Agostino: Alcuni codici hanno:
e non portarci dentro la tentazione, il che mi sembra avere lo stesso significato, poiché entrambi i verbi traducono il termine greco. Molti poi, interpretando, dicono così: non permettere che siamo indotti in tentazione, spiegando il significato dell’espressione <<non indurci>>. Infatti Dio non induce direttamente, ma permette che sia indotto colui che priva del suo aiuto. Altro infatti è essere indotti in tentazione, altro essere tentati: infatti senza tentazione nessuno può essere provato, né di fronte a se stesso né di fronte agli altri; davanti a Dio invece ognuno è conosciutissimo prima di ogni tentazione. Quindi qui non si prega per non essere tentati, ma perché non siano indotti nella tentazione: così uno quando deve essere esaminato nel fuoco, non prega perché non ci sia il fuoco, ma perché non sia bruciato. Siamo indotti infatti se accadono delle cose che non possiamo sopportare.
Quando dunque diciamo:
Non ci indurre in tentazione, siamo avvisati di chiedere che, privati del suo aiuto, non acconsentiamo ingannati a qualche tentazione o non vi cediamo desolati.
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