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Niente ossessione da coronavirus a Lourdes

Durante una Messa in italiano del 22 maggio dal santuario mariano di Lourdes (Francia), il prete ha avuto sangue freddo durante la distribuzione della Santa Comunione. Don Nicola Ventriglia, coordinatore …More
Durante una Messa in italiano del 22 maggio dal santuario mariano di Lourdes (Francia), il prete ha avuto sangue freddo durante la distribuzione della Santa Comunione.
Don Nicola Ventriglia, coordinatore in lingua italiana del santuario, ha distribuito la Comunione con molta attenzione, ma senza usare guanti o mascherina.
Con grande sensibilità pastorale, non ha rifiutato di distribuire la Comunione nel modo giusto (sulla lingua).
#newsXaqioznrzx
N.S.dellaGuardia
Bravo!!
Davanti a quella grotta non si può fare diversamente (ancor di più dovrebbe essere così davanti all'altare ed al tabernacolo, quindi)!
Marziale
Il fedele non si è prostrato ma almeno prima ha fatto la riverenza comandata. Le altre due, non facciamo tanti giri di parole, hanno commesso un sacrilegio.
Maria di Magdala
Cari fratelli e sorelle in Cristo, condivido con voi un messaggio che ho ricevuto in merito a quanto facevo notare per Santa Comunione con guanti del Celebrante e imposizione per i fedeli della comunione sulla mano.... 🥺
Maria di Magdala
Nota integrativa a: LA COMUNIONE EUCARISTICA IN TEMPO DI CONTAGIO
Aggiungo qualche riga a quanto da ma scritto precedentemente circa il modo attuale di distribuire la Comunione. Lo faccio perché tra chi fa accuse di cui non conosce la portata, denunciando presunti sacrilegi, e chi inneggia ad un tradizionalismo sterile, mostrando simpatia per gli scismatici lefebvriani, mi pare che mentre dibattiamo …More
Nota integrativa a: LA COMUNIONE EUCARISTICA IN TEMPO DI CONTAGIO
Aggiungo qualche riga a quanto da ma scritto precedentemente circa il modo attuale di distribuire la Comunione. Lo faccio perché tra chi fa accuse di cui non conosce la portata, denunciando presunti sacrilegi, e chi inneggia ad un tradizionalismo sterile, mostrando simpatia per gli scismatici lefebvriani, mi pare che mentre dibattiamo sulla prevenzione dei problemi di respirazione (dovuti a coronavirus), vengano alla luce un sacco di problemi di intelligenza, oltre che di fede.
In questi giorni, ad esempio, un sacerdote va blaterando in un video divenuto virale che, stando alla prassi che siamo tenuti ad osservare nella distribuzione dell’Eucaristia, si commetterebbero tre sacrilegi: quello di dare la Comunione sulla mano, quello di darla con un guanto di plastica, quella di gettar via quel guanto di plastica. La soluzione da lui elaborata sarebbe, dunque, quella di astenersi dalla Comunione sacramentale, e proseguire nella pratica della Comunione spirituale, come quando la prima non è accessibile.
Ma procediamo con ordine. Cos’è un sacrilegio? Lo spiega il Catechismo al n. 2120: «il sacrilegio consiste nel profanare o nel trattare indegnamente i sacramenti e le altre azioni liturgiche, come pure le persone, gli oggetti e i luoghi consacrati a Dio». Di seguito viene anche spiegato che esso è particolarmente grave quando commesso contro l’Eucaristia perché in essa è reso presente sostanzialmente il Corpo di Cristo. Effettivamente il sacrilegio, quando concerne il Santissimo Sacramento, è anche punito con il massimo della pene canoniche cioè con la scomunica “latae sententiae” (ossia la scomunica “automatica”) e, se tale delitto è commesso da un chierico (diacono, prete o vescovo che sia), di solito si aggiunge la dimissione dallo stato clericale (cf. CIC 1367), volgarmente detta “spretamento”.
