James Martin SJ raccomanda il libro che sostiene che Giuseppe era il padre biologico di Gesù
L'attivista omosessuale James Martin SJ, che è stato ricevuto e appoggiato da Papa Leone XIV all'inizio di settembre, raccomanda un libro che sostiene che Giuseppe era il padre biologico di Gesù Cristo.
In un articolo pubblicato su AmericaMagazine.org l'11 settembre, parla del libro Boy Jesus di Joan Taylor. Dice di averlo letto "con grande aspettativa - e sono felice di dire che non sono stato deluso".
Descrive il libro come "un modello di attenta ricerca che si basa su vecchie fonti, ma che apre nuove strade".
James Martin continua la sua lode: "Taylor propone anche una lettura affascinante, anche se non ortodossa, della nascita verginale. Suggerisce che le persone dell'epoca che chiamavano Gesù 'Figlio di Davide' potrebbero aver letto la storia dell'Annunciazione in modo molto diverso dall'interpretazione standard di oggi, pur lasciando spazio al miracolo. Fu il 'seme' di Giuseppe ad essere impiantato in Maria, in modo che Gesù potesse essere giustamente chiamato erede di Davide". …Altro
Per me, Questo Gesuita (James Martin SJ) dovrebbe essere sospeso a divinis, per le atroci amenità che diffonde, se la Congregazione per la Dottrina della Fede non fosse sorretta da un altro che non fa onore alla responsabilità di Presidente o chicchessia: quel Tucho Fernandez che dovrebbe lasciare il posto a un altro, molto più credibile.
Effettivamente, ovunque si giri, tra le mura vaticane, Leone XIV potrebbe dire: "Se questa è la Compagnia di Gesù, è meglio che chiuda gli occhi e vada avanti". D'altronde, è cambiato il nome, da Santo Ufficio e Congregazione per la Dottrina della fede, ma gli effetti sono sempre gli stessi: distruttivi e dannosi, specialmente per i sacerdoti che soffrono: a cominciare da Padre Pio (meriterebbe un capitolo a parte), a quelli di oggi, tutti fiori di sacerdoti, bastonati, cacciati dalla Chiesa (che è sempre Madre), e scomunicati!...
Per me, Questo Gesuita (James Martin SJ) dovrebbe essere sospeso a divinis, per le atroci amenità che diffonde, se la Congregazione per la Dottrina della Fede non fosse sorretta da un altro che non fa onore alla responsabilità di Presidente o chicchessia: quel Tucho Fernandez che dovrebbe lasciare il posto a un altro, molto più credibile.
Effettivamente, ovunque si giri, tra le mura vaticane, Leone XIV potrebbe dire: "Se questa è la Compagnia di Gesù, è meglio che chiuda gli occhi e vada avanti". D'altronde, è cambiato il nome, da Santo Ufficio e Congregazione per la Dottrina della fede, ma gli effetti sono sempre gli stessi: distruttivi e dannosi, specialmente per i sacerdoti che soffrono: a cominciare da Padre Pio (meriterebbe un capitolo a parte), a quelli di oggi, tutti fiori di sacerdoti, bastonati, cacciati dalla Chiesa (che è sempre Madre), e scomunicati!...
Daniel O'Connor: Ogni cattolico che elogia e promuove questo libro (anticristiano, eretico e blasfemo) intitolato "Il Bambino Gesù" (che nega i fondamenti del cristianesimo e postula l'idea dell'inseminazione artificiale omosessuale) dovrebbe essere sospeso dall'insegnamento e dalla predicazione.
Purtroppo qui con JM siamo dinanzi ad un caso ossessivo riflesso di una interiorità disintegrata, a partire dalla quale si permette di leggere tutto attraverso i cannocchiali della visceralità persino la realtà di Dio!
È " gesuita?" Non ricordo.
Il covo dell' apostasia. Ne ho sentite troppe dalla bocca di quelli. Hanno prodotto forse tutto il marciume che ci disgusta e ferisce il Signore.
