eccezionale-scoperta-della-roma-cristiana Una scoperta sensazionale, che getta nuova luce sulla Roma medievale. Così, da un'intercapedine nella Chiesa di Sant'Alessio all'Aventino è emerso un grande affresco ben conservato. “Un affresco eccezionale – ha dichiarato la storica dell'arte, Claudia Viggiani, autrice della scoperta – anche per l'iconografia rarissima dei due personaggi che si riconoscono nella parte del dipinto al momento visibile, con tutta probabilità proprio Sant'Alessio e il Cristo pellegrino”. Il dipinto misura 90 centimetri di larghezza ed è alto 4 metri: due cifre provvisorie, perché un'altra parte dell'affresco risulta ancora nascosta nel muro. Per la storica dell'arte Viggiani “ci aspettiamo ancora sorprese“. La scoperta L'affresco è venuto alla luce dopo una lunga indagine, iniziata da un antico documento e poi continuata nell'attuale Chiesa di Sant'Alessio. Secondo le prime indagini, coordinate dalla restauratrice Susanna Sarmati grazie al finanziamento …Altro
San Giuda Taddeo Giuda, soprannominato Taddeo, è l’apostolo che nell’Ultima Cena domandò al Signore perché si fosse manifestato ai Suoi discepoli e non a tutto il mondo. È autore di una delle lettere del Nuovo Testamento. Come San Simone Apostolo, anche lui predicò il Vangelo in Asia e fu martire. Preghiera per supplicare l’intercessione dell’Apostolo San Giuda per casi difficili e disperati O San Giuda Taddeo, parente di Nostro Signore Gesù Cristo, Apostolo e Martire, magnifico per virtù e miracoli, intercessore fedele per quanti ti onorano e patrono speciale nei casi disperati, io a te mi rivolgo pieno di fiducia. Poiché tu possiedi il privilegio di soccorrere palesemente coloro che hanno quasi perduta ogni speranza, soccorri anche me in questa mia necessità… Dalla quale non è in poter mio di liberarmi. Ti prometto San Giuda Taddeo di non dimenticare per tutta la vita i tuoi benefici, di onorarti ognora come mio particolare patrono, e di far noto a tutti che tu sei veramente …Altro
La Chiesa di San Giuda Taddeo a Roma si trova nel quartiere Trieste, in via Rovereto angolo via Gravisca. Per le preghiere e la novena consultare il sito della Chiesa. Una visita alla Chiesetta di san Giuda vale come pellegrinaggio per chiedere grazie al Santo della cause perse e impossibili.
Moneta di Costanzo II, con il vessillo crociato (350 ca.) Questa moneta è forse la più antica in assoluto, battuta intorno al 350 dal successore di Costantino: Costanzo II, con rappresentata una croce cristiana. Quasi sicuramente si tratta del vessillo innalzato da Costantino durante la battaglia di Ponte Milvio. Ma il "Labaro" di Costantino viene sempre rappresentato, nella monetazione precedente, e anche in quella dello stesso Costanzo II, con al centro un "Cristogramma", come si vede già in questa moneta di Costantino che glorificava, e santificava la sua vittoria e la conquista del trono imperiale sotto le bandiere della nuova religione. Costantino I, labaro con cristogramma (335-337) Ma nel resto della monetazione del primo imperatore cristianizzatore dell'impero, almeno quella consultabile sul web, non esiste nessuna moneta che riporti una croce. Questo cambierebbe un po' le carte in tavola sulla "visione" che ebbe l'imperatore prima della battaglia finale per la conquista di Roma. …Altro