Si tratta, dunque, di capire cosa sia “profanare” o “trattare indegnamente”. Una nota esplicativa del Codice di Diritto Canonico curato da J.I. Arrieta (2004), sul can. 1367 precisa che profanare l’Eucaristia consiste nel: «trattare con odio, ira o disprezzo le specie consacrate del Pane e del Vino […]. Prendere o trattenere le specie consacrate per un fine sacrilego; ad es., per un fine osceno, di superstizione o empio». Ora, nessuno dei tre casi riportati dal suddetto zelota della Comunione in bocca risulta rientrare di per sé in questa descrizione.
Non voglio ripetermi circa la plurimotivata preferenza che accordo alla prassi di dare la Comunione direttamente in bocca, né voglio dilungarmi su quanto sia arbitrario voler ricevere la Comunione in mano per motivi come una “sensazione di intimità” (un sacramento – nel bene e nel male – non può essere disciplinato dalle sensazioni!), ma di sicuro non si può ritenere che ricevere la comunione in mano sia sacrilegio. Non solo odio, ira e disprezzo verso l’Eucaristia non sono determinate dal riceverla sulla mano, ma potrebbero sussistere anche ricevendola sulla lingua (ci sono persone che l’hanno sputata, che l’hanno masticata insieme ad una caramella etc.).
Analogo discorso si può fare a proposito dei guanti usa e getta, specie considerando le circostanze e il modo in cui essi vengono utilizzati. Occorre ribadire: 1. che essi non sono utilizzati per una personale e privata posizione, ma perché i vescovi – ai quali compete stabilire non in cosa consistono i sacramenti, ma “come” amministrarli – hanno stabilito che così si deve fare (io, ad esempio, li ritengo superflui, dato che igienizzo le mani ed uso le pinzette, eppure mi attengo a quanto prescritto); 2. che nel nostro preciso contesto, l’uso della plastica monouso non è motivato dal ritenere l’Eucaristia una cosa di poco conto, bensì dall’evitare di contaminare le specie eucaristiche con un virus che inavvertitamente potrebbe essere sulla mano di chi la distribuisce (che nessuno possa dire di aver ricevuto insieme alla Comunione una pericolosa infermità!); 3. che i guanti - che pure vanno usati con criterio, così come con criterio si usano le nude mani - non diventano sacri per contatto e non c'è alcuna illiceità di principio a gettarli via.
Qui non stiamo parlando di celebrare su bicchieri e piatti di plastica, come se il Banchetto eucaristico fosse una sagra: i vasi sacri restano gli stessi di sempre e vengono igienizzati in modo opportuno; e pure con guanti e pinzette il Corpo di Cristo continua ad esser distribuito con riverenza, e non come se stessimo giocando all’allegro chirurgo.
Certamente si devono avere accorgimenti speciali: bisogna stare più attenti del solito ai frammenti che potrebbero passare inosservati su un guanto bianco (per questo io purifico i guanti – se con essi ho toccato le Ostie consacrate – prima di togliermeli); e bisogna tornare ad istruire tutti sulla mirabile realtà del Sacramento che ricevono e sul riguardo che bisogna usargli.
Al contrario, risolvere con la comunione spirituale o guardare nostalgicamente ai tradizionalisti che, come Lefebvre, si sono divisi dalla Chiesa, non solo rivela un “disprezzo” nei confronti della Comunione Eucaristica, visto che si rinuncia ad essa reputandola di fatto meno importante del modo in cui essa è distribuita, ma anche un “disprezzo” nei confronti della Comunione Ecclesiale, visto che ci si isola in una propria “chiesa”, senza gerarchia, senza teologia, ma arroccata su personalissimi ed opinabili pensieri.
3 more comments from Maria di Magdala
Maria di Magdala
Scusate se il messaggio è molto lungo...
Maria di Magdala
Il messaggio è stato inoltrato da un sacerdote a un gruppo whatsapp
Maria di Magdala
@it.news @N.S.dellaGuardia mi piacerebbe un vs parere....
AvisObservans
N. S. di Akita ha messo in guardia dalla Comunione sulla mano.
N.S.dellaGuardia
@Maria di Magdala la ringrazio per la lunga spiegazione, preferisco un Sacerdote che "perde" il suo tempo a spiegare la sua posizione piuttosto che dire "è così"!
