Il Calice d'oro e il Calice d'argento, visione di Santa Caterina da Siena - Importanza della Comunione spirituale nella vita del cristiano

La Comunione spirituale è la riserva di vita e di amore eucaristico sempre a portata di mano per gli innamorati di Gesù Ostia. Mediante la Comunione spirituale, infatti, vengono soddisfatti i desideri di amore dell’anima che vuole unirsi a Gesù suo Diletto Sposo. La Comunione spirituale è unione d’amore fra l’anima e Gesù Ostia. Unione tutta spirituale, ma reale, più reale della stessa unione fra l’anima e il corpo, «perché l’anima vive più dove ama che dove vive», dice san Giovanni della Croce.

Fede, amore, desiderio

La Comunione spirituale suppone, è evidente, la fede nella Presenza Reale di Gesù nei Tabernacoli, comporta il desiderio della Comunione Sacramentale, esige il ringraziamento per il dono ricevuto da Gesù. Tutto questo è espresso con semplicità e brevità nella formula di sant’Alfonso M. de’ Liguori: «Gesù mio, credo che voi siete nel Santissimo Sacramento. Vi amo sopra ogni cosa. Vi desidero nell’anima mia. Giacché ora non posso ricevervi sacramentalmente, venite almeno spiritualmente nel mio cuore... (pausa). Come già venuto, Vi abbraccio e tutto mi unisco a Voi. Non permettete che io mi separi più da Voi». La Comunione spirituale produce gli stessi effetti della Comunione Sacramentale a seconda delle disposizioni con cui si fa, della maggiore o minore carica di affetto con cui si desidera Gesù, dell’amore più o meno intenso con cui si riceve Gesù e ci si intrattiene con Lui.

Privilegio esclusivo della Comunione spirituale è quello di poter essere fatta quante volte si vuole (anche centinaia di volte al giorno), quando si vuole (anche in piena notte), dove si vuole (anche in un deserto o su... un aereo in volo). È conveniente fare la Comunione spirituale specialmente quando si assiste alla Santa Messa e non si può fare la Comunione sacramentale. All’atto in cui il Sacerdote si comunica, l’anima si comunichi anch’ella chiamando Gesù nel suo cuore. In questo modo ogni Messa ascoltata è completa: offerta, immolazione, comunione. Sarebbe davvero una grazia suprema,da invocare con tutte le forze, se nella Chiesa si arrivasse presto a realizzare il voto del Concilio di Trento, «che tutti i cristiani si comunichino ad ogni Messa che ascoltano»: in tal modo chi potrà partecipare a più Messe ogni giorno, potrà fare anche più Comunioni sacramentali ogni giorno!

I due calici

Quanto sia preziosa la Comunione spirituale lo disse Gesù stesso a santa Caterina da Siena in una visione. La Santa temeva che la Comunione spirituale non avesse nessun valore rispetto alla Comunione sacramentale. Gesù in visione le apparve con due calici in mano, e le disse: «In questo calice d’oro metto le tue Comunioni sacramentali; in questo calice d’argento metto le tue Comunioni spirituali. Questi due calici mi sono tanto graditi». E a santa Margherita Maria Alacoque, molto assi-dua nel mandare i suoi desideri di fiamma a chiamare Gesù nel Tabernacolo, una volta Gesù disse: «Mi è talmente caro il desiderio di un’anima di ricevermi, che io mi precipito in essa ogni volta che mi chiama con i suoi desideri». Quanto sia stata amata dai Santi la Comunione spirituale non ci vuol molto a intuirlo.