Purtroppo è così. Ma qui con JM siamo dinanzi ad un caso ossessivo riflesso di una interiorità disintegrata, a partire dalla quale si permette di leggere tutto attraverso i cannocchiali della visceralità persino la realtà di Dio!
Ecco spiegate tante cose. L' origine è che non credono nella divinità di nostro Signore, nell' Immacolata Concezione, nell' Annunciazione, nel Dio fattosi uomo, nella Sua Resurrezione. Cosa sono questi? E nessuno li butta fuori mentre vengono perseguitati Sacerdoti veri.
Da sospendere subito a divinis. Adesso è troppo! Se non interverranno le autorità ecclesiastiche ci penserà San Giuseppe con la sua santa ira. Questo è un peccato contro lo Spirito Santo e non può essere perdonato.
Qui si tratta di ostinazione nel peccato abbinata a insensibilità alla grazia e alle sue occasioni, insieme a provocazione direi arrogante verso la massa dei fedeli e il loro sentire.
Questi si sentono ormai i padroni della Chiesa.
Più la correzione ritarda, più sarà difficile portarla.
A meno che non si aspetti una mano più autorevole e capace...
"un modello di attenta ricerca che si basa su vecchie fonti (e quali sarebbero?), ma che apre nuove strade (verso dove?)"...
Andiamoci piano! Una foto non significa il contenuto della stessa. Non credo proprio che Papa Leone sia così rilassato di fronte ad affermazioni esplosive e scandalistiche di questo Gesuita (A proposito, Sant'Ignazio di Loyola si starà rivoltando nella tomba).
Ciò non toglie che quest'uomo merita di essere sospeso a divinis! Altro che quelli che la Chiesa ha estromesso dalla comunione in modo per niente evangelico.
pubblicato ora su facebook:
AVEVA RAGIONE IL SANTO PAPA PIO X, QUANDO DICEVE: "I NEMICI DELLA CHIESA STANNO ALL'INTERNO E NON ALL'ESTERNO".
Non è alla Benedetta croce, che Cristo ha trasformato in strumento di vittoria, che io mi riferisco. È tutt'altro! Sono uomini e donne di chiesa che fanno a gara nel denigrare e ridimensionare la Santa Famiglia di Nazareth, mettendo in discussione la Immacolata Concezione e Maternità divina di Maria, la castità di San Giuseppe, e volendo ridimensionare addirittura Lui: Gesù, il Cristo, il Figlio di Dio Benedetto.
Riporto da GLORIA TV, non per divulgare queste che non considero neanche amenità, ma calunnie dietro le quali non faccio fatica a riconoscere l'azione perversa di quella massoneria imparentata direttamente con satana, ma nella speranza che Qualcuno si muova, dietro le mura Leonine, e prenda provvedimenti (Le sospensioni a divinis colpiscono fior di sacerdoti, ma non chi offende la santa Chiesa Cattolica. Per questi, come per gli altri, e finanche per le pseudo teologhe c'è il tacito silenzio).
Riporto da GLORIA TV:
"James Martin SJ (È SEMPRE LUI, IL GESUITA AMICO DI COLORO CHE PROFESSANO LA LOGICA LGBTQ), raccomanda il libro che sostiene che Giuseppe era il padre biologico di Gesù.
L'attivista omosessuale James Martin SJ, che è stato ricevuto e appoggiato da Papa Leone XIV (Carissimo Papa Leone, ti chiedo, ti prego, ti imploro, di prendere le distanze da questo gesuita che farebbe vergognare perfino un Santo come Ignazio di Loyola, fondatore dell'ordine) all'inizio di settembre, raccomanda un libro che sostiene che Giuseppe era il padre biologico di Gesù Cristo.
In un articolo pubblicato su AmericaMagazine.org l'11 settembre, parla del libro Boy Jesus di Joan Taylor. Dice di averlo letto "con grande aspettativa - e sono felice di dire che non sono stato deluso".