In un post che ho appena caricato, ma che non so se verrà "pubblicato", spiego che per molti seguire le indicazioni della CEI sia semplice obbedienza ("...e più non dimandare..."), e che tale operato denota la corretta postura verso i …More
@Maria di Magdala la ringrazio per la lunga spiegazione, preferisco un Sacerdote che "perde" il suo tempo a spiegare la sua posizione piuttosto che dire "è così"!
In un post che ho appena caricato, ma che non so se verrà "pubblicato", spiego che per molti seguire le indicazioni della CEI sia semplice obbedienza ("...e più non dimandare..."), e che tale operato denota la corretta postura verso i nostri pastori e guide nella Fede.
Purtroppo questo vale, secondo me, per tempi "normali" che non sono quelli che stiamo vivendo, in cui vediamo tradimenti e omissioni gravi proprio da parte dei pastori che dovrebbero guidarci verso il Padre, e che invece vanno per campi.
Fatta la premessa, per me che non sono "teologo" né esperto di Liturgia, rimane da analizzare la serie di "prescrizioni" che ora vengono imposte per la ripresa delle Messe: aldilà delle modalità già ampiamente dibattute, qui ci resta da capire cosa significa mettere l'Eucarestia, cioè Gesù Cristo presente con il suo Corpo, Sangue, Anima e Divinità, all'interno di procedure di sanificazione o igienizzazione.
La domanda fondamentale è: ci è lecito?
L'altra domanda è: che cosa è per noi l'Eucarestia? Siamo sicuri che "fare la Comunione" sia un atto solo umano?, o vi è qualcosa di Divino che la rende in qualche modo "immune" alla corruttibilità delle cose umane o naturali? Tipo la trasmissione di un virus?
Non dovremmo noi preoccuparci in primis della cura e salvezza della nostra anima, prima che della salute del nostro corpo? O meglio, non crediamo noi che la salute e salvezza del nostro corpo dipendano da quella della nostra anima?
Dio vede i cuori e le intenzioni, ma sta a noi decidere come e in che misura rendergli culto.
Non so dare risposte certe a queste questioni, a parte quelle che mi sono dato nella preghiera e riflessione personale.
Potrebbe forse porre queste questioni al suo gentile sacerdote?
Grazie
Un saluto
Maria di Magdala
@N.S.dellaGuardia lo farò senz'altro e la ringrazio di cuore. Condivido le sue riflessioni che sono anche le mie. Che lo Spirito Santo possa illuminare noi fedeli e i Servi di Cristo! Dio la benedica. occorre tanta preghiera....
Maria di Magdala
@N.S.dellaGuardia Purtroppo il Sacerdote non ha gradito delle mie osservazioni e non ho insistito a dibattere....nè a girargli il tuo messaggio.
Il mio messaggio di risposta era molto lungo. Incollo il testo.
Caro don Mario,
ho letto il messaggio che Lei ha inoltrato (di cui non si conosce l’autore Sacerdote o Vescovo che sia, ma non importa, visto che rispecchia l’idea sua e della CEI sul modo …More
@N.S.dellaGuardia Purtroppo il Sacerdote non ha gradito delle mie osservazioni e non ho insistito a dibattere....nè a girargli il tuo messaggio.
Il mio messaggio di risposta era molto lungo. Incollo il testo.
Caro don Mario,
ho letto il messaggio che Lei ha inoltrato (di cui non si conosce l’autore Sacerdote o Vescovo che sia, ma non importa, visto che rispecchia l’idea sua e della CEI sul modo di amministrare la Santa Eucaristia).
S. Agostino disse: "A forza di veder tutto, si finisce con l'accettare tutto".
Da umile peccatrice e obbediente alle disposizioni della Chiesa, mi permetto di fare delle osservazioni su questo tema dopo essermi documentata per "amore della Verità" e per un vero amore verso Colui al quale noi tutti siamo tenuti a contraccambiare l'amore "con tutto il nostro cuore, con tutta la nostra anima e con tutte le nostre forze". Non si tratta, certo, di un dibattito politico, in cui si scontrano “fazioni avversarie”, ma di rendere testimonianza alla Verità.
