Ci risiamo: Bergoglio di nuovo contro la Corredentrice!
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Maria SS. non è corredentrice... "La Madonna, come Madre alla quale Gesù ci ha affidati, avvolge tutti noi; ma come Madre, non come dea, non come corredentrice: come Madre"
È più discepola che madre... "Maria è totalmente rivolta a Lui. A tal punto, che possiamo dire che è più discepola che Madre" (vatican.va/…ents/papa-francesco_20210324_udienza-generale.html)
È solo questo per sempre... Quanti dogmi calpestati in 5 minuti?...
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IN VERITÀ
Maria SS. È la Corredentrice del genere umano
L’idea di una cooperazione della Vergine Maria alla nostra salvezza ha il suo fondamento dogmatico nella sua maternità divina nonché in altri suoi fondamentali privilegi, primo su tutti la sua Immacolata Concezione. Alla base della dottrina della corredenzione mariana stanno i seguenti punti dottrinali:
- Maria, in quanto Madre di Cristo, è partecipe della Sua vita e delle Sue opere;
- nel disegno di Dio Padre Maria è associata a Cristo per il trionfo sul peccato così come Eva fu associata ad Adamo nel peccato originale;
- Maria è stata associata alla Passione e morte di Gesù, partecipandovi con il suo dolore di madre.
E così Gesù Cristo, dopo aver redento Maria sua madre preservandola dal peccato originale, suscita, unisce al proprio sacrificio e offre al Padre, per la redenzione dell’umanità, la di Lei partecipazione al suo sacrificio redentivo, per cui Ella giustamente può essere detta «Corredentrice del genere umano». Così intesa, la dottrina della corredenzione mariana non presta il fianco all’accusa di attentare all’unicità della redenzione di Cristo ma piuttosto mette in luce come la sorgente di ogni salvezza stia in Gesù Redentore dalla cui sapiente Volontà dipende l’associazione efficace di Sua Madre alla redenzione delle anime.
Ma cosa si intende precisamente – potremmo dire tecnicamente – con il termine “corredenzione-Corredentrice?”. Risponde un noto teologo: «La corredenzione, nel suo farsi, è la cooperazione stessa di Maria al fianco ed in subordine a Cristo per la Redenzione del genere umano […]. Sulla terra si svolge il momento della cooperazione immediata di Maria e quindi della sua partecipazione immediata alla Redenzione di Cristo. Sulla terra, infatti, si realizza e diventa operante quel “principio di associazione”, detto anche corredenzione associativa, che venne già formulato da Pio IX e Leone XIII […] e successivamente da Pio XII che ebbe consueto il concetto di socia, associata, consociata, coniunctio, coniuncta. Come per dire: si, il Redentore è Cristo e soltanto Cristo, ma la rivelazione del progetto salvifico del Padre attesta che la Redenzione non si sarebbe effettuata senza il personale, diretto ed immediato contributo di Maria. Un contributo certamente […] subordinato […] ma sempre contributo di meriti corredentivi, maturati da Maria accanto a Cristo, in subordine a Cristo, al servizio di Cristo» (B. Gherardini, Assunta in cielo perché corredentrice sulla terra, in Assunta al cielo perché Corredentrice sulla terra, Atti del simposio internazionale sull’Assunzione della Beata Vergine Maria al cielo, Casa Mariana Editrice, Frigento 2013, p. 78.).
Santi, Dottori e Pontefici in gran numero hanno sostenuto con forza questa verità in cui la Chiesa ha, in effetti, da sempre creduto. Offro un delizioso florilegio ad omaggio della Corredentrice, che raccoglie alcune delle dichiarazioni più belle sulla verità della corredenzione mariana di 2000 anni di Tradizione della Chiesa Cattolica.
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«Il Signore venne visibilmente nella sua proprietà e fu portato dalla creatura che egli stesso porta; ha ricapitolato, con la sua obbedienza sul legno [della croce] la disobbedienza che era stata perpetrata mediante il legno [della scienza del bene e del male]; quella seduzione di cui era stata vittima miserabile Eva, fidanzata ma ancora vergine, è stata dissipata dall’annunzio di verità magnificamente annunciato dall’angelo a Maria, anch’essa vergine fidanzata. Infatti, come quella era stata sedotta dal discorso di un angelo, tanto da sottrarsi a Dio trasgredendo la sua parola, così questa fu istruita dalla buona novella mediante il discorso di un angelo, tanto da portare Dio [nel suo seno] obbedendo alla sua parola. E come quella era stata sedotta in modo da disobbedire a Dio, così questa si lasciò persuadere a obbedire a Dio, affinché la Vergine Maria divenisse l’avvocata della vergine Eva. E come il genere umano era stato incatenato alla morte per opera di una vergine, così ne fu liberato da una vergine, in quanto la disobbedienza di una vergine fu controbilanciata dall’obbedienza di una vergine. Il peccato del primo uomo ha ricevuto rimedio mediante la retta condotta del Primogenito; la prudenza del serpente è stata vinta dalla semplicità della colomba; e così sono stati infranti quei vincoli che ci assoggettavano alla morte» – (S. IRENEO, Contro le eresie V, 19, 1).