Sappiamo che il 313 fu l'anno che sancì l'affermazione del Cristianesimo come religione ufficiale dell'Impero Romano. Ma sappiamo anche che l'Imperatore Costantino rimase pagano fino alla morte. Allora quando apparve per la prima volta questo simbolo sulle monete per rappresentare il cristianesimo del sovrano? Si è creduto che i primi ad usare la croce nelle proprie monete fossero stati i Franchi, soprattutto nel periodo carolingio con la nascita del Sacro Romano Impero, che ereditò il territorio di quello romano d'occidente ed anche la religione. Ma nel periodo di Carlo Magno (IX secolo) le croci erano già largamente diffuse nelle monetazioni, come si può vedere in questo esempio di croce "crismata" del VII secolo, durante il regno di Dagoberto I. Probabilmente furono gli imperatori bizantini a immettere per la prima volta delle croci nelle proprie monete, ma forse la numismatica ci potrebbe fare delle sorprese in questo senso. Solido di Giustiniano (VI secolo) In effetti nelle monete …Altro
NOVEMBRE 8, 2011 Gli archeologi isrealiani hanno presentato la scoperta, avvenuta due anni fa, di una piccola reliquia cristiana. Fatta con osso animale e decorata con una croce sul coperchio, è grande solo 2,2 x 1,6 cm. Probabilmente apparteneva a un credente cristiano intorno alla fine del VI secolo d.C., dice Yana Tchekhanovets, uno dei direttori dello scavo. Rimosso il coperchio, sono ancora visibili i resti di due ritratti. Le figure, un uomo e una donna (quasi invisibile, sul retro del coperchio), sono probabilmente santi cristiani, o – forse – anche Gesù e la Vergine Maria. (AP Photo/Sebastian Scheiner) (AP Photo/Sebastian Scheiner) (Israel Antiquities Authority) L’oggetto è stato trovato al di fuori delle mura della Città Vecchia di Gerusalemme tra i resti di una strada di epoca bizantina. Una parte di un reperto simile era stata trovata tre anni fa in Giordania, ma questo è finora l’unico esempio ben conservato rinvenuto. Icone simili sono ancora oggi portate da alcuni …Altro
Il San Michele Arcangelo psicopompo retrodaterebbe l’edificio di culto più antico della città? Da Tiziana Giuliani 15 Settembre 2017 La psicostasia in San Nicolò (ph. @F. Pappagallo Butini) “Riportare alla luce questi affreschi significa riportare in vita la nostra città” è con queste parole che si è presentata la conclusione del lavoro di conservazione e restauro del bellissimo e particolarissimo affresco scoperto la scorsa estate nella chiesa di San Nicolò a Jesi raffigurante l’arcangelo Michele psicopompo e che potrebbe retrodatare la costruzione dell’edificio cultuale marchigiano. Con l’intenzione di rimuovere uno strato di calce che era stato posto nella notte dei tempi sull’abside della chiesa più antica della città, e cercare così di capire cosa nascondesse, si è scoperto l’importante dipinto medievale, unico nel suo genere sia per le numerose domande che ha innescato tra gli esperti che per le raffinate, nonché inusuali, rappresentazioni figurative. La navata centrale …Altro
Una cappella segreta, che era stata murata, è stata trovata in queste ore nel palazzo che ospita l’Archivio di Stato di Napoli. “È con immensa emozione e un senso di profondo rispetto per la nostra eredità storica, di cui siamo custodi, che oggi condividiamo con tutti voi e con la comunità scientifica una notevole scoperta. afferma la direzione dell’Archivio di Stato- Nell’area di collegamento tra il convento e la chiesa dei Santi Severino e Sossio, oggi sede del nostro Archivio, durante i recenti lavori di ristrutturazione, è riemerso un tesoro rimasto nascosto per secoli. Ieri abbiamo scoperto una piccola e inestimabile cappella completamente affrescata! Al centro di questa gemma artistica si trova un affresco raffigurante il Cristo morto tra le braccia di Maria; ai lati i santi benedettini Severino e Sossio, con pastorale e mitria, a testimonianza della ricchezza dell’iconografia religiosa che essa contiene. Ora andrà affrontata l’appassionante fase della datazione e …Altro
E' giunta l'ora che si riaprano tutte le cappelle e che la gente possa pregare in esse, basta con lo scempio del Concilio Vaticono II che imponendo tutte le attività liturgiche solo in parrocchia ha gravemente danneggiato il patrimonio artistico mondiale e i fedeli.