Nella Chiesa cattolica, è sempre stato uso ricevere la santa Comunione nella bocca, distribuita dal Sacerdote, il quale agisce "in persona Christi". Per questo, S. Pio X inserì esplicitamente nel suo Catechismo Maggiore questo venerando costume liturgico: "...Nei momenti di ricevere la santa Comunione, bisogna trovarsi in ginocchio, tenere la testa lievemente alzata, gli occhi modestamente rivolti verso la santa Ostia, la bocca sufficientemente aperta, con la lingua un pochino avanzata sul labbro inferiore. Bisogna tenere la tovaglia o il piattello (patena) della Comunione in modo che i fedeli ricevano la santa Ostia se dovesse cadere... Se la Santa Ostia si attaccasse al palato, bisognerebbe distaccarla con la lingua, e giammai con la dita". (Catechismo Maggiore, parte IV, c. IV, & 4).
Come vedete, non sono dettagli di poca importanza, ma manifestano la cura di sempre della Chiesa per promuovere il massimo rispetto per il SS. Sacramento e anche per le minime particelle consacrate.
S. Sisto I (Papa dal 117-al 136) scrisse:
"Solo i ministri del culto sono abilitati a toccare i sacri misteri: hic constituit ut mysteria sacra non tangerentur nisi a ministris" (cfr. Liber Pontificalis, tomo I, p. 57-Mansi I. 653; e cfr. "regesta Pontificum Romanorum", p. 919).
L'abitudine di alcuni di fare diversamente, spinse la Chiesa a prendere delle sanzioni per far adempiere le norme apostoliche. San Damaso (Papa dal 366 al 384) interdisse l'abitudine di tenere in privato l'Alimento divino: "obiationes sub dominio laicorum detineri vetat" (Cfr. Regesta, p. 931). S. Leone I (Papa dal 440 al 461) voleva che il Sacramento dell'Eucarestia si ricevesse tramite la bocca: hoc enim ORE sumitur quod Fide tenetur" (cfr. P L., tomo 54, col. 452). Addirittura Papa Agapito I nel 536, assistette ad un miracolo di guarigione improvvisa durante la Messa, dopo aver dato l'Ostia consacrata nella bocca!!!!!.
S. Tommaso d'Aquino, il maggior dottore della Chiesa cattolica (1225-1274), si fece eco di questa prescrizione apostolica: "La distribuzione del Corpo di Cristo appartiene al Sacerdote per tre motivi: 1) perché è lui che consacra, tenendo il posto di Cristo. Ora, è Cristo stesso che ha consacrato il suo Corpo nella Cena, ed è Lui stesso che lo ha dato agli altri da mangiare. Dunque, come la consacrazione del Corpo di Cristo appartiene al Sacerdote, altrettanto appartiene a lui la distribuzione. 2) il sacerdote è stabilito intermediario tra Dio e il popolo. Di conseguenza, come a lui spetta l'offrire a Dio i doni del popolo, altrettanto spetta a lui donare al popolo i doni santificati da Dio. 3) per il rispetto dovuto a questo Sacramento, nulla può toccarlo che non sia consacrato. Per questo motivo, il corporale e il calice vengono consacrati, ed altrettanto le mani del Sacerdote vengono consacrate per toccare questo Sacramento, e nessun altro ha il diritto di toccarlo, se non in caso di necessità". (Cfr. Summa Teologica, Ill.a pars, q. 82, a. 3).
Lo stesso Paolo VI, nella sua enciclica "Mysterium FideV (3.9.1965), scrisse che "non bisognava cambiare il modo tradizionale di ricevere la Comunione".
Invece, dopo il Vaticano Il c’è stato un discostamento dalla Tradizione…..
È incredibile che si sia dimenticato quanto si insegnava prima, in proposito, sul sacrilegio, se si toccava un calice, una patena, altri pannolini sacri, senza essere stati autorizzati (cfr. Codice 1306). Modernismo e progressismo hanno fatto la loro parte….
