qualcosa di diverso per essenza. Il libero esame, infatti, è espressione soggettiva di un intelletto individuale; il "sensus fidei", invece, è un dono soprannaturale conferito con il Battesimo e capace di farci percepire oggettivamente l'errore.
Nella Chiesa Cattolica si è sempre distinto tra foro esterno e foro interno. Il primo è quello che riguarda la situazione pubblica di un cattolico; qui, di fronte all'autorità, si possono al massimo manifestare, nelle forme consentite e col dovuto rispetto, le proprie riserve rispetto a determinati atti o pronunciamenti. Il secondo è quello che riguarda la coscienza; qui un cattolico può e deve dissociarsi da ciò che il "sensus fidei" gli fa percepire come oggettiva dissonanza, ma questo non gli dà diritto di rigettare l'autorità, alla quale deve obbedire in tutto ciò che è conforme alla dottrina e al diritto.
Che poi, in una situazione del genere, si soffra, è innegabile, ma non dimentichiamo che nessuno potrà mai violare la nostra coscienza obbligandoci a dire o fare qualcosa che le ripugna.
Diodoro
Grazie per la sua partecipazione diretta al dibattito, Reverendo don Giorgio.
Devo ribadire che l'intera questione si regge sul dare per naturale, di pubblico dominio e di comune costatazione, che il vescovo J.M. Bergoglio sia Papa, dal marzo 2013.
Sono assolutamente concorde sul fatto che la Chiesa abbia e debba avere una struttura sociale (di "Società Perfetta", addirittura), e che quindi chi …Altro
Grazie per la sua partecipazione diretta al dibattito, Reverendo don Giorgio.
Devo ribadire che l'intera questione si regge sul dare per naturale, di pubblico dominio e di comune costatazione, che il vescovo J.M. Bergoglio sia Papa, dal marzo 2013.
Sono assolutamente concorde sul fatto che la Chiesa abbia e debba avere una struttura sociale (di "Società Perfetta", addirittura), e che quindi chi è Papa vada rispettato, per certi versi venerato, seguito ogni volta che non comandi cose immorali.
Ma abbiamo "papa" Bergoglio, dal 2013? O abbiamo una persona a lungo spinta dai congiurati di San Gallo, a loro volta gruppo di punta dell'ampia fetta massonizzante del Clero? persona eletta da scomunicati a norma della Universi Dominici Gregis, e scomunicata essa stessa?
Don Giorgio Ghio
Questo problema non è alla nostra portata. Poiché la Chiesa deve avere un capo visibile certo, in ogni caso, bisogna prestare obbedienza a colui che di fatto detiene la suprema giurisdizione, lasciando a Dio la cura di risolvere questioni che umanamente non sono risolvibili; altrimenti la Chiesa si spacca in mille pezzi, come è accaduto con i protestanti.
L'obbedienza canonica, tuttavia, riguarda …Altro
Questo problema non è alla nostra portata. Poiché la Chiesa deve avere un capo visibile certo, in ogni caso, bisogna prestare obbedienza a colui che di fatto detiene la suprema giurisdizione, lasciando a Dio la cura di risolvere questioni che umanamente non sono risolvibili; altrimenti la Chiesa si spacca in mille pezzi, come è accaduto con i protestanti.
L'obbedienza canonica, tuttavia, riguarda soprattutto i chierici e i religiosi, che vengono a volte a trovarsi in situazioni difficili. I laici possono tranquillamente andare avanti seguendo quello che è stato sempre insegnato, ignorando le dichiarazioni palesemente contrarie a ciò e omettendo di collaborare alle iniziative che ripugnano alla loro coscienza (come, ad esempio, cammini sinodali ecc.).
La mia insistenza sull'obbedienza è dovuta al fatto che basta poco per mettersi fuori della Chiesa, ma vedo che tanti non se ne rendono abbastanza conto.
Caterina Greco
@Don Giorgio Ghio "La mia insistenza sull'obbedienza è dovuta al fatto che basta poco per mettersi fuori della Chiesa, ma vedo che tanti non se ne rendono abbastanza conto."