FRIULI - Adesso si scorgono per caso, in qualche poco frequentata chiesa di paesi e paesini quasi abbandonati, più spesso nei musei etnografici, in collezioni o cappelle private, o nelle ancone votive delle strade. Sono le cosiddette “Madonne vestite”, le statue della Vergine Maria non “tradizionali”, come siamo abituati a vederle oggi, cioè in legno, ceramica o in gesso dipinto. Queste Madonne, preziosissime e ormai purtroppo molto rare, sono “vestite” nel senso stretto del termine, cioè indossano abiti veri e propri. Dei gioielli d’arte sacra, di origine molto antica, di fattura delle botteghe venete. Ma perché sono così poche e tenute quasi nascoste? E perché sono state soppiantate dai meno “umani” e più distaccati simulacri della Mamma di Gesù? Lo spiga Gianpaolo Gri, antropologo e studioso di storia e cultura friulana: «La statua della Madonna vestita e in generale la statua della divinità vestita con abiti propri dell’uomo - dice - è realtà dall’antichità classica …Altro
Da Giovanni Bernardi Madonna della Lettera di Messina: l'incredibile testo scritto dalla Vergine 03/06/2021 La Madonna della Lettera riporta ai primi secoli della cristianità e a una vicenda assolutamente straordinaria con al centro una Lettera molto speciale. Madonna della Lettera di Messina – photo web source Quando San Paolo giunse a Messina per predicare il Vangelo, a differenza di quanto si possa pensare pare che trovò una popolazione in realtà ben disposta a lasciarsi convertire. I cittadini che aderirono all’invito dell’Apostolo delle Genti, infatti, furono ben presto molti, e tutti si convertirono al Cristianesimo. Nel 42, quando Paolo si accingeva a tornare in Palestina, alcuni messinesi chiesero di accompagnarlo per poter conoscere la Madonna di persona. I messinesi in Palestina portarono con sé una lettera Fu così che una delegazione di messinesi si recò in Palestina portando con sé anche una lettera, in cui i molti concittadini convertiti alla fede di Cristo professavano …Altro
Meryem Ana, esterno. Se la Santa Casa di Loreto è considerata la casa dove Maria ricevette l’Annunciazione da parte dell’arcangelo Gabriele, e quindi potrebbe essere anche la casa dove nacque e passò la sua prima giovinezza, Meryem Ana, nei pressi di Efeso, è ritenuta da molti la sua ultima dimora e probabilmente il luogo della sua ‘Dormizione’ ed ‘Assunzione’. Meryem Ana Evi, che significa ‘la Casa della Vergine Maria’, si trova in cima alla ‘Collina dell’Usignolo’ (Bülbül Dag), sulle pendici del monte Solmisso, a solo circa 6 kilometri da Efeso (Turchia). Secondo una tradizione che risale al II secolo, in questa casa visse Maria con l’apostolo San Giovanni per alcuni anni, a partire dall’anno 44 circa, dove si rifugiarono per fuggire dalle persecuzioni dei cristiani in Palestina da parte di Erode Agrippa I. Non ci sono fonti che confermino la presenza di Maria ad Efeso. Ma allora, perché questo luogo viene indicato come l’ultima dimora di Maria o quanto meno dove la Vergine …Altro
Maria Paola Daud- pubblicato il 11/04/22 Si dice che l'evangelista, che era pittore, abbia parlato con la Madre di Gesù, e che per questo il suo Vangelo è pieno di dettagli che solo lei potrebbe avergli rivelato Roma si trovano varie immagini antichissime chiamate Madonne di San Luca, visto che sono attribuite all’evangelista. Si dice che San Luca evangelista sia stato il primo ritrattista della Vergine Maria. Era medico (Colossesi 4,14), ma si dedicava anche alla pittura, e per questo è il patrono di medici e pittori. Per redigere il suo Vangelo, elaborò una lunga indagine e parlò con chi era stato più vicino a Gesù: i Suoi apostoli e Sua Madre, la Vergine Maria. Un esegeta ha ipotizzato che sia stata lei stessa a dettare il Magnificat all’evangelista. Solo nel suo libro possiamo trovare affermazioni molti intime sulla Vergine, come “Maria, da parte sua, serbava tutte queste cose meditandole nel suo cuore” (Lc 2, 19). Per questo rapporto tanto vicino a Maria e la sua passione …Altro