Proprio la CEI (novembre 1989), approfittando dell'assenza di molti Presuli, da un loro raduno sul tema, riuscì a far passare l`ordinanza" con un solo voto in più!!! Piano piano, si eliminò quasi del tutto il digiuno anteriore all’assunzione eucaristica; si è tolto il Santissimo Sacramento dal centro dell'altare, mettendolo "in laterale", si tolse dai calendari la Solennità del Corpus Domini; si tolsero i banchi col genuflessorio per la Comunione. Si potrebbe continuare, ma credo sia sufficiente!!!!!
I Padri della Chiesa e il Magistero solenne, "de fide" (Concilio di Firenze e Concilio di Trento), hanno definito la "Presenza Reale" di Cristo anche nelle "particelle", o "frammenti" di Pane eucaristico.
Ora, nella santa Comunione eucaristica, la "Presenza Reale" non è forse la stessa Persona di Gesù, Figlio di Dio e Dio Lui stesso, presente in Corpo, Sangue, Anima e Divinità, anche in tutti i "frammenti" che, con la prassi della distribuzione sulla mano, possono facilmente cadere in terra e venire calpestati? Senza considerare che spesso le particole consacrate finiscono nelle tasche e persino sui corpi immondi di donne, come avviene nelle "messe nere" o in altre profanazioni sataniche...
Nel Concilio di Trento si affermò che l'uso che solo il Sacerdote dia la Comunione con le sue mani consacrate, È UNA TRADIZIONE APOSTOLICA".
Il sommo teologo della Chiesa, San Tommaso d'Aquino chiarì: "IL CORPO DI CRISTO APPARTIENE Al SACERDOTI... ESSO NON SIA TOCCATO DA ALCUNO CHE NON SIA CONSACRATO"!
Ora fatte queste dovute premesse, mi permetto di replicare a quanto è stato scritto nel messaggio inoltrato, con umiltà e con il dovuto rispetto che si deve alla dignità di un Servo di Cristo.
Procedo ad una disamina delle affermazioni per punti:

1) È stato scritto:“Aggiungo qualche riga a quanto da ma scritto precedentemente circa il modo attuale di distribuire la Comunione. Lo faccio perché tra chi fa accuse di cui non conosce la portata, denunciando presunti sacrilegi, e chi inneggia ad un tradizionalismo sterile, mostrando simpatia per gli scismatici lefebvriani, mi pare che mentre dibattiamo sulla prevenzione dei problemi di respirazione (dovuti a coronavirus), vengano alla luce un sacco di problemi di intelligenza, oltre che di fede”. Le accuse di cui parla, come evidenziato nelle premesse fatte, scaturiscono dalla Tradizione Apostolica (liquidata come tradizionalismo sterile!), dagli scritti di sommi Teologi elevati agli onori degli Altari e non per capriccio o testardaggine...Riguardo alla simpatia per gli scismatici lefebvriani, chi le scrive è consapevole che Monsignor Lefebvre, consacrando quattro nuovi vescovi senza il mandato del Papa, non fu più in comunione con il Papa ottenendo così la scomunica da parte di Giovanni Paolo II e per questo non lo si giustifica affatto….Tuttavia, arrivare a parlare di problemi di intelligenza, oltre che di fede non mi sembra molto opportuno, né rispettoso per chi ha opinioni differenti (tra cui alcuni sacerdoti e molti fratelli e sorelle in Cristo)… Almeno per quanto riguarda la mia persona: pur essendo turbata da questa imposizione della Comunione sulle mani, ho accettato di ricevere la Comunione in mano, su un fazzoletto -che conservo con cura in un contenitore che porto in borsa- e portando il fazzoletto stesso direttamente alla bocca. Inoltre, ho la modesta convinzione che come si contamina la mano nuda, può contaminarsi anche la mano guantata del Sacerdote (se proprio vogliamo parlare di contaminazione….).