Descrive il libro come "un modello di attenta ricerca che si basa su vecchie fonti, ma che apre nuove strade".
James Martin continua la sua lode: "Taylor propone anche una lettura affascinante, anche se non ortodossa, della nascita verginale. Suggerisce che le persone dell'epoca che chiamavano Gesù 'Figlio di Davide' potrebbero aver letto la storia dell'Annunciazione in modo molto diverso dall'interpretazione standard di oggi, pur lasciando spazio al miracolo. Fu il 'seme' di Giuseppe ad essere impiantato in Maria, in modo che Gesù potesse essere giustamente chiamato erede di Davide".
Taylor pensa "che Giuseppe sia il vero padre di Gesù, il cui seme (di Davide) fu miracolosamente impiantato nel grembo di Maria". James Martin aggiunge di avere "ancora" delle convinzioni cattoliche.
Il curriculum di Padre Martin: "Boy Jesus è un contributo significativo allo studio del Gesù storico. Come nerd della Bibbia, dirò che è stata una lettura avvincente, persino divertente. Infine, come credente, dirò che in molti punti è stato consolante e mi ha spinto alla preghiera, poiché ho conosciuto il Figlio di Davide ancora più profondamente"."
MA LA VERITA' È UN'ALTRA, COME LEGGIAMO DAI VANGELI. RIPORTO QUANTO HO SCRITTO QUALCHE SETTIMANA FA, NEL TENTATIVO DI SMANTELLARE LE TESI DI UNA DONNA TEOLOGA (INVENZIONE DELLA CHIESA CONTEMPORANEA, E DI CUI NON FACCIO NEANCHE IL NOME, PER NON FARLE PUBBLICITA' GRATUITA).
LEGGIAMO DAL VANGELO DI LUCA:
AMORE E STUPORE PER QUANTO DIO HA FATTO PER NOI, IN MARIA DI NAZARETH
“A Nazareth, nella più ordinaria, modesta e nascosta realtà di Israele, accade, nel silenzio della fede e nel fuoco dell’amore, l’Evento inaudito, al di sopra di ogni possibile aspettativa e desiderio umano: Dio si unisce all’uomo, nella unità di persona, in Gesù. E ciò avviene dentro la persona di Maria” (Franco Castellana, Una Tenda per Dio, Lasciarsi abitare dal divino, Paoline Editoriale Libri, 1 ristampa, marzo 2005, 24).
È a Lei che l’angelo Gabriele è inviato da Dio stesso, salutandola con un’espressione che già preannuncia il grande mistero d’amore che sta per realizzarsi: “Kàire kekaritomène” (Χαῖρε, κεχαριτωμένη), come per dire “Rallegrati, favorita dall’amore di Dio, o ricolma di grazie”.
Vedendola stupita, l’angelo le dice: “Non temere, Maria, perché hai trovato grazia presso Dio. Ecco concepirai un figlio, lo darai alla luce e lo chiamerai Gesù. Sarà grande e chiamato Figlio dell’Altissimo; il Signore Dio gli darà il trono di Davide suo padre e regnerà per sempre sulla casa di Giacobbe e il suo regno non avrà fine”(Lc 1,30-33).
In questa frase angelica è racchiusa mirabilmente la somma della redenzione umana. Infatti, così come sono ordinate, queste parole dicono che il Signore Gesù, il cui nome significa appunto “Dio salva”, è vero Figlio di Dio Padre e vero figlio di madre umana.
A Maria che, stupita di questa sua singolare maternità esclama: “Come è possibile? Non conosco uomo”(Lc 1,34), l’angelo risponde con una frase che aiuta a comprendere il mistero arcano della nascita del Figlio di Dio nel seno verginale di Maria: “Lo Spirito Santo scenderà su di te, su te stenderà la sua ombra la potenza dell’Altissimo. Colui che nascerà sarà dunque santo e chiamato Figlio di Dio”(Lc 1,35).