"UBI PETRUS, IBI ECCLESIA" . Benedetto XVI è stato il Papa fino alla sua morte, come le ho dimostrato sopra ogni ragionevole dubbio ieri,
contro la sua fallace argomentazione "non conosciamo le intenzioni di Papa Benedetto XVI …Altro
@Don Giorgio Ghio "La mia insistenza sull'obbedienza è dovuta al fatto che basta poco per mettersi fuori della Chiesa, ma vedo che tanti non se ne rendono abbastanza conto."
"UBI PETRUS, IBI ECCLESIA" . Benedetto XVI è stato il Papa fino alla sua morte, come le ho dimostrato sopra ogni ragionevole dubbio ieri,
contro la sua fallace argomentazione "non conosciamo le intenzioni di Papa Benedetto XVI" (in sintesi). Con le sue azioni, Papa Benedetto XVI ha dimostrato scientemente di essere il Papa regnante e legittimo. Il codice parla, il Papa regnante, con le sue azioni, anche, dov'è la sua ubbidienza al Papa e quindi alla Chiesa?
La discessio è già avvenuta con il conclave del 2013 e il golpe orchestrato dalla cupola della massoneria ecclesiastica autodenominatasi "Mafia di San Gallo" che ha insediato il suo appartenente, Bergoglio.
Infatti, c'ho visto male io, o fino a tutto il 2022, c'erano due vestiti di bianco?
--Il primo, Benedetto XVI, il legittimo Vicario di Cristo, il vero successore di Pietro che aduna la Ecclesia.
--Il secondo, il golpista Bergoglio, capo della falsa chiesa, palesemente apostata, con Pachamama, con l'evocazione degli spiriti, con la comunione ai risposati, con i vaccini "atto di amore", con la benedizione alle coppie gay, Astana, Abu Dhabi, Davos!, con l'obbligo di prendere la comunione in mano, and so on. Ci si dovrebbero aggiungere tutte le blasfemie, tutte le eresie, propalate dal capo della falsa chiesa, ma in questo social, sono tutte e stucchevolmente riportate... insomma un nuovo vangelo... come ha definito tali propalatori San Paolo, anàtema?
Con la morte di un papa regnante, si entra tecnicamente in sede vacante, in cui munus e ministerium tornano nelle mani di Cristo, capo della Sua Chiesa, se ne faccia una ragione Don Giorgio.
"Coloro a cui compete" ovvero i cardinali ordinati dai legittimi papi, quindi non di nomina bergogliana, hanno altri 5 giorni di tempo per entrare in conclave ed eleggere il successore di Pietro.
Se non lo faranno, perderanno la competenza, che passerà evidentemente ad altri, per eleggere il successore di Pietro; non a caso definito da San Malachia Petrus Romanus, un motto oltremodo eloquente.
Attendiamo che Dio palesi il Suo piano, ma state certi che lo farà "o credete o non credete", personalmente non credo, ne sono certa. Qualunque sarà la soluzione pratica di Dio, è predetto nelle scritture e nelle profezie che la Chiesa di Cristo, sarà catacombale, un piccolo rimanente, ovvero entrerà nella tomba come Gesù, per risorgere con il trionfo del Cuore Immacolato di Maria, per mezzo del quale la Vera Chiesa di Cristo ritornerà al suo splendore, senza perdere la continuità petrina.
Ecco come le porte degli inferi non prevarranno sulla Chiesa.
E la falsa chiesa? Continuerà ancora per un po' molto velocemente con il suo ciclo di antipapi e poi andrà in perdizione.
Ad ognuno la propria scelta: o seguire la falsa chiesa, rendendosene complici, o seguire l'ordine dell'Angelo in Apocalisse 18 di uscire da essa.
Don Giorgio Ghio
Ripeto che tale problema non è alla nostra portata e non è di nostra competenza. Chi poi sa tutto (compreso il futuro) può tranquillamente fare a meno di leggere le mie considerazioni.
Per inciso: l'applicazione del capitolo 18 dell'Apocalisse alla Chiesa Romana risale al signor Martin Lutero.