2) È stato scritto: un sacerdote va blaterando in un video divenuto virale che, stando alla prassi che siamo tenuti ad osservare nella distribuzione dell’Eucaristia, si commetterebbero tre sacrilegi : quello di dare la Comunione sulla mano, quello di darla con un guanto di plastica, quella di gettar via quel guanto di plastica. Cos’è un sacrilegio? Lo spiega il Catechismo al n. 2120: «il sacrilegio consiste nel profanare o nel trattare indegnamente i sacramenti e le altre azioni liturgiche, come pure le persone, gli oggetti e i luoghi consacrati a Dio». Esso è particolarmente grave quando commesso contro l’Eucaristia perché in essa è reso presente sostanzialmente il Corpo di Cristo. (……)

Mi sembra che la chiave di lettura sia nella sua stessa risposta. Profanare l’Eucaristia consiste nel: «trattare con odio, ira o disprezzo le specie consacrate del Pane e del Vino […]. Prendere o trattenere le specie consacrate per un fine sacrilego; ad es., per un fine osceno, di superstizione o empio». Ora, nessuno dei tre casi riportati dal suddetto zelota della Comunione in bocca risulta rientrare di per sé in questa descrizione. Ne è proprio sicuro? Non si tratta di odio o ira, ma forse, di svilimento (magari anche in buona fede), se si considera la motivazione dell’uso della plastica monouso ossia l’evitare di contaminare le specie eucaristiche con un virus: ebbene abbiamo il più Grande Tesoro, l'Amor che tutto muove e che dà la Vita, e lo trattiamo come un veicolo di infezioni?????

Addirittura si arriva ad affermare: “che nessuno possa dire di aver ricevuto insieme alla Comunione una pericolosa infermità!”. Gesù opera miracoli, è il Medico per eccellenza e non può essere fonte di contagio!!!!!!! Mi perdoni: quando si vede un prete, o addirittura un vescovo, distribuire la santa Comunione indossando mascherina, guanti e pinzette e allungando il braccio al massimo, invitando i fedeli a fare altrettanto per ricevere il Corpo di Gesù, mi sembra che il vero senso religioso è morto! E i se i cattolici arrivano a guardare il Corpo di Cristo come una pericolosissima fonte di virus, forse Gesù per loro non è Vita, ma un simbolo morto. Senza contare, poi, che diversi medici hanno affermato che finché la saliva non passa dallo stato liquido, come è normalmente in bocca, allo stato di goccioline o aerosol è potenzialmente innocua, per cui si potrebbe ricevere la particola in bocca, considerando anche che il celebrante La accosta appena alla bocca del fedele….

3) Affermare: “guardare nostalgicamente ai tradizionalisti che, come Lefebvre, si sono divisi dalla Chiesa, non solo rivela un “disprezzo” nei confronti della Comunione Eucaristica, visto che si rinuncia ad essa reputandola di fatto meno importante del modo in cui essa è distribuita, ma anche un “disprezzo” nei confronti della Comunione Ecclesiale, visto che ci si isola in una propria “chiesa”, senza gerarchia, senza teologia, ma arroccata su personalissimi ed opinabili pensieri”, ritengo non interpreti il “comune sentire” della stragrande maggioranza dei fedeli e dei Ministri di Dio, inclusa chi sta scrivendo. La celebrazione eucaristica, deve essere luogo di comunione, e non di divisione e di contrapposizione nelle stesse comunità cattoliche, parrocchie e diocesi. Io spero e prego che papa Francesco riesca in questo frangente a garantire pluralismo (comunione in bocca per chi lo desidera) e rispetto per la sensibilità dei fedeli su questo tema con posizioni meno restrittive anche se dettate da una emergenza sanitaria. CRISTO HA VINTO LA MORTE! Cristo è la Salute degli Infermi! Solo confidando in LUI, questa pandemia cesserà!!!!!!

Chiedo scusa per la lunghezza di questo scritto, ma sentivo di esprimere il mio pensiero, pur restando obbediente alla nostra Chiesa. Inoltri pure all’autore del messaggio. Sia lodato Gesù Cristo!