Lo Spirito che «scende» su Maria è un chiaro riferimento al primo libro della Bibbia, e precisamente allo Spirito di Dio che aleggia sulle acque prima della creazione (Cfr. Gn 1,1). Ciò che avverrà in Maria di Nazareth sarà una nuova creazione opera dallo Spirito di Dio, e si compierà in Gesù Cristo.
L’immagine evocata dal testo successivo, quella dell’Altissimo che “stende la sua ombra” su Maria, evoca due scene bibliche: la nube che copre la tenda del convegno mentre la Gloria del Signore riempie la Dimora, cioè il luogo dove si trova l’Arca dell’Allenza (Es 40,34), e la nube che copre il tempio, il cui testo appartiene al primo libro dei Re (1Re 8,10).
“Con queste immagini Luca allude al concepimento divino di Maria, con il quale Dio realizza una nuova e inedita presenza nella storia degli uomini” (Franco Manenti, In attesa della sua venuta, Lectio divina sui Vangeli feriali dell’Avvento Novena e Tempo di Natale, Paoline Editoriale Libri, 2002,101).
È chiaro che Luca fa ricorso alle antiche immagini bibliche per condurre per mano il credente, nella comprensione del sublime mistero che accompagna e protegge questa umile, debole, e meravigliosa giovane donna di Nazareth. Forse, lo stesso evangelista, attinge il materiale che include nei primi due capitoli del suo Vangelo, da altre fonti, o persone. “Vi sono, infatti, delle buone ragioni per pensare che i racconti di Luca provengano dai circoli battisti e dalla Vergine Maria, tramite san Giovanni”, come afferma André Feuillet. E Maria “sembra la fonte ovvia di ciò che riporta Luca nel suo Vangelo. Lo stesso evangelista si riferisce proprio alla memoria di Maria quando scrive: “Maria, da parte sua, serbava tutte queste cose meditandole nel suo cuore”( Lc 2,19. Cfr. Lc 2,51).
Per comprovare la verità del suo eccezionale annuncio, l’angelo dice a Maria: “Vedi: anche Elisabetta, tua parente, nella sua vecchiaia, ha concepito un figlio e questo è il sesto mese per lei, che tutti dicevano sterile: nulla è impossibile a Dio”. Quindi, pur non essendo minimamente toccata dall’uomo, Maria potrà generare colui che è chiamato “Figlio di Dio”.
A questo punto, la risposta della giovane donna di Galilea non lascia spazio all’incertezza: “Eccomi, sono la serva del Signore, avvenga di me quello che hai detto”(Lc 1,38).
In questo momento echeggia, nel Suo seno Verginale, la Parola che si fa carne: il Figlio di Dio che si fa uomo: “Ecco, io vengo poiché di me sta scritto nel rotolo del libro per fare, o Dio, la tua volontà”(Ebrei 10,7).
Al fiat della Mamma corrisponde il fiat del Figlio. Ed è proprio in virtù di questa Incarnazione che Maria, dal primo istante del suo concepimento nel Seno di Sua Madre Anna, è stata preservata dal peccato originale. Dio scegliendo Maria per essere la Madre di Gesù, l’ha preservata da ogni peccato. L’Immacolatezza della Sua Concezione nel seno della Mamma Sant’Anna, proviene direttamente dalla Redenzione di Cristo. Maria è stata, quindi, la prima redenta, salvata, da Gesù, e quindi senza macchia di peccato.
Giustamente, quindi, possono essere applicate a lei le espressioni di “Giardino chiuso”(Ct 4,12), e “fontana sigillata”(idem), presenti nel Cantico dei Cantici. Esse non sono che delle pallide immagini che esprimono la Sublime realtà di Maria Santissima.
In un modo offuscato dal peccato, l’occhio dell’uomo che cerca la Bellezza, la Purezza, il Sacro che eleva lo sguardo dalla melma del peccato per respirare l’olezzo profumato della Bellezza e dell’Amore di Dio, non può non guardare con occhi e cuore stupito a Colei che è Immacolata fin dal primissimo istante del suo concepimento: Maria. Amata da Dio, come amato da Dio è ogni uomo che alza lo sguardo verso il cielo, verso l’azzurro terso, verso Colei che introduce nel mondo il Figlio di Dio unigenito, Colui che è “il più bello tra i figli dell’uomo” .