Veritasanteomnia
@Don Giorgio Ghio Mi permetta, Reverendo Padre, il problema non è alla nostra portata ma nemmeno si può chiedere ad un essere umano di rinunciare al ragionamento logico che pure è dono di Dio: la logica mi suggerisce che la Universi Dominici Gregis offre la soluzione al problema. D'altra parte chiedere ad un Cattolico di riconoscere come Papa colui che ha detto che nelle vene di Gesù scorre il …Altro
@Don Giorgio Ghio Mi permetta, Reverendo Padre, il problema non è alla nostra portata ma nemmeno si può chiedere ad un essere umano di rinunciare al ragionamento logico che pure è dono di Dio: la logica mi suggerisce che la Universi Dominici Gregis offre la soluzione al problema. D'altra parte chiedere ad un Cattolico di riconoscere come Papa colui che ha detto che nelle vene di Gesù scorre il sangue delle antenate di San Giuseppe mi pare sacrificio davvero grande: se Bergoglio non crede alla Natura Divina di Gesù Cristo non è Papa.
Diodoro
@Don Giorgio Ghio So che l'identificazione di "Roma" con "Babilonia"dell'Apocalisse risale a Martin Lutero, Reverendo. Si tratta di un'identificazione satanica, che fece esplodere una sorta di Inferno-in-terra nell'area germanica, e poi in tutto l'ambito protestantico.
Ho sempre sostenuto, anche molti anni fa (non su gloria ), che la via da seguire non era "andarsene", ma stare a Casa Nostra (=la …Altro
@Don Giorgio Ghio So che l'identificazione di "Roma" con "Babilonia"dell'Apocalisse risale a Martin Lutero, Reverendo. Si tratta di un'identificazione satanica, che fece esplodere una sorta di Inferno-in-terra nell'area germanica, e poi in tutto l'ambito protestantico.
Ho sempre sostenuto, anche molti anni fa (non su gloria ), che la via da seguire non era "andarsene", ma stare a Casa Nostra (=la Chiesa e le chiese), serenamente, malgrado i continui conati ereticali di molto Clero.
Oggi sostengo lo stesso concetto: chi se ne va non siamo "noi, il gruppo di Fedeli legati alla Messa Antica", ma il Clero. Solo che oggi non si tratta dei tanti Parroci e teologi di grido, ma di ciò che si presenta come il Vertice Sacrale del Corpo Mistico - con tanto Clero aderente o connivente.
Quindi mi permetto di ripetere: "Voi senza di noi - Noi senza di voi".
E' un distacco non fisico - anche se poi subentra anche l'estraneità pratica- ma spirituale.
"Loro" ci disprezzano e sono impegnatissimi a ottenere il nostro ossequio sacrale. Noi non li disprezziamo -se non in senso etimologico-, non intavoliamo dibattiti con loro, non chiediamo nulla.
Semplicemente viviamo, come figli di Dio, in uno spazio morale abbandonato da loro. SENZA di loro
Diodoro
"... attualmente c’è un Papa regnante; può piacere o non piacere, ma è così: chi, in questo momento, governa la Chiesa Cattolica è papa Francesco".
Se fosse Papa, sarebbe così. Ma costui è Pseudo-papa.
Esattamente come Biden è Pseudo-presidente, Lula vuole esserlo, i professori che tappezzano le scuole di Arcobaleni sono pseudo-professori, i Giudici che condannano i deboli a morte e i bimbi …Altro
"... attualmente c’è un Papa regnante; può piacere o non piacere, ma è così: chi, in questo momento, governa la Chiesa Cattolica è papa Francesco".
Se fosse Papa, sarebbe così. Ma costui è Pseudo-papa.
Esattamente come Biden è Pseudo-presidente, Lula vuole esserlo, i professori che tappezzano le scuole di Arcobaleni sono pseudo-professori, i Giudici che condannano i deboli a morte e i bimbi mongoloidi a essere abortiti sono pseudo-giudici.