SCORCI SULL’ARTE: GLI AFFRESCHI DI CASTELSEPRIO – #ILQUOTIDIANODELLARTE Situata in un boschetto a Castelseprio, in provincia di Varese, la chiesa di S. Maria Foris Portas custodisce al suo interno alcuni dei più begli affreschi altomedievali. Risalente al VII-VIII secolo o forse al secondo quarto del IX, ospita anche la tomba di un giurista milanese, Gian Piero Bognetti, docente universitario di storia del diritto, studioso dei Longobardi. Per capire meglio l’origine della chiesa e degli affreschi, facciamo un salto indietro all’epoca delle invasioni barbariche. Nel nord Italia a partire dal 568 si stanziarono i Longobardi, originari dell’Europa dell’est che scalzarono gli Ostrogoti dalla zona. A differenza loro, avviarono un processo di romanizzazione, in quanto già cristiani, anche se appartenenti al credo ariano. In quel periodo, Castelseprio divenne un centro militare importante: situato su un’altura della valle dell’Olona, fortificato, controllava uno degli snodi principali di …Altro
di Margherita Guarducci Anno Edizione: 1989 Casa Editrice: Ist. Poligrafico dello Stato Argomento: Iconografia e iconologia Per gli interessati: Euro 26 in shop on line: La più antica icone di Maria - Margherita Guarducci - Arbor Sapientiae Editore S.r.l. «Correva l’Anno Santo del 1950 quando dal soprintendente, prof. Achille Bertini‑Calosso, ricevetti l’incarico di restaurare l’antica icone della Vergine che si venera nella chiesa di Santa Francesca Romana, ai margini del Foro. L’immagine, molto rimaneggiata e ridipinta lungo i secoli, era in pessimo stato: fra l’altro, i volti della Madonna e del Bambino tendevano a staccarsi dalla tavola. Quale studioso di immagini mariane e profondamente devoto della Madonna, fui ben felice di occuparmi di quel restauro, e per meglio attendere al compito affidatomi, ottenni di portare l’icone a casa mia. Qui, prima di incollare l’immagine al supporto, volli verificare se era vero, come sospettavo, che la causa del distacco fosse da ricercare in …Altro
Il bastone di Maria per allontanare Satana Lo stereotipo dell’immagine di Maria, mite e remissiva, la cui verginità si accorda con un’assenza di passione, ha prodotto, nei cristiani meno ferventi, l’affievolimento della devozione alla Madonna, fino a cancellarla quasi totalmente dalla memoria e dai riferimenti quotidiani. Purtuttavia una ricca tradizione, e la testimonianza di molti credenti di ieri e di oggi, contraddice a questa figura edulcorata e idealizzata di Maria. L’arte e la tradizione popolare, fedele ai pochi testi del Vangelo che ci parlano di lei, presentano, invece, il ritratto di una donna vera, intrepida, capace di prendere l’iniziativa e di agire. In talsenso la Madonna continua a essere, ed è, nella realtà della carne di molti uomini e donne, ancora oggi, un modello di salvezza. Ne è riprova l’iconografia della Madonna del Soccorso che ci offre in molte tele l’inconsueta istantanea di una Madonna col bastone in mano, pronta a colpire quanti attentano alla vita …Altro
GUARDA IL VIDEO (1 di 3) La Sindone – videolezione 2 (Sepoltura ebraica – unità 1) (Questa videolezione si concentra nella descrizione della sepoltura ebraica ai tempi di Gesù confrontandola con l’analisi del telo sindonico. Relatore: dott. Fabio Quadrini, specialista in studi sindonici) TRASCRIZIONE DEL VIDEO (1 di 3) 1) Bentrovati. In questo incontro narreremo degli usi, dei costumi e delle tradizioni giudaiche in merito alla sepoltura, così come avveniva ai tempi di Gesù a) Data l’ampiezza e la complessità dell’argomento in questione, abbiamo ritenuto opportuno ripartire questa seconda lezione in 3 unità di apprendimento, per affrontare nel modo più organico possibile i temi trattati 2) Nell’appuntamento precedente abbiamo raccontato della Festa liturgica della Sindone, che si celebra il 4 maggio di ogni anno. Nel 1506 papa Giulio II approvò la Messa e l’Ufficio della Sindone, permettendone il culto pubblico. La Festa della Sindone venne fissata, appunto, al 4 maggio 3) Abbiamo …Altro
Legga sotto il commento del nostro caro amico Giandreoli, esperto in teologia e sacre scritture: riporta brani che attestano la presenza del sudario. Ergo....