Come cristiani, come salvati da Cristo, e come figli della redenzione, miriamo Maria, lodiamo Maria, amiamo Maria, Sì, perché è Lei la Benedetta fra tutte le donne, così come è benedetto il frutto del suo seno, Gesù. Amen.
qua viene spiegato bene il discorso del concepimento di Gesù:
Per il concepimento di Cristo lo Spirito Santo …
è sempre meglio essere ben informati prima che i "James Martin" facciano vittime per colpa dell'ignoranza nella propria fede.
Mi basta sapere quello che ha scritto Luca nel suo Vangelo:
"“Kàire kekaritomène” (Χαῖρε, κεχαριτωμένη), come per dire “Rallegrati, favorita dall’amore di Dio, o ricolma di grazie”.
Vedendola stupita, l’angelo le dice: “Non temere, Maria, perché hai trovato grazia presso Dio. Ecco concepirai un figlio, lo darai alla luce e lo chiamerai Gesù. Sarà grande e chiamato Figlio dell’Altissimo; il Signore Dio gli darà il trono di Davide suo padre e regnerà per sempre sulla casa di Giacobbe e il suo regno non avrà fine”(Lc 1,30-33).
In questa frase angelica è racchiusa mirabilmente la somma della redenzione umana. Infatti, così come sono ordinate, queste parole dicono che il Signore Gesù, il cui nome significa appunto “Dio salva”, è vero Figlio di Dio Padre e vero figlio di madre umana.
A Maria che, stupita di questa sua singolare maternità esclama: “Come è possibile? Non conosco uomo”(Lc 1,34), l’angelo risponde con una frase che aiuta a comprendere il mistero arcano della nascita del Figlio di Dio nel seno verginale di Maria: “Lo Spirito Santo scenderà su di te, su te stenderà la sua ombra la potenza dell’Altissimo. Colui che nascerà sarà dunque santo e chiamato Figlio di Dio”(Lc 1,35).
Lo Spirito che «scende» su Maria è un chiaro riferimento al primo libro della Bibbia, e precisamente allo Spirito di Dio che aleggia sulle acque prima della creazione (Cfr. Gn 1,1). Ciò che avverrà in Maria di Nazareth sarà una nuova creazione opera dallo Spirito di Dio, e si compierà in Gesù Cristo.
L’immagine evocata dal testo successivo, quella dell’Altissimo che “stende la sua ombra” su Maria, evoca due scene bibliche: la nube che copre la tenda del convegno mentre la Gloria del Signore riempie la Dimora, cioè il luogo dove si trova l’Arca dell’Allenza (Es 40,34), e la nube che copre il tempio, il cui testo appartiene al primo libro dei Re (1Re 8,10).
“Con queste immagini Luca allude al concepimento divino di Maria, con il quale Dio realizza una nuova e inedita presenza nella storia degli uomini” (Franco Manenti, In attesa della sua venuta, Lectio divina sui Vangeli feriali dell’Avvento Novena e Tempo di Natale, Paoline Editoriale Libri, 2002,101).
È chiaro che Luca fa ricorso alle antiche immagini bibliche per condurre per mano il credente, nella comprensione del sublime mistero che accompagna e protegge questa umile, debole, e meravigliosa giovane donna di Nazareth. Forse, lo stesso evangelista, attinge il materiale che include nei primi due capitoli del suo Vangelo, da altre fonti, o persone. “Vi sono, infatti, delle buone ragioni per pensare che i racconti di Luca provengano dai circoli battisti e dalla Vergine Maria, tramite san Giovanni”, come afferma André Feuillet. E Maria “sembra la fonte ovvia di ciò che riporta Luca nel suo Vangelo. Lo stesso evangelista si riferisce proprio alla memoria di Maria quando scrive: “Maria, da parte sua, serbava tutte queste cose meditandole nel suo cuore”( Lc 2,19. Cfr. Lc 2,51).