La Comunione spirituale soddisfa almeno in parte quell’ansia ardente di essere sempre «uno» con chi si ama. Gesù stesso ha detto: «Rimanete in Me e io rimarrò in voi» (Gv 15,4). E la Comunione spirituale aiuta a restare uniti a Gesù, sebbene lontani dalla sua dimora. Altro mezzo non c’è per placare gli aneliti di amore che consumano i cuori dei Santi. «Come una cerva anela ai corsi delle acque, così la mia anima anela a Te, o Dio» (Sal 41,2): è il gemito amoroso dei Santi. «O Sposo mio diletto - esclama santa Caterina da Genova - io desidero talmente la gioia di stare con Te, che, mi pare, se fossi morta risusciterei per riceverti nella Comunione». E la beata Agata della Croce provava così acuto il desiderio di vivere sempre unita a Gesù Eucaristico, che ebbe a dire: «Se il confessore non mi avesse insegnato a fare la Comunione spirituale, non avrei potuto vivere».

Per santa Maria Francesca delle Cinque Piaghe, ugualmente, la Comunione spirituale era l’unico sollievo al dolore acuto che provava nello stare chiusa in casa, lontana dal suo Amore, specialmente quando non le era concesso di fare la Comunione sacramentale. Allora saliva sul terrazzo della casa e guardando la Chiesa sospirava fra le lagrime: «Beati coloro che oggi ti hanno ricevuto nel Sacramento, Gesù. Fortunate le mura della Chiesa che custodiscono il mio Gesù. Beati i Sacerdoti che sono sempre vicini a Gesù amabilissimo». E solo la Comunione spirituale poteva placarla un po’.

Durante la giornata

Ecco uno dei consigli che san Pio da Pietrelcina dava a una sua figlia spirituale: «Nel corso del giorno, quando non ti è permesso di fare altro, chiama Gesù, anche in mezzo a tutte le tue occupazioni, con gemito rassegnato dell’anima, ed egli verrà e resterà sempre unito con l’anima mediante la sua grazia e il suo santo amore. Vola con lo spirito dinanzi al Tabernacolo, quando non ci puoi andare col corpo, e là sfoga le ardenti brame ed abbraccia il Diletto delle anime meglio che se ti fosse dato di riceverlo sacramentalmente».

Approfittiamo anche noi di questo grande dono. Specialmente nei momenti di prova o di abbandono, che cosa ci può essere di più prezioso dell’unione con Gesù Ostia mediante la Comunione spirituale? Questo santo esercizio può riempirci le giornate di amore come d’incanto, può farci vivere con Gesù in un abbraccio d’amore che dipende solo da noi rinnovare spesso, fino a non interromperlo pressoché mai. Sant’Angela Merici aveva la passione amorosa della Comunione spirituale. Non soltanto la faceva spesso ed esortava a farla, ma arrivò a lasciarla come «eredità» alle sue figlie perché la praticassero perpetuamente. La vita di san Francesco di Sales non dovette forse essere tutta una catena di Comunioni spirituali? Era suo proposito fare una Comunione spirituale almeno ogni quarto d’ora.

Lo stesso proposito l’aveva fatto san Massimiliano M. Kolbe fin da giovane. E il beato Andrea Beltrami ci ha lasciato una breve pagina del suo diario intimo, che è un piccolo programma di vita vissuta in Comunione spirituale ininterrotta con Gesù Eucaristico. Ecco le sue parole: «Ovunque mi trovi, penserò sovente a Gesù in Sacramento. Fisserò il mio pensiero al Santo Tabernacolo anche quando mi svegliassi di notte, adorandolo da dove mi trovo, chiamando Gesù in Sacramento, offrendogli l’azione che sto facendo. Stabilirò un filo, telegrafico dallo studio alla Chiesa un altro dalla camera, un terzo dal refettorio; e manderò più sovente che mi sarà possibile dei dispacci d’amore a Gesù in Sacramento». Quale continua corrente d’amore divino su quei cari... fili telegrafici!

Anche durante la notte

Di queste e simili sante industrie i Santi sono stati molto attenti a servirsi per dare sfogo alla piena del loro cuore che non si saziava mai d’amare. «Più Ti amo, meno Ti amo - esclamava santa Francesca Saverio Cabrini - perché di più vorrei amarTi. Non ne posso più... dilata, dilata il cuor mio...». Nei periodi in cui non si svegliava di notte, santa Bernadetta arrivò a pregare una consorella di svegliarla. Perché? «Perché vorrei fare la Comunione spirituale». Quando san Rocco da Montpellier passò cinque anni carcerato, perché ritenuto un pericoloso vagabondo, nel carcere stava sempre con gli occhi fissi al finestrino, pregando. Il carceriere gli chiese: «Che guardi?». Il Santo gli rispose: «Guardo il campanile della Parrocchia». Era il richiamo di una Chiesa, di un Tabernacolo, di Gesù Eucaristico suo indivisibile amore.