Un Regime Mondiale Unico, basato sull'Assoluta Menzogna Obbligatoria. Perché basato sulla MENZOGNA per antonomasia: "Gesù Cristo è nemico dell'Umanità"
Veritasanteomnia
Apprezzo sempre moltissimo ogni parola di questo ottimo Sacerdote, tuttavia ritengo doveroso per la mia coscienza far presente che qui il problema va ben oltre il peso che si dà all'infallibilità del Romano Pontefice. Un Papa che sostenga che "tutte le religioni sono uguali", che "non esiste la Verità assoluta" e che "nelle vene di Gesù scorreva sangue pagano", cioè quello di San Giuseppe, è …Altro
Apprezzo sempre moltissimo ogni parola di questo ottimo Sacerdote, tuttavia ritengo doveroso per la mia coscienza far presente che qui il problema va ben oltre il peso che si dà all'infallibilità del Romano Pontefice. Un Papa che sostenga che "tutte le religioni sono uguali", che "non esiste la Verità assoluta" e che "nelle vene di Gesù scorreva sangue pagano", cioè quello di San Giuseppe, è lapalissianamente eretico. Dunque non è Papa
alacer
Io sono del parere che la Chiesa se si divide si salva, prima che diventi... slava!
Ma il mio esser credente mi fa pienamente aderire alla logica esposta senza colpo ferire.
Anche perché la Chiesa è di Gesù e sarà Lui a muoverre le pedine di questo puzzle per rinsaldare il recinto dell'Unità Evangelica fondata sulla Tradizione Apostolica tramite pastori affidabili e 'cani da guardia' del gregge …Altro
Io sono del parere che la Chiesa se si divide si salva, prima che diventi... slava!
Ma il mio esser credente mi fa pienamente aderire alla logica esposta senza colpo ferire.
Anche perché la Chiesa è di Gesù e sarà Lui a muoverre le pedine di questo puzzle per rinsaldare il recinto dell'Unità Evangelica fondata sulla Tradizione Apostolica tramite pastori affidabili e 'cani da guardia' del gregge che non faranno passare l'intruso.
In ogni caso la scelta se stare a destra o sinistra (e non mi riferisco ad un fatto politico ma religioso ovviamente) ormai bisogna che ognuno ce l'abbia nel cuore pronto a sacrificare quel che serve per difendere il Cattolicesimo nell'ultima fase.
E temo che non saranno in molti...
In questo concordo con i messaggi che la Vergine Maria e Gesù danno ed han dato in tutto il mondo fino ad oggi prima che si faccia silenzio su tutta la terra perché la retta dottrina non ci sarà più.
solosole
Peccato che a parlare di bergoglio come falso profeta sia stata Maria Santissima in diversi messaggi antecedenti le false dimissioni di Sua Santità Benedetto XVI, unico e vero pontefice. A riguardo suggerirei tra i numerosi messaggi in tema quelli dati all' analfabeta Giuseppe Auricchia. Ma giustamente a voi la Vergine Santissima vi fa un baffo. Un giorno non tanto lontano dovremo riprendere su …Altro
Peccato che a parlare di bergoglio come falso profeta sia stata Maria Santissima in diversi messaggi antecedenti le false dimissioni di Sua Santità Benedetto XVI, unico e vero pontefice. A riguardo suggerirei tra i numerosi messaggi in tema quelli dati all' analfabeta Giuseppe Auricchia. Ma giustamente a voi la Vergine Santissima vi fa un baffo. Un giorno non tanto lontano dovremo riprendere su tutto......
beppe50
Che bello e santo pistolotto, ecumenico e buonista, come nella migliore tradizione di chi butta tutta la spazzatura sotto il tappeto col pretesto di affidarsi a Dio. Ma chi vuole restare nella tradizione dottrinale della chiesa e si rifiuta di diventare un adepto di pachamama, cosa deve fare? Forse Gesù e successivamente gli Apostoli, si sono chiesti se davvero competesse a loro di censurare scribi …Altro
Che bello e santo pistolotto, ecumenico e buonista, come nella migliore tradizione di chi butta tutta la spazzatura sotto il tappeto col pretesto di affidarsi a Dio. Ma chi vuole restare nella tradizione dottrinale della chiesa e si rifiuta di diventare un adepto di pachamama, cosa deve fare? Forse Gesù e successivamente gli Apostoli, si sono chiesti se davvero competesse a loro di censurare scribi e farisei, idolatri, apostati e pervertiti di varia natura?