Per comprovare la verità del suo eccezionale annuncio, l’angelo dice a Maria: “Vedi: anche Elisabetta, tua parente, nella sua vecchiaia, ha concepito un figlio e questo è il sesto mese per lei, che tutti dicevano sterile: nulla è impossibile a Dio”. Quindi, pur non essendo minimamente toccata dall’uomo, Maria potrà generare colui che è chiamato “Figlio di Dio”.
A questo punto, la risposta della giovane donna di Galilea non lascia spazio all’incertezza: “Eccomi, sono la serva del Signore, avvenga di me quello che hai detto”(Lc 1,38).
In questo momento echeggia, nel Suo seno Verginale, la Parola che si fa carne: il Figlio di Dio che si fa uomo: “Ecco, io vengo poiché di me sta scritto nel rotolo del libro per fare, o Dio, la tua volontà”(Ebrei 10,7).
Al fiat della Mamma corrisponde il fiat del Figlio. Ed è proprio in virtù di questa Incarnazione che Maria, dal primo istante del suo concepimento nel Seno di Sua Madre Anna, è stata preservata dal peccato originale. Dio scegliendo Maria per essere la Madre di Gesù, l’ha preservata da ogni peccato. L’Immacolatezza della Sua Concezione nel seno della Mamma Sant’Anna, proviene direttamente dalla Redenzione di Cristo. Maria è stata, quindi, la prima redenta, salvata, da Gesù, e quindi senza macchia di peccato.
Giustamente, quindi, possono essere applicate a lei le espressioni di “Giardino chiuso”(Ct 4,12), e “fontana sigillata”(idem), presenti nel Cantico dei Cantici. Esse non sono che delle pallide immagini che esprimono la Sublime realtà di Maria Santissima.
In un modo offuscato dal peccato, l’occhio dell’uomo che cerca la Bellezza, la Purezza, il Sacro che eleva lo sguardo dalla melma del peccato per respirare l’olezzo profumato della Bellezza e dell’Amore di Dio, non può non guardare con occhi e cuore stupito a Colei che è Immacolata fin dal primissimo istante del suo concepimento: Maria. Amata da Dio, come amato da Dio è ogni uomo che alza lo sguardo verso il cielo, verso l’azzurro terso, verso Colei che introduce nel mondo il Figlio di Dio unigenito, Colui che è “il più bello tra i figli dell’uomo” .
Come cristiani, come salvati da Cristo, e come figli della redenzione, miriamo Maria, lodiamo Maria, amiamo Maria, Sì, perché è Lei la Benedetta fra tutte le donne, così come è benedetto il frutto del suo seno, Gesù. Amen.
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Povera Chiesa stuprata da questi dissacratori!
Quanti militano da "quella parte" mostrano spesso uno zelo straordinario. Non altrettanto dal fronte opposto, purtroppo. Anche perchè spesso, se ti dai da fare allo stesso modo, ti eliminano. Fisicamente.
Viceversa loro sono sempre, per diritto di Nascita, Delicati e Lontani da Ogni Colpa.
Ricordo -adesso che si invocano le Brigate Rosse per ripulire il mondo dai Non-rossi- che alcuni brigatisti catturati e condannati aderirono a un gruppo (di pensiero? religioso?) che si chiamava Sensibili alle foglie.
Non è una battuta.
Prima bagnano il marciapiede con il sangue, poi ascoltano lo stormire delle foglie
Sig. JMartin, ha messo in esposizione un altro cannone messo all'inversa. Farebbe più onore alla propria dignità _qualora ne rimanesse traccia _ se cambia mestiere, magari fare lo spazzino, prima della propria anima poi delle strade impure che ha lasciato dietro di sé... Forse il plauso lo riceve di sicuro dai figli della perdizione... e il timbro dalle eresie e dai sacrilegi che avanza spudoratamente in continuazione...