Anche il santo Curato d’Ars diceva ai fedeli: «Alla vista di un campanile voi potete dire: là è Gesù, perché là un Sacerdote ha celebrato la Messa». E il beato Luigi Guanella, quando accompagnava in treno i pellegrinaggi ai Santuari, raccomandava sempre ai pellegrini di rivolgere il pensiero e il cuore a Gesù ogni volta che vedevano un campanile dal finestrino del treno. «Ogni campanile - diceva - ci richiama a una Chiesa, nella quale c’è un Tabernacolo, si celebra la Messa, sta Gesù».

Impariamo dai Santi anche noi. Vogliano essi comunicarci qualche fiamma dell’incendio di amore che consumava i loro cuori. Ma mettiamoci anche noi all’opera, facendo molte Comunioni spirituali, specialmente nei momenti più impegnativi della giornata. Allora anche in noi avverrà presto l’incendio d’amore, perché è consolantissimo quel che ci assicura san Leonardo da Porto Maurizio: «Se voi praticate parecchie volte al giorno il santo esercizio della Comunione spirituale, vi dò un mese di tempo per vedere il vostro cuore tutto cambiato». Appena un mese: inteso?

Padre Stefano Maria Manelli, Fondatore dei Francescani dell'Immacolata
pavilo shares this
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Padre Stefano Maria Manelli, Fondatore dei Francescani dell'Immacolata
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Maria Di Girolamo
Grazie molte. Preziosissimo intervento in questo lungo periodo di digiuno eucaristico... 😇 😇 😇
Tempi di Maria
In pratica, amico @Sul Golghota, lei :
1. O non ha letto il mio commento;
2. O se lo ha letto non lo ha capito;
3. O se lo ha capito avrà delle idee preconcette per cui non nota la divergenza con @DolceMente .
Stiamo attenti, per favore: con la scusa della falsa chiesa si fnisce er bollare come eretiche anche insegnamenti cattolici e ad affermarne altri mai insegnati nè ratificate dalla Chiesa …More
In pratica, amico @Sul Golghota, lei :
1. O non ha letto il mio commento;
2. O se lo ha letto non lo ha capito;
3. O se lo ha capito avrà delle idee preconcette per cui non nota la divergenza con @DolceMente .
Stiamo attenti, per favore: con la scusa della falsa chiesa si fnisce er bollare come eretiche anche insegnamenti cattolici e ad affermarne altri mai insegnati nè ratificate dalla Chiesa docente come quella secondo cui farebbe sacrilegio chi facesse una comunione spirituale in peccato mortale. Ma quando mai?, chi l'ha mai detto? Fonti per favore, o si si dica esplicitamente che una data tesi è opinione personale e quindi ha il valore relativo di una opinione personale e niente di più
Sul Golghota
@Tempi di Maria Ottima cosa riconoscere che aveva ragione DolceMente. 😇
Tempi di Maria
@DolceMente Chiarisco: Per godere tutti i frutti della Comunione spirituale senz'altro necessario essere in grazia di Dio (e quindi premettervi la confessione se si è in peccato mortale). Il proposito tuttavia di andarsi a confessare, unito al pentimento dei peccati commessi, può essere già sufficiente per ricevere i frutti spirtuali di questa comunione, sebbene non si sia ancora fatta la confessione …More
@DolceMente Chiarisco: Per godere tutti i frutti della Comunione spirituale senz'altro necessario essere in grazia di Dio (e quindi premettervi la confessione se si è in peccato mortale). Il proposito tuttavia di andarsi a confessare, unito al pentimento dei peccati commessi, può essere già sufficiente per ricevere i frutti spirtuali di questa comunione, sebbene non si sia ancora fatta la confessione sacramentale. Chi vivesse in peccato mortale e fosse impenitente e facesse una comunione spirituale ciò equivarrebbe ad una falsità ed una contraddizione, non si riceverebbe alcun frutto spirituale ma non un vi sarebbe nessun sacrilegio come avverrebbe se tale anima, invece, ricevesse la comunione sacramentale.