Il Vangelo di Giovanni al capitolo 20 nei primi versetti dice che Pietro e Giovanni trovarono i teli giacenti e non accenna alla Sindone. Dal mio punto di vista credo che abbiano visto solo le strisce che furono ricavati dalla Sindone e avvolte a spirale sul corpo sopra la Sindone che era il telo i che avvolgeva sotto e sopra il Corpo di Gesù. Per cui i teli racchiudevano la Sindone, la nascondevano, ed ecco perché Pietro e Giovanni non videro la sindone ma solo i teli che lo avvolgevano, afflosciati. Dunque alla constatazione dello stato dei teli, da parte dei due apostoli, il corpo non poteva che essere svanito, dileguato, non sciolto come lo dovette essere Lazzaro . Ecco perché era tanto sconvolgente quella constatazione della posizione dei teli tanto che Giovanni contemplò e credette.
L'altra faccia della Sindone. La Sindone non rappresenta solamente la Morte , o come ultimamente provato anche la Risurrezione del Nostro Benedetto Salvatore. In realtà è come l'intero Vangelo compendiato in un'immagine. Perché se la Sindone rappresenta la Risurrezione allora rappresenta anche tutto il resto che viene prima, cioè lo spazio temporale antecedente la Risurrezione. Dunque: Concepimento nel seno della Vergine Maria, Nascita, 33 anni di vita su questa terra, Passione, Morte e Risurrezione del nostro Benedetto Salvatore. Ma se rappresenta tutto ciò allora rappresenta anche la Sua Ascensione, e se rappresenta tutto questo allora vuol dire che la Sindone è come la fotografia di Gesù Cristo, vero Dio e vero Uomo: la Sua intera vita come impressa in un'immagine dotata di memoria. Chi guarda la Sindone , la fotografia, vede tutta la storia terrena di Gesù Cristo , come chi rivive i ricordi della vita di un suo caro defunto mentre ne riguarda la fotografia piangendone la lontananza …Altro
Da un esperimento si conferma la verità della Sindone: "Il volto di Gesù sulle monete Bizantine è stato copiato da lì e non viceversa". - ABOUT ART ON LINE di Veronica PIRACCINI ESPERIMENTO: DALL’ARTE CONTEMPORANEA A DUEMILA ANNI FA, LA SINDONE MODELLO PERFETTO. “Mentre la Scienza è destinata a superare se stessa, l’Arte no è sempre eterna poiché essendo creazione pura, quando reinventa non annulla l’invenzione precedente. Scienza non rimanere sola!”. Veronica Piraccini Non molto tempo fa, un mio l’articolo “La Sindone e l’Arte. Nuove rivelazioni dalle monete Bizantine” del 24 maggio 2020 pubblicato da ABOUT ART ON LINE“ ( Cfr. La Sindone e l'Arte. Nuove rivelazioni dalle monete Bizantine - ABOUT ART ON LINE) andava a delineare, attraverso un’attenta analisi estetico-morfologica, i lineamenti somatici del Cristo tratti dallo studio di monete auree Bizantine in ordine cronologico per un arco temporale che va da Giustiniano II di Costantinopoli (669-711 d.C.) al 1197 di Alessio …Altro
Ripropongo queste letture sulla Santa Sindone perchè è di oggi la pubblicazione di articoli su famose testate velenose e anticristiane circa una supposta produzione artificiale dell'Immagine di nostro Signore tramite il posizionamento del Telo su un bassorievo, confermandone la datazione all'epoca medievale (!!!). Regoliamoci...