Veritasanteomnia
Non usare la logica vuol dire sciattare i talenti che il Signore ci ha dato. Sarebbe bello che i Vescovi incominciassero a usarla
Gli Eletti del Signore
Concordo in pieno. Certamente un giorno arriveremo ad un trono di Pietro vuoto veramente,ma per ora parlare di sede vacante è come dire che gli apostoli erano undici,mentre erano dodici e così è stato stato. Il rischio più grande è negare la Transustanziazione nelle Parrocchie e quindi rinnegare Cristo nel suo Eterno Sacrificio,per false scuse che portano il demonio ad allontanare anime persino …Altro
Concordo in pieno. Certamente un giorno arriveremo ad un trono di Pietro vuoto veramente,ma per ora parlare di sede vacante è come dire che gli apostoli erano undici,mentre erano dodici e così è stato stato. Il rischio più grande è negare la Transustanziazione nelle Parrocchie e quindi rinnegare Cristo nel suo Eterno Sacrificio,per false scuse che portano il demonio ad allontanare anime persino dal Tabernacolo o adorazione eucaristica. Rimaniamo perseveranti e vedremo la Vittoria.
Veritasanteomnia
Infatti erano in 11 perché uno tradì, ritornarono ad essere 12 quando fu trovato un Apostolo degno che sostituisse il traditore. Mi sembra chiaro: è il traditore che deve essere allontanato
Massimo Merighi
Interessante e illuminante articolo. Ma interessanti altrettanto, e interpellanti, i commenti. Sarebbe bello se l’autore del post volesse rispondere a queste domande e chiarire la corretta posizione dei fedeli in proposito.
Grazie Fra Pietro, come sempre.
La Verità vi farà liberi
Monsignor Viganò, pubblicamente e da diverso tempo, si pone contro l'insegnamento di Bergoglio, pastore che "oggettivamente" guida le pecore nell'abisso, e lo fa richiamando l'insegnamento di Cristo e della Chiesa, sarebbe dunque lui lo scismatico?
È forse ingiusto da parte di un Arcivescovo mettere all'erta chi non conosce o non capisce, invece di mantenere solo un privato dubbio di coscienza, …Altro
Monsignor Viganò, pubblicamente e da diverso tempo, si pone contro l'insegnamento di Bergoglio, pastore che "oggettivamente" guida le pecore nell'abisso, e lo fa richiamando l'insegnamento di Cristo e della Chiesa, sarebbe dunque lui lo scismatico?
È forse ingiusto da parte di un Arcivescovo mettere all'erta chi non conosce o non capisce, invece di mantenere solo un privato dubbio di coscienza, come intima don Ghio?

Esiste poi l'altro vero problema sull'elezione del presule argentino, e cioè il fatto che il Conclave sia stato preparato per tempo dalla cosiddetta Mafia di San Gallo tramite incontri clandestini e sottili trame, il che andrebbe a cozzare contro la costituzione Universi Dominici Gregis di Giovanni Paolo II. Lo stesso Viganò ha più volte paventato la necessità di un'indagine seria a tal proposito.

Poi ultima e non ultima esiste un' erronea interpretazione di Amoris Laetitia da parte dei Vescovi Argentini, interpretazione che contraddice "oggettivamente ed esplicitamente" il Magistero bimillenario della Chiesa in materia, essa è stata pubblicata negli AAS da Bergoglio e indicata come Magistero Autentico.
(Questo fatto costituisce, come affermato da un teologo dell'Opus Dei, la prima Eresia Formale di un Pontefice nella storia della Chiesa, contraddicendo la Costituzione Dogmatica Pastor Aeternus del Concilio Vaticano I, il che è impossibile).

Non parliamo poi della promozione in mondovisione, e dell'imposizione all'interno delle mura Leonine, di un siero sperimentale ottenuto mediante l'utilizzo di feti appositamente abortiti. Atto questo che secondo il codice di diritto canonico origina la scomunica latae sententiae all'interessato.