IN ogni caso è certamente un errore pensare che la comunione spirituale sia il sostituto della comunione sacramentale per i divorziati risposati e in definitiva per chiunque sia impedito a ricevere l'eucaristia a causa di un peccato mortale. Il pericolo pastorale insito in questa credenza è che prendano spazio un errore e una confusione circa la dottrina della Chiesa, inducendo a pensare che il peccato che impedisce la comunione sacramentale "non sia poi così male", poiché uno può avere a disposizione comunque la sostanza della comunione.

Per poter ricevere le grazie della comunione con Cristo, sia sacramentale che spirituale, per tutti in qualsiasi stato di vita, ciò che è necessario è l'interiore conversione a Cristo e una manifestazione di questa conversione nelle azioni esterne e nel modo di vivere.
Francesco I
I testi di S. Tommaso e del Concilio di Trento furono commentati da S. Alfonso Maria de’ Liguori: “La Comunione spirituale consiste, secondo S. Tommaso, in un desiderio ardente di ricevere Gesù Sacramentato e in abbraccio amoroso come se fosse già ricevuto … Sopra tutto basta sapere che il Santo Concilio di Trento molto loda la Comunione spirituale ed anima i fedeli a praticarla. Perciò tutte …More
I testi di S. Tommaso e del Concilio di Trento furono commentati da S. Alfonso Maria de’ Liguori: “La Comunione spirituale consiste, secondo S. Tommaso, in un desiderio ardente di ricevere Gesù Sacramentato e in abbraccio amoroso come se fosse già ricevuto … Sopra tutto basta sapere che il Santo Concilio di Trento molto loda la Comunione spirituale ed anima i fedeli a praticarla. Perciò tutte le anime devote sogliono spesso praticare questo santo esercizio della Comunione spirituale”. Ma sia S. Tommaso che il Concilio collegano direttamente la Comunione spirituale a quella sacramentale, che non possono essere scisse l’una dall’altra. Quindi la Comunione spirituale sarebbe un problema di prassi devozionale che perse importanza quando S. Pio X esortò tutti i fedeli alla Comunione frequente, e, se possibile, anche quotidiana. In effetti, il significato della “Comunione spirituale” sarebbe diverso dalla prassi devozionale che in passato si raccomandava ai fedeli: non può esistere una “Comunione spirituale” se non unita a quella sacramentale, perché la prima sarebbe il frutto della seconda e fa prolungare i benefici spirituali nella vita del credente.
Tuttavia, Pio XII (il Papa della mia infanzia e adolescenza) raccomandò la “Comunione di desiderio ai fedeli” che non hanno la possibilità di accostarsi al Sacramento, senza però usare mai l’espressione “Comunione spirituale”.
Dopo il Concilio Vaticano II io non ho più sentito i parroci parlare di Comunione Spirituale e sinceramente un po’ me ne dispiace; neppure vi fa cenno il Catechismo della Chiesa Cattolica, pubblicato nel 1992. Invece ne parlò Giovanni Paolo II: “L’eucaristia appare dunque come culmine di tutti i Sacramenti nel portare a perfezione la comunione con Dio Padre mediante l’unificazione col Figlio Unigenito per opera dello Spirito Santo … Proprio per questo è opportuno coltivare nell’animo il costante desiderio del Sacramento eucaristico”. Il Papa prosegue citando S. Teresa d’Avila la quale scriveva: “Quando non vi comunicate e non partecipate alla Messa, potete comunicarvi spiritualmente, la qual cosa è assai vantaggiosa … Così in voi si imprime molto dell’amore di nostro Signore”www.riscossacristiana.it/la-comunione-sp…
Benedetto XVI è tornato parlare nuovamente di “Comunione spirituale” in favore dei divorziati risposatisi civilmente, quindi inequivocabilmente al di fuori della legge di Dio.
Risposta del Santo Padre per i divorziati risposati