2 more comments from Maria di Magdala
Maria di Magdala
@N.S.dellaGuardia il Sacerdote mi ha scritto:
Cara Signora, facciamola finita di fare polemiche sulla mano o sulla lingua.
Fino al settimo secolo Gesù lo si riceveva in mano... poi, dal secolo ottavo, in bocca. Nessuno creò problemi, allora.
Prima si obbediva alla Chiesa con umiltà, come mai ora si tende a non obbedire, con umiltà?
Perché non ha citato Santa Faustina alla quale Gesù ha detto: "…More
@N.S.dellaGuardia il Sacerdote mi ha scritto:
Cara Signora, facciamola finita di fare polemiche sulla mano o sulla lingua.
Fino al settimo secolo Gesù lo si riceveva in mano... poi, dal secolo ottavo, in bocca. Nessuno creò problemi, allora.
Prima si obbediva alla Chiesa con umiltà, come mai ora si tende a non obbedire, con umiltà?
Perché non ha citato Santa Faustina alla quale Gesù ha detto: "Se il confessore ti indicasse cose diverse da quelle che ti dico io, tu obbedisci a lui"?
La vera disgrazia è il peccato e ricevere GESÙ in peccato, le altre cose sono accidenti, quindi non fondamentali.
Poi quello che lei definisce pensiero mio, mi dispiace contraddirla, non è pensiero mio, ma della Chiesa, che lei è libera di accettare o non accettare.
Lei è libera di comportarsi come crede. Non può obbligare gli altri.
Crede che la Chiesa non tenga conto di tutte le citazioni che lei ha fatto?
Perché lei non si rifà ai primi sette secoli e mezzo della Chiesa? Ma solo a ciò che le interessa?
Potrei continuare a lungo anche a proposito degli autori da lei citati, che, per esempio non credevano agli attuali dogmi della Chiesa...
Si autoisola dalla Chiesa chi disobbedisce alla Chiesa.
Vediamo di non parlare più di questo argomento.
Preghiamo e facciamo penitenza in silenzio.
Grazie. PM
Maria di Magdala
@N.S.dellaGuardia di seguito ho risposto:
Padre Mario, io non faccio polemiche....ho espresso il mio sentire. Non può affermare che non obbedisco perché altrimenti mi sarei astenuta dal ricevere l'Eucarestia. Invece, l'ho ricevuta in mano su un fazzoletto di stoffa.
Non obbligo proprio nessuno a pensarla come me. Lo dimostrano i messaggi precedenti a questo. Anzi mi addolora leggere espressioni …More
@N.S.dellaGuardia di seguito ho risposto:
Padre Mario, io non faccio polemiche....ho espresso il mio sentire. Non può affermare che non obbedisco perché altrimenti mi sarei astenuta dal ricevere l'Eucarestia. Invece, l'ho ricevuta in mano su un fazzoletto di stoffa.
Non obbligo proprio nessuno a pensarla come me. Lo dimostrano i messaggi precedenti a questo. Anzi mi addolora leggere espressioni sui problemi di intelligenza, oltre che di fede...
N.S.dellaGuardia
Grazie @Maria di Magdala.
La risposta del Sacerdote è in linea con i tanti, consacrati e laici, convinti che nella banalizzazione ci sia stata una semplificazione e quindi un miglioramento della comprensione.
La grossa tentazione del dare dello scismatico o del disobbediente, e di chiudere la porta a qualsivoglia critica alla gerarchia attuale (perché va loro bene, dopo tanti anni di "conservatorismo …More
Grazie @Maria di Magdala.
La risposta del Sacerdote è in linea con i tanti, consacrati e laici, convinti che nella banalizzazione ci sia stata una semplificazione e quindi un miglioramento della comprensione.
La grossa tentazione del dare dello scismatico o del disobbediente, e di chiudere la porta a qualsivoglia critica alla gerarchia attuale (perché va loro bene, dopo tanti anni di "conservatorismo" sterile a loro dire... la "spinta riformista" finalmente...) rientra in questo ordine.
Senza giudicare, mi sembra che sia la spiegazione per cui la Chiesa è ridotta a quel che è oggi.