E che dire della venerazione/adorazione di un Idolo, Pachamama, nel Tempio di Dio, Idolo portato in processione dagli stessi Vescovi all'interno della Basilica di San Pietro?
O che dire ancora del fatto che il cosiddetto Papa stia da anni permettendo all'Episcopato tedesco, questa volta sì, di creare uno scisma mediante l'introduzione di una dottrina totalmente e radicalmente perversa?
E la dichiarazione di Abu Dhabi?
E il cambio del Padre Nostro che non è più quello di Gesù?
E le tonterias riguardo agli attributi della Santissima Vergine?

Non dimenticherei la testimonianza, attuale più che mai, di Sant'Atanasio, passato dall'essere scomunicato all'essere proclamato Santo e Dottore della Chiesa.
Maria Lucchetti
Ha ragione Don Giorgio, ma io ritengo, a mio modesto avviso che ciò in parte è dovuto al periodo storico oscuro che stiamo vivendo nella Chiesa e manifestatoci, anche in apparizioni, riconosciute dalla Chiesa quale Fatima, i cui si parla di una deviazione della Chiesa dalla vera dottrina Cattolica degenerando in una falsa Chiesa capeggiata dal falso profeta a vantaggio dell'antiCristo.
Ciò spinge …Altro
Ha ragione Don Giorgio, ma io ritengo, a mio modesto avviso che ciò in parte è dovuto al periodo storico oscuro che stiamo vivendo nella Chiesa e manifestatoci, anche in apparizioni, riconosciute dalla Chiesa quale Fatima, i cui si parla di una deviazione della Chiesa dalla vera dottrina Cattolica degenerando in una falsa Chiesa capeggiata dal falso profeta a vantaggio dell'antiCristo.
Ciò spinge i fedeli Cattolici ad essere ligi alla Dottrina della Chiesa per rimanere fedeli a Cristo, prima che ai Papi.
D'altronde l'irriverenza nel ricevere il SS.Corpo di Nostro Signore Gesù Cristo, l'illegittimità dei costumi, l'eccessiva tolleranza allo stato peccaminoso (vedasi la benedizione delle coppie gay in Chiesa da parte di Preti attolici
Maria Lucchetti
Di preti cattolici un po' in tutto il mondo : ci si meraviglierebbe sbalorditi se chiedessi al mio parroco di benedirmi la pistola con cui decido di uccidere un malvagio, con la speranza che co la benedizione della pistola il colpo vada a buon segno e l'uccida!
Non ci dobbiamo meravigliare della richiesta delle coppie gay, sono anch'essi figli di Dio!
Non dobbiamo meravigliarci di benedirele unioni …Altro
Di preti cattolici un po' in tutto il mondo : ci si meraviglierebbe sbalorditi se chiedessi al mio parroco di benedirmi la pistola con cui decido di uccidere un malvagio, con la speranza che co la benedizione della pistola il colpo vada a buon segno e l'uccida!
Non ci dobbiamo meravigliare della richiesta delle coppie gay, sono anch'essi figli di Dio!
Non dobbiamo meravigliarci di benedirele unioni civili, perché ognuno ha il diritto di vivere in un contesto nucleare, a discapito della famiglia!
Basta amare mettendo da parte il Vangelo che indica in Gesù Cristo l'Amore.
Anzi che dico la Chiesa arriverà ad un punto in cui metterà da parte il Signore elimsndoLo da essa, perché è troppo difficile se non impossibile seguirLo, abbando ando il peccato, eliminiamo Gesù dalla Chiesa ama do i peccatori con il loro peccato, poi chi siamo noi per giudicarci: non siamo tutti peccatori?
Il Signore Lui ci salva, no è necessario il cambiamento di condotta, il peccato fa parte dell'esiste da umana e bisogna accettarlo.
Poi se andiamo tutti all'inferno, casomai ci siamo sbagliati ed il Signore avesse ragione, beh, mal comune.....mezzo gaudio!
Io non ci voglio andare, darò la precedenza esclusiva a tutti i perversi e pervertiti.