Questi nostri fratelli che sentono nel loro cuore il desiderio ardente di riaccostarsi alla S. Eucaristia dovrebbero confessare la loro condizione nel Sacramento della Penitenza e promettere al confessore, che in quel momento “è Cristo”, di vivere astenendosi da quegli atti che, secondo il Vangelo, sono propri degli adulteri. Il perdono e la misericordia di Dio, attraverso l’Assoluzione sacramentale, li riammetterebbero immediatamente alla S. Eucaristia.
DolceMente
Il Concilio di Trento parla esplicitamente della Comunione spirituale.
Fare la Comunione spirituale non significa soltanto essere uniti alle tre Persone divine, ma anche essere uniti all’anima di Gesù, che è una componente essenziale della sua umanità.
Fare la Comunione spirituale significa ravvivare la presenza di Gesù e renderlo operante nel medesimo modo in cui lo è nella Comunione sacramentale. …More
Il Concilio di Trento parla esplicitamente della Comunione spirituale.
Fare la Comunione spirituale non significa soltanto essere uniti alle tre Persone divine, ma anche essere uniti all’anima di Gesù, che è una componente essenziale della sua umanità.
Fare la Comunione spirituale significa ravvivare la presenza di Gesù e renderlo operante nel medesimo modo in cui lo è nella Comunione sacramentale.
Non si può fare la Comunione spirituale in peccato. È necessario essere in grazia di Dio.
DolceMente
@Tempi di Maria Quello che ho scritto io è corretto. Non insegna questo la falsa Chiesa attuale. Ma è ovvio che sia così. La Comunione Spirituale fatta senza confessione è un sacrilegio.
Tempi di Maria
@DolceMente Sbagliato. Non insegna questo la dottrina cattolica
DolceMente
Per ricevere Gesù spiritualmente occorre comunque la confessione. Altrimenti è un sacrilegio.
Francesco I
Ecco la preghiera da recitarsi per fare la comunione spirituale:
Gesù mio,
io credo che sei realmente presente
nel Santissimo Sacramento.
Ti amo sopra ogni cosa
e ti desidero nell'anima mia.

Poiché ora non posso riceverti
sacramentalmente,
vieni almeno spiritualmente
nel mio cuore.

Come già venuto,
io ti abbraccio e tutto mi unisco a te;
non permettere che mi abbia mai
a separare da te.
Eterno …
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Ecco la preghiera da recitarsi per fare la comunione spirituale:
Gesù mio,
io credo che sei realmente presente
nel Santissimo Sacramento.

Ti amo sopra ogni cosa
e ti desidero nell'anima mia.


Poiché ora non posso riceverti

sacramentalmente,
vieni almeno spiritualmente

nel mio cuore.


Come già venuto,
io ti abbraccio e tutto mi unisco a te;
non permettere che mi abbia mai
a separare da te.

Eterno Padre, io ti offro
il Sangue Preziosissimo di Gesù Cristo
in sconto dei miei peccati,
in suffragio delle anime del purgatorio
e per i bisogni della Santa Chiesa.
DolceMente
@Francesco I Anche per la Comunione Spirituale occorre confessarsi, non è fattibile senza confessione, sarebbe lo stesso un sacrilegio.
Veritasanteomnia
Gesù Ti amo e nel mio cuore Ti bramo
Francesco I
Oggi tutti i (pochi) partecipanti alle messe ricevono la comunione. Alcuni di questi senza neppure essersi confessati "almeno una volta all'anno". Per cui la comunione spirituale è caduta in disuso. Il Papa consiglia invece la comunione spirituale per le coppie divorziate-risposate che non possono ricevere la comunione sacramentale:
Risposta del Santo Padre per i divorziati risposati