«Ti ringrazio per aver sofferto per noi così grandi mali, e per aver voluto che tua madre soffrisse così grandi mali, per te e per noi, affinché non solo l’onore di condividere le tue sofferenze le meritasse la comunanza di gloria, ma anche operasse per noi sempre più la salvezza, con il ricordo dei dolori subiti per noi e ci conservasse il suo amore non solo a causa della natura, ma anche a motivo del ricordo di tutto quello che lei ha fatto per noi durante tutta la sua vita. Noi ti ringraziamo poiché ti sei dato in riscatto per noi, e perché, dopo di te, hai dato la madre tua in riscatto ad ogni istante, affinché tu morissi una volta per noi, e lei morisse migliaia di volte nella sua volontà, consumata nelle sue viscere, come lo fu per te, nei riguardi di coloro per cui, proprio come il Padre, ha dato il Figlio suo, e persino lo ha visto messo a morte. Ringraziamo anche te, o Sovrana, per le pene e le sofferenze sopportate per noi fino a quell’ora» – (GIOVANNI IL GEOMETRA, monaco bizantino del sec. X, citato in: R. Coggi, Trattato di Mariologia. I misteri della fede in Maria, ESD, Bologna 2011, pp. 206-207).
«C’era allora una sola volontà di Cristo e di Maria, e tutti e due offrivano insieme (pariter offerebant) un solo olocausto: lei nel sangue del suo cuore, lui nel sangue della sua carne» – (ARNALDO DI CHARTRES, De laudibus, citato in: R. Coggi, Trattato di Mariologia. I misteri della fede in Maria, pp. 207-208).
«Maria ha pagato il prezzo della nostra redenzione. Lo ha pagato come una donna forte e pia, quando Cristo ha patito sulla croce per pagare questo prezzo, purificare e redimere; allora la Beata Vergine è stata presente, ha accettato e si è conformata alla volontà divina. Ha acconsentito che il frutto del suo seno venisse offerto in croce per noi» – (S. BONAVENTURA DA BAGNOREGIO, Collationes de donis Spiritus Sanctis, Ed. Quaracchi, V, 1891, p. 486).
Leone XIII, da parte sua, chiama la Beata Vergine Maria «compagna di Gesù nella riparazione del genere umano» e parla dei «meriti singolari per cui ella partecipò col Figlio Gesù all’opera della redenzione umana» – (LEONE XIII, Ubi Primum, Acta XVIII, p. 161; Parta Humano Generi, Acta XXI, p. 158).
«Da questa comunione di dolori e di volontà fra Cristo e Maria, ella meritò di diventare in modo degnissimo la Riparatrice del mondo perduto» – (SAN PIO X, Ad diem illum, Acta Apostolicae Sedis 36 (1903-4), p. 453, DS 3370).
«Ella patì e quasi morì col Figlio paziente e morente, abdicò ai diritti materni sul Figlio, per la salvezza degli uomini e, per quanto dipendeva da lei, immolò il Figlio suo per placare la divina giustizia, dimodoché a ragione si può dire che ella ha redento il genere umano assieme a Gesù Cristo» – (BENEDETTO XV, Inter sodalicia, Acta Apostolicae Sedis 10 (1918), p. 182).
«La Vergine addolorata partecipò, assieme a Gesù Cristo, all’opera della redenzione» – (PIO XI, Explorata res, Acta Apostolicae Sedis 15 (1923), p. 104).
«La benignissima Madre di Dio, avendoci dato Gesù Riparatore, avendolo nutrito e presso la croce offertolo vittima per noi, per la mirabile unione che ebbe con lui e per grazia singolarissima divenne anch’ella e piamente è detta Riparatrice» – (PIO XI, Miserentissimus Redemptor, Acta Apostolicae Sedis 20 (1928), p. 178).
«La Vergine Maria, immune da ogni macchia, sia personale sia ereditaria, e sempre strettissimamente unita al Figlio suo, lo offrì all’eterno Padre sul Golgota, facendo olocausto di ogni diritto materno e del suo materno amore, come novella Eva, per tutti i figli di Adamo contaminati dalla miseranda prevaricazione del progenitore» – (VEN. PIO XII, Acta Apostolicae Sedis 35 (1943), p. 247).
«Maria, pur concepita e nata senza macchia di peccato, ha partecipato in maniera mirabile alle sofferenze del suo divin Figlio, per essere Corredentrice dell'umanità» – (SAN GIOVANNI PAOLO II, Udienza generale dell'8 settembre 1982).
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La dottrina della corredenzione mariana sembra particolarmente adatta a suscitare nella mente e nel cuore dei fedeli un rinnovato interesse e un rinnovato amore verso la Beata Vergine Maria: non si può restare indifferenti nei suoi riguardi o sentirsi a Lei estranei quando si pensa che siamo stati salvati anche dal suo dolore, dolore che Ella ha accettato volontariamente per amore nostro. Ella, in tal modo, ci appare presente come compagna inseparabile in ogni attività salvifica del Redentore, sia terrena che celeste. Tutta l’opera della redenzione viene, per così dire, permeata del soave profumo della maternità e, così, l’amore di Dio per tutti noi si rivela ancora più meraviglioso nella sua condiscendenza verso la nostra umana debolezza.
fr Pietro (Tempi di Maria), in difesa della Corredentrice