Giocampo
In breve, il problema è sempre all'origine: Bergoglio veramente è da considerarsi Papa? Nonostante l'invalidità delle presunte, ma non (pubblicamente) vere, "dimissioni " di Papa Benedetto? Il problema è giuridico (secondo Diritto Canonico) e non del "foro interno"...
Riccardo Piva
Come aveva anche profetizzato padre Pio dicendo a Don Amorth, "sai Gabriele? Satana si è introdotto in Vaticano e presto verrà a governare una falsa chiesa". Allora, cosa significa che sia il foro interno a risolvere la magna quaestio del falso papa. Dobbiamo cioè aspettare che sia Satana a risolvere la questione? A Satana che governa attraverso la falsa chiesa, le cose va bene che rimangano così …Altro
Come aveva anche profetizzato padre Pio dicendo a Don Amorth, "sai Gabriele? Satana si è introdotto in Vaticano e presto verrà a governare una falsa chiesa". Allora, cosa significa che sia il foro interno a risolvere la magna quaestio del falso papa. Dobbiamo cioè aspettare che sia Satana a risolvere la questione? A Satana che governa attraverso la falsa chiesa, le cose va bene che rimangano così, visto che le ha prodotte lui servendosi della massoneria ecclesiastica.
F.Sheen in riferimento all venuta dell' anticristo ha scritto:
«Ci sarà una chiesa contraffatta. La Chiesa di Cristo è una, ma il
Falso Profeta ne creerà un'altra. Questa falsa chiesa sarà mondana,
ecumenica e globale ‒ una federazione di culti. Le religioni formeranno un certo tipo di associazione planetaria. ......La Chiesa sulla Terra avrà il suo Giuda Iscariota e
sarà appunto il Falso Profeta. Satana lo recluterà tra i nostri vescovi.»

Siano lodati Gesù e Maria 🙏❤️🔥
Cristian Fosci
Alcune considerazioni... in Russia, dopo il fattaccio Chernobyl, a chi volesse conoscere la verità veniva risposto di lasciare fare agli "esperti". Se non si faceva parte di quella "élite" non si aveva titolo ad occuparsi della questione! Sappiamo tutti com'è andata a finire... Il Codice di Diritto Canonico, come la legge di uno Stato , nel momento in cui è stato pensato e scritto era perché …Altro
Alcune considerazioni... in Russia, dopo il fattaccio Chernobyl, a chi volesse conoscere la verità veniva risposto di lasciare fare agli "esperti". Se non si faceva parte di quella "élite" non si aveva titolo ad occuparsi della questione! Sappiamo tutti com'è andata a finire... Il Codice di Diritto Canonico, come la legge di uno Stato , nel momento in cui è stato pensato e scritto era perché fosse rispettato... così per l'elezione del Papa, elezione che "gode" della legge umana e Gode dell'azione dello Spirito Santo. Il quale non credo presenzi se oltre a non rispettare una legge umana si contravviene soprattutto a quella Divina! O no? Quindi quando diciamo che è fondamentale non uscire dalla Chiesa siamo certi che il suo Capo in terra sia realmente il Capo? Dire che ci siano dei dubbi è un eufemismo, temo. Se poi questo presunto capo, anzi meglio boss, si dimostra contrario alla Fede ed al mandato irrinunciabile di Confermare nella Fede, rimane il Capo della Chiesa Cattolica? Che fine vogliamo, o volete, far fare al "povero" Tommaso d'Aquino che tanto si spese per provare a dare "linee guida" ai posteri in siffatte magagne? "Si si, no no." È un rischio? Infinitamente grande! Ma sono certo che tenere un piede in 2 scarpe sia anche peggio... Chiedo scusa per lo "sfogo". P.s.: noi non dobbiamo giudicare... non ne abbiamo titolo e capacità. Io qui, però, ho letto giudizi, anche molto molto duri...
Vittorio Antonio Riva
“Piccole oscillazioni”? Ma hai mai ascoltato Bergoglio in questi anni? Dire, ad esempio, che tutte le religioni sono uguali è una “piccola oscillazione”? O dire di iniettarsi un siero genico sperimentale derivato dall’uccisione di un innocente è una “piccola oscillazione”?